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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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https://www.hdmotori.it/fca/articoli/n594820/concessionari-stellantis-ue-obiettivi-co2/

Concessionari Stellantis scrivono alla UE: rinviare gli obiettivi di riduzione della CO2

I concessionari Stellantis si sono svegliati in pieno mood da Rivoluzione Francese.

A la Bastille! 😂

 

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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7 minuti fa, gpat scrive:

https://www.hdmotori.it/fca/articoli/n594820/concessionari-stellantis-ue-obiettivi-co2/

Concessionari Stellantis scrivono alla UE: rinviare gli obiettivi di riduzione della CO2

I concessionari Stellantis si sono svegliati in pieno mood da Rivoluzione Francese.

A la Bastille! 😂

 

 

Concessionari che hanno una posizione completamente opposta rispetto al CEO Tavares che sostiente gli obiettivi di riduzione Co2 della UE. 

 

Praticamente in una settimana si è messo contro i sindacati americani facendogli causa e i concessionari europei. Mancano gli azionisti poi ha fatto bingo. 


articolo del Corriere di oggi, pubblicato dall'autrice Bianca Carretto sul suo profilo Facebook:

 

Cita

In tutta Europa si  stanno alzando molte voci per chiedere una revisione delle norme di emissioni di Co2, molti costruttori temono di non poter mantenere gli obbiettivi  fissati  e di conseguenza di dover pagare multe salate.

 

I concessionari che vendono i 14 marchi di Stellantis hanno scritto una lettera alla presidente della commissione europea  Ursula  von der Leyen, chiedendole di ritardare di due anni – dal 2025 al 2027 - il traguardo  per ridurre del 15% le emissioni delle case produttrici, ritenuto non realizzabile nelle attuali condizioni di mercato.

 

Sostenuti dall’Acea, l’associazione dei costruttori di auto in Europa,  con a capo Luca de Meo, ceo di Renault, perfettamente allineata  alla richiesta, anzi reclama un’azione urgente di fronte alla debolezza delle vendite di veicoli elettrici nel nostro Continente, dichiarando di “aver bisogno di più flessibilità nel calendario”.  

 

Il settore impiega 13 milioni di persone, circa il 6,6% della forza lavoro europea e, se le vendite di vetture Bev non decollano (a settembre sono crollate del 43,9%) e le regole non evolvono, le industrie rischiano 15 miliardi di euro di multe. I clienti, inoltre, sono ancora molto indecisi sulla scelta e rifiutano l’acquisto di Bev a causa del prezzo, dell’autonomia e dell’accessibilità. Nella stessa direzione anche la potente lobby dell’automobile tedesca Vda,  che prevede di riesaminare anche la meta del 100% a emissioni zero, programmata nel 2035.  

 

L’unico ad opporsi è Carlos Tavares, ceo di Stellantis, che al contrario sostiene il mantenimento dell’intento di ridurre le emissioni, fissato sei anni fa, quando, sino a poco tempo fa, non nascondeva il suo disamore per l’auto a batteria.

 

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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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10 minuti fa, Alain scrive:

Concessionari che hanno una posizione completamente opposta rispetto al CEO Tavares che sostiente gli obiettivi di riduzione Co2 della UE. 

 

Praticamente in una settimana si è messo contro i sindacati americani facendogli causa e i concessionari europei. Mancano gli azionisti poi ha fatto bingo


articolo del Corriere di oggi, pubblicato dall'autrice Bianca Carretto sul suo profilo Facebook:

 

Fondamentalmente perché CEO e dirigenti (anche oltre STLA) sono entrati in pieno mood di taglio di rami secchi, o quelli che per loro sono tali, e se hanno messo in conto di tagliare fornitori, fabbriche, operai, figuriamoci quanto gliene può importare dei concessionari...

 

Staremo a vedere cosa succede.

 

(Gli azionisti da mo' che hanno iniziato a prendere le scialuppe di salvataggio per saltare via... il grafico delle azioni parla da solo)

Modificato da gpat

In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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4 minuti fa, gpat scrive:

 

Fondamentalmente perché CEO e dirigenti (anche oltre STLA) sono entrati in pieno mood di taglio di rami secchi, o quelli che per loro sono tali, e se hanno messo in conto di tagliare fornitori, fabbriche, operai, figuriamoci quanto gliene può importare dei concessionari...

 

Staremo a vedere cosa succede.

 

(Gli azionisti da mo' che hanno iniziato a prendere le scialuppe di salvataggio per saltare via... il grafico delle azioni parla da solo)

 

beh i concessionari vendono, sono a contatto con i clienti, li usi come magazzino per spingere le vendite a fine mese e gonfiare i dati di vendita (si sa che è così), creare una rete commerciale è la cosa più difficile da fare in assoluto, se te li metti contro sia in USA che in UE ti conviene cambiar mestiere... 

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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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Adesso, Alain scrive:

 

beh i concessionari vendono, sono a contatto con i clienti, li usi come magazzino per spingere le vendite a fine mese e gonfiare i dati di vendita (si sa che è così), creare una rete commerciale è la cosa più difficile da fare in assoluto, se te li metti contro sia in USA che in UE ti conviene cambiar mestiere... 

 

Si ma infatti lungi da me essere d'accordo con questa pazzia.

 

Però il loro "master plan" è quello di passare a un modello simil Tesla in cui si alleggerisce il processo di produzione e vendita e il concessionario diventa completamente superfluo.

Ovviamente senza dirlo esplicitamente, in sostanza il messaggio è "non è colpa nostra se i concessionari non servono più, siete obsoleti, mettetevi a fare altro".

 

Con il piccolo particolare che in questo modo diventi un semplice clone di Tesla perdendo ogni selling point, visto che questo modello di business tra l'altro può funzionare solo con le EV per il fatto di non avere manutenzione, e come molti cloni il tuo destino può essere solo quello di venire castigato dall'originale.

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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Per gonfiare i numeri di vendite non è più tanto fondamentale mettere in carico l'acquisto di auto ai concessionari, ma lo possono fare attraverso grossi acquisti da parte degli NLT sia quelle "in house" che quelle esterne.

Comunque la guerra con in conce Stellantis è iniziata da quando si è iniziato a parlare del modello di agenzia.

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In questo i concessionari stanno pensando al loro futuro immediato mentre stellantis sta pensando al suo futuro lontano. Ci son delle regole stabilite da anni. Stellantis ha fatto una programmazione da anni per rispettare queste regole tra cui implementare bev anche economiche, phev e il mild dappertutto magari non sviluppando altri tipi di motori. Credono di poter vendere queste auto rispettando i limiti. Altri produttori, la maggioranza sono molto più indietro e non parliamo di bruscolini ma di miliardi di multe. Chiaramente per stellantis questo è un vantaggio competitivo perché gli altri vedranno i margini totalmente erosi dalle multe o dovranno per forza ridurre la vendita dei modelli che producono più CO2, lasciando quote di mercato. Cambiare le regole ora sarebbe una mazzata per stellantis, che i concessionari non si rendano conto di questo è di una miopia imbarazzante. Chiedano semmai un contributo europeo all'acquisto di auto elettriche. Basterebbe usare i bond europei per finanziari che hanno richieste enormi a tassi bassissimi, otterresti benefici a livello ambientali, di lavoro e di PIL. Ma qui ormai siamo allo sbaraglio.

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Reitero, quando si dimette? Ha tutti, ma proprio tutti gli stakeholder sul piede di guerra, utili affondati, fabbriche usa sempre più sindacalizzate, valore azionario a picco, tutte le parti in causa che chiedono le dimissioni...

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3 minuti fa, The Krieg scrive:

Reitero, quando si dimette? Ha tutti, ma proprio tutti gli stakeholder sul piede di guerra, utili affondati, fabbriche usa sempre più sindacalizzate, valore azionario a picco, tutte le parti in causa che chiedono le dimissioni...

Almeno queste due cosuccie:

1) Trovare il sostituto, possibilmente qualcosa di più stabile del MM della situazione, pena ulteriore calo delle azioni.

2) Accordo sulla liquidazione da corrispondergli.

 

Modificato da nucarote
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3 minuti fa, The Krieg scrive:

Reitero, quando si dimette? Ha tutti, ma proprio tutti gli stakeholder sul piede di guerra, utili affondati, fabbriche usa sempre più sindacalizzate, valore azionario a picco, tutte le parti in causa che chiedono le dimissioni...

Compreso i clienti, che dovrebbero essere i più importanti, senza non si vive

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