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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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Arriva il piano industriale di Stellantis, per Torino un futuro elettrico

Il gruppo presenta ad Amsterdam la strategia di lungo periodo, i sindacati attendono una conferma sul ruolo di Mirafiori

 

Cosa si aspetta Torino dal nuovo piano industriale e di sviluppo a lungo termine di Stellantis? Analisti ed esperti sostengono che domani pomeriggio al Taets Art & Event Park di Zaandam, hinterland di Amsterdam, l'ad del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa, Carlos Tavares, non entrerà nei dettagli, stabilimento per stabilimento, modello per modello. Anche perché la situazione internazionale, tra crisi dei microchip, caro materie prime e conflitto in Ucraina, impone più di una riflessione rispetto alle prospettive. Torino più che altro si aspetta una sorta di "benedizione" da parte di Tavares rispetto alla missione nel campo della mobilità elettrica, ruolo che si è ritagliato nell'ultimo anno e mezzo. Il simbolo? La produzione della 500 elettrica, su cui sono state investiti circa 700 milioni solo per fare la nuova linea di montaggio nelle Carrozzerie di Mirafiori. Parte dei 2 miliardi di investimento sulla storica fabbrica indicati da John Elkann, presidente di Stellantis ( e di Gedi che edita Repubblica) a settembre durante l'inaugurazione del giardino pensile sul Lingotto e di Casa 500.

"È importante che da Amsterdam arrivino conferme rispetto agli impegni presi dall'azienda al tavolo ministeriale a Roma", sottolinea il segretario della Fim Cisl, Davide Provenzano. "Non solo e non tanto sulla produzione, ma sulla progettazione", aggiunge. E il numero uno dei metalmeccanici della Cisl pensa agli Enti Centrali, alla storica palazzina del cancello 5 di corso Agnelli, "come centro dello sviluppo e della progettazione della mobilità e della vettura elettrica". E si chiede: "Da Amsterdam arriverà la conferma che Torino sarà un centro di competenze per il futuro ibrido ed elettrico del gruppo?".
La crescita dei numeri è fondamentale. In prospettiva a Mirafiori si concentrerà tutta la produzione della 500 perché la piccola di casa Fiat sarà solo elettrica. Quella tradizionale, ora realizzata a Tychy in Polonia, andrà a morire. Il futuro sarà solo elettrico con una crescita dei numeri dal 10% al 70% nel periodo dal 2025-2030 solo a Mirafiori. Nel polo di corso Agnelli si è concentrata l'attività dalla fabbrica di Grugliasco, ormai chiusa. In corso Allamano è rimasto solo il reparto di lastratura fino al 2024.
Mirafiori diventerà uno dei centri dell'elettrificazione del gruppo automobilistico: lo Stellantis Turin Manufacturing District. Non solo 500, ma Maserati. Oggi si produce il Suv Levante, da Grugliasco sono arrivate la Ghibli e la Quattroporte, e poi nel corso dell'anno la Gran Turismo e La Gran Cabrio. Modelli che in futuro saranno realizzati sulla linea elettrica della Casa del Tridente, ribattezzata " Folgore", che è stata assegnata a Mirafiori. Anche il segretario della Uilm di Torino, Luigi Paone, non si attende grandi annunci, ma conferme: "Quali sono i prossimi modelli lo sappiamo dice - in un ottica di sistema Paese dell'elettrico credo che arriveranno delle conferme su Termoli, che indirettamente per Torino potrebbero essere importanti. E poi bisognerà capire se effettivamente il gruppo deciderà di spostare le produzioni russe. E dove verranno messe".
I metalmeccanici della Cgil, invece, sperano che Tavares annunci qualche nuovo modello per Torino, ma non si fanno illusioni: "Ci vorrebbe un nuovo modello, ma non me lo aspetto. Sarà un piano monco - dice il segretario della Fiom di Torino Edi Lazzi - oggi siamo a circa 70 mila auto all'anno, ma per mantenere i livelli occupazionali, ridurre la cassa integrazione e fare nuove assunzioni bisognerebbe arrivare a 200 mila vetture l'anno". Poi c'è la sfida dell'elettrico e il pressing sul governo Draghi: un sondaggio Fiom fatto in 90 fabbriche dell'indotto torinese indica 7 mila posti a rischio causa transizione energetica su 23 mila addetti.
 
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