Salone dell'Auto - Parco Valentino (7-11 Giugno 2017)

[TonyH]

A questo punto sospetto pure io che si sia cercato il casus belli, sfruttando una certa contrarietà di fondo. Anche senza Montanari, a Torino sarebbe durato ancora un paio di anni al massimo, il tempo di trovare un altro motivo di scontro insanabile.

 

Basta fare i conti. Con 20€ di biglietto e oltre 700 mila visitatori, c’era un incasso potenziale di 14 milioni di euro in ballo.

 

Gratis vs. 14 milioni di euro. Non c’era storia dal punto di vista degli organizzatori.

[p.fina]

Se Levy fa 700.000 spettatori paganti è un genio

[McNab]

 

 

 

 

potresti riportare la fonte non solo il testo? detto ciò, era una mozione di alcuni consiglieri, ma il comune, in primis la sindaca, ha sempre appoggiato il salone, per cui di motivi reali non ce ne erano tranne appunto la volontà di modificare l'evento, cosa condivisibile anche sotto alcuni punti di vista, ma sta di fatto che le mozioni, mai approvate tra l'altro, i vigili urbani ecc erano solo la scusa.  Il fatto che ci fossero già eventi a Milano quest'anno me lo aveva fatto già pensare, le notizie di oggi mi hanno dato ulteriore conferma. 

secondo me facevano più bella figura a dire: grazie Torino, ma Milano ci interessa di più,invece hanno diramato comunicati stampa come se si sentissero offesi ecc

 

Detto questo, gli auguro di riuscire, Milano, Roma, Palermo o dovunque

 

 

Essendo già stato postato qualche pagina fa (come ho precisato) non ho messo la fonte.

Comunque eccola

 

https://www.lastampa.it/torino/2019/07/11/news/il-salone-dell-auto-si-sfoga-in-regione-lasciamo-torino-1.36939837

 

 

 

Secondo te, se ti mettessi nei panni di un organizzatore di eventi, non sarebbe preoccupante il fatto che ci siano buona parte dei consiglieri di maggioranza che preparano mozioni contro? Il vice sindaco che fa dichiarazioni al vetriolo e azioni di disturbo (vedi vigili)? La maggioranza spaccato sul tema e un clima di costante conflitto col salone?

 

Costante conflitto e clima di guerriglia sistematica.

Non lo dico io

Lo scrive sempre la stampa

 

 

 

 

 

 

TORINO

 

Il Salone dell’auto da Torino a Milano, va in frantumi la maggioranza M5S

 

La sindaca Appendino furiosa con il suo vice: «Da lui parole inqualificabili». Oggi con Di Maio resa dei conti sulla Tav

 

L'inaugurazione del Salone dell'Auto al parco Valentino

 

ANDREA ROSSI12 Luglio 2019

 

TORINO. Nel giorno in cui Fca getta i pilastri per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori, dove si produrrà la 500 elettrica, e alla vigilia della resa dei conti tra Luigi Di Maio e la base Cinquestelle torinese, terrorizzata da un sì del Movimento alla Tav, Torino perde il Salone dell’auto e la maggioranza che sorregge da tre anni Chiara Appendino va in frantumi.

 

 

Il capo politico dei Cinquestelle arriva in una città che è una polveriera pronta a deflagrare. Non bastassero le tensioni sui destini della Torino-Lione, c’è un nuovo fronte, velenosissimo. Gli organizzatori del Salone dell’auto annunciano, dopo cinque edizioni, il trasloco a Milano. Si portano via una manifestazione visitata solo pochi giorni fa da circa 700 mila persone, che genera ricadute per oltre 4 milioni, ma che ha vissuto in eterno e costante conflitto con l’ala dura del Movimento 5 Stelle, contraria all’uso dei parchi e delle piazze auliche per le fiere e ostile in generale alle auto, mezzo di trasporto che i grillini torinesi vorrebbero progressivamente sostituire con altri meno inquinanti.

 

Un clima di guerriglia sistematica, avvelenato dalle sortite poi ritrattate del vice di Appendino, Guido Montanari, punto di riferimento dei duri - «fosse per me non ci sarebbe mai stato, anzi, speravo che la grandine se lo portasse via - che ha certamente favorito l’addio del Salone. Appendino, però, a differenza di altre occasioni - vedi le Olimpiadi - non incassa. Stavolta, mentre viene ancora una volta accusata di impoverire Torino, esplode. E minaccia l’addio, anche se non lo esplicita: «Mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso», spiega, parlando di un epilogo che «danneggia la città e a cui hanno anche contribuito le prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri e dichiarazioni inqualificabili del vicesindaco». Vice cui oggi la sindaca potrebbe togliere le deleghe.

 

È furiosa, Appendino. È decisa a non intestarsi un fallimento che non considera suo. E, a differenza del passato, anche a indicare alcuni “colpevoli”. Si sente logorata da una maggioranza che reputa in gran parte responsabile dell’immaginario radicato in città che la identifica come la sindaca dei No e delle occasioni perse, a cominciare dal dolorosissimo autogol sulle Olimpiadi del 2026.

 

La vittoria di Milano-Cortina è stata un colpo durissimo. Ha rinfocolato l’ostilità di tutto il mondo produttivo, delle categorie economiche che non perdonano alla sindaca di aver rinunciato ai Giochi. Ha riacceso le tensioni anche perché nel frattempo alla guida della Regione è arrivato il centrodestra e in Alberto Cirio gli anti Appendino hanno trovato la sponda che Sergio Chiamparino non ha mai offerto. Il presidente della Regione riserva quotidianamente bordate all’amministrazione di Torino ed è diventato l’alleato delle categorie contro i blocchi anti smog e la nuova Ztl estesa fino alle 19,30 e a pagamento. Cirio ieri ha pronunciato una sorta di dichiarazione di guerra: «Torino non può continuare a perdere tutto, mi chiedo quale sia il progetto del Comune. Questa idea di “decrescita felice” non ci appartiene e non intendiamo restare a guardarla».

 

In questo clima Di Maio arriva a Torino, dove lo attende una base in fibrillazione. I Cinquestelle torinesi sono ormai convinti che il governo non fermerà la Torino-Lione e al vice premier spiegheranno che le conseguenze saranno devastanti: a rischio è anche, tanto per cambiare, la giunta Appendino, nella cui maggioranza siedono alcuni tra i più granitici oppositori della Tav. Il via libera all’opera li porterebbe quasi certamente all’addio: basta che lo facciano in quattro per togliere alla sindaca la maggioranza e far cadere l’amministrazione.

 

Uno scenario meno improbabile da ieri, giorno in cui per la prima volta Appendino ha pubblicamente ventilato «conseguenze»: sui suoi consiglieri, sul vice sindaco. L’aveva già fatto un anno fa, minacciando le dimissioni se i grillini avessero stoppato la candidatura olimpica. L’aveva fatto nel chiuso di un salone, però. Stavolta è tutto pubblico. E fa una certa differenza.

 

 

 

https://www.lastampa.it/torino/2019/07/12/news/il-salone-dell-auto-da-torino-a-milano-va-in-frantumi-la-maggioranza-m5s-1.36969610

 

 

 

 

[Aymaro]

come già detto, le mozioni non sono mai passate, il comune ha sempre dato l'appoggio quindi motivi reali e concreti non ne esistevano, hanno preso l'occasione dell'augurare la grandine per andarsene a Milano, dove ripeto, avevano già preso contatti

Modificato 3 Settembre 2019 da Aymaro

[p.fina]

14 minutes ago, McNab said:

 

 

 

 

 

 

Essendo già stato postato qualche pagina fa (come ho precisato) non ho messo la fonte.

Comunque eccola

 

https://www.lastampa.it/torino/2019/07/11/news/il-salone-dell-auto-si-sfoga-in-regione-lasciamo-torino-1.36939837

 

 

 

Secondo te, se ti mettessi nei panni di un organizzatore di eventi, non sarebbe preoccupante il fatto che ci siano buona parte dei consiglieri di maggioranza che preparano mozioni contro? Il vice sindaco che fa dichiarazioni al vetriolo e azioni di disturbo (vedi vigili)? La maggioranza spaccato sul tema e un clima di costante conflitto col salone?

 

Costante conflitto e clima di guerriglia sistematica.

Non lo dico io

Lo scrive sempre la stampa

 

 

 

 

 

 

Quello che vuole dire Aymaro, e su cui sono completamente d'accordo, è che Levy ha fatto il furbone facendo ricadere tutte le colpe del trasferimento sull'amministrazione 5S... Questo non vuol dire che il vicesindaco&Co non ci abbiano messo del loro per rompere le @@ agli organizzatori, anzi, ma così facendo Levy non ha dovuto giustificare niente a nessuno e ha trasferito la baracca a Milano da "vincitore", quando in realtà se n'è andato per ben altri motivi (più che legittimi, sia chiaro)

 

A latere, mi hanno detto che a giugno non c'era una bancarella di cibo, bibite etc che facesse scontrini o accettasse le carte... Levy o chi per lui avrebbe dovuto fare più attenzione su questo aspetto IMO, se fossero passati i vigili (..........) a multarle sarebbe stato un bell'autogol

[McNab]

Quindi la Stampa parla di conflitto permanente e guerriglia sistematica e voi ritenete che sia stato presa come scusa la dichiarazione della grandine.

Forse, quella é la goccia che ha fatto traboccare il vaso, forse avere buona parte del consiglio comunale ed il vice sindaco che ti remano contro é un problema oggettivo, forse se la questione é tale da spaccare la maggioranza e minacciare le dimissioni del sindaco é un problema reale, forse a Milano/Monza hanno trovato un clima in cui la politica non gli sputa in faccia.

Forse questi (più altri) sono i problemi per cui é oggettivamente difficile organizzare, fare impresa, attrarre investimenti in Italia.

Forse.

 

 

A me sembra, spero di non offendere nessuno, che sia una questione di orgoglio e che la questione del biglietto offra una sorta di appiglio per poter "smacchiare" (passatemi il termine) la reputazione della città da quella che si percepisce come una colpa.

 

 

 

Per tornare al biglietto, 20€ non sono una esagerazione.

Autoclassica se ricordo bene costa uguale

Eicma siamo lì, forse qualcosa meno.

La fiera di Padova costa di più, credo 25€

Poi magari se acquisti online costa meno, i bambini sono gratis ecc ecc.

Non mi sembra fuori dal mondo contando che i costi di Milano e Monza probabilmente non sono i costi di Torino.

 

 

[gianmy86]

2 ore fa, Aymaro scrive:

come già detto, le mozioni non sono mai passate, il comune ha sempre dato l'appoggio quindi motivi reali e concreti non ne esistevano, hanno preso l'occasione dell'augurare la grandine per andarsene a Milano, dove ripeto, avevano già preso contatti

 

Se così fosse, a maggior ragione l'amministrazione comunale avrebbe dovuto comportarsi e porsi diversamente nei confronti degli organizzatori, dimostrare di tenerci ad un evento che ha dato lustro alla città ed alla sua storia.

 

Altro che polemiche, conflitti, guerriglie e mozioni. Se fiuti che fanno fagotto e via a Milano a condizioni ben migliori e vuoi che l'evento resti a Torino, fai come disse e fece Draghi nel 2012. Whatever it takes.

[TonyH]

Non era possibile accontentarli.

Monza è un parco recintato, chiuso, con specifici accessi monitorabili.

Il Valentino è un parco pubblico, non recintato, sempre fruibile. 

Ed era nato proprio così, aperto, leggero, low-cost (per utenti e per le case. Gli stand li allestivano direttamente i concessionari, idem le auto per i test-drive)

 

Adesso diventerà qualcosa di diverso. Mi sta anche bene, se gli organizzatori hanno fiutato un business. Liberi loro di provarci, libero io di decidere se ne vale la pena.

 

Quello che è stucchevole, è che si siano voluti far passare come dei poveri martiri, delle vergini immacolate insidiate dall'orco.

L'amministrazione ha le sue colpe, ma qua di vergini non ne vedo. E la faccenda ha un retrogusto di presa per i fondelli.

E si, un po' di "orgoglio" c'è. Perchè a essere trattati come gli "scemi del villaggio globale" non fa piacere.

Va bene assumersi le colpe. Ma solo le proprie. Non pure quelle che non ci sono.

E la decisione di voler far pagare un biglietto, non è colpa della città di Torino.

L'organizzazione sapeva BENISSIMO che era infattibile nel parco del valentino, per i motivi esposti sopra.

Modificato 3 Settembre 2019 da TonyH

[McNab]

Va bene assumersi le colpe. Ma solo le proprie. Non pure quelle che non ci sono.

Francamente non capisco la personalizzazione.
Le colpe non sono della città ma dell'amministrazione.
A meno che non si voglia farne una questione politica e volere negare/minimizzare le "colpe" che ci sono e sono più che sufficienti per valutare alternative.
Se poi l'alternativa offre anche ulteriori incentivi, non é una colpa è non cambia di una virgola le ragioni che ti hanno portato a guardarti intorno.

Se invece parliamo di politica io passo

[TonyH]

Provo a essere più chiaro.

Sta emergendo la volontà dell'organizzazione di rendere l'evento a pagamento.

il parco del Valentino NON poteva garantire la cosa. E' un parco che è sempre stato pubblico, a differenza del parco di Monza che era un parco di una residenza reale diventato poi pubblico, e che conserva ancora ampia recinzione.

 

 Invece hanno tirato la corda per uscirne come "puliti". Ecco, è questo comportamento che mi secca, da cittadino e da appassionato. Perchè se ce l'avessero avuta solo con una parte dell'amministrazione una soluzione si trovava. Visto che il più strenuo oppositore in seno all'amministrazione è stato silurato.

 

Potevano dirlo apertamente. Così, mi sono sentito preso in giro perchè mi sono incazzato verso persone che si è scoperto avere una responsabilità solo parziale.