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51 minuti fa, ercole98 scrive:

Chi dice? Su quali basi? Con quali prove?

Normalmente quando una nave è praticamente distrutta conviene affondarla per evitare i costi di trasporto e smantellamento. Siccome spegnere un incendio dove sono presenti auto elettriche è praticamente impossibile senza mezzi speciali, e considerando che tutti i mezzi erano stipati la chiuso la deduzione logica è quella che abbiamo visto tutti. Erano anche pronti i rimorchiatori perchè la struttura portante della nave non era compromessa però guarda caso...

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5 ore fa, Auditore scrive:

Normalmente quando una nave è praticamente distrutta conviene affondarla per evitare i costi di trasporto e smantellamento. Siccome spegnere un incendio dove sono presenti auto elettriche è praticamente impossibile senza mezzi speciali, e considerando che tutti i mezzi erano stipati la chiuso la deduzione logica è quella che abbiamo visto tutti. Erano anche pronti i rimorchiatori perchè la struttura portante della nave non era compromessa però guarda caso...

Quindi, guarda caso, non può essere partito da un fattore esterno, che ha incendiato le elettriche, giusto perché se andiamo contro i fattori esterni non va bene, solo contro le elettriche bisogna andare :D

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19 minuti fa, ercole98 scrive:

Quindi, guarda caso, non può essere partito da un fattore esterno, che ha incendiato le elettriche, giusto perché se andiamo contro i fattori esterni non va bene, solo contro le elettriche bisogna andare :D

Tutto può essere anche un fattore esterno o l'errore umano. Anzi spero che sia così, perchè se fosse proprio la tecnologica elettrica a non essere sicura da qui a qualche anno ne vedremo delle belle...

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  • 2 settimane fa...

Statement on the Volkswagen Group's business activities in Russia

The Volkswagen Group has received the news about the war in Ukraine with dismay and shock. Volkswagen continues to hope for a cessation of hostilities and a return to diplomacy. We are convinced that a sustainable solution to the conflict can only be found based on international law.

In view of the Russian attack on Ukraine and the consequences of this, the Group Board of Management of Volkswagen AG has decided to halt the production of vehicles in Russia until further notice with immediate effect. This decision applies to the Russian production sites in Kaluga and Nizhny Novgorod.

Likewise, vehicle exports to Russia will be stopped with immediate effect.

By largely suspending business activities in Russia, the Group’s Board of Management is responding to the overall situation, which is characterised by significant uncertainty and disruption.

 

FAQ.pdf

Modificato da MotorPassion

 

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Gruppo Volkswagen: nel 2021 giù le vendite, su la redditività

-4,5% di immatricolazioni globali per Volkswagen Group che però raddoppia la redditività. Incertezza per il futuro e la guerra

Nel 2021 il Gruppo Volkswagen ha consegnato 8.882.000 auto in tutto il mondo, con un calo del 4,5% rispetto ai 9.305.000 veicoli immatricolati nel 2020. Nel presentare i risultati finanziari 2021 il gruppo tedesco ha previsto un'aumento delle consegne dal 5 al 10% che resta però legato all'evolvere della guerra in Ucraina.

La perdita, dovuta in gran parte alla crisi dei chip e in parte alla pandemia, è stata mitigata dai buoni risultati in Nord e Sud America, oltre che in Cina e non ha impedito al colosso tedesco dell'auto di ottenere un risultato operativo di 20 miliardi di euro, quasi doppio rispetto a quello del 2020.

Redditività raddoppiata

Questa maggiore redditività del gruppo Volkswagen è frutto di diversi fattori tra cui un migliore mix di modelli proposti e un momento favorevole per i tassi di cambio delle valute.

Evidentemente la politica di riduzione dei costi produttivi, le sinergie industriali e l'integrazione verticale della piattaforma elettrica MEB utilizzata sulle nuove auto elettriche ha portato i suoi frutti. Bene anche la liquidità industriale di Gruppo Volkswagen che resta praticamente invariata a quota 26,68 miliardi di euro.

L'incertezza per il futuro e la guerra

Nel presentare i risultati 2021 il ceo di Volkswagen, Herbert Diess, ha parlato della difficile situazione internazionale, della crisi dei chip, del Covid 19 e della concomitanza di problemi creati anche al mondo dell'auto dalla guerra in Ucraina.

 

Al momento la criticità più impellente è quella che riguarda le materie prime per la costruzione delle auto come il nickel e il cobalto per le batterie delle EV, ma anche il rodio, palladio, e platino per i catalizzatori e i cavi elettrici. Molti di questi arrivano dalla Russia o dall'Ucraina.

Riguardo ai cavi elettrici per auto Diess ha detto:

"Riceviamo i cavi da nove stabilimenti ucraini che lavorano attualmente a capacità ridotta. Pensiamo a riallocare la produzione, ma ci vorrà tempo. Gli impianti tedeschi, spagnoli e portoghesi non sono ancora coinvolti nella crisi."

Aggiungendo che:

"Sono cavi specifici per l'industria automobilistica e specifici per ogni modello, prodotti just in time in 2 o 3 giorni per mantenere la produzione attiva. Sono anche molto costosi perché c'è molta manodopera. Vengono prodotti in Europa dell'Est e in Nord Africa. Possibile una riallocazione degli stabilimenti, ma ci vuole del tempo. Nel frattempo abbiamo già avviato l'aumento della capacità produttiva, anche in Germania per un rapido passaggio da un fornitore all'altro. Siamo pronti."

Riguardo invece alle prospettive per il breve termine sull'evolversi della situazione l'ad di Volkswagen Group ha affermato:

"Difficile prevedere gli effetti della guerra, con gli effetti collaterali come la crescita dei prezzi delle materie prime e i tassi di cambio. Difficile dirlo ora, ma molti aspetti secondari di questa crisi non sono noti e potrebbero avere pesanti effetti pesanti sull'industria europea e tedesca.

Prezzi in crescita per auto elettriche e a benzina

Nel corso dell'incontro con la stampa lo stesso Diess e il Cfo Arno Antlitz hanno risposto a una serie di domande, ribadendo che in seguito al conflitto, alle sanzioni e alla mancanza dio materie prime e semilavorati, tutte le auto costeranno di più nel prossimo futuro, sia le elettriche che le tradizionali auto con motore a combustione interna. In quest'ottica Volkswagen valuta anche la creazione di una nuova società per la produzione delle batterie.

Le preoccupazioni dell'intero settore auto e di Volkswagen Group si estendono poi al problema della crisi dei chip che ora sono prevalentemente prodotti a Taiwan. Al riguardo Diess dice:

"Le auto utilizzano molti semiconduttori diversi, centinaia di tipi e non specifici per l'auto. Al momento è molto difficile pensare a una filiera produttiva solo per l'auto, neppure in Germania. Quella dei chip deve essere per forza una filiera globale che passa da Taiwan, USA ed Europa."

Rispondendo invece a una domanda sull'eventuale invasione di Taiwan da parte della Cina il manager tedesco dichiara:

"La Cina è un mercato importante per noi e per tutti, anche a livello tecnologico, soprattutto per la produzione di semiconduttori. La Cina ha interesse a tenere aperti i suoi confini. Crediamo che la Cina non possa considerare seriamente l'invasione di Taiwan, ma in ogni caso e in questa eventualità intendiamo crescere ulteriormente negli USA."

Fonte: Motor1
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Qualche stabilmenti di VW Cina vittime del lock down generale in qualche grande citta

 

VW, Toyota hit by China's COVID curbs

VW, Toyota are among companies suspending operations in China as the country imposes strict COVID curbs.

 

BEIJING -- China's efforts to curb its largest COVID-19 outbreak in two years has forced companies including Volkswagen Group, Toyota, and Apple supplier Foxconn to suspend some operations, raising concerns over supply chain disruptions.

Toyota said on Monday its joint venture with China's FAW Group had suspended production in Changchun, while its Tianjin city operations remained unaffected.

VW, which also has a joint venture with FAW, said it had suspended production at its vehicle and component plants from Monday to Wednesday. FAW, which is headquartered in Changchun, did not respond to a request for comment.

Multiple Chinese provinces and cities have tightened restrictions in line with Beijing's zero-tolerance goal of suppressing contagion as quickly as possible, among them the southern Chinese tech hub of Shenzhen.

Shenzhen, China's Silicon Valley, is carrying out mass testing after dozens of new local cases were recorded. Officials have suspended public transport and urged people to work at home this week as much as possible.

China has reported more local symptomatic COVID-19 cases so far this year than it recorded in all of 2021.

Foxconn said its Shenzhen operations would be suspended until further notice, adding it would deploy backup plants to reduce disruption.

Two sources familiar with the matter told Reuters that Foxconn and its subsidiaries' operations in Shenzhen would be suspended for the first half of the week.

One of the people said the government was allowing companies to operate if they could create a "closed management" system where employees would live and work in a bubble. Such a system was in place during the Beijing Winter Olympics.

Other Taiwan companies which said they had suspended Shenzhen operations included chip substrate and printed circuit board maker Unimicron Technology, which also supplies Apple and Intel, and flexible printed circuit board maker Sunflex Technology.

Sunflex said its plant would be closed until Sunday.

Apple did not immediately respond to requests for comment. Intel declined to comment.

Paul Weedman, who runs manufacturing consultancy Victure Industrial in Shenzhen, warned that the restrictions were having a ripple effect beyond Shenzhen to the wider Guangdong province.

Production for some of his customers' orders have been suspended, and many factory visits cancelled, he said.

"Imagine you have a factory of 100 people and all of a sudden you can’t do anything - you can’t fulfil your existing orders, you can’t accept new orders. The impact is not 2 or 3 weeks, but 3-6 months."

Shenzhen's Yantian International Container Terminal, one of China's busiest ports, said in a WeChat statement it was operating normally, although two companies with warehouses at the port said they needed to temporarily suspend operations.

Changchun lockdown

Cities have enacted restrictions to varying extents. Officials have locked down Changchun city, the capital of northeastern Jilin province, shut schools in the financial hub of Shanghai and suspended public transport in the manufacturing center of Dongguan.

A factory owner in Dongguan, who gave his surname as Lau, said his plant was forced to shut down from Sunday until Tuesday. They were also experiencing some issues in obtaining materials from suppliers due to the virus restrictions, he added.

"Hopefully, they will let us carry on with the production soon," he said. "There's not much we can do. The whole world has moved on, except for China. They should just let go of the zero-COVID strategy."

 

(ANE)

 

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Volkswagen Group (OTC: VWAGY) considers China-based electric vehicle manufacturers NIO Inc. (NYSE:NIO) and Xpeng Inc. (NYSE: XPEV) the German automaker’s CEO as a “very serious competitor” Herbert des said on Tuesday.

 

What happened: Nio and Xpeng have had a strong start in the European market, both of which entered Norway last year.

Responding to an analyst’s question about Chinese EV brands in Europe, Dias said, “We see Chinese competitors, mostly technology-oriented like NIO or Xpeng … as very serious competitors in the future.” Diess said the German automaker is tracking their “primary activity”.

 

https://biz.crast.net/volkswagen-ceo-herbert-diess-says-chinas-nio-and-xpeng-are-very-serious-competitors/

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Nio e XPeng si sono lanciate prima di BYD nella commercializzazione EU, ma personalmente vedo parecchio più pericolosa BYD...

 

Di oggi rialzo impressionante in borsa di XPeng e NIO, rispettivamente di 25 e 20%, dovuto all'annuncio del presidente cinese del sostegno alle quotazioni di borsa delle aziende cinesi, per garantire la loro stabilità.

 

La cosa è collegata alla minaccia di delisting delle aziende cinesi dalle borse US a causa della non completa diffusione di informazioni e conti delle suddette agli organi di controllo borsistico, cosa principalmente causata dalle costrizioni delle autorità cinesi in termini di diffusione informazioni sulle proprie aziende.

Modificato da Maxwell61
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