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La qualità dell'aria a seguito delle restrizioni per coronavirus


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Macroscopico?

Ma è stata vista la scala di valori?

Possiamo evitare di usare "il libro dei superlativi" di Jeremy Clarckson? 

 

Di miglioramento evidente si può parlare semmai degli NOx di Bergamo e Brescia, dove c'è una componente di industria molto più marcata rispetto a Milano.

Dove anche a Milano, fino alla chiusura forzata delle industrie le curve erano praticamente sovrapposte.

Modificato da TonyH

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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il traffico nelle aree metropolitane e nelle città in genere, e in particolare il traffico privato:
- crea inquinanti vari,
- crea polveri,
- alza polveri,
- produce vibrazioni,
- produce rumore,
- occupa spazio,
- è spesso irrazionale,
- può essere ottimizzato e in molti casi anche eliminato.

 

Non mi accapiglierei troppo sui dati. Di fronte a questi aspetti piuttosto evidenti, che sia la causa principale (dell'inquinamento nelle aree urbane) o no è quasi irrilevante. Va limitato perché è possibile farlo e perché le malattie respiratorie (a volte anche non diagnosticate o diagnosticate come "è solo un'allergia") sono in grave aumento.

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32 minuti fa, v13 scrive:

Non mi accapiglierei troppo sui dati. Di fronte a questi aspetti piuttosto evidenti, che sia la causa principale (dell'inquinamento nelle aree urbane) o no è quasi irrilevante.

Quindi sostieni che vada limitato il traffico anche se non c'è evidenza che la cosa possa sortire effetti utili? 

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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57 minutes ago, Motron said:

Quindi sostieni che vada limitato il traffico anche se non c'è evidenza che la cosa possa sortire effetti utili? 

 

Leggi bene.
Dico che - secondo me, e secondo studi incaricati da città di mezzo mondo - il traffico in aree urbane e metropolitane, specialmente quello privato, va regolato, ridotto e in alcuni casi proprio eliminato indipendentemente che sia la causa principale, la seconda o la terza. Può essere fatto e quindi va fatto. Questione di costi e di salute pubblica. Idem con tutte le altre fonti di inquinamento, ognuna con le sue specificità e difficoltà.


I dati di questi giorni vanno interpretati sul medio periodo visto l'impatto delle condizioni metereologiche. Perché se vogliamo arrivare a conclusioni affrettate allora potremmo dire che l'inquinamento di polveri in un giorno specifico non si sa da dove viene, visto che non viene dall'industria (mezza chiusa), né dal riscaldamento (primavera), né dal traffico (ridotto del 90%).

 

Per il resto ha ragione @TonyH - si tratta di fare misure intelligenti che vadano in driezione della riduzione del traffico privato e dell'aumento dei mezzi pubblici di diversa natura

Modificato da v13
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14 minuti fa, v13 scrive:

Leggi bene.

Mi spiace ma ho letto benissimo cosa hai scritto e per me questo atteggiamento imperante che porta le persone ad autoconvincersi di qualcosa (in questo caso che il traffico sia da eliminare senza badare troppo ai dati) quando la scienza e i dati dicono proprio l'opposto (il traffico è a zero e l'inquinamento non accenna a diminuire) mi ha un po' stufato.

Grazie a questo modo di pensare abbiamo per anni dato la caccia alle streghe e continuato a respirare il peggio prodotto da riscaldamenti vetusti e via andare.. con l'assurdo di essere alle porte di una conversione elettrica del parco auto inutile, costosa e ancora più dannosa.

Non è solamente a te che mi rivolgo, che magari hai semplicemente male espresso un tuo pensiero infondo anche condivisibile (anzi non me ne volere per favore), ma fra no 5g e no vax ho un po' i nervi corti ultimamente.

 

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Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Non so se sia già stato postato, ma se avete 5 minuti leggete questo articolo del centro meteorologico Lombardo.

 

https://www.facebook.com/CentroMeteoLombardo/posts/1863664617103647/

A voi:


RIDUZIONE DEL TRAFFICO VEICOLARE IN EMERGENZA COVID-19 E QUALITÀ DELL’ARIA A MILANO: UN’ANALISI RAGIONATA

Alla luce della massiva riduzione del traffico veicolare delle recenti settimane (fino a -90% da fine marzo 2020), questo articolo cerca di stimarne l’impatto sui principali parametri di qualità dell’aria monitorati in area urbana (Fonte dati: ARPA Lombardia). Buona lettura.

Come primissima cosa desideriamo mettere nero su bianco un’impressione, che in quanto tale è soggettiva ma troviamo sia condivisa da molti. Per quanto le occasioni di vita all’aperto siano state ridotte ai minimi termini, durante una passeggiata* in città (*solo se giustificata, sia chiaro!) si avverte un “senso di pulito” da fare invidia alla piccola Heidi. Vuoi forse per la quiete, vuoi per l’atmosfera primaverile cavalcante, vuoi per l’azzeramento della maggior parte delle fonti d’odori fastidiosi, i nostri sensi gioiscono d'emozioni normalmente estranee al contesto cittadino. Surreali peripatetici di quartiere, ma in pace olistica.
Orbene: ARPA Lombardia non è provvista né di “puzzometri” né di centraline per la stima dell’esperienza psico-fisica, dunque l’analisi che segue è algida per definizione e va giudicata esclusivamente per quello che propone: i crudi numeri. “Eh ma lo sente anche mio cuggino che l’aria è più pulita.” Ok, è verosimile, anche perché “l’inquinamento” che noi più percepiamo è quello grossolano, ad esempio le polveri sollevate in aria da qualsiasi corpo in movimento (si pensi all’enorme quantità di particelle sollevate in aria dal transito di un camion). Ma attenzione. L’inquinamento più subdolo, purtroppo, è quello che sfugge al nostro naso e ai nostri occhi. E quello è indagabile solo strumentalmente.

Parlando di qualità dell’aria in contesto urbano, è doveroso ricordare che le condizioni meteorologiche e la stagionalità sono fortemente impattanti. A parità di altri fattori, la concentrazione media di inquinanti atmosferici in aprile non è paragonabile a quella di febbraio, che – a sua volta – differisce da quella di dicembre. Motivi? Diversa radiazione solare, diverso regime di ventilazione nei bassi strati, diversi moti verticali, diverso impatto delle sorgenti antropiche (si pensi ai riscaldamenti!). Per questa ragione ogni valutazione che voglia ponderare le anomalie correnti rispetto alla consuetudine deve tenere conto l’importanza assoluta di relazionare periodi d’acquisizione identici. Febbraio 2020 va confrontato con i mesi di febbraio del passato. Marzo 2020 va confrontato con marzo 2019, marzo 2018, etc. Non ha senso paragonare i dati di marzo con quelli di gennaio e febbraio. E viceversa.
Ciò precisato, abbiamo allegato una serie di grafici che confrontano l’andamento dei principali parametri di monitoraggio per MILANO (dati medi urbani aggregati), acquisiti negli ultimi cinque anni per il periodo 15 febbraio → 31 marzo.

GRAFICO #1) Polveri sottili PM10 – media giornaliera

L’andamento del 2020 risulta sostanzialmente in linea con le annate precedenti, a parte il 2017 che vide la seconda parte di febbraio e la decade centrale di marzo particolarmente densa di polveri fini per questioni meteorologiche (accumulo per stasi alto-pressoria). Non si nota, dunque, uno scostamento apprezzabile per il 2020: né nella media complessiva del periodo d’osservazione, né sui picchi.

GRAFICO #2) Polveri sottili PM2.5 – media giornaliera

L’andamento del 2020 risulta migliore di circa un 20% rispetto alle annate precedenti, che - fatto salvo il 2017 – si dimostrano molto stabili, con media del periodo pari a circa 30 µg/m³. Rispetto al PM10, quindi, nelle misure del PM2.5 emergerebbe una leggera evidenza di miglioramento.

GRAFICO #3) Biossido di azoto (NO2) – media giornaliera
GRAFICO #4) Biossido di azoto (NO2) – massimo giornaliero

L’andamento del 2020 risulta migliore di circa un 25-30% rispetto alle annate precedenti, sia nei valor medi sia nei picchi orari. Tra tutti i parametri indagati, è senz’altro quello dove la variazione è più percepibile. La letteratura scientifica, del resto, ci dice che il traffico veicolare impatta in maniera apprezzabile sulle emissioni degli ossidi di azoto, dunque i numeri sembrano confermare la tesi.
Si noti come sia la concentrazione media di particolato, sia di biossido d’azoto, osservino un lieve ma progressivo calo nella transizione dall’inverno alla primavera, fenomeno che trova giustificazione dal minore “ristagno” d’aria in sede padana, man mano che ci avviciniamo alla stagione calda. I mesi più critici in tal senso sono dicembre e gennaio. L'aumento delle temperature medie, inoltre, riduce la frazione percentuale (notevolissima!) di inquinanti prodotti dagli impianti di riscaldamento.

GRAFICO #5) Ozono (O3) – media giornaliera

Per questo parametro abbiamo solo quattro anni, ma sono sufficienti a evidenziare che il trend del 2020 segue quello degli anni passati. Nessun miglioramento, dunque, anzi un lieve peggioramento. Si noti come la curva della concentrazione media di Ozono troposferico cresca di pari passo con l’aumento stagionale della radiazione solare (inquinante “fotochimico”, a massima attività nei mesi più caldi).

Per completezza, alleghiamo le mappe riassuntive giornaliere della distribuzione di PM10, PM2.5 e NO2 in regione. Per quanto riguarda il PM10 noterete un picco interessante attorno ai giorni 28-29 marzo, che trae origine dall’avvezione orientale in sede padana di polveri e aerosol salino, che – specie in Piemonte, per stau – ha determinato addensamenti locali notevoli. Analoghe oscillazioni si notano nella concentrazione quotidiana di PM2.5, a testimonianza di quanto le sorgenti del particolato (antropiche e naturali) siano molteplici, molto variabili anche in tempi brevi e dunque d’indagine complessa. Ben più stabile, invece, il trend del biossido d’Azoto, che per eccellenza ha sorgenti nei processi di combustione (traffico veicolare, riscaldamenti, industrie).

CONCLUSIONI

1) E’ oggettivamente difficile ponderare gli effetti delle recenti misure restrittive (crollo del traffico veicolare e di parte dell’attività industriale) sulla qualità urbana dell’aria. La quantità (la densità) dei dati raccolti è modesta, i parametri indagati sono comunque pochi, l’impatto estremo delle condizioni meteorologiche ostacola il giudizio assoluto dei numeri e la stagionalità altera i rapporti causa-effetto tra gli inquinanti primari e secondari.
Si pensi a tal proposito che alcune sostanze organiche, a temperature primaverili, migrano in forma gassosa e dunque sfuggono all’indagine, non partecipando più alla composizione dei particolati.
Pertanto: ogni studio a riguardo, per quanto rigoroso nelle intenzioni e nei metodi, palesa grossi limiti.

2) E’ noto che il traffico veicolare è soltanto una tra le numerose sorgenti antropiche di inquinamento, che hanno radici profonde in una sterminata sequela di attività umane (es. gli allevamenti intensivi, per citarne una spesso sottovalutata). L’andamento dei grafici allegati parla abbastanza chiaro: una riduzione – pur esageratamente massiva! – del traffico veicolare impatta in modo percentualmente modesto, quando non nullo, almeno per quanto misurato e misurabile dalle centraline ARPA preposte all’indagine, che però sono proprio quei dati che si impiegano per prendere decisioni importanti (si pensi alle iniziative di blocco del traffico).
Si rinforza, quindi, la necessità di intraprendere politiche di contenimento degli inquinanti che siano strutturali, ossia orientate alla tutela delle emissioni a tutto tondo, a ogni livello.

3) Adoperarsi per contenere (o, meglio, ottimizzare) il traffico veicolare, a prescindere da qualsiasi considerazione circa la qualità dell’aria, è sempre e comunque un BENE assoluto per la nostra salute fisica e mentale. E’ un atto collettivo di civiltà.
Il discorso può essere facilmente esteso a qualsiasi argomento che tratti l’impatto ambientale dell’uomo sulla biosfera, la salvaguardia della biodiversità e lo sfruttamento sostenibile delle risorse.


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23 minutes ago, Motron said:

Mi spiace ma ho letto benissimo cosa hai scritto e per me questo atteggiamento imperante che porta le persone ad autoconvincersi di qualcosa (in questo caso che il traffico sia da eliminare senza badare troppo ai dati) quando la scienza e i dati dicono proprio l'opposto (il traffico è a zero e l'inquinamento non accenna a diminuire) mi ha un po' stufato.

 

mi spiace, ma la scienza e i dati dicono che il traffico nelle aree urbane e metropolitane è una fonte di diversi tipi di inquinamento.
Per un'analisi sensata dei dati di questi giorni rimando al post di @Uomo dell'Ovest

 

23 minutes ago, Motron said:

Grazie a questo modo di pensare abbiamo per anni dato la caccia alle streghe e continuato a respirare il peggio prodotto da riscaldamenti vetusti e via andare..

 

che infatti vanno e sono controllati, io ho appena dovuto cambiare una caldaia che grosso modo funzionava perché non avrebbe passato il collaudo.

 

tra l'altro nel post citato prima si parla anche di fonti industriali come per esempio l'allevamento. Dire che è una caccia alle streghe è un po' vittimista, giustificato solo dal fatto che le misure prese da alcune amminstrazioni sono al limite dell'incompetenza, non solo per oggettiva incompetenza di chi li redige, ma anche perché devono essere compatibili con ordinamenti burocratici allucinanti.

 

23 minutes ago, Motron said:

 

con l'assurdo di essere alle porte di una conversione elettrica del parco auto inutile, costosa e ancora più dannosa.

 

su questo sono abbastanza d'accordo. il vantaggio delle auto elettriche sarà locale (le città) e a breve termine, anche se sotto sotto la riconversione elettrica sottende un cambiamento radicale della mobilità, e secondo me va valutato in quell'ottica non i sé e per sé.

 

23 minutes ago, Motron said:

Non è solamente a te che mi rivolgo, che magari hai semplicemente male espresso un tuo pensiero infondo anche condivisibile (anzi non me ne volere per favore), ma fra no 5g e no vax ho un po' i nervi corti ultimamente.

 

 

PS: non so neanche cosa sia il "no 5g" (immagino quelli che non vogliono il 5G per presunti effetti sulla salute, quando il suo vero problema è di dati, ma vabbé) e sui "no vax" meglio che non mi esprima pubblicamente :-D

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6 ore fa, Motron scrive:

 È inutile non negarlo invece ?

Siamo a un mese di lockdown e la qualità dell'aria passa da pessima a ottima in 2 giorni? 

È evidente che il traffico non ha un impatto elevato come ci spacciavano (ennesima dimostrazione quanto siano inutili gli EV) ma comunque continuo a non capire da dove arrivi l'inquinamento di questi giorni. 

 

Possibile che dopo questo blocco globale i motori diesel abbiano una nuova vita dopo che sono stati demonizzati nell'ultimo periodo?

Me lo chiedo ultimamente visto che effettivamente si è visto che i livelli di inquinamento non sono imputabili unicamente al mondo dell'autotrasporto.

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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