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13 minuti fa, gpat scrive:

 

Ahimè, anche chi vede una vittoria di qualsiasi (qualsiasi) italiano al di fuori da Elkann o Agnelli...

 

 

Cose che si leggevano già ai tempi dell'acquisizione di Chrysler, quando "ci hanno comprato gli americani".......

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7 minuti fa, mariola scrive:

Fiat diventa specialista in auto piccole, segmento A e forse B, 500, Panda, e forse qualche versione cresciuta di 500.

 

 

Fiat all'estero ha un'immagine compromessa (5oo a parte, anche se qualcuno si ostina a non capirlo ? ) ...

In Germania continueranno a comprarsi una Corsa invece di una Punto, così come in Francia continueranno a comprasi una C3 o una 208... è per quello che mi immagino Fiat come una sorta di Vauxhall italiana con esclusione di 5oo... e forse Panda....

Modificato da AndreaB
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15 minuti fa, mariola scrive:

Non proprio per me.

Proviamo a ragionare, separando i marchi europei da quelli americani.

Vauxhall non è un marchio davvero, è solo un nome appiccicato alle Opel in Gran Bretagna, come marchio Opel e Vauxhall contano uno, non due.

Lancia perde definitivamente senso, la sua nicchia è esattamente quella di Citroen (e/o DS).

DS non ha mai decollato, non c'è ragione di buttarci altri soldi.

Opel va tenuta per non perdere quote nei mercati dell'area tedesca.

Fiat diventa specialista in auto piccole, segmento A e forse B, 500, Panda, e forse qualche versione cresciuta di 500.

Peugeot e Citroen segmenti dal B al D, con i rispettivi SUV e (forse) monovolume

Alfa e Maserati premium, alto di gamma e sportive da C o D in su (notate che non ci sono marchi concorrenti in PSA).

In pratica i marchi italiani presidiano i segmenti più bassi (Fiat) e alti (Alfa e Maserati) del mercato.

In mezzo Peugeot, Citroen e Opel.

Tutto questo non tocca i marchi americani, che continueranno a vendere in europa praticamente solo con Jeep, che offrirà vetture più offroad (almeno in potenza) dei Suv dei marchi europei, come ora.

sono d'accordo con te.

mi sembra una tesi condivisibile.

solo ho qualche dubbio su lancia/citroen, ma è ancora presto.

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27 minuti fa, mariola scrive:

Non proprio per me.

Proviamo a ragionare, separando i marchi europei da quelli americani.

Vauxhall non è un marchio davvero, è solo un nome appiccicato alle Opel in Gran Bretagna, come marchio Opel e Vauxhall contano uno, non due.

Lancia perde definitivamente senso, la sua nicchia è esattamente quella di Citroen (e/o DS).

DS non ha mai decollato, non c'è ragione di buttarci altri soldi.

Opel va tenuta per non perdere quote nei mercati dell'area tedesca.

Fiat diventa specialista in auto piccole, segmento A e forse B, 500, Panda, e forse qualche versione cresciuta di 500.

Peugeot e Citroen segmenti dal B al D, con i rispettivi SUV e (forse) monovolume

Alfa e Maserati premium, alto di gamma e sportive da C o D in su (notate che non ci sono marchi concorrenti in PSA).

In pratica i marchi italiani presidiano i segmenti più bassi (Fiat) e alti (Alfa e Maserati) del mercato.

In mezzo Peugeot, Citroen e Opel.

Tutto questo non tocca i marchi americani, che continueranno a vendere in europa praticamente solo con Jeep, che offrirà vetture più offroad (almeno in potenza) dei Suv dei marchi europei, come ora.

Mio fanta posiziomento del nuovo mega gruppo in EU.

Peugeot: così com'è.

Opel: Peugeot leggermente low cost e dal design crucco.

Fiat: 500 e forse la Panda per noi pezzenti italioti.

Jeep: così com'è.

Maserati: così com'è, da valutare se fare una anti Model3 che sostituisca anche la Giulia.

IMHO sono da riposizionare/chiudere/vendere Citroen e Alfa Romeo e forse DS. Lancia non la calcolo. 

 

 

Modificato da nucarote
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33 minuti fa, severinsch scrive:

 

 

[...] Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di EXOR N.V., Bpifrance Participations SA, DFG e la famiglia Peugeot. EXOR, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DFG. [...]

 

 

 

ma infatti che hai capito, lui ha detto famiglia piena di liquidità, intendeva i Peugeot

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