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Scelte strategiche Groupe Renault


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Dacia non abbandona il Gpl (chevrappresenta il 35% delle vendite globali). Il diesel invece verrà offerto solo in Marocco, mentre l'elettrico arriverà solo quando i clienti lo richiederanno.

 

Fonte: https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/07/18/dacia_il_gpl_rimarra_in_gamma_fin_quando_possibile_.html

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Renault è “la Casa automobilistica più avanzata d’Europa”, record di ricavi

 

Renault continua a crescere e sotto la guida dell'amministratore delegato De Meo ha totalizzato un nuovo record per ricavi e margine operativo, ecco i dati

 

La prima metà di anno si è chiusa in positivo, con risultati che fanno ben sperare in vista del prossimo semestre. Renault è riuscita anche a raggiungere un importante target: il margine operativo del gruppo, infatti, ha toccato valori record, premiando il lavoro svolto dalla Casa.

 

Il primo semestre di Renault si è chiuso con 27 miliardi di euro di ricavi e una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al +0,4%. Anche se il dato percentuale non appare straordinario, almeno a una prima analisi, la Casa ha sottolineato come ci siano altri elementi da analizzare per avere un quadro più completo sullo stato di salute del Gruppo francese. In particolare, il margine operativo di Renault è stato da record, arrivando fino all’8,1% dei ricavi, con un incremento complessivo di 100 milioni di euro rispetto al dato precedente.

 

Articolo completo:  https://www.virgilio.it/motori/auto/renault-casa-automobilistica-piu-avanzata-europa-record-ricavi/238289/ 

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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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  • 2 mesi fa...

Per favorire la diffusione delle auto elettriche di piccole dimensioni, Luca de Meo propone la creazione di una grande azienda europea, simile ad Airbus, dedicata esclusivamente alla produzione di city car elettriche 

Cita

 

Luca de Meo

"Un'Airbus delle citycar elettriche per salvare l'auto europea"

Luca de Meo continua a perorare la causa delle elettriche di piccola dimensione. Con un lungo post su LinkedIn, l'amministratore delegato della Renault e presidente dell'Acea ha ribadito la sua "passione" per una categoria di veicoli che, se Bev, "potrebbero essere la soluzione alle sfide della sostenibilità e dell'industria più urgenti". Al punto da giustificare la creazione di una grande società, sul modello della Airbus, che li produca.

Normative sbagliate. Il manager italiano pone l'accento soprattutto sulla necessità di ridurre l'impatto ambientale dei trasporti, che sarebbe agevolato se "si optasse per veicoli più compatti e leggeri" In tal senso il riferimento è la futura Twingo: "Ha un'impronta di carbonio inferiore di quasi il 75%, cradle to grave (dalla culla alla tomba, ossia dall'estrazione delle materie prime allo smaltimento del prodotto finito, ndr), rispetto alla media delle auto vendute oggi. Il paradosso è che da 20 anni la regolamentazione spinge tutto il sistema in Europa a consegnare auto più grandi e pesanti, mentre nulla è più adatto alle strade strette e tortuose delle nostre città" delle auto piccole.

 

Auto troppo grandi. Nel post, il numero uno della Losanga sottolinea anche l'aumento del peso delle auto europee (in media il 60% in più rispetto a 20 anni fa) e dei prezzi (+60% in 10 anni) e menziona uno studio di Tommaso Pardi del Cnrs (Centre national de la recherche scientifique) e dei colleghi del consorzio di ricerca Gerpisa, favorevole alla produzione di elettriche piccole ed economiche in Europa. Per de Meo, tale studio non poteva "essere più tempestivo", visto il rallentamento del mercato delle Bev e i rischi per gli obiettivi di decarbonizzazione, posti di lavoro e aziende nel Vecchio continente.

 

La ricetta. In dettaglio, la ricerca propone una serie di consigli già avanzati dal manager italiano nella sua Lettera all'Europa: creare una nuova categoria di veicoli con dimensioni, peso e potenza specifici, come le kei car giapponesi; adeguare le normative sulle emissioni di CO2 per supportare le Bev di piccola dimensione, con obiettivi di valutazione del ciclo di vita per tutti i segmenti; sviluppare un punteggio ecologico (Eco Score) dei veicoli per valutarne impatto ambientale e impronta di carbonio durante l'intero ciclo di vita, dalla culla alla tomba; sostituire le pressioni normative che ostacolano la produzione di automobili più piccole con politiche di supporto; definire incentivi per i clienti di veicoli di piccola dimensioni, come assicurazioni più competitive, parcheggi gratuiti e nessuna penalità per l'ingresso nei centri urbani. Per de Meo, i ricercatori stanno così proponendo "alcuni ingredienti per aumentare le vendite di nuove Bev a prezzi accessibili, ripristinare la produzione automobilistica e garantire una transizione giusta. Non potrei essere più d'accordo e aggiungo alla ricetta solo una proposta: l'Europa farebbe anche di più se giocasse in modo collettivo, creando un'Airbus delle piccole auto elettriche. Quindi, perché non rendere di nuovo grandi le piccole auto?", si chiede infine de Meo, chiudendo il post con l'emoticon di un occhiolino e i tag della Commissione europea e della presidente Ursula von der Leyen. 

Fonte: https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/10/10/de_meo_auto_piccole_elettriche.html

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assolutamente contrario, viva la concorrenza ed il libero mercato. 

se il mercato richiede auto piccole, elettriche a basso costo, il primo costruttore che riuscirà a produrle diventerà il leader di segmento. 

certamente la risposta non è un conglomerato parastatale, anche perchè il prossimo passo sarebbe mettere dazi pesanti alle aziende cinesi o americane (Tesla) obbligando di fatto il consumatore ad una situazione di oligopolio. 

 

e tutto questo per cosa? per salvare alcune aziende decotte e i loro dirigenti? 

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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Intervista a DeMeo che lancia delle vere e proprie bordate vs l’Ue… dice che non sono nel panico ma questa intervista dimostra il contrario  ihmo… 

 

intervista completa senza paywall ⤵️

 

https://www.auto.it/news/saloni/parigi/2024/10/14-7616084/de_meo_i_cinesi_cacciano_come_lupi_l_europa_ha_la_responsabilita_di_13_milioni_lavoratori_

 

Cita

De Meo: "I cinesi cacciano come lupi. L'Europa ha la responsabilità di 13 milioni lavoratori

 

La vera questione per noi è come possiamo cooperare e competere con i cinesi, che attualmente hanno una generazione di vantaggio.
 

Un conto è avere timore reverenziale della competizione, un conto è andare nel panico. Sono due cose diverse.


Noi non siamo nel panico. Quello che ci fa più paura in questo momento è che ci viene richiesta una velocità di conversione che rischia di spaccare tutto il sistema. 
 

 E noi continuiamo a dire che ci mettiamo i soldi, che lavoriamo 14 ore al giorno, ma non ci mettete davanti a un muro che arriva a 250 km all'ora, perché è pericoloso. 
 

In Europa non c'è un progetto di gigafactory, perché ci vogliono anni prima che diventi efficiente.
 

Non c'è nessun progetto di chimica in Europa, perché la chimica puzza, nessuno la vuole.
 

Non c’è nessuno posizionato strategicamente per garantire alle Case un prezzo competitivo per litio, manganese, nickel e cose del genere, che per metà è in mano ai cinesi.
 

Possibile che dobbiamo essere gli unici idioti che devono pagare le multe? Se questa è la regola ci adatteremo, andremo a comprare i crediti dalla BYD o dalla Tesla, che fa praticamente la metà del suo profitto vendendo crediti agli altri, andremo a fare quelli che chiamano 'prezzi aggressivi' sull'elettrico, così ammazziamo il bambino nella culla e tra cinque anni non ci sarà più business elettrico in Europa.

 

Oppure fermiamo la produzione, e chiudiamo dieci fabbriche.
 

Abbiamo bisogno di soluzioni adesso, in questo momento.
 

Non è che non dobbiamo parlare di una revisione degli obiettivi del 2035, ma per quelli c’è tempo, oggi abbiamo altri problemi.
 

Lavoriamo per raggiungere tutti i target e se non riusciremo compreremo crediti dai costruttori di elettriche stranieri, se è questo che vuole l’Europa.
 

Capire che cosa succederà l’anno prossimo è molto urgente perché ora stiamo ricevendo gli orini per le auto che consegnerò nel 2025, a proposito delle multe salate”

 

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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9 minuti fa, Alain scrive:

Intervista a DeMeo che lancia delle vere e proprie bordate vs l’Ue… dice che non sono nel panico ma questa intervista dimostra il contrario  ihmo… 

 

intervista completa senza paywall ⤵️

 

https://www.auto.it/news/saloni/parigi/2024/10/14-7616084/de_meo_i_cinesi_cacciano_come_lupi_l_europa_ha_la_responsabilita_di_13_milioni_lavoratori_
 

 

Mamma mia che mappazzone di banalità. Pare di sentire il discorso del bar dello sport.

 

Ormai politici e CEO rigurgitano lo stesso minestrone di ovvietà scadute l'altro ieri.

Modificato da gpat
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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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Ma lui fino ad ora dov'era? Mica diceva fino a ieri (insieme al suo amico franco-portoghese) che andando a produrre in culonia avrebbero tenuto bassi i prezzi ed avrebbero inondato l'Europa di catorci a batteria?

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  • 3 settimane fa...

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French carmaker Renault Group is building an R&D team in Shanghai for electric vehicle (EV) development, according to a local Chinese media report.

This is the first time Renault has put the development of a new car in China, with production set for the end of 2025, according to the report from AutoPix today.

Notably, the car will not be built in China, and there are no plans to launch it here for now; manufacturing and sales will be in Europe, according to the report.

Renault has been gradually asset-lightening its operations in China from 2021 to reduce costs.

With the development of this new model, Renault hopes to streamline its supply chain system in China and initially set up a Chinese R&D team, according to AutoPix.

In the past, multinational carmakers' operations in China were centered on manufacturing and marketing, but now many of them have changed this single-purpose layout and started to shift their R&D and supply chains to China to cope with changes in the Chinese market, the report noted.

Chinese carmakers that have entered overseas markets, including BYD (HKG: 1211, OTCMKTS: BYDDY), Leapmotor, and Nio (NYSE: NIO), are targeting the budget small-car segment, while Renault is hoping to use China's research and development and supply chain resources in the EV sector to hold its own ground, the report said.

Renault has set up a dozens-sized R&D team in Shanghai since the first half of this year to work on a revamped EV program, AutoPix said.

The team is part of Renault China's Shanghai branch, but does not have a substantial reporting relationship with Renault China, instead reporting directly to Renault's French headquarters, according to the report.

Renault intends to move more EV R&D to China, potentially building a complete system for EV R&D in China, including software and hardware, the report said, citing a person familiar with the matter.

Benefiting from China's complete EV supply chain, multinational automakers are increasingly moving their R&D and supply chain systems to China, albeit in different ways.

Volkswagen is developing EV models in China and selling them here. BMW and Mercedes-Benz are also developing EVs locally, but with products for the global market, the report noted.

Unlike Volkswagen, BMW and Mercedes, Renault, which operates with light assets in China, is not burdened with maintaining market share in the country.

Renault may now lack interest in participating in China's increasingly fierce EV competition, and is only looking to shift its EV development and supply chain to China, with Europe and other overseas markets as its primary targets, the report said, citing a source close to Renault China.

 

(CNevPost)

 

 

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