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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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Certo che al di là di tutti i discorsi su proprietà e quote, è evidente che la componente di nazionalità italiana in Stellantis è praticamente inesistente. Quei pochi di livello alto che c’erano (Altavilla, Gorlier, ecc..) sono andati via o relegati a ruoli secondari. Perfino nelle attività italiane del gruppo, la maggior parte dei manager sono stranieri, soprattutto francesi. E so benissimo che nelle multinazionali, la nazionalità delle persone dovrebbe contare poco, ma qui siamo ben oltre. FCA/Stellantis Italy è a tutti gli effetti una colonia estera. 
Da una parte mi aspetto la sua rinascita grazie alle condivisioni e ai modelli che finalmente inizieranno ad uscire, dall’altra un minimo di amaro in bocca resta. 
Allianz ha due italiani nel team esecutivo e Renault ha un CEO italiano, ma la radice tedesca e francese delle due aziende è innegabile. L’ex Fiat, al contrario, semplicemente non esiste più. 
Ripeto, spero che, come una delle componenti principali del gruppo, riesca a sopravvivere il più possibile sia a livello di progettazione che di produzione, ma non sarà facile. Come detto all’inizio, il grande rischio è che Stellantis nel lungo periodo si riveli come il merger tra un’azienda americana e una francese. 

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9 ore fa, nucarote scrive:

 

Comunque penso che nemmeno lui avrebbe potuto fare molto per Alifuffa, così come non credo potrà fare molto Altavilla con ITAfuffa.

O.T.

 

Dopo la presentazione del piano industriale di ITA, un consiglio: 

torna ad occuparti di auto, questo non fa per te.

Chiuso O.T.

Chi vuole, può informarsi, sulla "barzelletta rilancio". (l'ennesimo)

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17 minuti fa, Damynavy scrive:

O.T.

 

Dopo la presentazione del piano industriale di ITA, un consiglio: 

torna ad occuparti di auto, questo non fa per te.

Chiuso O.T.

Chi vuole, può informarsi, sulla "barzelletta rilancio". (l'ennesimo)

Chissà perché gli ex top manager di Fiat italiani tendono a finire per essere coinvolti in operazioni più o meno discutibili. 🙂

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1 ora fa, GFab scrive:

Certo che al di là di tutti i discorsi su proprietà e quote, è evidente che la componente di nazionalità italiana in Stellantis è praticamente inesistente. Quei pochi di livello alto che c’erano (Altavilla, Gorlier, ecc..) sono andati via o relegati a ruoli secondari. Perfino nelle attività italiane del gruppo, la maggior parte dei manager sono stranieri, soprattutto francesi. E so benissimo che nelle multinazionali, la nazionalità delle persone dovrebbe contare poco, ma qui siamo ben oltre. FCA/Stellantis Italy è a tutti gli effetti una colonia estera. 
Da una parte mi aspetto la sua rinascita grazie alle condivisioni e ai modelli che finalmente inizieranno ad uscire, dall’altra un minimo di amaro in bocca resta. 
Allianz ha due italiani nel team esecutivo e Renault ha un CEO italiano, ma la radice tedesca e francese delle due aziende è innegabile. L’ex Fiat, al contrario, semplicemente non esiste più. 
Ripeto, spero che, come una delle componenti principali del gruppo, riesca a sopravvivere il più possibile sia a livello di progettazione che di produzione, ma non sarà facile. Come detto all’inizio, il grande rischio è che Stellantis nel lungo periodo si riveli come il merger tra un’azienda americana e una francese. 

Per FIAT ci sono 3 Italiani, 3 Francesi (du cui 1 exFCA) e 1 Americano. Poi il CEO OF (exFCA) che e piu « Italiano » che Tavares e « Francese »… ;)

 

Anche tra exFCA e exPSA c’e pou o meno parita.

 

OF ha anche detto che hanno gia venduto 40k 5oe in Europa in 11 mesi dal lancio e che FIAT ha gia superato 1.000.000 si vendite globali nel 2021 (+36%), essendo il marchio leader di vendite del gruppo Stellantis.

 

 

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23 ore fa, 4200blu scrive:

Opel chiude lo stabilmento di Eisenach dal prossimo lunedi fino al fine anno per mancanza dei chip.

 

 

Ce l' abbiamo fatta a finire sotto la cappella dei cinesi pure nell' automotive...col senno del poi di invadere il mercato europeo gliene importa poco o niente, piuttosto meglio tenere tutti i costruttori sotto scacco con la questione chip. E con l' avvento di queste caxxte di auto elwttriche sarà ancora peggio ( batterie ecc...)..

Che brutta fine ....

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20 minuti fa, ciciuporchittu scrive:

Ce l' abbiamo fatta a finire sotto la cappella dei cinesi pure nell' automotive...col senno del poi di invadere il mercato europeo gliene importa poco o niente, piuttosto meglio tenere tutti i costruttori sotto scacco con la questione chip. E con l' avvento di queste caxxte di auto elwttriche sarà ancora peggio ( batterie ecc...)..

Che brutta fine ....

 

Il problema è più complesso di quello che sembra e comunque gli occidentali non rimangono di certo a guardare.

Al riguardo:

 

https://jalopnik.com/i-asked-experts-why-carmakers-cant-just-transition-to-n-1847739665

 

Cita

I Asked Experts Why Carmakers Can't Just Transition To Newer Chips In Stock. Here's What They Told Me

It's a classic case of two industries that have conflicting needs but still have to work together.

 

Adam Ismail

 

Today, it’s not that difficult to secure one of those new iPhones that came out last week. Car buying, comparatively speaking, is still a chore, especially given how supply chain constraints have thrusted prices upwards considerably for new and used vehicles alike.

But if you ask an executive at a chip manufacturer who’s to blame for what automakers are going through — like, say, Intel CEO Pat Gelsinger — the answer might not be an especially sympathetic one.

From Fortune:

“I’ll make them as many Intel 16 [nanometer] chips as they want,” Intel chief executive Pat Gelsinger told Fortune last week during his visit to an auto industry trade show in Germany.

Carmakers have bombarded him with requests to invest in brand-new production capacity for semiconductors featuring designs that, at best, were state of the art when the first Apple iPhone launched.

“It just makes no economic or strategic sense,” said Gelsinger, who came to the auto show to convince carmakers they need to let go of the distant past. “Rather than spending billions on new ‘old’ fabs, let’s spend millions to help migrate designs to modern ones.”

The implication here is that the auto industry is far too reliant on archaic tech that isn’t applicable to other consumer tech fields. It’s now finally reckoning with its reluctance to change, and only a fool would invest in shops to pump out the outdated silicon cars require.

......

 

 

 

  • Grazie! 3

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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8 ore fa, pennellotref scrive:

 

Il problema è più complesso di quello che sembra e comunque gli occidentali non rimangono di certo a guardare.

Al riguardo:

 

https://jalopnik.com/i-asked-experts-why-carmakers-cant-just-transition-to-n-1847739665

 

 

 

Questa della Intel mi sembra un'idiozia. I produttori di analogico o di componenti per uso industriale non dissuadono gli utenti dall'usare componenti di vecchia progettazione se funzionano bene. Intel ha un mercato prettamente commerciale, evidentemente al contrario della quasi totalità degli altri produttori (che lavorano soprattutto con l'industria non-consumer) non capiscono le esigenze dei clienti industriali, che hanno bisogno di fare affidamento sulla presenza di un componente per decenni.

In effetti una cosa i produttori citati l'hanno sbagliata: affidarsi a Intel.

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Mi sembra ancora un po' presto per le conferme ufficiali, tuttavia questo articolo dice...

https://it.motor1.com/news/537793/salone-ginevra-2022-espositori-marchi/

 

Alfa Romeo Tonale e Maserati Granturismo potevano essere due ottime protagoniste al Salone Elvetico.

- Volkswagen Polo 3 porte 1.0 50 cv "X", del 1998 (tenuta dal 2003 al 2007)

- Fiat Grande Punto 5 porte 1.3 Multijet 90 cv "Emotion", nuova (dal 2007 al 2019)

- Fiat 500X 1.6 Multijet 120 cv "Citycross", nuova (in possesso dal 2019)

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