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Whisky, Rum e altro


skizzo_85

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1 minuto fa, skizzo_85 dice:

occhio che il Mastiha, per me il migliore è quello della linea Roots (finestroots.com), è un tipico liquore greco, non un distillato.

sta avendo una ribalta ultimamente nel mondo della mixology, nel senso che come molti altri prodotti tradizionali europei che non sono mai stati coinvolti nella classiche ricette dei cocktail, fa novità...

è comunque un ottimo digestivo dolce ma non troppo.

 

per quanto riguarda i whisky europei continentali sono praticamente all'oscuro.

questi prodotti Michel Couvreur ho visto che stanno cominciando a essere diffusi anche qui, ma non li ho mai assaggiati ne considerati più di tanto.

 

anche in Italia per dire c'è Puni, in Alto Adige, che ha avviato la produzione di whisky.

senza contare che la maggior tendenza contemporanea è quella dei whisky che vengono dall'oriente.

whisky indiani, di taiwan e soprattutto giapponesi.

da cosa ho capito comincia a girare perchè lo distribuisce gaja, Pinot Nero di Yarden che si vede spesso in giro. Infatti anche preso in vineria. Comunque se ho capito bene è completamente scozzese, solo imbottigliato in borgogna. 

Credo ce l'abbia anche il ciabot di acqui, almeno mi pare di averlo visto

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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vorrei sempre prima assaggiare, ma è uno scotch distillato non si sa dove, come e da chi, invecchiato in full sherry in francia, a 45-50 euro.

cioè, il 12 anni che ha in gamma callmewine.com (ottimo sito anche come prezzi) sta a 78 euro. sossoldi.

a quelle cifre si cominciano a comprare robe fatte molto bene, per me un prodotto così rimane fuori dalla lista personale.

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provo a fare un po di spiegone, come qualcuno mi richiedeva, cercando di essere scorrevole.

credo sia necessario partire dall'inizio parlando di spiriti, ovvero cosa si distilla e come:

in maniera molto semplicistica, esistono due grandi gruppi di materie prime e due tipi di alambicco.

ci sono i distillati di cereali e i distillati di frutta, così come alambicchi discontinui e alambicchi continui.

è importante capire quanto la tipologia e la qualità della materia prima, il processo di fermentazione (ovvero la trasformazione chimica degli zuccheri in alcool) e la distillazione influenzino in modo determinante il distillato.

i distillati di cereali necessitano di un processo di germinazione per far si che gli amidi diventino attaccabili dai lieviti, o almeno di uno "starter", mentre i distillati di frutta contengono zuccheri semplici che possono direttamente essere fermentati.

 

tra i distillati di cereali il principale è sicuramente il whisky, oltre alla tradizionale vodka, che può anche essere distillata da qualsiasi altra materia prima come gli spiriti aromatizzati, il più famoso dei quali è il gin.

dei distillati di frutta (che comprende in termini ampi anche la canna da zucchero) parlerò un'altra volta, per concentrarmi su whisky e vodka/gin.

 

la vodka è un distillato la cui storia è piuttosto recente, viene tradizionalmente prodotta in Russia con frumento e in Polonia con la segale, distillata più volte in alambicco continuo a colonne multiple, per ottenere un prodotto "puro".

la vodka buona non deve sapere di niente ed essere morbida, avvolgente senza nota alcolica accentuata.

a partire dagli anni 80 (i primi credo siano stati gli svedesi di Absolut) si è cercato di dare un posizionamento alto alla vodka ed oggi esistono decine di marchi premium, prodotti in tutto il mondo e con procedimenti praticamente senza vincoli...i francesi di Ciroc ad esempio fanno vodka con le uve usate per il cognac.

 

il gin condivide con la vodka il processo produttivo, ma viene aromatizzato con i "botanicals", ovvero spezie, aromi e vegetali in genere, con predominanza di bacche di ginepro.

è uno spirito più antico, inventato in Olanda (che ancora produce il genever, antenato del gin) e perfezionato in Inghilterra, che negli ultimi dieci anni sta vivendo un momento di vera e propria esplosione.

se volete approfondiamo sul gin, perchè c'è tanto da dire.

 

il whisky infine...scozia e irlanda se ne contendono la paternità, ma probabilmente l'invenzione è irlandese.

molto semplicisticamente, si potrebbe vedere il whisky come un distillato di birra, poi fatto invecchiare.

a differenza della vodka, qui non si vuole un prodotto puro, ma un distillato con delle sue caratteristiche organolettiche.

la produzione di whisky è legata a disciplinari molto stringenti, ed è impossibile non partire dalla Scozia.

lo scotch whisky è prodotto da orzo, distillato due volte in alambicco pot still (discontinuo) e invecchiato per un minimo di tre anni in botti usate, imbottigliato a minimo 40% senza l'aggiunta di nessun additivo se non una piccola correzione eventuale di caramello come colorante.

se lo scotch è blended, sarà prodotto in più distillerie utilizzando sia orzo maltato che non maltato, se è single malt viene da una sola distilleria e solo da 100% orzo maltato: esiste poi la categoria minore dei blended malt (ex vatted) che è una miscela di single malt.

storicamente il consumo popolare è legato ai blended, che sono i più venduti nel mondo, mentre i single malt sono venduti e imbottigliati in modo importante solo nel dopoguerra.

in base a diverse variabili, le distillerie produrranno spiriti diversi, visto che ognuno ha il suo stile: la principale è sicuramente la torbatura del malto, ovvero il processo con cui si asciugano i chicchi d'orzo utilizzando appunto forni aperti alimentati a torba, che darà al whisky il caratteristico gusto terroso e affumicato.

anche nel caso di single malt, a meno che non si tratti di single cask e/o cask strenght (botte singola e forza di botte) i whisky vengono miscelati prendendo tra le varie botti e ridotti di gradazione per essere imbottigliati.

le botti utilizzate per la produzione dello scotch whisky sono solitamente quelle di quercia americana che prima ospitavano il bourbon. esistono in misura minore, whisky che invecchiano in botti di rovere europeo ex sherry o che hanno ospitato altri vini.

l'età indicata sulle bottiglie di scotch è per legge l'età minima di ogni singola goccia contenuta.

un whisky di 10 anni potrà contenere spiriti più anziani (spesso li contiene, anche se in misura minore), ma mai più giovani.

 

la produzione irlandese prevede orzo sia maltato che non, una tripla distillazione (per un prodotto più morbido) e non viene utilizzata torba, ma forni chiusi.

 

i whiskey americani si dividono in due categorie: bourbon e rye.

il bourbon deve essere fatto per almeno il 51% da mais, mentre il rye per almeno il 51% da segale.

per il whiskey americano vengono utilizzate botti nuove, carbonizzate all'interno.

esiste il canadian whisky, ma non lo conosco bene, e sono solitamente prodotti di qualità non molto elevata.

 

il resto della produzione mondiale di whisky è solitamente impostata sullo stile scozzese.

 

io naturalmente l'ho fatta cortissima, e così facendo ho scritto anche una serie di imprecisioni, ma se volete andare nel dettaglio ne parliamo.

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3 ore fa, skizzo_85 dice:

la vodka buona non deve sapere di niente ed essere morbida, avvolgente senza nota alcolica accentuata.

 

Sacrosanta verità che ho scoperto di recente. Avevo sempre bevuto, e di rado, la classica vodka da cocktail, mai gradita tantissimo.

Finchè uno dei miei amici più cari ha sposato una ragazza ucraina, e a cena a casa loro ho finito per fare come a Kiev, con la vodka durante il pasto al posto del vino. Sorprendentemente, dopo una decina di bicchierini, non avevo il minimo fastidio, nè di stomaco, nè legato all'alcool in corpo (eppure di 40# si parlava...)

Alla prossima spedizione, infatti, gli ho chiesto di prendere un paio di bottiglie anche per me.

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39 minuti fa, gianmy86 dice:

 

Sacrosanta verità che ho scoperto di recente. Avevo sempre bevuto, e di rado, la classica vodka da cocktail, mai gradita tantissimo.

Finchè uno dei miei amici più cari ha sposato una ragazza ucraina, e a cena a casa loro ho finito per fare come a Kiev, con la vodka durante il pasto al posto del vino. Sorprendentemente, dopo una decina di bicchierini, non avevo il minimo fastidio, nè di stomaco, nè legato all'alcool in corpo (eppure di 40# si parlava...)

Alla prossima spedizione, infatti, gli ho chiesto di prendere un paio di bottiglie anche per me.

due prodotti molto buoni che si trovano anche in Italia, come rapporto qualità prezzo, sono Russian Standard e Stolichnaya.

e stai sui 12/13 euro.

personalmente, per tutta una serie di priorità, mi rifiuto di comprare bottiglie di vodka anche solo da 30 euro per 0.7 litri.

quelle volte che mi sono trovato (in gioventù, ora ho finito la carriera) a disporre nei tavoli in discoteca di Grey Goose, Belvedere, Ciroc e qualche altra cafonata l'assaggio liscio l'ho sempre fatto, e non valgono i soldi che costano.

qui purtroppo abbiamo distillerie nazionali che producono Artic e Keglevich che hanno saturato il mercato dei locali con prodotti mediocri, che picchiano in testa la mattina dopo.

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