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Nuova dirigenza FCA 2018


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Le risorse ci stavano solo che avevano altri pensieri come l’azzeramento del debito o lo scorporo di Marelli, insomma diciamo che le nuove auto non erano una priorità adesso si spera che diano un accelerata sullo sviluppo a meno che non trovino nuove operazioni finanziarie su cui buttarsi

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Le risorse ci stavano solo che avevano altri pensieri come l’azzeramento del debito o lo scorporo di Marelli, insomma diciamo che le nuove auto non erano una priorità adesso si spera che diano un accelerata sullo sviluppo a meno che non trovino nuove operazioni finanziarie su cui buttarsi
Ma se ci stava il (costosissimo) debito FCA da ridurre per stare a galla, come ci potessero stare anche tanti i soldi da investire, se ci stava il debito?

E lo scorporo di magneti Marelli ha assorbito tante risorse? Scommetto che lo hanno pagato con i nostri soldi della cassa integrazione e dei vaccini!!1!!

☏ Nexus 5 ☏

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Infatti la sfida che attende la nuova dirigenza è proprio questa. Cosa fare ora che Marchionne ha tolto l'azienda dal baratro e ne ha riformattato il modo di pensare.

 

Se la situazione finanziaria non è più un problema, quella dei marchi e delle gamme prodotto non è rosea.

Lancia è, per dirla all'americana: "six feet under", in attesa di essere tumulata nel mausoleo dei marchi che furono insieme con Autobianchi e Innocenti.

Fiat in Europa non si capisce cosa voglia fare, ci sono due prodotti che vendono bene, 500 e Panda, altri che vendono abbastanza bene, ma non c'è una strategia di prodotto e di marchio.

Si rinuncia a competere nel segmento B dopo averlo presidiato con la Punto per oltre un decennio e nel C, non capitalizzando su quanto fatto di buono con la Tipo.

Chrysler vive la stessa situazione negli USA, marchio lasciato a sè stesso, quando avrebbe bisogno di un rinnovo totale o quasi della gamma.

Alfa Romeo è a metà del guado, due ottimi prodotti ma che rischiano di essere cattedrali nel deserto, se non accompagnati da nuovi modelli che diano una prospettiva al marchio. Fra due-tre, massimo quattro anni Giulia e Stelvio saranno vecchi, perchè la concorrenza non se ne sta lì a guardare.

Alla fine, escludendo Maserati, che per quanto possa andar bene resta un marchio di nicchia, restano solo Jeep, Ram e i veicoli commerciali Fiat Professional.

 

Se l'obiettivo è vendere, allora tirare a campare pur di avere qualcosa da dare in pasto ai concessionari con lo sconto, può avere senso. Come risparmiare sulla manutenzione della propria vettura sapendo che fra un mese la si darà in permuta. Ma se si vuole andare avanti da soli, "unmarried", come dice qualcuno, prima o poi sarà il caso di ragionare, non tanto sul singolo modello, ma sulla strategia di medio lungo periodo dei singoli marchi.

 

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On 25/7/2018 at 14:03, vince-991 scrive:

repubblica non e liberamente accessibile ma qui riportano quanto potrebbe essere accaduto

Il turbolento addio di Altavilla a Fca

Repubblica in un retroscena riferisce di un colloquio ad alta tensione, nel mezzo della sostituzione del manager ricoverato in Svizzera. Quando John Elkann convoca Altavilla, che si ritiene uno dei papabili e gli dice che il prescelto è Mike Manley si sente sentito tradito dalla famiglia Agnelli e dallo stesso Marchionne, di cui era stato a lungo collaboratore.

Secondo le fonti citate dal quotidiano, Altavilla prova a chiedere un cambio di direzione, ma sulla scelta sembra pesare il fatto che per un gruppo che fa la stragrande maggioranza degli utili negli Usa potrebbe essere difficile far digerire un manager che non ha lavorato in America. 

Altavilla, è la ricostruzione, cerca solidarietà tra i top manager del gruppo e questo non fa altro che aumentare l'irritazione in casa Agnelli che teme il comportamento divisivo e di rottura proprio mentre serve "tutta la nostra unità di intenti per portare avanti in progetto e il piano aziendale", come dice Elkann.

La storia di Altavilla in Fca si chiude con una nota che lo ringrazia "per il contributo prestato". 

https://www.agi.it/economia/alfredo_altavilla_lascia_fca-4195820/news/2018-07-24/

 

Questo invece un farneticante articolo trovato su Formulapassion...

https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/fca-tutti-vogliono-il-delfino-di-marchionne-394534.html

 

In buona sostanza Altavilla sta andando verso Hyundai e secondo alcune le voci di cessazione dei marchi non profittevoli FCA  ai coreani vedrebbero lui dietro le quinte, perchè la famiglia (agnelli) inrealtà sta cercando di uscire dal mondo auto. deus ex machina il fondo Elliot che ha comprato una bella fetta di azioni Hyundai di cui vorrebbe far saltare il vecchio residente.

 

Insomma dateci una letta, anche se io ci trovo del ridicolo (ma magari ho torto io).

 

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Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

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Inviato (modificato)

L'"articolo" farebbe pensare nell'acquisto di tutta la baracca da parte della Hyundai "altavillizzata" IMHO improbabile in quanto credo che il buon John si terrà stretta Ferrari e forse anche Maserati. 

Modificato da nucarote
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È da almeno 15 anni che sento dire che Fiat/Fca sta per essere venduta, che gli Agnelli/Elkann vogliono uscire dal settore auto, e bla bla bla. Gli avvenimenti di questi anni hanno dimostrato esattamente il contrario.

 

Per ultimo ci ha pensato proprio il buon John a mettere le cose in chiaro quando, con Marchionne in punto di morte, ha detto testualmente: «Manley e la squadra di management lavoreranno alla realizzazione del piano di sviluppo 2018-2022 presentato a Balocco il primo giugno scorso» proprio da Marchionne, un piano «che assicurerà a Fiat Chrysler Automobiles un futuro sempre più forte e indipendente».

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Ammesso (per ipotesi) che ci possa essere un accordo con Hyundai, sarebbe almeno un accordo alla pari. Dubito che sarebbe una vendita di FCA.

Vedremo come si muovera' Manley ma non molto tempo fa Marchionne disse che allo stato attuale FCA puo' stare anche da sola, cioe', in altre parole, non vedeva piu' necessario un accordo con qualche altro costruttore. Puo' anche darsi che l'abbia detto per lanciare qualche messaggio a qualcuno. Boh.

Ho anche letto (su fcauthority) dichiarazioni attribuite a Marchionne secondo cui i brand Chrysler e Dodge non sono a rischio in quanto Dodge proseguirebbe facendo leva sulla sportivita' (berline sportive e coupe') mentre Chrysler sarebbe orientata verso il trasporto di persone (minivan e crossover) ma come brand locali nordamericani. Cosa che condivido pienamente (sebbene la mia opinione rimanga tale).

Insomma a me non sembra evidente alcuna voglia di mollare l'osso FCA.

Non condivido nenache il pessimismo espresso da qualcuno di voi. C'e' un piano appena presentato che se attuato e desse i suoi frutti metterebbe FCA in condizioni di aumentare significativamente la sua quota di mercato. Io resto fiducioso nonostante la perdita prematura di Marchionne non abbia consentito la transizione prevista.

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3 ore fa, SoUlSnAkE scrive:

Entro l’anno dovranno sicuramente presentare ai sindacati e la governo i piani per gli impainti produttivi, mi meraviglierei molto se non fosse fatto

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