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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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Messaggi Raccomandati:

2 ore fa, HF integrale scrive:

 

Banca d'Italia a titolo di investimento, necessario eguagliare la presenza dei francesi.

 

Major Shareholders

As of February 21, 2023, the largest shareholders of Stellantis were Exor N.V. (“Exor”) (holding 13.99 percent of the outstanding common shares)

MA sei sicuro? Io sapevo che exor aveva almeno il 14,3% , con il mio programma di monitoraggio aziende quotate ho trovato il 14,45%, ma io ricordavo sicuramente almenoo il 14,3%

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Tutti i top shareholders hanno abbassato le loro quote, credo che e il risultato dell’acquisto di azioni proprie in corso, con le azioni che non sono ancora stato annullate.

 

Peugeot e sotto i 7% e BPi per lo stato Francese a meno di 6% al momento. Ma CDP Francese ha anche il 0.29% in più.

 

Amundi ha fatto compra/vendite, non è più tra i major shareholders. E Black Rock (exFCA) e ridiventato il più grande azionista secondario dopo Exor, Peugeot e BPi con più del 3,2% dei voti, Dongfeng abbandonerà del tutto le sue quote da qui a 4 anni massimo se non già entro il 3o anniversario di Stellantis.

 

Modificato da Stellaris
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https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_05.06.2023_15.15_44510445

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'Non so se Francia conta piu' di Italia' (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 05 giu - 'Che su Stellantis la Francia abbia molta piu' voce in capitolo dell'Italia non lo so'. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg. Alla domanda se ritiene che Roma debba entrare nel capitale del gruppo, equilibrando la presenza di Parigi, Giorgetti ha quindi notato: 'La mia cultura economica fa si' che penso che lo Stato debba entrare solo quando fallisce il mercato e in settori in cui e' giustificato da interessi strategici nazionali'.

 

 

Mannaggia a me, allora stiamo in una botte di ferro...

L'impressione che il governo sulla questione automotive gli importi relativamente poco l'ho sempre avuta(e non solo da questo governo) però diamine il rischio di buttare nel bidone un'industria intera a sto giro c'è, molto più che nel 2004.

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Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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Lo stato Francese conta più dello stato Italiano eccome… ha 6,3% in tutto e un posto non esecutivo in CdA, ma conto più o meno come niente rispetto ai Peugeot che già non contano molto e sopratutto ad Exor che ha 14% e 2 posti in CdA da cui il Presidente Esecutivo Elkann che ha poteri anche più grande del CEO Tavares, anche se l’aver rimpiazzato Agnelli da un Francese (che ha fatto parte anche del governo Francese e che oggi lavora per Exor) per il 2o posto di Exor non mi piace molto. Ma potrebbe anche essere un motivo per tranquillizzare i Francese per fare uscire BPi dal CdA, cosa semi prevista dal fatto che BPi può vendere 2.5% delle sue quote fino alla fine dei primi 3 anni di Stellantis (fino al 16/01/2024), in controparte la clausola che prevedeva ai Peugeot (Peugeot 1810) di acquistare tutti o una parte di questi 2.5% non appare più nell’ultimo documento che parla di questo (credo datato dal 21 maggio 2023).

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23 ore fa, Davialfa scrive:

MA sei sicuro? Io sapevo che exor aveva almeno il 14,3% , con il mio programma di monitoraggio aziende quotate ho trovato il 14,45%, ma io ricordavo sicuramente almenoo il 14,3%

 

Fonte bilancio depositato presso la SEC americana. Credo abbia ragione @Stellaris nel commento sopra

 

21 ore fa, Graziano68dt scrive:

https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_05.06.2023_15.15_44510445

 

 

Mannaggia a me, allora stiamo in una botte di ferro...

L'impressione che il governo sulla questione automotive gli importi relativamente poco l'ho sempre avuta(e non solo da questo governo) però diamine il rischio di buttare nel bidone un'industria intera a sto giro c'è, molto più che nel 2004.

 

Si è questa l'impressione, oppure il ministro non si è voluto sbilanciare su una questione delicata, e un eventuale ingresso non va certo annunciato prima, facendo questa dichiarazione sibillina. 

 

Sulla base della mia cultura economica, penso che gli Stati debbano entrare nelle aziende solo quando il mercato fallisce e quindi per preservare interessi strategici“, ha concluso Giorgetti.

 

Quindi da una parte dice che non serve, dall'altra si riserva per interessi strategici. 

 

 

Comunque andrei a guardare tutte le dichiarazioni di Giorgettti, anche quelle di febbraio 23 ad un convegno sull'auto:

 

«Vogliamo privilegiare ciò che si produce in Italia. Se lo Stato mette importanti risorse pubbliche deve valorizzare ciò che viene prodotto nel Paese e non all’estero. Ma serve l’impegno di Stellantis che deve continuare a credere nella produzione in Italia».

 

«In Italia si producono oggi 400.000-450.000 autovetture, in Spagna quattro volte tanto. Il tentativo di riportare produzioni in Italia è un imperativo, non facile, ma stiamo incalzando l’azienda su questo», ha affermato Giorgetti. Per quanto riguarda gli incentivi il ministro ha spiegato che «il governo ha deciso finalmente di stanziare risorse importanti che dovranno incentivare la domanda, ma l’auto elettrica non deve essere un bene di lusso. Gli incentivi devono favorire l’acquisto di vetture elettriche da parte di tutti. L’auto elettrica non deve essere la seconda vettura delle famiglie abbienti che hanno un’altra vettura per le lunghe percorrenze e la utilizzano per fare le incombenze cittadine».

 

Mi pare che abbia ben presente i problemi finora nascosti sotto il tappetto. 

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38 minuti fa, HF integrale scrive:

 

Fonte bilancio depositato presso la SEC americana. Credo abbia ragione @Stellaris nel commento sopra

 

 

Si è questa l'impressione, oppure il ministro non si è voluto sbilanciare su una questione delicata, e un eventuale ingresso non va certo annunciato prima, facendo questa dichiarazione sibillina. 

 

Sulla base della mia cultura economica, penso che gli Stati debbano entrare nelle aziende solo quando il mercato fallisce e quindi per preservare interessi strategici“, ha concluso Giorgetti.

 

Quindi da una parte dice che non serve, dall'altra si riserva per interessi strategici. 

 

 

Comunque andrei a guardare tutte le dichiarazioni di Giorgettti, anche quelle di febbraio 23 ad un convegno sull'auto:

 

«Vogliamo privilegiare ciò che si produce in Italia. Se lo Stato mette importanti risorse pubbliche deve valorizzare ciò che viene prodotto nel Paese e non all’estero. Ma serve l’impegno di Stellantis che deve continuare a credere nella produzione in Italia».

 

«In Italia si producono oggi 400.000-450.000 autovetture, in Spagna quattro volte tanto. Il tentativo di riportare produzioni in Italia è un imperativo, non facile, ma stiamo incalzando l’azienda su questo», ha affermato Giorgetti. Per quanto riguarda gli incentivi il ministro ha spiegato che «il governo ha deciso finalmente di stanziare risorse importanti che dovranno incentivare la domanda, ma l’auto elettrica non deve essere un bene di lusso. Gli incentivi devono favorire l’acquisto di vetture elettriche da parte di tutti. L’auto elettrica non deve essere la seconda vettura delle famiglie abbienti che hanno un’altra vettura per le lunghe percorrenze e la utilizzano per fare le incombenze cittadine».

 

Mi pare che abbia ben presente i problemi finora nascosti sotto il tappetto. 

 

Si anche se non ho mai sentito un ministro dell'economia sostenere il contrario dicendo "voglio che si costruiscano sempre meno macchine in italia".

Diciamo che oltre alle parole, che negli anni sono state sempre abbondanti sull'argomento, si passi anche a qualche fatto. Snellimento di giurisprudenza e burocrazia dovrebbe essere al primo punto di ogni piano politico economico, però la realtà dice che è argomento talmente ostico che nessuno riesce a cavarci le gambe 

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Piccola rivoluzione nelle cariche!

 

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Stellantis adatta il Top Executive Team per rinforzare l’efficienza dell’azienda in un contesto esterno sempre più esigente

AMSTERDAM, 6 giugno 2023 - Dopo oltre due anni di successo nell’implementazione della sua organizzazione, Stellantis ha annunciato oggi delle modifiche in seno al Top Executive Team in vigore dal 1° luglio 2023. Le nomine mantengono la logica dell’organizzazione a matrice della Società composta da regioni, marchi e funzioni, che si è dimostrata efficace dati i risultati finanziari record realizzati dalla creazione di Stellantis all’inizio del 2021.

“Questi cambiamenti dimostrano che la diversità di talenti e competenze all’interno del Top Executive Team di Stellantis rende possibile adattare il nostro leadership team alle crescenti sfide del contesto economico, proseguendo nel successo che questo team ha costruito negli ultimi due anni e mezzo con l’esecuzione esemplare del piano strategico Dare Forward 2030”, ha affermato Carlos Tavares, CEO di Stellantis. “In particolare, colgo l’occasione per ringraziare Harald Wester, in occasione del suo pensionamento, per la sua professionalità e la leadership con cui ha guidato i progressi tecnologici dell’azienda.”

 

In merito alle Funzioni

Ned Curic, attualmente Chief Technology Officer, amplierà il suo campo d’azione per includere la ricerca e sviluppo diventando Chief Engineering and Technology Officer, in sostituzione di Harald Wester, attuale Chief Engineering Officer, che va in pensione. Le responsabilità aggiuntive di Ned Curic contribuiranno alla trasformazione continua di Stellantis in un’azienda tecnologica per la mobilità sostenibile, garantendo l’allineamento tra la visione strategica e l’implementazione dei progetti della funzione R&D di Stellantis. Sébastien Jacquet é nominato Deputy, responsabile dei Progetti e delle Cross Car Lines.

 

Béatrice Foucher, attuale CEO di DS Automobiles, viene nominata Chief Planning Officer, in sostituzione di Olivier Bourges. Le precedenti esperienze di Béatrice Foucher come CEO di un marchio premium e la sua competenza nel settore automobilistico saranno un atout per offrire le migliori soluzioni in termini di prodotti e tecnologie al fine di soddisfare le aspettative dei clienti.

 

Olivier Bourges, attualmente Chief Planning Officer, viene nominato Global Corporate Office and Public Affairs Officer. In questo nuovo ruolo, Olivier Bourges attingerà alla sua precedente esperienza come Segretario Generale dell’ex PSA e alla sua significativa conoscenza degli interessi strategici del settore automobilistico e dei suoi stakeholder.

 

Giorgio Fossati, in qualità di General Counsel, rafforzerà il suo contributo all’attività legale in un contesto normativo dell’industria automobilistica ancora più esigente, continuando a concorrere al successo della efficiente governance della Società tramite il suo prezioso supporto al Consiglio di Amministrazione.

 

Silvia Vernetti, attualmente responsabile del Global Corporate Office, viene nominata responsabile del Global Corporate Planning, sotto la responsabilità di Béatrice Foucher. Silvia Vernetti ha una comprovata capacità di gestire nuovi progetti strategici per la Società, facendo affidamento sulla sua grande competenza nello sviluppo del business e nella gestione finanziaria.

 

In merito ai Marchi

Timothy Kuniskis, attualmente CEO del Marchio Dodge, amplierà il suo campo d’azione per includere anche la responsabilità del Marchio Ram. La sua profonda conoscenza del mercato nordamericano contribuirà al continuo piano di crescita di Ram, con particolare attenzione all’espansione globale.

 

Mike Koval, attualmente CEO del Marchio Ram, viene nominato Head of Mopar North America, rispondendo al North America Chief Operating Officer Mark Stewart. Mike Koval assumerà la responsabilità di un P&L strategico per la performance della regione del Nord America.

 

Olivier François, attuale CEO del Marchio Fiat e Global Chief Marketing Officer, amplierà il suo campo d’azione e sarà nominato CEO dei marchi Fiat e DS Automobiles sostituendo Béatrice Foucher, pur mantenendo la funzione di Stellantis Global Chief Marketing Officer. Olivier François detiene una vasta esperienza nello sviluppo dei marchi e nel posizionamento strategico di cui beneficeranno sia Fiat che DS Automobiles.

 

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Con il pensionamento di Wester parte un altro pilastro ex FCA 🥲.

Faccio fatica a capire la logica di mettere François a capo di Fiat e di DS, marchi di poli diversi con strategie ben diverse. Avrei capito Fiat + Citroen visto che sono appaiate nel low cost. Ma Fiat e DS veramente strano. Fossi in DS sarei preoccupato …

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On 5/6/2023 at 00:41, diciottocavalli scrive:

Vediamo come evolve, perché attualmente in realtà la produzione ad Atessa è crollata: la crisi dei chip ha decimato la produzione di veicoli, credo più che altrove. Molti allestitori di camper si sono ritrovati senza telai, facendo scricchiolare il dominio del Ducato nel settore. Non ho numeri sotto mano, ad ogni modo vedremo se a ripresa completata i volumi torneranno quelli di prima. 

 

Per quabto riguarda Gliwice, anche lì si è partiti con lentezza causa contesto forniture, ora sembra che stiano accelerando. Premesso che è una fabbrica più piccola, è anche in grande spolvero, vedremo se i due stabilimenti andranno in competizione cercando di stabilire dei rapporti di forza. Curiosità: Gliwice era nata ufficialmente per ampliare la capacità produttiva insufficiente di Atessa, in realtà si dice fosse il preambolo per la fine dell'alleanza Sevel, con PSA che avrebbe continuato per conto suo a sviluppare i furgoni per i propri brand e a produrli in Polonia. Poi le strategie aziendali hanno fatto nascere Stellantis e riunificato i progetti che si stavano già biforcando. 

 

Gwlice, che tra l altro era uno stabilimento GM, era nato per sganciarsi da fiat... prima di acquisire fiat.

poi va da se che il costo del lavorio polonia sia piu basso che in italia

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