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Domanda

Inviato

Salve ragazzi!

Apro una discussione che spero non abbia un altro thread equivalente...

 

In caso che la batteria si sia scaricata completamente, ma che sia fondamentalmente ancora buona e sana, quali sono i crismi secondo i quali uno dovrebbe caricarla?

Ho fatto circa 3 ore di auto, per cui l'alternatore dovrebbe aver ricaricato un po'. Poil 'ho messa sotto carica con un vecchio caricabatteria, ma mi passavano 10-12A e rapidamente si sviluppava idrogeno.

Un po' e' normale, ma meno si sviluppa e meglio e'. Almeno in teoria si dovrebbe evitare un massiccio sviluppo controllando meglio il potenziale applicato.

Ho cosi' preso un caricabatteria di nuova concezione con programmazione del voltaggio di carica.

 

A parte che ho gia' fatto l'acquisto (devo aspettare per poter provare a caricare)   .... :dubbio: come vedete l'uso di un caricabatteria per:

 

1) caricare la batteria scarica: spero ritorni in se'. Conviene caricarla tutto d'un botto o fare a step-by-step, in 3-4 sessioni di 3-4 per per volta+

2) mantenere la carica: pensavo che ogni tanto (un paio di volte all'anno?) di ripristinare al 100% la carica totale della batteria.

 

A me interessa l'aspetto pratico e l'esperienza (la teoria la so :-))

 

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

5 risposte a questa domanda

Messaggi Raccomandati:

  • 0
Inviato

Allora, raccolgo qua alcune info pratiche:

 

La corretta ricarica è importante per ottenere una durata ottimale da qualsiasi batteria al piombo in tutte le condizioni d'uso. Alcune delle regole per una corretta ricarica sono le seguenti e si applicano a tutti i tipi di batterie al piombo:
1. La corrente di carica iniziale può essere qualsiasi valore, basta che non produca gas (circa 2,4 V per cella).
2. Durante la ricarica e fino al ripristino della carica precedente, la corrente dovrebbe essere controllata in modo che il potenziale applicato non produca gas. Per minimizzare tempo di carica, si puo' applicare una tensione appena sotto il valore che produce gas.
3. Per completare la carica si dovrebbe mantenere una corrente costante non superiore al'amperaggio usato, normalmente 5 A ogni 100 Ah di capacità nominale.


Vi sono un certo numero di metodi per la ricarica di batterie al piombo che si sono evoluti per soddisfare questi criteri.
Questi metodi di carica sono comunemente noti come:

 

1. Constant-current, one-current rate
2. Constant-current, multiple decreasing-current steps 
3. Modified constant current
4. Constant potential
5. Modified constant potential with constant initial current
6. Modified constant potential with a constant finish rate
7. Modified constant potential with a constant start and finish rate
8. Taper charge
9. Pulse charging
10. Trickle charging
11. Float charging
12. Rapid charging

 

I metodi 1-3 sono poco usati ed in genere non vanno molto bene per le batterie al piombo.

In industria si usano i metodi 5, 7, e 8.

Il metodo 5 e' quello che l'alternatore usa durante il movimento dell'auto.

Taper charging è una variante del metodo a potenziale costante modificato mediante controlli meno sofisticati per ridurre i costi.

Pulse charging alterna cariche con periodi di controllo del potenziale. Se questo scende si ricarica. Vi sono alcune difficolta' nel mantenere un buon bilanciamento della carica e a volte si richiede il rabbocco con acqua.

Trickle charging e' una carica a corrente costante continua e bassa (circa C / 100), che viene utilizzato per mantenere la batteria in una condizione completamente carica.

Float charging e' una carica a potenziale costante e basso, praticamente il mantenimento della carica.

 

 

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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

  • 0
Inviato

i carica batterie moderni dovrebbero gestire la carica in maniera automatica a seconda del carico rilevato al momento dell'accensione.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

  • 0
Inviato

Si, esatto, ma non tutti (credo) sanno gestire le diverse opzioni. O comunque le interpretano.

A me interessava l'aspetto pratico e l'esperienza. Molto probabilmente ci si affida ai caricabatteria automatici senza farsi troppe pippe mentali... :-)

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

  • 0
Inviato

Dipende quanto si è scaricata completamente la batteria. Se si intende che non riesce ad avviare l'auto ma ancora siamo sugli 11,5v allora forse si riesce a recuperare. Se è andata sotto, è solfatata e piu che un caricabatteria serve un desolfatatore. E comunque non tornerà al 100%.

  • 0
Inviato

La batteria era scarica al 100% (non una lucina accesa...). Alla fine ho usato un caricabatterie che prevede 7 stadi di programmazione. Il primo e' proprio la desolfatazione. Non importa se non arriva al 100% (comunque ha 3 anni la batteria), ma spero possa ancora fare il suo lavoro per qualche anno. In effetti le batterie al piombo non gradiscono i cicli di carica-scarica completi, ed e' bene mentenerle sempre cariche.

Per ora rifunziona, dopo 4h di viaggio, 3h di ricarica con un caricabatteria vecchio, ed 13h di ricarica programmata con un caricabatteria moderno. ;)

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