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Scelte strategiche FCA (Piano industriale 2018 da pag 97)


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52 minuti fa, v13 scrive:

 

...

PS: per la Tipo il secondo mercato EU è la Spagna. Penso che neanche ai tempi delle Seat rimarchiate la Spagna fosse il primo mercato non italiano per un'auto Fiat ;-)

 

Ai tempi Fiat era semimonopolista. :lol:  :lol: 

Comunque su Tipo i piani sono piuttosto nebulosi, e non aver previsto già nel 2018 il passaggio ai FF IMHO è un indizio che la sua produzione verrà fermata entro il 31/12/2020. Ma in ogni caso speriamo di avere qualche notizia in merito al salone di Francoforte. 

 

 

Modificato da nucarote
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17 ore fa, Marco1975 scrive:

- plug in hybrid e mild hybrid su 500X

 

Anche questa è una ipotesi e non una certezza, o meglio, io non ricordo comunicazioni ufficiali relative alla 500X con la spina, a differenza di quanto accaduto con Jeep.

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8 ore fa, nucarote scrive:

 

Ai tempi Fiat era semimonopolista. :lol:  :lol: 

Comunque su Tipo i piani sono piuttosto nebulosi, e non aver previsto già nel 2018 il passaggio ai FF secondo me è un indizio che la sua produzione verrà fermata entro il 31/12/2020. Ma in ogni caso speriamo di avere qualche notizia in merito al salone di Francoforte. 

 

 

 

ma perchè mai dovrebbero terminare la produzione di un modello di 4 anni?

tengono in vita modelli di 12 anni e fermano modelli di 4?

ma soffrono di disturbo bipolare?

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8 minuti fa, itr83 scrive:

 

ma perchè mai dovrebbero terminare la produzione di un modello di 4 anni?

tengono in vita modelli di 12 anni e fermano modelli di 4?

ma soffrono di disturbo bipolare?

 

Potrebbero ritenere di non riuscire a recuperare i costi per portare i FF su Tipo e "accelerare" la sua sostituta, con margini più elevati. Comunque a fine 2020 la Tipo avrebbe più di 5 anni*. 

 

*E comunque anche Croma II  chiuse la sua carriera dopo 5 anni.

Modificato da nucarote
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On 14/3/2019 at 09:51, Cosimo scrive:

 

sicuro che tesla a livello finanziario e societario sia un esempio da seguire ?

hai visto come e dove lavorano? le hai viste le linee di produzione sotto i tendoni?

lo sai che cominciano a venderle scontate?

che sono disposti a cedere quote azionarie in cambio di bisarche perchè  adesso non sanno come far funzionare la logistica?

 

se parti da zero e hai solidissimi appoggi politici puoi permetterti comportamenti cosi, chiamiamoli così, disinvolti.

se hai una struttura consolidata, stai uscendo da situazioni pesantissime e radicate e devi mantenere l'occupazione e plessi industriali non razionali,  sicuro che puoi comportarti allo stesso modo?

 

parli di brand di medio lungo respiro. C'è qualcuno che ha idea di cosa succederà nell'automotive a tutti i livelli nei prossimi 10-15 anni?  A me piacerebbe saperlo, se puoi darmi risposte son ben contento  

Sì sono abbastanza sicuro, e lo è anche il mercato, abbastanza efficace nel capire due enormi vantaggi competitivi di lungo termine della società:

1. La mole di dati sulla guida a autonoma, con un parco circolante totalmente sensorizzato che continua a produrre dati per il training degli algoritmi.

2. I vantaggi competitivi nella efficienza di produzione delle batterie, e gli asset ormai consolidato in merito (vedasi gigafactory)

Gli investimenti richiesti ad altri gruppi per arrivare a tali risultati sono pazzeschi, e anche VAG con taycan faticherà non poco a tenere le performance di tesla (lo hanno detto loro che le tesla sono straordinarie, non io)

 

Questo al netto di una qualità di prodotto elevatissima, sfido chiunque a metterci piede, usarla e interagirci e non capire il distacco abissale a livello di User experience dei loro veicoli.

A ciò aggiungiamo, ciliegina sulla torta, considerando la tipologia di vetture, delle qualità dinamiche notevoli (Elon é un grande appassionato di auto sportive).

Chiaramente è un brand fuori schema, con un management dalle capacità straordinarie, un outlier di capacità difficilmente colmabile da strutture rigide e burocratiche come le altre case automobilistiche.

 

Sul delle "bisarche in cambio di azioni", forse qui c'è una lacuna di competenze per capire bene questi meccanismi, dato che si tratta di una società quotata la cosa sarebbe alquanto singolare se avvenuta nei termini che sembri sottendere. Se è avvenuta, è avvenuta pubblicamente, approvata dall'assemblea e recepita dal mercato ed eventualmente, se segnale negativo, è già scontata nel prezzo 

Se parte di un aumento di capitale viene sottoscritto in natura e vengono fatti conferimenti tanto meglio, significa che c'è stato un considerevole risparmio per gli azionisti e l'impresa.

Un aumento di capitale è un meccanismo di finanziamento, se mi finanzio di x per comprare x bisarche o mi arrivano direttamente x bisarche in cambio di equity, cambia ben poco, anzi se un fornitore ci crede a tal punto da accettare azioni è un segnale molto positivo.

Sugli sconti, vabbè queste auto vanno a ruba, ci sono liste di attesa pazzesche, ed essenzialmente sono tra le auto più vendute nei loro segmenti negli Stati Uniti.

 

Detto ciò io non devo convincerti della bontà della società, c'è una market cap che parla, una cosa straordinaria per una società così giovane. Se credi che la società se la passi/passerà male, hai la libertà di shortare il titolo e guadagnarci, dimostrando di vedere cose che gli altri non vedono, altrimenti sono chiacchere, rumors e dicerie.

On 15/3/2019 at 14:22, damar3 scrive:

In questo momento ai tedeschi è concesso ricarrozzare mentre ad FCA no.

Non credo che questo vittimismo aiuti.

È invece importante chiedersi come mai e andare ad intervenire in modo puntuale sui motivi di questa differenza di percezione.

 

Anche perché se fosse vera questa teoria del complotto e di allucinazione di massa contro i prodotti italiani, l'unica soluzione è liquidare gli asset e ridare soldi agli azionisti e lasciar usare gli stessi brand ai tedeschi.

Non avrebbe senso finanziariamente accanirsi con questi brand se poi sono schifati perché italiani.

La verità è che il made in Italy è uno dei brand più forti in assoluto al mondo, ma prodotti automotive che per anni sono stati a dir poco mediocri hanno affossato l'immagine nel settore (escluso il superlusso ovviamente).

Sono necessari anni di prodotti di alta qualità (coerente con la value proposition) per ricostruire una reputazione. Guardate le stesse Volkswagen e Audi, che fino a metà anni 90 erano considerate essenzialmente dei bidoni.

 

PS.: La value proposition di Audi é diversa da quella Alfa Romeo. 

Audi vende auto che devono essere tecnologiche dentro, infotainment di livello, con un design delle luci avveniristico, facili e sicure da guidare.

Alfa Romeo ha una VP che è storicamente stata di auto con un contenuto meccanico superiore, focalizzate su emozione e piacere di guida. A ciò si aggiunge un design esotico ed emozionale.

 

La prima tipologia di prodotto si può permettere di essere un ricarrozzamento, la seconda fa più fatica.

Modificato da Giampi
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1 ora fa, Giampi scrive:

 

Anche perché se fosse vera questa teoria del complotto e di allucinazione di massa contro i prodotti italiani, l'unica soluzione è liquidare gli asset e ridare soldi agli azionisti e lasciar usare gli stessi brand ai tedeschi.

Non avrebbe senso finanziariamente accanirsi con questi brand se poi sono schifati perché italiani.

La verità è che il made in Italy è uno dei brand più forti in assoluto al mondo, ma prodotti automotive che per anni sono stati a dir poco mediocri hanno affossato l'immagine nel settore (escluso il superlusso ovviamente).

Sono necessari anni di prodotti di alta qualità (coerente con la value proposition) per ricostruire una reputazione. Guardate le stesse Volkswagen e Audi, che fino a metà anni 90 erano considerate essenzialmente dei bidoni.

 

PS.: La value proposition di Audi é diversa da quella Alfa Romeo. 

Audi vende auto che devono essere tecnologiche dentro, infotainment di livello, con un design delle luci avveniristico, facili e sicure da guidare.

Alfa Romeo ha una VP che è storicamente stata di auto con un contenuto meccanico superiore, focalizzate su emozione e piacere di guida. A ciò si aggiunge un design esotico ed emozionale.

 

La prima tipologia di prodotto si può permettere di essere un ricarrozzamento, la seconda fa più fatica.

 

Concordo con buona parte, il made in Italy è un asset non una pecca praticamente in tutti i settori di produzione.
Il problema sono stati i prodotti mediocri sfornati in passato i cui effetti si riverberano ancora nel presente, per livellare questo problema di percezione -secondo me- servono tre cose:
1. una continuità di massima qualità nella produzione attuale e futura
2. una campagna marketing poderosa ma intelligente e moderna
3. fare le due cose precedenti nell'ottica di un piano sensato-ragionato e soprattutto rispettato nelle tempestiche e nei vari snodi.

Se salta una delle 3 cose precedenti, il rilancio premium di Alfa rimarrà sempre a metà strada secondo me.

Riguardo il ricarrozzamento, il discorso è giusto sulla VP,  ma al giorno d'oggi anche Alfa deve riuscire a permetterselo forzatamente perchè le logiche industriali lo costringono (tranne che nel mercato superiore supercar e via dicendo), i vertici devono necessariamente trovare il giusto mix per farlo digerire e farlo in modo da non snaturare il brand Alfa...serve la giusta alchimia di fattori per renderlo quasi naturale.
In VW ormai è talmente naturale che l'utente medio non se lo chiede nemmeno, son tutte copie una dell'altra, basta metterci gli stilemi del marchio e le parti sono un collage proveniente dal solito magazzino....occhio, che anche questa estremizzazione, potrebbe portare dolori in futuro, forse stan tirando un pò troppo la corda, ma son altri discorsi :)

Modificato da GrigioIngrid
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"Ferrari, giornate come queste, alla nostra età, non ne tornano molte, ricordalo, e cerca di gustarle fino in fondo, se ci riesci..."

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10 ore fa, Giampi scrive:

Sì sono abbastanza sicuro, e lo è anche il mercato, abbastanza efficace nel capire due enormi vantaggi competitivi di lungo termine della società:

1. La mole di dati sulla guida a autonoma, con un parco circolante totalmente sensorizzato che continua a produrre dati per il training degli algoritmi.

2. I vantaggi competitivi nella efficienza di produzione delle batterie, e gli asset ormai consolidato in merito (vedasi gigafactory)

Gli investimenti richiesti ad altri gruppi per arrivare a tali risultati sono pazzeschi, e anche VAG con taycan faticherà non poco a tenere le performance di tesla (lo hanno detto loro che le tesla sono straordinarie, non io)

 

Questo al netto di una qualità di prodotto elevatissima, sfido chiunque a metterci piede, usarla e interagirci e non capire il distacco abissale a livello di User experience dei loro veicoli.

A ciò aggiungiamo, ciliegina sulla torta, considerando la tipologia di vetture, delle qualità dinamiche notevoli (Elon é un grande appassionato di auto sportive).

Chiaramente è un brand fuori schema, con un management dalle capacità straordinarie, un outlier di capacità difficilmente colmabile da strutture rigide e burocratiche come le altre case automobilistiche.

 

Sul delle "bisarche in cambio di azioni", forse qui c'è una lacuna di competenze per capire bene questi meccanismi, dato che si tratta di una società quotata la cosa sarebbe alquanto singolare se avvenuta nei termini che sembri sottendere. Se è avvenuta, è avvenuta pubblicamente, approvata dall'assemblea e recepita dal mercato ed eventualmente, se segnale negativo, è già scontata nel prezzo 

Se parte di un aumento di capitale viene sottoscritto in natura e vengono fatti conferimenti tanto meglio, significa che c'è stato un considerevole risparmio per gli azionisti e l'impresa.

Un aumento di capitale è un meccanismo di finanziamento, se mi finanzio di x per comprare x bisarche o mi arrivano direttamente x bisarche in cambio di equity, cambia ben poco, anzi se un fornitore ci crede a tal punto da accettare azioni è un segnale molto positivo.

Sugli sconti, vabbè queste auto vanno a ruba, ci sono liste di attesa pazzesche, ed essenzialmente sono tra le auto più vendute nei loro segmenti negli Stati Uniti.

 

Detto ciò io non devo convincerti della bontà della società, c'è una market cap che parla, una cosa straordinaria per una società così giovane. Se credi che la società se la passi/passerà male, hai la libertà di shortare il titolo e guadagnarci, dimostrando di vedere cose che gli altri non vedono, altrimenti sono chiacchere, rumors e dicerie.

Non credo che questo vittimismo aiuti.

È invece importante chiedersi come mai e andare ad intervenire in modo puntuale sui motivi di questa differenza di percezione.

 

Anche perché se fosse vera questa teoria del complotto e di allucinazione di massa contro i prodotti italiani, l'unica soluzione è liquidare gli asset e ridare soldi agli azionisti e lasciar usare gli stessi brand ai tedeschi.

Non avrebbe senso finanziariamente accanirsi con questi brand se poi sono schifati perché italiani.

La verità è che il made in Italy è uno dei brand più forti in assoluto al mondo, ma prodotti automotive che per anni sono stati a dir poco mediocri hanno affossato l'immagine nel settore (escluso il superlusso ovviamente).

Sono necessari anni di prodotti di alta qualità (coerente con la value proposition) per ricostruire una reputazione. Guardate le stesse Volkswagen e Audi, che fino a metà anni 90 erano considerate essenzialmente dei bidoni.

 

PS.: La value proposition di Audi é diversa da quella Alfa Romeo. 

Audi vende auto che devono essere tecnologiche dentro, infotainment di livello, con un design delle luci avveniristico, facili e sicure da guidare.

Alfa Romeo ha una VP che è storicamente stata di auto con un contenuto meccanico superiore, focalizzate su emozione e piacere di guida. A ciò si aggiunge un design esotico ed emozionale.

 

La prima tipologia di prodotto si può permettere di essere un ricarrozzamento, la seconda fa più fatica.

 

Nessuno contesta che Tesla finanziariamente sia un miracolo. Sinceramente la cosa mi interessa relativamente.

 

I miei dubbi sono esclusivamente produttivi. La qualità oggettivamente è scarsa se rapportata al prezzo di acquisto,  i metodi produttivi sono eufemisticamente acerbi e certe scelte progettuali non sarebbero state perdonate a un altro marchio.  La prima singolarità che mi viene in mente è la totale dipendenza da un tablet centrale, perfino il cruise deve essere comandato da li. Oppure casi di ruggine su macchine nuove. Oppure paraurti che si staccano, roba che su di una qualsiasi auto di segmento medio alto è abbastanza impensabile. 

 

relativamente ai due punti da te citati: 

 

1. Vero, ma a fine anno hanno smesso di promuovere il Full Self-Driving (notizia ufficiale del loro sito) che secondo Musk avrebbe dovuto essere pienamente operativo a partire dal 2017.  Non entro in questioni finanziarie, ma non mi pare un risultato straordinario, visto che di fatto era uno dei capisaldi della loro politica innovativa. 


2. Questione batterie: sicuramente le più avanzate in assoluto,  veramente un bel progetto a detta di chi ne capisce, ma prodotte in collaborazione con la Panasonic che al momento pare essersi un po' raffreddata nell'investimento con la gigafactory in Navada, che, a differenza di quanto promesso in pompa magna, pare non essere del tutto operativa. In compenso c'è stato un accordo di 2 mld con il gorverno cinese per la realizzazione di uno stabilimento gemello nel loro paese. Quindi ci son buone possibilità che il modello Y finisca li

 

relativamente alle bisarche,questa è la notizia. Io non contesto la liceità amministrativa di tale operazione, mi limito a constatare il fatto che, banalmente, visto che dovevano produrre mezzo milione di model 3, forse avrebbero dovuto pensarci prima. 


https://www.cnbc.com/2019/03/11/tesla-issues-13point8-million-in-stock-to-buy-trailers-to-transport-cars.html



 

Modificato da Cosimo
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CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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9 ore fa, GrigioIngrid scrive:

 

Concordo con buona parte, il made in Italy è un asset non una pecca praticamente in tutti i settori di produzione.
Il problema sono stati i prodotti mediocri sfornati in passato i cui effetti si riverberano ancora nel presente, per livellare questo problema di percezione -secondo me- servono tre cose:
1. una continuità di massima qualità nella produzione attuale e futura
2. una campagna marketing poderosa ma intelligente e moderna
3. fare le due cose precedenti nell'ottica di un piano sensato-ragionato e soprattutto rispettato nelle tempestiche e nei vari snodi.

Se salta una delle 3 cose precedenti, il rilancio premium di Alfa rimarrà sempre a metà strada secondo me.

Riguardo il ricarrozzamento, il discorso è giusto sulla VP,  ma al giorno d'oggi anche Alfa deve riuscire a permetterselo forzatamente perchè le logiche industriali lo costringono (tranne che nel mercato superiore supercar e via dicendo), i vertici devono necessariamente trovare il giusto mix per farlo digerire e farlo in modo da non snaturare il brand Alfa...serve la giusta alchimia di fattori per renderlo quasi naturale.
In VW ormai è talmente naturale che l'utente medio non se lo chiede nemmeno, son tutte copie una dell'altra, basta metterci gli stilemi del marchio e le parti sono un collage proveniente dal solito magazzino....occhio, che anche questa estremizzazione, potrebbe portare dolori in futuro, forse stan tirando un pò troppo la corda, ma son altri discorsi :)

 

Se fosse per questo, allora nessuno comprerebbe auto coreane per la fama recente che avevano. Eppure loro hanno fatto passi enormi in termini di qualita', mentre le italiane sono ancora ai livelli delle ruggini?

 

Vabbe', pensiamola cosi, tanto l'erba del vicino e' sempre piu' verde.

 

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