Vai al contenuto

Emissioni: la UE conferma -35% di emissioni CO2 entro il 2030


Messaggi Raccomandati:

non riguarda solo Stellantis ma il thread ad hoc e' chiuso per cui lo metto qui
 
Fra le grandi economie europee, l’Italia è il fanalino di coda, mentre in testa c’è il Regno Unito, seguito dalla Spagna. “La normativa ha sempre guidato e sostenuto gli investimenti nella mobilità pulita. Ora l'Europa sta rimanendo indietro a causa di un’assenza di target di riduzione delle emissioni di CO2, per quattro anni, tra il 2025 e il 2030”, racconta Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di T&E. “Per ribaltare questa situazione, e garantire crescita industriale e posti di lavoro, il primo passo è di porre fine a ogni incertezza sull'obiettivo dell'Ue di auto a emissioni zero per il 2035”.
 
Per Boraschi, “le crociate contro la mobilità elettrica si traducono solo nel rimanere ai margini del flusso degli investimenti: un modo pressoché infallibile, purtroppo, per mettere a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e un’industria che vale oltre il 5% del nostro Pil”
 
https://www.lastampa.it/green-and-blue/dossier/viaggio-al-centro-del-futuro-ok/2024/06/10/news/sulle-mobility_litalia_arranca-423207331/?ref=LSHST-BH-P3-S1-T1

spieghino al direttore T&E che senza utili derivanti dalle termiche le EV non trovano funding per ricerca/sviluppo etc
  • Mi Piace 2
  • Grazie! 2
Link al commento
Condividi su altri Social

10 hours ago, andreadb said:


spieghino al direttore T&E che senza utili derivanti dalle termiche le EV non trovano funding per ricerca/sviluppo etc

nel Regno Unito le termiche trainano gli investimenti per le BEV? Boh

Link al commento
Condividi su altri Social

On 10/07/2024 at 07:55, 4200blu scrive:

 

Quest'intervista rende chiara l'idea del pasticcio che è  stato combinato.

 

 

Modificato da __P
Modifiche al senso della policy
  • Mi Piace 3

I'M IN LOVE!:pippa:

"La 6° marcia, K@zzo!"

Link al commento
Condividi su altri Social

23 ore fa, vince-991 scrive:

non riguarda solo Stellantis ma il thread ad hoc e' chiuso per cui lo metto qui

 

Fra le grandi economie europee, l’Italia è il fanalino di coda, mentre in testa c’è il Regno Unito, seguito dalla Spagna. “La normativa ha sempre guidato e sostenuto gli investimenti nella mobilità pulita. Ora l'Europa sta rimanendo indietro a causa di un’assenza di target di riduzione delle emissioni di CO2, per quattro anni, tra il 2025 e il 2030”, racconta Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di T&E. “Per ribaltare questa situazione, e garantire crescita industriale e posti di lavoro, il primo passo è di porre fine a ogni incertezza sull'obiettivo dell'Ue di auto a emissioni zero per il 2035”.

 

Per Boraschi, “le crociate contro la mobilità elettrica si traducono solo nel rimanere ai margini del flusso degli investimenti: un modo pressoché infallibile, purtroppo, per mettere a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e un’industria che vale oltre il 5% del nostro Pil”

 

https://www.lastampa.it/green-and-blue/dossier/viaggio-al-centro-del-futuro-ok/2024/06/10/news/sulle-mobility_litalia_arranca-423207331/?ref=LSHST-BH-P3-S1-T1

 

T&E è una lobby ambientalista, pertanto sponsorizzano politiche ambientaliste più ideologiche ed estreme come l'abbandono del motore a combustione in UE (6/7% emissioni globali di CO2) unici tra i vari continenti.

A me pare che sia tutto il contrario di ciò che dicono, le crociate sono contro il motore ICE, eccellenza delle case auto europee, che i posti di lavoro si perderanno per via di una transizione troppo drastica, visto che l'elettrico richiede il 40% di componenti in meno, e che costringe a passare direttamente all'elettrico al 2035 bypassando lo step ibrido.

E mi pare che le case europee e americane abbiano investito pesantemente sull'elettrico ancora prima che la tecnologia e la chimica delle batterie raggiungesse risultati pari a quelli dei modelli ICE, traducendo il tutto in un bagno di sangue per le aziende e in aumento di prezzo per i consumatori, che quindi hanno ridotto gli acquisti (altro che crociate) di auto in generale e di elettrico se non sussidiato, il tutto si è tradotto in un parco auto più vecchio con il paradossale risultato di maggiori emissioni di CO2 ed inquinanti rispetto ad uno scenario con maggior ricambio del parco auto con modelli Euro 6d.

 

Credo che si andrà verso l'adozione di obiettivi meno estremi, passando per un livello di elettrificazione intermedio, e garantendo un ricambio auto maggiore, e quindi il raggiungimento di una maggiore riduzione di CO2 che un basso ricambio auto non garantirebbe e non dimentichiamo anche degli inquinanti che più direttamente impattano sulla salute pubblica, visto che se cammini per la città e ti sgasa vicino un auto diesel senza filtro antiparticolato, non è della CO2, peraltro bassa, che ti devi preoccupare.

 

PS: queste cose non le dico solo certo io che on sono nessuno ma per esempio anche tanti altri  tra cui Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.

 

PPS: Riguardo Stellantis non mi preoccuperei per le dichiarazioni di CT e dei top manager, essendo una azienda partecipata fin anche nel CDA dallo stato francese, le dichiarazioni ufficiali pro-ellettrico sono obbligate, ma si sono perfettamente resei conto del vicolo cieco commerciale in cui si trovano...per questo CT va minacciando i governi...mi obbligate all'elettrico e poi la gente non lo compra, per cui dovete sussiddiare sia i consumatori sia gli investimenti altrimenti non è sostenibile.

 

Modificato da HF integrale
  • Mi Piace 3
Link al commento
Condividi su altri Social

scusate, io sono disposto a ascoltare tutti i ragionamenti che volete, ma accusare un pachiderma come l'EU di essere stato radicale e improvvisato, questo no. ma lo sapete quanti anni ci mettono a rendere effettiva ogni decisione?? è praticamente il loro problema principale... È da anni che gli studi sono lì e ci sarebbe stato tutto il tempo di fare una seria e graduale riconversione industriale, per altro esattamente come stanno facendo in Cina. E magari anche foraggiando qualche buon politico intellettualmente onesto e preparato (lo so, merce rara...) in modo da negoziare alcuni criteri specifici a favore dei grandi investitori / produttori.

 

Se pre-Stellantis FCA è rimasta sostanzialmente in stand-by per anni cercando di capire cosa volessero fare per non fallire o non farsi comprare, mi pare un problema loro che hanno fatto diventare di tutti. Dire adesso che senza vagonate di aiuti non vanno avanti, be' scusate, non vedo che altra parola usare se non "ricatto".

 

(PS: Non entro nemmeno sulla questione "ideologica", come se l'ecologismo fosse una specie di culto religioso irrazionale. E, al netto di questa T&E che non conosco a sufficienza, mi fa anche ridere l'acredine contro le "lobby ambientaliste", come se non esistessero fior di lobby con obiettivi contrari. se sono trasparenti è giusto che facciano il loro lavoro. Ma questo sarebbe per ben altro topic non Stellantis).

  • Mi Piace 6
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri Social

35 minuti fa, andreadb scrive:


dalle ultime statistiche postate le bev in UK sono come quota al 16%
benzina al 55% e diesel al 6,6%

Il diesel mi sembra sia stato da sempre penalizzato in quel paese..il resto delle percentuali a chi si attribuiscono?

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.