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54 minuti fa, SoUlSnAkE scrive:

Infatti calcolando quante aziende al nord lavorano per VAG e per altre aziende tedesche, non sarei molto felice della situazione…

 

Concordo, basta guardare una cosa che non c'entra con l'automotive ed è il turismo, in Germania sono in recessione (non ai livelli che hanno avuto altri stati europei ma comunque sono in recessione) ed il turismo ne ha risentito, nel nord Italia il turismo tedesco è stato inferiore agli anni precedenti, se crollasse il settore automotive tedesco si porterebbe dietro in sacco di indotto manifatturiero e metalmeccanico Italiano.

 

Tornando al tema automotive, non mi stupisce che anche VW stia vivendo un periodo di "crisi" visto il periodo socio economico che stiamo vivendo, però hanno comunque una base stabile con le loro varie holding ed investimenti fatti anche nel mercato cinese dove hanno acquisito quote di Xpeng e non ricordo di quale altro marchio.

 

Di sicuro la fase post Dieselgate in cui hanno puntato tutto sull'elettrico gli è costata parecchio ma sono comunque riusciti a fare un dietrofront di classe (costato comunque parecchio) rimpolpando e mantenendo la gamma motori ICE e Mild-Hybrid ampia. Cosa che per esempio altri brand al momento non riescono a fare e stanno anche loro avendo esiti negativi nelle gamme EV (vedi Renault, Ford e Stellantis).

 

 

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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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9 ore fa, MotorPassion scrive:

 

Concordo, basta guardare una cosa che non c'entra con l'automotive ed è il turismo, in Germania sono in recessione (non ai livelli che hanno avuto altri stati europei ma comunque sono in recessione) ed il turismo ne ha risentito, nel nord Italia il turismo tedesco è stato inferiore agli anni precedenti, se crollasse il settore automotive tedesco si porterebbe dietro in sacco di indotto manifatturiero e metalmeccanico Italiano.

 

Tornando al tema automotive, non mi stupisce che anche VW stia vivendo un periodo di "crisi" visto il periodo socio economico che stiamo vivendo, però hanno comunque una base stabile con le loro varie holding ed investimenti fatti anche nel mercato cinese dove hanno acquisito quote di Xpeng e non ricordo di quale altro marchio.

 

Di sicuro la fase post Dieselgate in cui hanno puntato tutto sull'elettrico gli è costata parecchio ma sono comunque riusciti a fare un dietrofront di classe (costato comunque parecchio) rimpolpando e mantenendo la gamma motori ICE e Mild-Hybrid ampia. Cosa che per esempio altri brand al momento non riescono a fare e stanno anche loro avendo esiti negativi nelle gamme EV (vedi Renault, Ford e Stellantis).

 

 

Aldilà che con il cambiamento climatico in corso, avanti di sto passo andremo tutti in vacanza in Germania per godere di un po' di fresco 😂             

Scherzi a parte, per me il grosso errore da parte dei costruttori tedeschi, VAG in testa, è stato quella di non capire che in questa fase di transizione all'elettrico (più lunga del previsto), era necessario puntare sul full Hybrid, che alla fine consente di ridurre emissioni CO2 a chi produce, consumi bassi per chi guida, il tutto senza impattare nella fruizione quotidiana dell'automobile (leggasi no problemi ricariche alle colonnine). 

 

Guarda caso, anche Hyundai che aveva fatto all-in sull'elettrico sta facendo parzialmente marcia indietro e vuole puntare nuovamente sull'ibrido, dopo averlo (e un po' troppo in anticipo) messo da parte. 

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La presunzione tedesca non si smentisce.

Notate che questi problemi avvengono a vendite europee in crescita, quindi probabilmente  vendite drogate con bassissimi margini, in pratica come la Fiat di una volta.

Per il resto bisogna vedere il bilancio import export italiano. 

Chissà  che sul lungo ci convenga fare meno i terzisti per la  Germania e puntare più  sui prodotti finiti .

Certo questo richiede una politica industriale completamente diversa.

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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21 minuti fa, stev66 scrive:

La presunzione tedesca non si smentisce.

Notate che questi problemi avvengono a vendite europee in crescita, quindi probabilmente  vendite drogate con bassissimi margini, in pratica come la Fiat di una volta.

Per il resto bisogna vedere il bilancio import export italiano. 

Chissà  che sul lungo ci convenga fare meno i terzisti per la  Germania e puntare più  sui prodotti finiti .

Certo questo richiede una politica industriale completamente diversa.

 

 

27 minuti fa, stev66 scrive:

La presunzione tedesca non si smentisce.

Notate che questi problemi avvengono a vendite europee in crescita, quindi probabilmente  vendite drogate con bassissimi margini, in pratica come la Fiat di una volta.

Per il resto bisogna vedere il bilancio import export italiano. 

Chissà  che sul lungo ci convenga fare meno i terzisti per la  Germania e puntare più  sui prodotti finiti .

Certo questo richiede una politica industriale completamente diversa.

 

Fare i terzisti, in qualsiasi settore, non è mai strategicamente una scelta vincente. 

 

Peggio che andar di notte se poi si è mono-prodotto (o quasi), con pochi (ma grossi) committenti (se non addirittura uno solo). 

 

Il problema è che per cambiare questo paradigma, come scrivi giustamente, sarebbe necessario rivoltare come un calzino le tante PMI pure ultra specializzate (e bravissime) che pullulano in Italia. Perché pur essendo bravissime, e magari persino con i conti in eccellente stato, senza saperlo si stanno segando il ramo su cui sono sedute. 

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Cinque miliardi di buco in VW
Il CEO del Gruppo, Oliver Blume, ha spiegato che “il contesto economico è diventato ancora più difficile, nuovi fornitori stanno spingendo in Europa. Inoltre, la Germania in particolare sta perdendo terreno in termini di competitività”, ha spiegato Blume. Alla luce di questi sviluppi, il Consiglio di Amministrazione ritiene che una ristrutturazione completa dei marchi all'interno di Volkswagen AG sia essenziale per garantire la competitività a lungo termine. In questo contesto, in assenza di rapide contromisure, potrebbero rendersi necessarie anche chiusure di stabilimenti e licenziamenti obbligatori.

 

Per mesi il consiglio di fabbrica e la direzione del Gruppo Volkswagen hanno cercato di raggiungere un accordo sulla riduzione dei costi. Ora il conflitto sui tagli ai posti di lavoro e sulla sovraccapacità dell'azienda si sta inasprendo. “Il Consiglio di Amministrazione ha fallito”, si infuria la presidente del Consiglio di fabbrica Daniela Cavallo in una nota interna alla forza lavoro. “Il risultato è un attacco ai nostri posti di lavoro, ai siti e ai contratti collettivi”. Secondo Cavallo, la dirigenza sta mettendo a rischio l'intero marchio VW con sede a Wolfsburg, che rappresenta più della metà delle vendite del Gruppo con circa cinque milioni di auto ed è particolarmente sotto pressione per la riduzione dei costi. “Non permetteremo di essere liquidati qui”, afferma Cavallo e mette in guardia da una ‘svendita della Germania come sede aziendale’.

 

In precedenza, i vertici del marchio e del Gruppo avevano discusso le reazioni alla crisi sempre più grave nel corso di riunioni interne tenutesi lunedì. In quell'occasione, Oliver Blume, CEO del Gruppo, aveva parlato di una “grave situazione” per l'industria automobilistica europea a causa dei nuovi fornitori e del calo di competitività della Germania come sede commerciale. “In questo contesto, noi come azienda dobbiamo agire in modo coerente”, ha detto chiaramente Blume. È chiaro da giorni che i precedenti programmi di risparmio non sono sufficienti a rendere VW competitiva. Ora si dice che, senza “rapide contromisure”, non si può escludere che anche interi stabilimenti in Germania debbano essere chiusi. Il solo annuncio è una violazione del tabù. Dopo tutto, non ci sono mai stati tagli di questo tipo in Germania, in parte a causa della legge VW, che dà ai rappresentanti dei lavoratori il diritto di veto sui tagli alla rete di produzione. Finora, solo lo stabilimento Audi di Bruxelles è sull'orlo della chiusura, dopo anni di lotte sulla sua ubicazione.

 

 

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/vw-droht-mit-werksschliessungen-autokonzern-in-der-krise-19958452.html

Modificato da Pawel72

La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia.

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Il taglio sarà di 10miliardi non 5. Da far tremare i polsi. Per dare un'idea la fusione stellantis (o l'acquisto dei francesi, come ad alcuni piace di più), aveva come beneficio un risparmio di costi dovute alle sinergie di 5miliardi. 

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7 minuti fa, RS6plus scrive:

Il taglio sarà di 10miliardi non 5. Da far tremare i polsi. Per dare un'idea la fusione stellantis (o l'acquisto dei francesi, come ad alcuni piace di più), aveva come beneficio un risparmio di costi dovute alle sinergie di 5miliardi. 

 

 

Non e corretto totalmente - i 10Mrd erano gli risparmi del programma attuale „Accelerate Forward/ Road to 6.5“ per migliorare la performance. Ma questo secondo Blume non basta, devono accentuarsi. Con i licenziamenti e possibile chiusure di un stabilmento per vetture e un stabilmento per componenti vogliono raggiungere un risparmio significante piu alto rispetto questi 10Mrd.

 

 

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1 ora fa, 4200blu scrive:

 

 

Non e corretto totalmente - i 10Mrd erano gli risparmi del programma attuale „Accelerate Forward/ Road to 6.5“ per migliorare la performance. Ma questo secondo Blume non basta, devono accentuarsi. Con i licenziamenti e possibile chiusure di un stabilmento per vetture e un stabilmento per componenti vogliono raggiungere un risparmio significante piu alto rispetto questi 10Mrd.

 

 

Torno a ripetere, visto che almeno così è riportato da qualsiasi testata giornalistica, 10ml da qui al 2026 +2/3mld reperibili nell'immediato con la chiusura di uno stabilimento

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