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Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


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3 ore fa, xtom scrive:

 

Sarebbe interessante sapere quante Model Y vendute in Europa hanno batteria da 50 kWh e quante da 76 kWh, magari @4200blu riesce a risalire al dato in base alla potenza del motore.

 

Aggiungo che tra una batteria da 50 kWh LFP ed una da 75 kWh NMC ci ballano 5 k, che su un'auto da almeno 50 k sono il 10%, ci può stare.

 

Hmmm...difficile, perche non tutti i paesi specificanno la potenza e neanche la trazione per le elettriche esatto, come per esempio UK.

E non sono grande esperto per le variante della Y, ma se e corretto che le 4WD hanno sempre la batteria grande, poi insieme con le TP con potenza alta specificato secondo me si puo dire, che la maggioranza prelavente delle Y hanno la batteria grande.

 

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2 ore fa, GmG scrive:

Quella batteria costa quanto la macchina però. Non è realtà. 

 

Il fatto che costi ancora tanto non significa che non esiste.

 

 

2 ore fa, HF integrale scrive:

 

https://www.quattroruote.it/news/primo_contatto/2022/10/09/nio_et7_lusso_tecnologia_e_addio_alle_lunghe_soste_per_la_ricarica.html

 

L’autonomia massima dichiarata dalla Casa è di 580 chilometri nel ciclo Wltp. Poi costerà tipo 100 mila euro. Un moda per ricchi.

 

 

Ma certo quando è scarica me fermo in una stazione e in una mezzoretta mi cambiano la batteria.😂

 

Ho paura che i finti ecologisti ci rimarranno molto male quando capiranno che i consumatori non sono disposti a rinunciare alla mobilità per una ideologia.

 

Leggo spesso vaielettrico e molta gente scrive dicendosi pentita sia pe l'autonomia che per i costi delle ricariche.

 

 

 Quello che hai linkato non è il modello con la batteria da me citata.

 

Io sono possessore di un'auto elettrica per nulla pentito, anzi.

Scusate l'OT

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16 minuti fa, lillopro scrive:

 

Il fatto che costi ancora tanto non significa che non esiste.

Non ho detto che non esiste, ma che non è realtà. 

Ad oggi una vettura elettrica non ha senso, non tanto per l'autonomia o le ricariche, visto che almeno in città sono perfettamente utilizzabili; ma per il prezzo d'acquisto fuori da ogni logica, se non per alcuni rari modelli. 

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Bah per me i problemi sono più il costo e la capillarità delle collonnine. Un auto con 800 km di autonomia che si ricarica in 20-25 minuti 20-80% va bene per quasi tutti. Sarebbero 800-900 km in autostrada con una pausa di 20 Min in mezzo.

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6 ore fa, GmG scrive:

Quella batteria costa quanto la macchina però. Non è realtà. 

La batteria costa quanto la macchina ORA. Ma tra due anni non sarà così. 

Il progresso che sta avendo il comparto elettrico fa passi da gigante giorno per giorno, se già adesso abbiamo batterie a stato semisolido che percorrono 1000km con una carica, mi aspetto che tra due/tre anni, le batterie a stato solido riescano a percorrere più o meno la stessa autonomia ma con un abbattimento di costi notevole, e una densità sempre maggiore.

Senza contare quelle con chimica al sodio, che quando raggiungeranno una densità energica degna, saranno delle vere game changer. 

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19 ore fa, lillopro scrive:

Nio ET7 batteria semisolida da 150KWh ed oltre 1000 km di autonomia. La rivoluzione è già realtà.

150 kWh in 1 minuto? Sono 9 MW. Mi piacerebbe sapere come fanno.

(Solo il calore dissipato durante la ricarica vaporizzerebbe l'auto.)

Modificato da jameson
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1 ora fa, jameson scrive:

150 kWh in 1 minuto? Sono 9 MW. Mi piacerebbe sapere come fanno.

(Solo il calore dissipato durante la ricarica vaporizzerebbe l'auto.)

Con l'optional :

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Scherzi a parte , anche una DC a 350 kW , non proprio diffusissima, vuole dire un fattore C di 2,3 .

Non proprio facilissimo.

Considerando che in pratica tutti ricaricano il 70% in mezz'ora , che vuole dire spannometricamente C=1,4.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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1 ora fa, jameson scrive:

150 kWh in 1 minuto? Sono 9 MW. Mi piacerebbe sapere come fanno.

(Solo il calore dissipato durante la ricarica vaporizzerebbe l'auto.)

 

...con 20 colonnine di questo tipologia fianco a fianco al autogrill, ad Agosto tutte occupate.......... 🔥♨️

 

 

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Cita
Stellantis conclude con successo il primo piano di azionariato per dipendenti
  • 4,4 milioni di azioni sottoscritte per un importo totale di 65 milioni di euro investiti
  • Il piano di azionariato per dipendenti “Shares to Win” è stato introdotto a meno di tre anni dalla nascita di Stellantis, e ha coinvolto oltre 85.000 dipendenti in Francia e in Italia
  • I dipendenti hanno beneficiato di condizioni agevolate, quali uno sconto del 20% sul prezzo di riferimento delle azioni e un contributo integrativo garantito dall’Azienda pari al 100% del contributo personale fino a un massimo di 1.000 euro
  • Dal primo semestre del 2024, Stellantis prevede di estendere “Shares to Win” ai 242.000 dipendenti aventi diritto nei principali paesi in cui opera

 

AMSTERDAM, 21 dicembre 2023 - Sin dalla sua nascita all'inizio del 2021, Stellantis si è impegnata per coinvolgere i propri dipendenti nel successo dell’Azienda, secondo quanto delineato dal pilastro “Etica” del piano strategico Dare Forward 2030. In quest’ottica, lo scorso novembre Stellantis ha lanciato “Shares to Win”, il suo piano di azionariato per dipendenti, un ambizioso programma di incentivazione che permette ai dipendenti di diventare azionisti Stellantis a condizioni agevolate.

 

La campagna Shares to Win, il cui periodo di sottoscrizione andava dal 13 al 30 novembre, ha riscosso un grande successo, con un investimento totale di circa 65 milioni di euro, di cui 47 milioni provenienti da investimenti individuali e 18 milioni dal contributo integrativo dell’Azienda, pari a circa 4,4 milioni di azioni aggiuntive detenute dai dipendenti. Questa iniziativa era riservata agli 85.000 dipendenti delle società facenti parte di Stellantis in Francia e in Italia.

 

“Il successo ottenuto in questa prima fase dall’iniziativa Shares to Win in Italia e in Francia dimostra la fiducia dei nostri dipendenti nel futuro sostenibile della nostra Azienda, sostenuta dal piano strategico Dare Forward 2030, che ci permetterà di raggiungere la carbon neutrality nel 2038 creando valore aggiunto per tutti gli stakeholder”, ha dichiarato Xavier Chéreau, Chief HR & Transformation Officer. “Dopo aver iniziato in Francia e in Italia, il nostro obiettivo è quello di permettere al maggior numero possibile di nostri dipendenti di diventare azionisti Stellantis nel prossimo futuro. Questa iniziativa dimostra il nostro impegno nel favorire il successo collettivo e la condivisione della creazione di valore, rafforzando al contempo la coesione e l’orgoglio di far parte di Stellantis.”

 

Quest’anno il 22% dei dipendenti aventi diritto ha sottoscritto Shares to Win, con un investimento individuale di circa 2.470 euro.

 

In Francia, il 31% dei dipendenti Stellantis coinvolti nell’iniziativa ha sottoscritto Shares to Win. In Italia, il tasso è stato del 13%, un risultato notevole se si considera che si trattava del primo piano di azionariato per i dipendenti ex-FCA nel paese.

Le condizioni agevolate comprendono:

-             Nessun limite minimo di sottoscrizione in Francia e per l’Italia sottoscrizione minima di un’azione
Accessibile alla maggior parte dei dipendenti.

-             Uno sconto del 20% sul prezzo di riferimento delle azioni
Il 10 novembre, il prezzo di sottoscrizione delle azioni Shares to Win 2023 in Francia e in Italia è stato fissato a 14,52 euro. Il prezzo di riferimento corrisponde al prezzo medio di chiusura delle azioni Stellantis alla Borsa di Milano tra il 12 ottobre e l’8 novembre 2023.

-             Un contributo integrativo pari al 100% dell’investimento personale del dipendente, fino a un massimo 1.000 euro lordi.
Tale contributo integrativo equivale da 62 a 68 azioni offerte da Stellantis per 1.000 euro investiti dal dipendente, a seconda della legislazione vigente nel paese di riferimento.

 

Questo piano di azionariato per dipendenti dovrebbe essere esteso a livello mondiale, a partire dalla prima metà del 2024, e coinvolgerà 242.000 dipendenti in 18 paesi, secondo principi guida di incentivazione equivalenti.

 

Nel 2025, il piano sarà ulteriormente esteso a tutti i paesi in cui opera Stellantis, non appena il contesto normativo ed economico lo consentirà.

 

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