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Toyota GR Yaris, come si guida un prototipo da rally per la strada

Non è la prima volta che succede, ma ne è passato di tempo dall'ultima volta che qualcuno ha sfornato una compatta integrale da 250 CV

Com'è fuori 

Il reparto sportivo della casa giapponese non si è risparmiato e con il design che deve star dietro a una tecnica da leccarsi i baffi, ci regala una compatta palestrata impossibile da confondere con la versione di partenza, visti i passaruota allargati e l'imponente presa d'aria squadrata all'anteriore. I cerchi sono da 18" pollici e ospitano un impianto frenante che è stato studiato appositamente per questo modello, con una finitura in rosso per le pinze monoblocco. Al posteriore, dove ci saremmo aspettati un alettone di generose proporzioni, troviamo invece due scarichi laterali da cui borbotta il 1.6 l, mentre l'estrattore non ha una vera e propria funzione aerodinamica. Fari full LED e tetto in CRFP (carbon fiber reinforced plastic), ribassato in coda di quasi 10 mm, completano il pacchetto assieme a portiere e cofano in alluminio per la riduzione del peso, che si ferma poco oltre i 1200 kg.  

Homologation special, nel mondo degli appassionati di corse sono identificate così quelle auto caratterizzate da una parentela stretta, strettissima, con il modello destinato alle competizioni. Di cosa si tratta? Semplice. Nel corso degli anni i regolamenti (dal rally alla pista) hanno imposto ai costruttori la produzione di un numero di vetture stradali, molto affini a quelle da corsa, per poter omologare queste ultime. 

Esempi lampanti sono la Delta S4 o la 037 ma, parlando di Toyota, anche le Celica GT-Four degli anni 80/90 hanno fatto parte di questa categoria. Oggi è il Costruttore giapponese ci omaggia con una Yaris a trazione integrale come non se ne vedevano da decenni. Abbiamo guidato il prototipo in pista e su strada, ecco le nostre prime impressioni. 

Com'è fuori 

Il reparto sportivo della casa giapponese non si è risparmiato e con il design che deve star dietro a una tecnica da leccarsi i baffi, ci regala una compatta palestrata impossibile da confondere con la versione di partenza, visti i passaruota allargati e l'imponente presa d'aria squadrata all'anteriore. I cerchi sono da 18" pollici e ospitano un impianto frenante che è stato studiato appositamente per questo modello, con una finitura in rosso per le pinze monoblocco. Al posteriore, dove ci saremmo aspettati un alettone di generose proporzioni, troviamo invece due scarichi laterali da cui borbotta il 1.6 l, mentre l'estrattore non ha una vera e propria funzione aerodinamica. Fari full LED e tetto in CRFP (carbon fiber reinforced plastic), ribassato in coda di quasi 10 mm, completano il pacchetto assieme a portiere e cofano in alluminio per la riduzione del peso, che si ferma poco oltre i 1200 kg.  

Scendiamo in pista

Ci teniamo a precisare che il prototipo testato era definitivo in una percentuale non superiore all'80% e che nei pochi giri a disposizione ci siamo alternati tra la versione normale e quella con il Performance Pack, che ha a disposizione due differenziali autobloccanti meccanici Torsen su assale anteriore e posteriore, al posto dell'LSD su quest'ultimo. Partiamo, però, dal motore, il vero capolavoro di questa GR. Arretrato di 21 mm per distribuire al meglio il peso è capace di erogare oltre 250 CV e più di 350 Nm di coppia (i numeri definitivi devono ancora essere svelati), per valori di accelerazione che sicuramente faranno impallidire le rivali e non solo.

Su entrambe le versioni la spinta è formidabile, in quinta (ci sono 6 marce) tocca i 210 km/h con una disinvoltura imbarazzante. La zona rossa è a 7000 giri, ma dopo i 6000 non ha molto senso continuare a tirare visto che tende a sedersi. Questo perché tutto il bello è ai medi regimi, dove l'auto sembra un vulcano e dove è sempre pronta a fiondarsi fuori da ogni curva. L'accelerazione che si sente è diversa da ogni altra auto sportiva di questo tipo ed è qui che ci si rende conto della sua leggerezza, la stessa che vi permette di giocare al limite e che vi perdona anche gli errori più grossolani. Ottimo anche il bilanciamento della masse che la mantiene molto neutra, lasciando alla trazione il compito di farla muovere come volete.

Purtroppo però...

È stato un peccato non poter disinserire l'elettronica e apprezzare a pieno il lavoro dei differenziali, visto che questa agisce semplicemente tagliando potenza (in nome della sicurezza) e si deve quindi aspettare dopo l'uscita dalla curva. Formidabili i freni, che hanno resistito a ogni stint senza problemi e anche se l'ABS arriva presto, non interferisce troppo con le sensazioni che vi arrivano in frenata, anzi potete appoggiarvi a questo sistema per portare la staccata bene dentro la curva. Anche il cambio ci ha colpito, veloce, secco negli innesti e bello solido, il problema qui è la distanza tra pedale del freno e acceleratore che non vi permette di fare la doppietta e la mancanza di un sistema di rev matching automatico (che potrebbe arrivare sulla versione definitiva) potrebbe logorare le componenti quando ci andate giù pesanti. Piacevole il sound che invade l'abitacolo, ma, purtroppo, l'omologazione secondo le norme WLTP non permette allo scarico di scoppiettare come un'auto da rally che si rispetti.

All'altezza di tutti i giorni

La parte di prova su strada avrebbe dovuto darci l'idea delle capacità di questa piccola belva nel suo habitat naturale, purtroppo il tramonto e il conseguente buio non ci hanno dato modo di spingere come avremmo voluto e soprattutto in sicurezza. Abbiamo deciso quindi di cambiare approccio e capire se la GR Yaris abbia nella sua indole un temperamento adeguato per affrontare la vita di tutti i giorni. Risposta? Sì. Il motore è così morbido e omogeneo che non ci sono strappi e fluidità ed elasticità sono invidiabili. Il bello è che a bassi giri riesce anche ad essere discreto quanto a scarico e questo vi consente di poter viaggiare in autostrada a velocità sostenibili senza farvi venire il mal di testa. Il bello però sono le sospensioni, che si fanno sentire su dossi e asperità, ma che lavorano molto meglio rispetto a quelle della Yaris GRMN e rendono l'auto molto più utilizzabile per tutti i giorni. In più ci sono i sistemi di assistenza alla guida di secondo livello che non interferiscono in alcun modo con la purezza del progetto, ma rendono ancor più utilizzabile questa versione

Tradizione onorata

La storia di Toyota nei rally è iniziata nel 1957, ma è con la Celica TwinCam Turbo che la casa ha cominciato a fare sul serio nel 1983, quando si cimentò nel Gruppo B. Per far correre questo modello la Casa dovette omologare 200 auto stradali vicine al modello da corsa e la storia si è ripetuta negli anni 80/90 con le Celica del Gruppo A. Per la ST 185, ad esempio, furono necessarie 5000 unità e per la ST 205 1000. Oggi per poter omologare la versione da corsa i giapponesi dovranno vendere globalmente 25.000 vetture. Buone notizie quindi, per due motivi: non si tratterà di una serie limitata e forse i prezzi potrebbero abbassarsi col passare del tempo. 

Quando arriva

È ancora presto per parlare di prezzi, che potrebbero arrivare con l'unveil ufficiale del 10 gennaio al Tokio Auto Salon. Per adesso si potrebbe dire che il prezzo oscillerà tra i 40.000 e i 50.000 euro, visto che il pacchetto a livello tecnico è davvero fine e che visti i numeri Toyota avrà bisogno di trarre profitto dalle vendite delle 25.000 vetture necessarie per omologare l'auto da corsa. Ebbene sì, quindi, niente serie limitata. Per il resto l'arrivo sul mercato è stimabile entro la fine del 2020

 

https://it.motor1.com/reviews/388361/toyota-gr-yaris-prova-video/

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10 minuti fa, AleMcGir scrive:

Quando arriva

È ancora presto per parlare di prezzi, che potrebbero arrivare con l'unveil ufficiale del 10 gennaio al Tokio Auto Salon. Per adesso si potrebbe dire che il prezzo oscillerà tra i 40.000 e i 50.000 euro, visto che il pacchetto a livello tecnico è davvero fine e che visti i numeri Toyota avrà bisogno di trarre profitto dalle vendite delle 25.000 vetture necessarie per omologare l'auto da corsa. Ebbene sì, quindi, niente serie limitata. Per il resto l'arrivo sul mercato è stimabile entro la fine del 2020

 

Capisco la particolarita', ma anche no. Il prezzo e' fuori mercato.

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30 minuti fa, Argonauta83 scrive:

 

Capisco la particolarita', ma anche no. Il prezzo e' fuori mercato.

Assolutamente no.

È coerente.

Costruzione da competizione, motore specifico, doppio differenziale anteriore e posteriore, cambio manuale sportivo, sistema frenante specifico, etc etc.

Una MINI GP è molto meno estrema e costa 45'000 Euro.

 

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Assolutamente no.
È coerente.
Costruzione da competizione, motore specifico, doppio differenziale anteriore e posteriore, cambio manuale sportivo, sistema frenante specifico, etc etc.
Una MINI GP è molto meno estrema e costa 45'000 Euro.
 
Scusate il paragone con dei mostri sacri, ma la filosofia costruttiva è quella di Delta S4 e 205 T16. Anche secondo ne non costa assolutamente troppo.

☏ SM-A505FN ☏

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2 ore fa, Beckervdo scrive:

Assolutamente no.

È coerente.

Costruzione da competizione, motore specifico, doppio differenziale anteriore e posteriore, cambio manuale sportivo, sistema frenante specifico, etc etc.

Una MINI GP è molto meno estrema e costa 45'000 Euro.

 

 

Ciao. 

La MINI vende per il nome. La Yaris, qualunque Yaris, non puo' permettersi quelle cifre. Con quella cifra ti compri ben altra roba piu' pregiata (per non parlare dell'usato).

Ok, la "costruzione da competizione", ma sono idee commerciali. Non avrà un gran seguito secondo me. 

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ieri Matteo Bobbi era all'estoril per divertirsi con un po' di questa roba Toyota ed ha pure fatto giro di pista con Alonso

sul suo IG c'erano le stories

 

anche io concordo con argonauta, Mini la vendi in quanto Mini Yaris sarà sempre una Toyota generalista anche se sotto ha una meccanica pazzesca, se ha delle prestazioni da strappasfalto e se è la diretta derivazione anzi la mamma di un'auto da corsa

che poi è lo stesso ragionamento che spesso veniva e viene fatto per prodotti FIAT ... Tanto è una Fiat 

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...  questa Toyota non è stata di certo pensata per noi italiani che consideriamo una Panda assettata auto sportiva.... Toyota è l'UNICO marchio che costruisce auto ibride e ha successi in diverse le competizioni sportive mondiali... senza contare cosa ha fatto in passato. Sai quanti marchi vorrebbero essere generalisti come lei.... e, sopratutto, vendere le auto che vende Toyota. 

Modificato da flower
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...perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo...lo cambiano davvero.

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