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F1 2019 - Mercato piloti - the silly season


Aymaro

Messaggi Raccomandati:

18 ore fa, SaiKiSono scrive:

Tipici piloti vincenti nella storia Ferrari come Lauda, Schumacher, Scheckter...

Io sta stronzata che una multinazionale, forse la multinazionale per eccellenza per notorietà nel mondo (anche no automotive), deve avere tra i suoi rappresentanti maggiori queste non caratteristiche mi fa sorridere...Può essere un plus ma non la base.

E poi il fatto che in pubblico non parlino italiano non vuol dire che all'interno della Scuderia non lo facciano/ci provano.

Mi domando: ma uno può esprimere un proprio sentimento dentro a un forum senza ricevere garbati apprezzamenti, tipo "stronzata", così a gratis da @SaiKiSono? Il quale, ironia della sorte, come foto profilo non ha Schumacher, né Scheckter né Lauda, ma Jean Alesi. Uno che non può essere definito il miglior pilota Ferrari di tutti i tempi, ma evidentemente è rimasto nel cuore di tanti, ancora oggi.

 

Io ovviamente non mi ricordavo chi sono i piloti che hanno vinto con la Ferrari, hai fatto bene a ricordarmeli. Se ti limitassi a leggere senza pregiudizi, FORSE concorderesti con me che uno come Villeneuve è rimasto nell'immaginario collettivo un po' più del buon Jody Scheckter, malgrado 1 mondiale a suo favore.

E non credo per questioni di passaporto, di lingua o di razza italica, o perché è morto, ma per ragioni squisitamente umane, caratteriali e sportive.

Poi lo stai dicendo a uno che venera Schumacher, che ha cominciato a spiccicare mezza parola in italiano in pubblico quando è andato in Mercedes. Il fatto che i tifosi Ferrari desiderino vincere un mondiale con un pilota italiano, o italofono, non mi sembra il terzo segreto di Fatima. 

Dillo al furbacchione di Vettel, che ostenta il suo italiano ogni volta che può. Poi, se nel frattempo il mondiale lo vince un finlandese che non sa dire nemmeno ciao, e che è noto nell'ambiente come Iceman, nessuno si è mai scandalizzato credo.

 

Cita

Ricciardo che, per me, è il prototipo del pilota Ferrari: campione (che non è un titolo ma un'attitudine), latino, di lingua italiana, generoso in pista e nella vita.

Ripropongo quello che ho scritto sopra. Spero che, alla luce del chiarimento, sembri meno una stronzata. Sennò sticazzi.

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2 ore fa, Yakamoz scrive:

Dillo al furbacchione di Vettel, che ostenta il suo italiano ogni volta che può.  che vince...

Fixed :-D

ed Iceman è iceman, coerente sempre....

  • Ahah! 1

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6 ore fa, Yakamoz scrive:

Mi domando: ma uno può esprimere un proprio sentimento dentro a un forum senza ricevere garbati apprezzamenti, tipo "stronzata", così a gratis da @SaiKiSono? Il quale, ironia della sorte, come foto profilo non ha Schumacher, né Scheckter né Lauda, ma Jean Alesi. Uno che non può essere definito il miglior pilota Ferrari di tutti i tempi, ma evidentemente è rimasto nel cuore di tanti, ancora oggi.

 

Io ovviamente non mi ricordavo chi sono i piloti che hanno vinto con la Ferrari, hai fatto bene a ricordarmeli. Se ti limitassi a leggere senza pregiudizi, FORSE concorderesti con me che uno come Villeneuve è rimasto nell'immaginario collettivo un po' più del buon Jody Scheckter, malgrado 1 mondiale a suo favore.

E non credo per questioni di passaporto, di lingua o di razza italica, o perché è morto, ma per ragioni squisitamente umane, caratteriali e sportive.

Poi lo stai dicendo a uno che venera Schumacher, che ha cominciato a spiccicare mezza parola in italiano in pubblico quando è andato in Mercedes. Il fatto che i tifosi Ferrari desiderino vincere un mondiale con un pilota italiano, o italofono, non mi sembra il terzo segreto di Fatima. 

Dillo al furbacchione di Vettel, che ostenta il suo italiano ogni volta che può. Poi, se nel frattempo il mondiale lo vince un finlandese che non sa dire nemmeno ciao, e che è noto nell'ambiente come Iceman, nessuno si è mai scandalizzato credo.

 

Ripropongo quello che ho scritto sopra. Spero che, alla luce del chiarimento, sembri meno una stronzata. Sennò sticazzi.

 

Alt, alt, alt pregiudizi non ne ho avuti e mai ne avrò credo. Tendenzialmente in topic così lunghi tendo a rispondere più per continuità di discorso che all'utente singolo contro il quale non ho nulla contro o da giudicarea sto giro sei stato tu ma poteva benissimo essere un SKS qualsiasi o vattelapescà poco cambia.

Quello che volevo evidenziare, e magari discuterne, non è tanto il tuo punto di vista/preferenza da tifoso perchè ognuno ha le sue come giusto che sia piuttosto è capire il perché di questo unicum dove in Ferrari sembra che si debba avere il pilota che parla italiano, sostenuto anche da parte della stampa di settore: credo sia davvero un unicum sportivo e aziendale nel mondo questo modo di voler vedere una squadra sportiva per me era, è e rimarrà una stronzata. Ora che ci penso un unicum no, ad esempio al Monza Calcio il nuovo presidente vuole giocatori italiani, non tatuati e senza orecchini, io credo che se questi giovani italiani, al netto del loro valore, nonostante tatuaggi e piercing siano in grado di "fare il loro", sacrificandosi e onorando per la maglia vada bene uguale ai tifosi. Credo e spero di aver chiarito la visione personale di sport.

Poi, tornando al pianeta F1,  io sono un tifoso atipico nel senso che ho sempre tifato per i piloti e non per le scuderie; quindi di questo legame, di questo "manifesto di italianità" non ne ho mai sentito bisogno tuttavia se mi fate capire quanto quello che io ritengo un minimo fattore + invece potrebbe essere visto come elemento importante nella scelta del pilota ben venga, sono qui per leggere e confrontarmi con tutti.

Relativamente al tuo è un discorso limitatamente romantico e da tifoso lo capisco in toto (a maggio/giugno caldeggiavo pure io per l'australiano) e come ben puoi vedere dal mio avatar spesso preferisco un pilota che faccia trasparire il lato umano piuttosto che una macchina perfetta, nel bene ma soprattutto nel male visto i non risultati di Jean in carriera...

Anche qui però, proprio tu @Yakamoz (in questo caso ti taggo :mrgreen:), hai centrato il punto come pochi prima in queste pagine: Leclerc è stato messo lì fin da subito per avere un piano B a Vettel pronto fin da subito se il tedesco mollasse il colpo senza aver vinto e quindi alla luce di ciò ritengo ad oggi Ricciardo una sorte di sogno accarezzato qualche tempo fa ma svanito troppo presto per rammaricarmene.

Spero di essere stato chiaro pure io.

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14 ore fa, SaiKiSono scrive:

 

Alt, alt, alt pregiudizi non ne ho avuti e mai ne avrò credo. Tendenzialmente in topic così lunghi tendo a rispondere più per continuità di discorso che all'utente singolo contro il quale non ho nulla contro o da giudicarea sto giro sei stato tu ma poteva benissimo essere un SKS qualsiasi o vattelapescà poco cambia.

Quello che volevo evidenziare, e magari discuterne, non è tanto il tuo punto di vista/preferenza da tifoso perchè ognuno ha le sue come giusto che sia piuttosto è capire il perché di questo unicum dove in Ferrari sembra che si debba avere il pilota che parla italiano, sostenuto anche da parte della stampa di settore: credo sia davvero un unicum sportivo e aziendale nel mondo questo modo di voler vedere una squadra sportiva per me era, è e rimarrà una stronzata. Ora che ci penso un unicum no, ad esempio al Monza Calcio il nuovo presidente vuole giocatori italiani, non tatuati e senza orecchini, io credo che se questi giovani italiani, al netto del loro valore, nonostante tatuaggi e piercing siano in grado di "fare il loro", sacrificandosi e onorando per la maglia vada bene uguale ai tifosi. Credo e spero di aver chiarito la visione personale di sport.

Poi, tornando al pianeta F1,  io sono un tifoso atipico nel senso che ho sempre tifato per i piloti e non per le scuderie; quindi di questo legame, di questo "manifesto di italianità" non ne ho mai sentito bisogno tuttavia se mi fate capire quanto quello che io ritengo un minimo fattore + invece potrebbe essere visto come elemento importante nella scelta del pilota ben venga, sono qui per leggere e confrontarmi con tutti.

Relativamente al tuo è un discorso limitatamente romantico e da tifoso lo capisco in toto (a maggio/giugno caldeggiavo pure io per l'australiano) e come ben puoi vedere dal mio avatar spesso preferisco un pilota che faccia trasparire il lato umano piuttosto che una macchina perfetta, nel bene ma soprattutto nel male visto i non risultati di Jean in carriera...

Anche qui però, proprio tu @Yakamoz (in questo caso ti taggo :mrgreen:), hai centrato il punto come pochi prima in queste pagine: Leclerc è stato messo lì fin da subito per avere un piano B a Vettel pronto fin da subito se il tedesco mollasse il colpo senza aver vinto e quindi alla luce di ciò ritengo ad oggi Ricciardo una sorte di sogno accarezzato qualche tempo fa ma svanito troppo presto per rammaricarmene.

Spero di essere stato chiaro pure io.

Perché la Ferrari una bandiera, è come la nazionale di calcio, è una delle pochissime cose che ci fa sentire un popolo, che quando vince (cioè raramente...) vince anche per ognuno di noi, riscatta il nostro atavico complesso d'inferiorità e la inconscia sfiducia nel futuro che ci attanaglia. E' una generalizzazione estrema, ma lo dico senza alcuno snobismo o intento denigratorio verso il mio paese.

Perciò, un pilota che guida per la Ferrari non è soltanto uno sportivo per cui tifare, ma una specie di papà che ci regala i trofei e non ci tradisce.

 

Schumacher aveva creato una simbiosi con squadra, tecnici e tifosi difficilmente replicabile. Ma l'inglese con cui si esprimeva manteneva quella sorta di impalpabile senso di incomunicabilità. Lui sapeva che doveva aggiungere anche quel tassello perché tutti ma proprio tutti lo amassero senza riserve (ed era molto geloso: si dice che avesse messo un veto sui piloti italiani in squadra per non essere scippato della sua popolarità), tra l'altro era continuamente pressato affinché ci degnasse di un discorso nell'idioma italico.

 

A me non è mai importato UN FICO SECCO, però ammetto che sentire Alonso raccontarci le sue gare e i suoi pronostici in buon italiano era un confortante valore aggiunto.

Tornando a Ricciardone, sarebbe sicuramente un amore a prima vista se mai indossasse in panni Ferrari, per quel mix di talento, carattere adamantino e appunto, sangue italiano. Poi, se a Maranello prendessero Hamilton, che mi parla in inglese coi sottotitoli in tedesco e trasmette la stessa empatia di un blocco di travertino, io ci metterei lo stesso trenta firme sotto :b9

 

Messe da parte queste considerazioni sentimentali, sono d'accordissimo con te sul fatto che l'italianità come feticcio è un anacronismo che fa più danni della grandine. Quando diventa un criterio di scelta aprioristico, che si parli di Ferrari, di FCA o di qualunque altro settore.

La storia (anche quella Ferrari) insegna che i grandi successi sono spesso figli dell'unione tra culture e temperamenti diversi, e che quello che conta non è il passaporto ma la purezza del talento.

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