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La controversa ecologia delle auto Ibride Plug-In


Messaggio aggiunto da J-Gian,

11/01/2020 - Il potenziale "danno" causabile dalle PHEV, secondo Transport&Environment (T&E)

 

07/11/2020 - Studio congiunto dell’ICCT e del ISI mette in dubbio i reali vantaggi in termini di consumi ed emissioni dei veicoli Phev

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1 ora fa, J-Gian scrive:

cut

 


Secondo me, è un problema che si risolverà da solo nel giro di qualche anno.

Entro qualche anno, tutte le auto saranno ibride, ibridine, ibriducce. E a quel punto, per forza di cose, le agevolazioni per vetture ibride termineranno, e certe storture (acquistare una ibrida per gli incentivi e usarla a benzina) non avranno piu ragione di esistere.

Al limite se si volesse continuare a fornire agevolazioni varie, sarebbe il caso di iniziare a classificare e normare correttamente le varie tipologie di ibrido (senza basarsi sulla CO2 WLTP che è calcolata in maniera piuttosto dubbia), per evitare che una termica efficiente come una BSG, goda degli stessi vantaggi di una vera ibrida come ad esempio una toyota.

E anche prevedere "carte elettricità" per la ricarica, poichè effettivamente il problema di come caricare una ibrida/elettrica addebitandolo alla ditta (e rendendola per esse deducibile e detraibile IVA) esiste.

Modificato da Nico87
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Come al solito fatta la legge e trovato l'inganno (mi riferisco alle agevolazioni fiscali), e non solo in Italia a quanto pare...per quanto riguarda gli incentivi io sono sempre stato contrario, se una tecnologia è valida si impone sul mercato senza bisogno di incentivi. Probabilmente senza questa forzatura le auto elettriche o ibride sarebbero state immesse già mature e con evidenti benefici invece di quelle attuali che non si riesce a capire se siano più ecologiche, più economiche, più pratiche o altro.

Incentivare auto poi che possono, anche con l'incentivo, permettersele solo le classi benestanti mi sembra ancora più ridicolo visto che, di fatto, vengono finanziati anche con i soldi dei meno abbienti.

Questo sta a significare che di green c'è ben poco, il business è molto più importante, ma questo penso che ormai in pochi si ostinano ancora a negarlo

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Senza contare che le PHEV hanno al momento prezzi molto più elevati delle corrispondenti versioni benzina o Diesel, che non si ammortizzano nemmeno ricaricandole tutti i giorni gratuitamente, per cui non interessano nemmeno a chi vuole semplicemente risparmiare.

 

Come dicevo in un altro post, considerare come parametro d’incentivo solo la CO2 emessa nel ciclo di omologazione, per giunta a batterie cariche, è un grosso limite e si rischia di finire come nel dislegare.

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sempre il solito discorso, diamo gli inventivi a toyota perché fa l'ibrido figo e non agli altri anche se producono lo stesso livello di co2. Logica davvero incomprensibile. Gli incentivi vanno dati in base a parametri standar, cioè proprio la co2. Gli ambientalisti poi ci vorrebbero tutti a piedi, e in un mondo perfetto sarebbe pure gusto, ma nel mondo di oggi se uno deve andare a lavoro, fare la spesa, portare i figli a scuola o in piscina l'auto serve. Siccoem non si può andare dall'oggi al domani tutti con l'elettrico che non è ancora uan tecnologia matura, ben vengano ibrige phev mhev  full. Certo la ricarica elettrica deve essere incentivata. e qualche maniera per farlo ci sarà pure.

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... guarda che gli incentivi a Toyota LO STATO non li ha mai dati... è la stessa casa che per svecchiare il parco auto, da circa 4500€ di incentivi... poi regioni e giunte adeguano qualche altra agevolazione, ma si parla di bruscolini. 

Toyota non è mica fiat... incentivi al GPL perché in gamma c'è GPL... metano, ecc, ecc. 

Toyota sono 25 anni che sviluppa auto ibride, mica da ieri come gli altri. 

Se sarà la Co2 l'ago della bilancia, sono proprio curioso come faranno le altre case a rientrare in tali parametri.... 

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...perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo...lo cambiano davvero.

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Le PHEV sono un controsenso tecnico: uniscono gli svantaggi dei motori a combustione (ossia, la manutenzione onerosa e la complessità meccanica) con gli svantaggi di quelli elettrici (ossia, il peso e i tempi lunghi di ricarica, perché con batterie di pochi kWh il caricatore di bordo carica in AC a basse potenze: del tipo, la  BMW 330e F30 carica al massimo a 3,7 kW anche se connessa ad una colonnina trifase da 22 kW).

Si sono "diffuse" solo per i bassi valori di consumi e COomologati.

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Sono le condizioni sfavorevoli a rendere le imprese straordinarie

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Il problema sono i cicli omologativi che consentono di omologare le PHEV supponendo che le batterie siano sempre cariche al massimo e considerando l'intervento dell'ICE praticamente marginale. Bisognerebbe rivedere il ciclo di omologazione per le PHEV alla stregua di quanto fatto col NEDC --> WLTP per gli ICE.

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No matter what anybody tells you, Words and Ideas can change the world!

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.. le PHEV, come le elettriche, sono un controsenso tecnico semplicemente per il prezzo. 

Quando fui invogliato a comperare la Prius Plug in, mi resi conto che costava quasi 10.000€ in più di una Prius normale... e quando la batteria era scarica, dopo 40km circa, le due auto erano identiche se non per il peso maggiore della Plug in. 

Capisco l'ambiente e il piacere di guida in elettrico, ma QUANDO avrei anche solo lontanamente recuperato qualche soldo? MAI. 

Poi c'è questa vaga idea di QUANTO COSTI RICARICARE? 

No, perché, con tutte le persone che parlo, fanno trasparire quasi che le ricariche sono gratuite... ma non è così.

Qualcuno ha fatto un preventivo per una Wall Box in casa? 

 

Siamo in un momento di confusione totale e, chi dovrebbe mettere delle regole, o non lo fa o lo fa a cazzo. Questi cicli omologativi sono una presa per i fondelli. Un po' come i consumi dichiarati. 

Modificato da flower
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...perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo...lo cambiano davvero.

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1 ora fa, flower scrive:

Qualcuno ha fatto un preventivo per una Wall Box in casa? 

 

Per una PHEV, con batteria di una decina di kWh, probabilmente non ti serve una wallbox, ma ti basta un mobile charger monofase con una normale presa Schuko.

In una notte riesci a caricare la batteria fornendo la minima potenza accettabile (a memoria: 1,38 kW a 6A monofase).

La wallbox in sé non costa tanto, circa 500 euro.

Il problema è avere un buon impianto elettrico a casa, con messe a terra adeguate, se vuoi salire con le correnti/potenze di carica oltre i basici 6A/1,38 kW. 

Modificato da iudexmaximus
typo

Sono le condizioni sfavorevoli a rendere le imprese straordinarie

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