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Autoritratto di Enrico Fumia


Lagarith

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Parecchi designer famosi, presi in un momento confidenziale, mostrano di sentirsi meglio di altri e anche un po' delle star.

Enrico ha il difetto di non avere filtro :) e di fregarsene della situazione. Ho assistito personalmente (chissà, probabilmente c'era anche qualche altro parerista, non ricordo...) al pasticcio del trentennale 164 al Museo.

Disse cose riguardo Giulia che (in svariati modi, ognuno con le sue sfumature) si son dette anche qui, sul fatto che si sarebbe potuto osare di più (concentrandosi soprattutto sul posteriore) invece di presentare quello che, onestamente, si può anche definire un compitino, siam sinceri.

Solo che lo disse a modo suo, portando esempi come è nel suo stile.

Non l'avesse mai fatto.

La risposta della PR Alfa (a fine conferenza) arrivò puntuale e si trasformò in un incidente diplomatico.

Come ho già scritto in altri topic, per me Enrico è un caro amico, ma non voglio certo difenderlo riguardo questo suo atteggiamento.

Sicuramente in diverse situazioni un po' più di bon-ton sarebbe stato il benvenuto... anche perchè quel che ne ottiene poi nella vita è di essere antipatico al 90 per cento dei suoi colleghi e di "pagare" in diverse situazioni... come l'essere escluso da certe rassegne, oppure l'essere citato solo in maniera marginale, mentre tutto il resto del mondo del design che le cose le dice solo quando pochi sentono va avanti a cantarsela e suonarsela.

Enrico è un personaggio, con i suoi pregi ed i suoi difetti, e "paga" tutto. Ciononostante non ha mai cambiato atteggiamento, nemmeno di una virgola, ed io in questo lo ammiro.

 

Ha detto in passato tante cose "scomode" e a quei tempi era anche l'unico a dirle, tanto che potevano pure passare per sue invidiose "invenzioni", ma va detto che col tempo le verità venute a galla hanno testimoniato che non parlava a sproposito.

 

Prendiamo l'esempio di 156: quando lui da solo sosteneva che ci fosse lo zampino di Giugiaro, si prendeva ai tempi un coro di "buuuh" perchè tutto il resto del mondo del design, Grande Creatore incluso, taceva.

In un'occasione si soffermò sulle "unghiate" che stanno sui parafanghi della 156 e che la rendono un'evoluzione delle Alfa caratterizzate dallo stilema tipico di 164, e le definì una intuizione del Giorgetto.

Io me ne resi conto analizzando i documenti della design story (il famoso discorso della maquette con la targa DA EE 989, tipica Italdesign, per il quale pure io raccolsi dei "mah").

Poi tornò il silenzio.

Sul volume dedicato a 156 pubblicato di recente dalla Nada, leggiamo oggi l'intervista Maurer (pesantemente coinvolto nel progetto 156) nella quale c'è il passaggio riguardo il giorno in cui vennero presentate le proposte al Canta, sulle quali una variante era proprio lo stile della fiancata: con lo stilema "164" oppure con le "unghiate" proposte da Giugiaro.

Il CS Alfa spingeva per la variante "164", ma il Canta (cito testualmente) disse "bah... du' palle 'sto scalfo. Fatemi l'altra"... e 156 venne al mondo con le unghiate di Giugiaro.

Possono non piacere i modi di Enrico, e ci sono tutte le ragioni perchè questo accada. Ma è difficile che parli di cose che non sa.

 

Riguardo la sua Y ed il successivo restyling, onestamente (sempre facendo la tara al tono) ho condiviso il suo disappunto, perchè il restyling, che non ho affatto trovato sgradevole, ha comunque avuto il difetto di annullare certe caratteristiche che rendevano il design un tutt'uno (ad esempio andò perso l'effetto speculare fra la cuspide di fari e calandra ed il trattamento della parte inferiore del paraurti).

Quindi sì, la Y venne snaturata, ma va anche detto che per rinnovarla qualcosa bisognava cambiare. Però quando la disegni la prima volta ed il risultato è omogeneo al 100 per 100, è ovvio che dove tocchi "pasticci".

Modificato da PaoloGTC
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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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