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Inviato
1 minuto fa, nucarote scrive:

Mi sa che assembleranno solo i moduli, le batterie verranno da fuori.

Dico questo anche perché Aymaro ha detto che era sfuggito a molti che FCA si farà tutto in casa come Tesla e Toyota... e questo Battery Hub mi sembra la conferma.

Inviato
54 minuti fa, pixhell scrive:

 

Più o meno come si sono ritagliati l’euro su misura per favorire l’export .... la lobby tedesca o detta altrimenti “sistema paese” ha lavorato moltissimo a Bruxelles al contrario di molti nostri fanfaroni 

Il problema non era ovviamente la diminuzione degli inquinanti, ma le quantità nelle varie milestone  . La strategia scelta in pratica portò all'estinzione i boxer ed i bialbero alfa e lampredi, mentre i lampredi monoalbero ebbero grossi problemi di egr. Si salvarono i fire , sia pur con grosse modifiche di testata, i busso e paradossalmente i tipo 100. 

Peugeot ebbe problemi simili, ed anche Renault, che salutò i cleon 

7 minuti fa, iDrive scrive:

Dico questo anche perché Aymaro ha detto che era sfuggito a molti che FCA si farà tutto in casa come Tesla e Toyota... e questo Battery Hub mi sembra la conferma.

Fca fa in casa tutto quello che può.

Non a caso fa in casa cambi manuali, doppia frizione e epicicloidali  ( questi ultimi su licenza zf).

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
9 minuti fa, iDrive scrive:

Dico questo anche perché Aymaro ha detto che era sfuggito a molti che FCA si farà tutto in casa come Tesla e Toyota... e questo Battery Hub mi sembra la conferma.

Tesla per la sua gigafactory ha speso 5 miliardi di dollari, per questo hub FCA ha investito solo 50 milioni di euro. D'accordo che FCA non prevede di produrre lo stesso numero di EV di Tesla, però la discrepanza mi pare troppa a meno che questo hub non sia solo un primo pezzo.  

Inviato

Stiamo parlando di prendere le celle cinesi (o magari giapponesi, non so quali useranno) e assemblarle in pacchi, eh... Non è tutta questa scienza.

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Inviato

Mi fa piacere che, con varie idee, stiano un po' riportando in vita Mirafiori. Nello specifico, ovvio si tratti per il momento di un investimento minimo, dimensionato alla produzione piuttosto limitata di elettriche prevista a breve, ma il comunicato menziona esplicitamente la possibilità di sviluppi futuri. Quanto al fatto che si tratti solo di un impianto di assemblaggio ma le celle arrivano da fuori, la scelta conservativa non può dipendere anche dalla possibilità che nel giro di pochi anni il litio sia rimpiazzato dalla tecnologia a strato solido?

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Inviato
10 ore fa, stev66 scrive:

Il problema non era ovviamente la diminuzione degli inquinanti, ma le quantità nelle varie milestone  . La strategia scelta in pratica portò all'estinzione i boxer ed i bialbero alfa e lampredi, mentre i lampredi monoalbero ebbero grossi problemi di egr. Si salvarono i fire , sia pur con grosse modifiche di testata, i busso e paradossalmente i tipo 100. 

Peugeot ebbe problemi simili, ed anche Renault, che salutò i cleon 

 

E' un problema più complesso, risolto in altri paesi del mondo alla stessa maniera che in Europa; i catalizzatori per funzionare hanno bisogno di rapporti aria-benzina vicini allo stechiometrico.

Il  fatto che l'industria italiana abbia impiegato anni per adattarsi non è necessariamente una colpa politica.

  • Perplesso... 1
Inviato
1 minuto fa, AlexMi scrive:

E' un problema più complesso, risolto in altri paesi del mondo alla stessa maniera che in Europa; i catalizzatori per funzionare hanno bisogno di rapporti aria-benzina vicini allo stechiometrico.

Il  fatto che l'industria italiana abbia impiegato anni per adattarsi non è necessariamente una colpa politica.

Ni.

Ripeto, francesi ed italiani avevamo puntato molto sulle miscele magre senza catalizzatore, puntando sul fatto che i limiti di NOx sarebbero stati più alti, almeno all'inizio. Cosa che non fu. Per scelta politica. Ed in pratica si ritrovarono con tutti i motori da rifare, e con quelli presenti con molti problemi a superare l'euro 1 . I superfire nacquero come crash program, così come i lampredi monoalberi divennero bialbero ( con modifica al monoblocco per la lubrificazione)

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
15 minuti fa, stev66 scrive:

Ni.

Ripeto, francesi ed italiani avevamo puntato molto sulle miscele magre senza catalizzatore, puntando sul fatto che i limiti di NOx sarebbero stati più alti, almeno all'inizio. Cosa che non fu. Per scelta politica. Ed in pratica si ritrovarono con tutti i motori da rifare, e con quelli presenti con molti problemi a superare l'euro 1 . I superfire nacquero come crash program, così come i lampredi monoalberi divennero bialbero ( con modifica al monoblocco per la lubrificazione)

Anche i giapponesi avevano puntato sulle miscele magre, ma sfortunatamente non è mai stato risolto il problema delle alte emissioni di NOx (se non ai giorni nostri, vedi Mazda).

Inviato
12 ore fa, iDrive scrive:

Dunque FCA si farà anche le batterie da sola! Wow!

 

Come hanno già risposto non sarà un impianto di produzione batterie ma di assemblaggio... Ad ogni modo bene così, sempre un tassello in più e poi chiaramente c'è la possibilità di ingrandirlo.

 

Ad ogni modo, ripeto il mio scetticismo e se fossi un alto dirigente di una casa automobilistica mi cagherei un po' in mano in questo momento a prendere alcune decisioni di investimento.

Da una parte chiaramente non si vuole rimanere indietro rispetto ai concorrenti, dall'altra parte non sono affatto sicuro che i veicoli elettrici siano i mezzi di trasporto del futuro... Già in Korea la risposta a Tesla è stata che non credono molto all'elettrico ma pensano che il futuro sia l'idrogeno.. In Giappone una casa grossa come Toyota può permettersi di tenere un piede in ambo i lati... però è chiaro che fare un all in sull'elettrico può essere da una parte una buona mossa, dall'altra può portare ad un disastro.

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