E' morto Paolo Villaggio

[TurboGimmo]

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Tornando a Villaggio

 

Qualche anno fa venne a Luino a ritirare il Premio Chiara alla Carriera, qui era davanti al teatro.

 

Io quel giorno non potei presenziare, peccato, avrei voluto andarci.

 

In realtà quando mandavano i suoi film (credo di aver visto solo Fantozzi e Le Comiche, piu uno che vi dico dopo) io ero piccolo, e non mi piacevano. Ridevo poco e male per quelle scene che ora si definiscono slapstick (esempio il sellino della bici) e lo ritenevo uno sfigato.

 

Poi crescendo, capii che nella scena della bici, non era il sellino a far ridere, ma era la Coppa Cobram.

Era una gigantesca presa per il culo di quelle attività che vanno sotto il nome di "Team Building", per cui vi arrivano mail su mail quando le cose vanno bene, entrano ordini, si organizzano le giornate coi cani in ufficio, e poi quando al vostro collega non viene rinnovato il contratto, tutti tacciono.

 

Penso alla frittatona di cipolle, scena secondo me ancor più mitica della spaghettata di Albertone: nessuno di noi dice "e mo' ti distruggo", ma TUTTI una volta nella vita abbiamo detto, e fatto!!! la birra, la partita con gli amici, e IL RUTTO LIBERO.

 

La scena della preparazione mattutina l'ho vissuta di persona per 10 mesi, quando la sveglia suonava alle 6:24 e il treno era alle 6:40, 4 km più in là. Lasciavo perfino lo scooter fuori sotto la neve per non perdere tempo ad aprire il box! Cose che quando uno, come me, a 10 anni le guardava, sembravano delle gag da cabaret, che nessuno avrebbe mai fatto quella vita assurda consapevolmente. Poi a fare il pendolare e a viaggiare nei carri bestiame ci sono finito io  

 

La scena delle FUGA dall'ufficio alle 17 in punto, l'ho vista di persona per alcuni mesi. Non ho 50 anni, ne ho poco piu' di 30, e il fatto che abbia fatto in tempo a vedere certe scene dovrebbe dar da pensare su come sia messo il BelPaese. Lui ci stava avvisando cosi' ormai 30 anni fa, ci si rideva sopra, si scherzava, ma nessuno ha mai fatto un ghezz per dare una scossa a un paese che con tanta maestria seppe raccontare.

 

Come diceva yakamoz, rivedo in alcune singole battute e genialità di Zalone il modo di raccontare l'Italia che aveva Villaggio.

Ma in Zalone tutto finisce a tarallucci e vino.

In Fantozzi, come raccontava stev66, il Ragioner Fantozzi restava se stesso pur con tutti i suoi difetti, e in qualche modo ne usciva vincitore.

 

E' entrato nella vita di tutti noi come e forse di più di tanti artisti recenti. I "92 minuti di applausi" qua sul forum si sprecano, cosi' come l'immagine "E' UNA CAGATA PAZZESCA!".

 

Il film che preferisco di Villaggio però è quel piccolo capolavoro (senza imho) che è "IO, SPERIAMO CHE ME LA CAVO". Li' trovai un attore che non solo faceva ridere e prendeva in giro la società.

Trovai un animo sensibile, che seppe farsi amare dagli studenti come da me, giovane spettatore.

 

 

"Perché la scuola fa schchifo, ma voi no"  

Modificato 4 Luglio 2017 da TurboGimmo

[Ospite]

I primi due Fantozzi li ho visti spesso, quando li danno in tv li riguardo, però devo dire che non li ho mai ben analizzati.

 

Certo anche io li ho visti da piccolo per la prima volta senza comprendere nulla oltre le scene comiche, poi man mano che passavano gli anni e rivedevo i film capivo che c'era qualcosa di più dietro al cinismo alla comicità che se prima mi sembrava fine a sè stessa oggi più che mai capisco come in diverse scene non era altro che l'ironico specchio della società attuale tanto all'epoca del film che di oggi.

 

Mi spiace che sia morto, purtroppo non posso aggiungere altro perchè lo conosco solo per i film e basta, che comunque sia sono opere preziose.

 

Comunque una delle mie scene preferite è quella dell'Ippopotamo e del ritorno in taxi, quando il trio vuole fare la bella vita ma poi si rende conto di star vivendo ben sopra le proprie possibilità e di mimare una categoria sociale a cui non appartengono neanche per sbaglio, cosa che già molta gente fa oggi più o meno sapendolo.

 

TRE SCOTCHS, GRAZIE.

 

COS'E' CHE BEVIAMO CALBONI?

 

TRE SCOTCHS.

 

NOI ABBIAMO PORTATO LA BRUNELLA PALLOR DA CASA.

 

E CHE CI PORTIAMO I CIBI COTTI DA CASA? SU, SU, PORTI VIA QUESTA SCHIFEZZA.

 

Modificato 5 Luglio 2017 da Ospite

[TonyH]

7 ore fa, Cosimo dice:

l

Per la mise en place non è detto.. frequentavo una tizia che era fissata su ste cose e mi spiegava che ci sono molte varianti a seconda delle occasioni. Il fatto che si dispieghi tutta l’argenteria non è detto sia un’abitudine snob, lo fanno anche nei banchetti reali (dove magari invece della tovaglia ti becchi un runner di dimensioni ciclopiche  ), deriva piuttosto dalle tradizioni culinarie dell’ospite.  

 

 

Anche nei banchetti reali diventa un escamotage per andare con personale ridotto.  

 

La tavola formalmente ineccepibile ha oltre il sottopiatto le posate della prima portata, il bicchiere dell'acqua e il piattino del pane. Tutto il resto te lo deve porgere il cameriere al momento adatto (o il maggiordomo)

 

fonte, maggiordomo professionista e docente all'accademia per maggiordomi 

5 ore fa, TurboGimmo dice:

 

 

Come diceva yakamoz, rivedo in alcune singole battute e genialità di Zalone il modo di raccontare l'Italia che aveva Villaggio.

Ma in Zalone tutto finisce a tarallucci e vino.

In Fantozzi, come raccontava stev66, il Ragioner Fantozzi restava se stesso pur con tutti i suoi difetti, e in qualche modo ne usciva vincitore.

 

 

 

 

Succede perché il film di Zalone viene programmato a tavolino per essere un successo al botteghino. 

E quindi rischi zero.

 

Ed è un peccato, perché Luca Pasquale Medici è una testa molto più fina di come la immaginiamo.

Modificato 5 Luglio 2017 da TonyH

[slego]

uscendo dal filone "Fantozzi", per me una scena indimenticabile di Villaggio è quando in "Camerieri" propina ai burinissimi partecipanti al matrimonio un ignobile vinaccio da due soldi spacciandolo per un sublime "scaraffato". grandissimo.

[Tony ramirez]

10 ore fa, TurboGimmo dice:

Ma devo sfoggiare l'aneddoto giornaliero.

 

Alla peggio uso questo che mi è arrivato stamane nella newsletter di cultura a cui mi sono iscritto per far finta di saperne

 

Un etimo al giorno
Grantùrco
Composto di grano e turco, nel significato antico e generico di 'straniero, forestiero', infatti la pianta è originaria dell'America
 

Se vuoi e se già non la conosci, ti regalo la nascita del termine "vaffanculo"!

 

Nella Firenze rinascimentale i grandi maestri della pittura erano alle prese con l'affrescare volte di cappelle immense. Ovviamente da soli avrebbero impiegato più di una vita per portare a termine il lavoro, così si circondavano di maestranze loro allievi, chi più chi meno bravo. Chiaro è che essi non avessero la bravura del maestro, erano appunto allievi, dunque il maestro si riservava di dipingere, e ancor prima disegnare, le parti più difficili del corpo umano come i volti, le mani, i piedi. Agli allievi restavano dunque le parti più facili da realizzare... e quali sono le parti più facili da dipingere di un corpo umano? 

Le natiche risposta ovvia, due tondi da riempire di colore..

Così si narra che tutti i nuovi allievi, non appena mettevano piede nel cantiere, venivano aggrediti dalle urla del maestro che dall'alto delle impalcatura, con voce grossa e accento toscano gridava: "Tu.. si si proprio tu novellino... va a fa un culo va'"..

 

[Yakamoz]

11 ore fa, TurboGimmo dice:

Basta che vi decidete che domani alle 18:30 mi vedo con la morosa e di fronte al panino dal porcaio volevo fare bella figura

 

Mi raccomando Gimmo, anche dal porcaio, dallo zozzone o dall'unto che dir si voglia, l'etichetta è fondamentale: si rutta a bocca chiusa.

 

Qualche post fa avevo sia pur fugacemente accostato Checco Zalone a Paolo Villaggio, ma vale anche per Alberto Sordi e Totò. Ovviamente lui è figlio del suo tempo, quindi qualsiasi accostamento in termini di grandezza coi summenzionati sarebbe improponibile.

Ma è interessante il paragone riguardo allo "squarcio" che hanno proposto rispetto al cinema del loro tempo. Luca Medici - giurista, fine musicista e comico dotato di singolare talento - ha inventato un personaggio che rispetta i due comandamenti della fu commedia all'italiana: 1) rappresentare i famosi "vizi e virtù" degli italiani, 2) castigat ridendo mores, ragion per cui chi ha visto l'ultimo film si ritrova a tifare per un soggetto, il parassita statale, che nella vita investirebbe con la macchina.

E ha introdotto una maschera con caratteristiche precise: scurrile oltre ogni misura, individualista e retrogrado. Sembra una banalità, ma grazie a questo meccanismo ogni volta che tratta una donna come un oggetto o prende per i fondelli un gay, frantuma in un secondo qualche tonnellata di bieco politicamente corretto arroccato a difesa di quelle categorie, senza però risultare mai offensivo, perché è solo il gioco tra lui e il suo pubblico.

 

Se devo trovargli un limite, i suoi film sono esilaranti la prima volta, ma dopo stancano subito. Mentre Fantozzi, Il vigile e Totò le Mokò si possono vedere praticamente all'infinito.

[Gran Prix]

8 ore fa, Sadman dice:

I primi due Fantozzi li ho visti spesso, quando li danno in tv li riguardo, però devo dire che non li ho mai ben analizzati.

 

Certo anche io li ho visti da piccolo per la prima volta senza comprendere nulla oltre le scene comiche, poi man mano che passavano gli anni e rivedevo i film capivo che c'era qualcosa di più dietro al cinismo alla comicità che se prima mi sembrava fine a sè stessa oggi più che mai capisco come in diverse scene non era altro che l'ironico specchio della società attuale tanto all'epoca del film che di oggi.

 

Mi spiace che sia morto, purtroppo non posso aggiungere altro perchè lo conosco solo per i film e basta, che comunque sia sono opere preziose.

 

Comunque una delle mie scene preferite è quella dell'Ippopotamo e del ritorno in taxi, quando il trio vuole fare la bella vita ma poi si rende conto di star vivendo ben sopra le proprie possibilità e di mimare una categoria sociale a cui non appartengono neanche per sbaglio, cosa che già molta gente fa oggi più o meno sapendolo.

 

TRE SCOTCHS, GRAZIE.

 

COS'E' CHE BEVIAMO CALBONI?

 

TRE SCOTCHS.

 

NOI ABBIAMO PORTATO LA BRUNELLA PALLOR DA CASA.

 

E CHE CI PORTIAMO I CIBI COTTI DA CASA? SU, SU, PORTI VIA QUESTA SCHIFEZZA.

 

Mitica citazione

 

(era bravo anche Giuseppe Anatrelli alias Calboni, come il mitico Gigi Reder =Filini)

 

 

Spoiler

 

 

[Yakamoz]

Beh lì era tutto un proliferare di grandi caratteristi, come in tutti i film italiani dell'epoca, perché ce n'era un'offerta sterminata. Gigi Reder che era un raffinato attore teatrale, Giuseppe Anatrelli, e non ultimo Umberto D'Orsi (il mitico conte Catellani) che era un inseparabile collaboratore di Luciano Salce, era bravissimo e faceva un mucchio di film.