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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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2 ore fa, 4200blu scrive:

 

secondo me hanno comprato per avere un  concorrente di meno.

Opel era molto ambita perché avrebbe consentito il salto di qualità in termini di volumi e si poteva portare facilmente in utile, e così è stato alla fine. Però Opel non è in utile per il successo dei modelli su base PSA (anzi, registra vendite in calo dal 2017 ad oggi) quanto piuttosto un altro motivo: da gruppo è diventato marchio. Prima aveva centri di sviluppo che sviluppavano modelli globali venduti anche negli Usa e aveva sviluppo powertrain, ora si limita a cambiare qualche plastica e pannello alle PSA.

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11 ore fa, SolidSnake scrive:

Opel era molto ambita perché avrebbe consentito il salto di qualità in termini di volumi e si poteva portare facilmente in utile, e così è stato alla fine. Però Opel non è in utile per il successo dei modelli su base PSA (anzi, registra vendite in calo dal 2017 ad oggi) quanto piuttosto un altro motivo: da gruppo è diventato marchio. Prima aveva centri di sviluppo che sviluppavano modelli globali venduti anche negli Usa e aveva sviluppo powertrain, ora si limita a cambiare qualche plastica e pannello alle PSA.

Ecco, più che i ricavi in aumento, sono gli investimenti propri di Opel quasi a zero o trasferiti a terzi (come avevo già detto, a Segula) che hanno reso Opel redditizio...

 

Cioe, solo fuffa... e FCA sta vendendo il 50% (e prenderne 50%) di quote a questi... cioè pura fuffa.

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On 24/4/2020 at 12:38, gianmy86 scrive:

 

Io credo che PSA non abbia particolari colpe.

Opel è un marchio che si sta svuotando da solo, per un motivo molto molto semplice che è nella stessa immagine del marchio.

Il marchio Opel nell'immaginario collettivo è sempre stato l'emblema di tanta sostanza, buona qualità, understatement, un marchio "operaio/operoso".

E oggi è diventato, restando se stesso, totalmente anacronistico e fuori moda.

La riprova è che prodotti mediamente ben riusciti a marchio Opel, semplicemente, non si vendono più.

Astra e Corsa su tutte.

 

La stessa sorte temo stia per toccare a Ford.

 

 

 

Per me Ford (Europa) e Opel/Vauxhall pre-acquisto da parte di PSA non erano esattamente sulla stessa barca. 

 

E' vero che la loro crisi inizia più o meno nello stesso periodo, gli anni '90, con i primi scricchiolii già nel decennio precedente, e che gli aspetti cruciali sono più o meno gli stessi, ma mentre a mio parere Ford già dagli anni 2000 ha rialzato la testa, cercando di trovare delle soluzioni, in alcuni casi con successo (qualità del prodotto, provate a confrontare una Ford tardi anni 2000-2010 con una degli anni '90...), in altri con meno (vedere il progetto "One Ford". Che però, di fatto, tra alti e bassi, secondo me non è mai finito del tutto, e potrebbe riservarci qualche sorpresa nei prossimi tempi...), GM non si è mai ripresa.

 

Altro aspetto da non sottovalutare: Ford ha puntato parecchio sul discorso piacere di guida, aspetto questo che, assieme a una tradizionale forza nella rete vendita-assistenza, le ha permesso di mantenere un seguito rilevante in Regno Unito, dove di fatto è quasi percepito come un marchio "domestico" per quanto da anni non produca più nulla in quel Paese. E, volenti o nolenti, una % minoritaria di acquirenti Ford per questa ragione ce l'ha anche in altri mercati. 

 

Opel/Vauxhall...dico la verità eh...ma prima dell'acquisto da parte di PSA l'avrei acquistata giusto il rapporto contenuti/prezzo e per la scontistica...e oggi anche. 

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20 ore fa, led zeppelin scrive:

Per me Ford (Europa) e Opel/Vauxhall pre-acquisto da parte di PSA non erano esattamente sulla stessa barca. 

 

Sono d'accordo con te su tutto, avendo avuto come sai una Focus e avendo una Fiesta in casa (e più in là potrebbe rientrare un'altra Focus in sostituzione della Mito)

Ma i dati di vendita delle attuali Focus e Fiesta, e anche di EcoSport e Kuga, mi sembrano preoccupanti.

Le vendite di Puma potrebbe essere decisive, e fare all-in in un segmento così trafficato....mmmh!!!

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  • 3 settimane fa...

EU regulators will decide on Fiat Chrysler, PSA merger by June 17

BRUSSELS -- EU antitrust regulators will decide by June 17 whether to clear a proposed $50 billion merger between Fiat Chrysler Automobiles and PSA Group, a European Commission filing said on Monday.

The companies announced the deal to create the world's fourth-biggest automaker last year, putting under one roof the Italian company's brands such as Fiat, Jeep, Dodge, Ram, Maserati and the French company's Peugeot, Citroen, Opel, Vauxhall and DS marques.

FCA and PSA sought EU approval on Friday, the Commission site showed.

EU competition enforcers can approve the deal with or without conditions or open a full-scale investigation of about four months following the end of the preliminary review should they have deep concerns.

The deal comes amidst falling car sales across the world as companies have shut down production lines and showrooms to contain the coronavirus outbreak, although some companies are reopening plants as countries ease lockdowns.

 

https://europe.autonews.com/automakers/eu-regulators-will-decide-fiat-chrysler-psa-merger-june-17

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Cita

 

Decisione entro il 17 giugno. Con la notifica, che conferma l'accelerazione dell’intero progetto, è partito l'esame preliminare da parte dei funzionari della direzione per la concorrenza e, quindi, il processo autorizzativo. Quest'ultimo, una volta ottenuto il via libera dei soci e anche delle autorità statunitensi, dovrebbe portare al perfezionamento della fusione secondo i tempi finora indicati dal management, ovvero tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021. Entro il 17 giugno, gli uffici antitrust daranno una risposta e le opzioni sono due: approvare la fusione, con o senza condizioni, oppure aprire un'indagine approfondita (della durata di quattro mesi) nel caso emergano timori su eventuali danni alla concorrenza sul mercato europeo.

Fiducia sull'ok. La prima opzione è la più probabile, alla luce di quanto avvenuto in passato con altre operazioni di concentrazione nel settore auto che non hanno affrontati ostacoli di rilievo visto l'elevato livello della concorrenza all'interno del mercato. Tuttavia, l'indagine non può essere scartata a priori, per quanto l'amministratore delegato della PSA, Carlos Tavares, e il suo omologo della FCA, Mike Manley, abbiano sempre mostrato la massima tranquillità. "Non abbiamo timori legati alle approvazioni delle autorità antitrust necessarie al via libera della fusione", ha detto Tavares in occasione della firma dell’accordo. "Se è vero che esiste una concentrazione, è altrettanto vero che esiste un significativo livello di concorrenza in un mercato che, per prodotti, tecnologie e consumatori, è molto segmentato. Rimaniamo aperti a ricevere le domande delle autorità, ma siamo tranquilli".

Cosa cambia. La fusione non crea solo il terzo maggior costruttore automobilistico al mondo (il quarto considerando i dati aggregati dell'Alleanza Renault-Nissan), ma anche il secondo operatore europeo del settore e uno degli attori dominanti su alcuni specifici mercati del Vecchio continente. Sulla base dei dati del 2019, i due gruppi hanno una posizione di notevole forza nei veicoli commerciali leggeri, con una quota complessiva di oltre il 40% in tutta l'Unione Europea. Inoltre, con i loro marchi (Citroën, Opel, Peugeot, Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Jeep solo per citare i principali) controllerebbero oltre il 40% della domanda di auto nuove in Italia e il 37% circa in Francia. Bruxelles potrebbe, pertanto, scegliere la strada della procedura d’esame rafforzata e alla fine imporre alcune condizioni come la riduzione delle quote di mercato o cessioni di asset. È difficile, se non quasi impossibile, che vengano utilizzati i vari brand come "merce di scambio" per ottenere il via libera della Commissione Ue, anche se Tavares si è detto pronto a fare di tutto per l'ok delle autorità antitrust europee: "Siamo pronti a fare tutte le concessioni necessarie2. A favore dei due costruttori potrebbe, comunque, giocare la posizione di alcuni Paesi europei, come la Francia, l’Italia o la Germania, sul tema dei regolamenti comunitari sulle fusioni e le acquisizioni: sono in molti a ritenere che le attuali regole siano obsolete e controproducenti, ancor più nell’attuale situazione di crisi che mette molte imprese europee a rischio di sopravvivenza di fronte alle dimensioni dei colossi statunitensi o asiatici.  

 

 

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2020/05/11/fusione_fca_psa_al_via_l_iter_per_ottenere_il_via_libera_della_commissione_europea.html

La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia.

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Letto oggi di Partner Re e Covea che si e' tirata indietro. I franzosi lo hanno appoggiato ad Elkann.

Chissa' che PSA non provi a fare la stessa cosa, ridiscutendo i termini dell'accordo.

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"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

BMW M4 DKG Competition Package 450cv Sapphire Black

Jeep Renegade 1.0 T3 Limited 

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4 ore fa, Dodicicilindri scrive:

Letto oggi di Partner Re e Covea che si e' tirata indietro. I franzosi lo hanno appoggiato ad Elkann.

Chissa' che PSA non provi a fare la stessa cosa, ridiscutendo i termini dell'accordo.

Considerando che gli pagheranno una penale, mi sa che alla fine ci guadagna lui.

JE sarà giovane , ma viene da una famiglia di squali.

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Si però questa cosa leva non poca liquidità ad Exor... Le penali sono ben poca cosa rispetto alla plusvalenza da 3 miliardi su cui Elkann contava.

Diciamo che questa mancata vendita è una bella gatta da pelare, che pone secondo me qualche problema anche in ottica fusione psa ( con le spalle ancora più grandi Exor poteva fare più la parte del leone)

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