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Prezzi auto alle stelle. Qual è il futuro dell’auto?


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1 ora fa, gpat scrive:

 

 

Il fatto è che il tuo discorso fila, mi sembra di vedere i tuoi stessi dati, ma, ma, ma.... quando poi vai a vedere i ricavi medi del settore automotive, non è che siano così esaltanti rispetto ad altri settori.

Forse cambierà con l'auto elettrica per via della maggiore semplicità, ma per ora hanno dovuto trovare tutti una nicchia da mungere, come i pickup americani per Ford, o Audi in Cina per VAG, o fusioni varie, accordi, sinergie... altrimenti si chiude.

Quindi o i produttori hanno preso tutti spunto dalla famiglia Agnelli dei bei tempi, o effettivamente c'è necessità di reinvestire gran parte del guadagno.

 

Secondo me una cosa in cui le case perdono un sacco di cash è l'avere gamme infinite. Cercano di coprire ogni singola nicchia, e poi quando si rendono conto di vendere un modello in pochi esemplari annui tocca aumentare il margine sugli altri per compensare. Se si ritornasse a gamme più semplici, gli investimenti da fare sarebbero di molto inferiori. Senza contare quanti soldi si pappano i megamanager (stipendi da nababbi) e il settore marketing. Infine concludo dicendo che la maggior parte dei gruppi automobilistici ha (velatamente o meno) delle partecipazioni statali. Quindi fungono da enorme ammortizzatore sociale. Anche quando non c'è richiesta (e accade sempre più spesso) le linee continuano a produrre esemplari, in modo da minimizzare i tempi morti dei lavoratori (leggasi licenziamenti). Poi ti ritrovi i piazzali pieni di roba che non vuole nessuno, ma tu come casa automobilistica hai speso tempo/risorse/energia per produrre.

 

My 2 cent

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Non si dimentichi che oggi il prezzo di listino è spesso molto diverso dallo street price  , e tra km 0, jahrewagen, auto dipendenti poco o nulla usate il prezzo reale è spesso inferiore di parecchio.

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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56 minuti fa, kire_06 scrive:

 

Secondo me una cosa in cui le case perdono un sacco di cash è l'avere gamme infinite. Cercano di coprire ogni singola nicchia, e poi quando si rendono conto di vendere un modello in pochi esemplari annui tocca aumentare il margine sugli altri per compensare. Se si ritornasse a gamme più semplici, gli investimenti da fare sarebbero di molto inferiori. Senza contare quanti soldi si pappano i megamanager (stipendi da nababbi) e il settore marketing. Infine concludo dicendo che la maggior parte dei gruppi automobilistici ha (velatamente o meno) delle partecipazioni statali. Quindi fungono da enorme ammortizzatore sociale. Anche quando non c'è richiesta (e accade sempre più spesso) le linee continuano a produrre esemplari, in modo da minimizzare i tempi morti dei lavoratori (leggasi licenziamenti). Poi ti ritrovi i piazzali pieni di roba che non vuole nessuno, ma tu come casa automobilistica hai speso tempo/risorse/energia per produrre.

 

My 2 cent

 

Secondo me non sono tanto i modelli in sé ma la lunghissima lista di optional e motorizzazioni che popolano i listini di ogni singola auto.

Anomalia principalmente legata al concetto di personalizzazione per il premium tedesco ma che appesantisce di molto la supply chain.
Auto di successo come la Tesla Model 3 hanno 6 configurazioni in croce (3 motorizzazioni, interni chiari o scuri, il resto è software) a fronte delle migliaia possibili con la più scrausa delle Volkswagen. 

In USA Elon Musk doveva offrire la Model 3 base, e facendo i conti si è reso conto che non gli conveniva tenere a magazzino il tetto non panoramico, gli interni in tessuto, eccetera... e per chi la vuole offre allo stesso prezzo la versione più lussuosa con alcune cose disattivate via software.

Tutto questo non è stato mai abbracciato da produttori Americani o soprattutto Giapponesi che anche con prodotti premium mirano alla semplicità dell'offerta.

Avere 10 powerstep per il motore diversi, 10 colori per gli interni, 10 tipi di modanature, 5 navigatori diversi... è tutta roba di cui man mano che si va avanti non ne vuole sapere più nessuno se non si parla di prodotti di superlusso, e anche i produttori iniziano a capirlo.

Modificato da gpat

In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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... mah... non mi sembra... i Giapponesi fanno degli allestimenti un po' blindati... se vuoi optionals devi salire di allestimento. 

Ultimamente, per seguira la moda dei tedeschi, creano anche loro dei pacchetti, da 1000€ e fanno solo del gran casino, ma questo è un altro discorso. 

Tornando IT, c'è poco da fare... le case costruttrici non sono degli enti benefici e quindi, come per tutte le aziende, produrre spendendo poco e vendendo a tanto, vuol dire molto guadagno. 

Guadagno che hanno implementato costringendo gli utenti a seguire la manutenzione ordinaria presso la rete ufficiale, non intervenendo in garanzia nemmeno a difetti di progettazione, ecc, ecc. 

C'è poco da fare... questa è la realtà che, più o meno, si rispecchia un po' in tutte le cose. 

Si sposta la produzione o la fabbricazione in posti dove la vita costa nulla, ma non è che questo risparmio va, in qualche modo, ad agevolare il cliente finale con un abbassamento dei prezzi... eh... no... ti monto il motore fatto in cina a che a me costa la metà che farlo fare in Inghilterra, ma la macchina costa di più. 

E allora... dove vanno a finire i soldi che le aziende risparmiano? 

Modificato da flower

...perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo...lo cambiano davvero.

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A mio avviso le case tengono i prezzi alti per garantire il valore residuo alto e quindi potere fare le mini rate. 

Difatti pubblicizzano ormai solo la rata mensile sia sui giornali che in tv, senza nominare il prezzo di listino. Da alfa, ai tedeschi alle jeep ai giapponesi. 

 

In questo modo il consumatore entra nel giro dell’obsolescenza programmata e ogni 3 | 4 anni gli “conviene” continuare a pagare una rata piuttosto che bonificare la maxi rata: la finanziaria incassa gli interessi, la casa ha immatricolato, il concessionario fa una vendita e il cliente ha la macchina nuova. 

a questo si aggiunge la rata per i servizi assicurativi e la manutenzione.

 

Il maestro di questo sistema è stata la BMW prima della crisi, che ha intortato migliaia di clienti con maxi rate superiori al vfg. Almeno adesso i valori li allineano.

 

Ormai il il problema per le case e i concessionari è chi paga subito con un bonifico o fa il finanziamento classico. Può tenerla quanto vuole e non ha nessun obbligo. Per questo spingono le mini rate con il vfg, per fare restare nel “giro” il cliente. 

 

 

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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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Il costo (al chilo) delle vetture è diminuito nettamente, in verità, ed il prezzo del settore auto ha una crescita minore dell'inflazione. Forse nell'ultimo biennio si è rialzato per via degli investimenti, ma il vero limite sono i salari italiani. Le auto, anche le più becere "base" sono avanti anni luce solo rispetto a 15 anni fa... Figuriamoci a 40.

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Il fatto che le auto aumentino di prezzo, è normale, anche se non migliorassero tecnologicamente. E' semplicemente l'inflazione, come del resto un po tutti i prodotti.

Il fatto che noi italiani lo notiamo molto perchè al contrario di piu o meno tutti gli altri, la nostra economia cresce dello 0,niente.

All'estero la crescita economica (e degli stipendi) fa si che questo effetto si noti molto meno o per nulla. Mettiamoci che gli stipendi italiani sono sempre stati "low cost" e di qui la frittata.

Già ora siamo un mercato povero (vi basta pensare che in italia l'auto piu venduta è la panda, in germania la golf. E ciononostante se ne vendono il doppio delle panda), in futuro andremo sempre piu verso i paesi dell'est se il differenziale di crescita con gli altri stati (produttori della granparte delle auto che compriamo) continuerà ad aumentare.

Per il futuro quindi o si acquisteranno auto di produzione nazionale (ma la fiat non ci aiuta) oppure pagheremo sempre di piu le auto in conseguenza ai normali aumenti di stipendio tedeschi, francesi, ecc..

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Nel 2010 comprai una 159 JTD 150CV Automatica ex noleggio di 1 anno/15mil km a 26.000 Franchi Svizzeri. Oggi una Giulia simile non costa molto di piu. Poi se la gente vuole seguire le mode e sborsare 35k per un SUV C nessuno glielo puo vietare.   

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In Italia una delle auto più vendute è la Dacia Duster, quarta in classifica nel 2019, la metà di quelle immatricolate sono GPL. Segno che molti Italiani questo si possono permettere.

 

La Duster sarà un po' spartana, ma per essere venduta rispetta sicuramente tutte le norme di omologazione.

 

Probabilmente con la Duster la Renault ci fa poco margine, anche se usa tutti componenti già stracollaudati ed ormai abbondantemente ammortizzati.

 

La Duster però fa un po' barbon, così come tutte le auto che costano poco, l'onesta Tipo ha un design esterno che non sfigura affatto a fianco di blasonate premium, ma altri contenuti, spesso superflui, non sono all'altezza.

 

Nessuno vuole passare per povero, quindi o si compra un'auto pratica ed economica, perché bada al sodo e l'auto la usa per spostarsi dal un punto A ad un punto B, oppure spende per un lecito appagamento personale, che le case sfruttano per fare cassa.

 

Ecco quindi fiorire un sacco di modelli meccanicamente è qualitativamente identici ad una Tipo, ma infarciti di optional che fanno lievitare il prezzo più del dovuto, facendo la felicità delle case che così aumentano i margini.

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