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Eroi ...


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Inviato

Con tutto il rispetto possibile per la vita umana, credo che questa lettera sia la cosa più sensata che ho letto/sentito da tanto tempo.

EROI.....

Come cittadino italiano e cittadino di Roma sento il dovere di esprimere pubblicamente il mio dissenso e, per non essere frainteso, anche proporre un'alternativa.

Io non ho nulla in comune con chi, in cerca di una qualche fortuna economica, si porta a migliaia di chilometri da casa, in una terra in guerra a garantire protezione e sicurezza a chi deve fare i propri interessi economici.

Io non sono mai andato in giro per il mondo armi in pugno, al servizio di non si sa chi e non si sa per quale causa.

Io non ho mai guadagnato 10.000 euro al mese esentasse.

Io non avrei fatto vedere a nessuno come muore un italiano, mi sarei cagato addosso un attimo prima di morire per un colpo di pistola alla nuca.

Ma è questo a fare di un uomo un eroe?

Io non credo.

Ho insegnato ai miei figli che un eroe è colui che sceglie di rischiare la vita per proteggere gli altri, eroe è chi indossa ogni giorno una divisa del proprio paese e difende i cittadini e la patria, eroe è chi fa il proprio lavoro ogni giorno e onestamente.

Eroe in Italia, oggi, è anche chi riesce ad arrivare a fine mese con lo stipendio, chi paga le tasse, chi fa il proprio dovere senza corruzione e senza scegliere vie brevi e facili guadagni ponendosi poche domande.

Eroe è chi alza tutti i giorni la saracinesca di un negozio di periferia e rischia di essere ucciso come un cane da un delinquente comune.

Allora Storace mi faccia un favore, invece della statua di Quattrocchi davanti la sede della Regione Lazio, rifletta sull'opportunità di fare la statua di Maurizio Notargiacomo.

Un uomo qualunque, come la maggior parte degli italiani, che una mattina entrando nel suo negozietto è stato freddato con un colpo di pistola.

Forse non si sarà ricordato di morire come un italiano, ma è morto da italiano.

E' morto ammazzato dalla delinquenza comune, in un giorno qualunque della sua vita qualunque. Mentre era a fare un lavoro qualunque. Come è accaduto a tanti italiani, come continuerà ad accadere anche domani, tutti uomini e donne qualsiasi, semplici e banali cittadini.

Quelli che una pistola, un telefono satellitare, un mitra non li hanno mai visti da vicino.

Quelli che muoiono ogni giorno sulle impalcature, nei loro negozi, nelle loro case. Le vittime del lavoro e della delinquenza comune.

E' lui l'eroe in cui vorrei riconoscermi, il tabaccaio romano morto ammazzato mentre apriva il suo negozietto.

Un romano come tanti, un vero eroe come noi che nonostante tutto, riusciamo a tirare avanti, a crescere dei figli, a fare ogni giorno il nostro dovere rischiando anche di essere uccisi come bestie.

E dimostriamo ogni giorno come sa vivere un italiano, nonostante tutto.

In questo siamo eroici davvero!

Un cittadino di Roma

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

Inviato

Condivido al 100 % il contenuto di questa bella lettera, tuttavia, per me, anche quei ragazzi che sono diventati ostaggi facevano un lavoro come un altro, solo più rischioso e quindi più pagato. Se è vero che eroe è anche chi giornalmente lavora, paga le bollette e porta avanti la sua famiglia non vedo perchè non debba essere considerato eroe anche Quattrocchi.

Certo, la vera definizione di eroe è tutta un'altra storia, e la questione del monumento sembra francamente anche a me che sia fuori luogo.

Inviato
Condivido al 100 % il contenuto di questa bella lettera, tuttavia, per me, anche quei ragazzi che sono diventati ostaggi facevano un lavoro come un altro, solo più rischioso e quindi più pagato. Se è vero che eroe è anche chi giornalmente lavora, paga le bollette e porta avanti la sua famiglia non vedo perchè non debba essere considerato eroe anche Quattrocchi.

Certo, la vera definizione di eroe è tutta un'altra storia, e la questione del monumento sembra francamente anche a me che sia fuori luogo.

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

Guest 126/131
Inviato
Condivido al 100 % il contenuto di questa bella lettera, tuttavia, per me, anche quei ragazzi che sono diventati ostaggi facevano un lavoro come un altro, solo più rischioso e quindi più pagato. Se è vero che eroe è anche chi giornalmente lavora, paga le bollette e porta avanti la sua famiglia non vedo perchè non debba essere considerato eroe anche Quattrocchi.

Certo, la vera definizione di eroe è tutta un'altra storia, e la questione del monumento sembra francamente anche a me che sia fuori luogo.

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