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Le particolarità delle Opel degli anni '80/'90


kukro

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Mi scuso con chi dovesse averlo già visto, ma copio in questa discussione gran parte di un intervento fatto altrove, perché si lega perfettamente all'argomento Opel anni '80.

 

Di là si partiva da un cruscotto di una vecchia Toyota, che mi ha ricordato il primo cruscotto digitale di Opel (qui su Monza 1982),

con il contagiri che riprendeva la tipica forma della curva di potenza:opel-monza-a2-1982_int_digital.jpg.b467f2e09cb6a60780e4b4a819086547.jpg

 

Ma poi ho collegato un altro dettaglio della Toyota con questo di Opel:  lo stile dello sfondo della strumentazione, un quadrettato tremendamente anni Ottanta!

Un tema grafico che in quel periodo spuntava spesso qua e là, generalmente associato all'idea di computerizzazione, tecnologia avanzata ecc ecc... Roba molto da schermi ai fosfori verdi!

E mi è sovvenuto il periodo pubblicitario 1982-84 di Opel, impostato su questo stile:

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E chissà se era un caso o una suggestione, ma io ci ho visto un messaggio estetico in anticipazione di Kadett E del 1984

con la sua strumentazione con lo sfondo a quadretti:

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Cui si abbinava la finitura squadrettata del clacson sul volante, dei pulsanti ai lati del cruscotto e persino del tessuto dei sedili (un rivestimento nuovo per Opel, introdotto con Kadett E per la versione più lussuosa, la GLS, e chiamato "Mosaic").

opel-kadett-e-GLS_sedili-int.jpg.6a81f4b33d73e4520f0e0d63a20960ba.jpg


 

 

Con Kadett E, Opel voleva evidentemente significare qualcosa di meno tradizionale e di veramente moderno, non solo nella sostanza (l'aerodinamica) ma anche nei dettagli che fanno l'immagine del prodotto.

Oltre alle novità che ho citato sopra, mi vengono in mente molti altri particolari per i quali Kadett E si distingueva dalle altre Opel.

 

Come il simbolo spostato dalla calandra al cofano motore. Un'idea che i più impallinati ricorderanno già proposta a metà - nel vero senso della parola! - dal prototipo Tech1.

Poi l'assenza (quasi) totale di cromature, sia fuori che dentro. Persino il filetto decorativo delle versioni "ricche" non era cromato, ma un adesivo...

In questa "modernizzazione" (o plastificazione, o semplificazione, o risparmio... chiamatela come volete) ricadevano anche i nuovi volanti con lo stemma Opel semplicemente inciso nella plastica.

E pure i copricerchi, con lo stemma Opel solo inciso, una novità di Kadett E pure quella... potrà sembrare strano, ma per Opel il concetto stesso di copricerchio integrale era una novità, introdotta per questioni aerodinamiche. E in realtà fu così anche per molti altri costruttori al quel tempo.

Infine direi anche la nuova scritta del modello e dell'allestimento, anch'essa senza più cromature e con l'inconfondibile font stile "neon", molto in voga in quegli anni.

USED ORIGINAL OPEL KADETT GL 1.3 S EMBLEM LOGO NAMEPLATE PLASTIC ...

 

Addirittura, le versioni GSi avevano eliminato tutte le applicazioni in rilievo!

Dallo stemma sul cofano, sostituito da un più aerodinamico (e moderno?) stemma adesivo, rifacendosi ancor più al concept Tech1, alla scritta Opel in coda, anch'essa sostituita dallo stemma adesivo sopra il vano portatarga. Addirittura era scomparsa del tutto la scritta Kadett. Solo badge GSi, persino dentro la calandra!

 

Altra novità, con Kadett E si cambiavano i nomi degli allestimenti.

Opel da anni utilizzava uno schema impostato su tre livelli: quello di base privo di nome, utilizzando le denominazioni "Luxus" e "Berlina" per gli allestimenti con rifiniture crescenti. Più le varianti sportive.

Con Kadett E introdusse le sigle "LS", "GL" e "GLS" a sostituire i nomi precedenti. E pure la versione di punta, adottò la nuova sigla "GSi" in luogo del precedente "GT/E".

 

Insomma, Opel aveva provato a darsi un'immagine meno austera, più giovanile, internazionale, alla moda... qua e là aveva addirittura "osato".

 

Certe cose si sarebbero consolidate nel tempo, altre resistettero ben poco.

 

Opel provò a estendere certi dettagli al susseguente face lifting di Ascona di fine '84, che adottò gli stessi rivestimenti, la stessa strumentazione, gli stessi volanti di Kadett E (qui sotto nella versione sportiva a tre razze), le stesse curiose levette a "L".

opel-ascona_c-GT_int_1985.jpg.4829f889793f59ce18ae1fda0f3c0b97.jpg

 

Ma già il modello 1985 di Corsa (quello che introdusse le versioni 4-5 porte) non si portò dietro altro che il nuovo tessuto Mosaic per la GLS, ma niente strumenti quadrettati, né volanti con stemma inciso, né le levette "piegate", neppure il font "neon"...

 

L'Omega era ormai alle porte con il suo carico di ulteriori novità, soprattutto di tutta una componentistica che divenne uno stardard su gran parte della produzione Opel:

dalle maniglie porta esterne agli specchi retrovisori, dal nuova grafica strumentazione, alle famose levette con soffietto, dalle manovelle alzavetri ai pulsanti per la versione elettrica, fino ai poggiatesta forati (la versione con imbottitura e rivestimento, mentre quelli in plastica erano già arrivati con Ascona C o Kadett D, non saprei).

Ma soprattutto Omega osò dove la pur coraggiosa Kadett E non aveva neppure pensato di arrivare: consegnò alla storia il nome "Rekord" per inaugurare una generazione di Opel con una identità nuova, anche nel nome.

 

Sulla medesima Kadett, Opel operò nel tempo una certa "normalizzazione", eliminando i dettagli più segnati dal passaggio delle mode, come la calandrona unita al paraurti, o appunto la strumentazione quadrettata, i massicci volanti dalle linee squadrate e, naturalmente, anche l'anomalia più sconcertante, quel guizzo di fantasia che fu il lettering a "neon". Ancora poco e avrebbe perso anche il nome...

 

 

Modificato da angeloben
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Intervento di Angelo semplicemente da incorniciare. Grazie!! :)

 

Se non ricordo male ai tempi l'idea (un po' buffa forse... l'eliminazione di quei piccoli dettagli non portava certo un vantaggio in termini di peso, bastava mangiare una brioche in più a colazione e tutto era come prima :D e poi non si trattava di un'auto da gara sulla quale si usa solo la vernice strettamente necessaria perchè pesa...) era quella di suggerire un taglio del peso sulla versione sportiva. Gli adesivi pesavano meno delle targhette :D

"Via tutto, resta la potenza" :D (che in effetti c'era... poche potevano giocarsela con il GSI da 156 cv)

 

Mentre guardavo gli interni Kadett nella foto in cui mostravi l'Optic, mi è tornato in mente un dettaglio che avevo rimosso!!

I portacassette!!! :D :D

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Risale agli anni 70, ma a mio parere resta unico il comando apertura fari a scomparsa dell'Opel GT. Un bel levone meccanico a fianco del freno a mano. 😁 . Mai capito perché ( peso o costo dei motorini elettrici ? ) .

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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46 minuti fa, stev66 scrive:

Risale agli anni 70, ma a mio parere resta unico il comando apertura fari a scomparsa dell'Opel GT. Un bel levone meccanico a fianco del freno a mano. 😁 . Mai capito perché ( peso o costo dei motorini elettrici ? ) .

 

tutt'e due le ragioni, probabilmente.

un sistema così semplice (due perni, una leva e un paio di cavi) andava incontro ad entrambe le esigenze: contenimento sia dei costi che dei pesi.

 

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Eh sì, il pulsantino sarebbe stato più comodo, ma a che prezzo?  A quei tempi le motorizzazioni elettriche erano ancora assai più costose rispetto a una meccanica semplice.

Vero che la GT fu pensata anche per il mercato nord americano, dove già in quegli anni tutte le possibili comodità erano apprezzate e diffuse.

Ed è anche ovvio che nasceva per un mercato di nicchia, dove qualche margine in più c'è sempre... ma fino a un certo punto! GT voleva soprattutto essere una sportiva abbordabile, adatta a tasche anche giovani.

E quindi un comando manuale alla fine non spaventava la clientela di riferimento, né quegli americani che si stringono dentro un'agile sportivetta europea, né gli europei, dalle abitudini assai più spartane.

Anzi, in questo modo il gesto manuale poteva aggiungere una soddisfazione fisica allo spettacolare ribaltamento dei fari!

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@PaoloGTC, grazie dell'apprezzamento!

L'argomento è a dir poco leggero, per non dire inutile, e sicuramente potrei spendere meglio il mio tempo... ma che ci possiamo fare? 🤷‍♂️

Ogni tanto mi partono questi pipponi chilometrici, e giuro che mi devo sempre sforzare a limitare e chiudere il discorso, perché mi partono continuamente collegamenti infiniti che farebbero esplodere la conversazione...

Eccone uno per esempio:

On 6/8/2020 at 06:49, PaoloGTC scrive:

Se non ricordo male ai tempi l'idea (un po' buffa forse... l'eliminazione di quei piccoli dettagli non portava certo un vantaggio in termini di peso, bastava mangiare una brioche in più a colazione e tutto era come prima :D e poi non si trattava di un'auto da gara sulla quale si usa solo la vernice strettamente necessaria perchè pesa...) era quella di suggerire un taglio del peso sulla versione sportiva. Gli adesivi pesavano meno delle targhette :D

"Via tutto, resta la potenza" :D (che in effetti c'era... poche potevano giocarsela con il GSI da 156 cv)

 

Sì, boh... non vorrei farei il temperasupposte, ma secondo me era principalmente una questione estetica (e di marketing).

Perché - come si è detto - non nasceva con Kadett GSi.

L'ispirazione diretta voleva apparire il concept Tech1*.

Non trattandosi di una light sportscar, il mezzo simbolo Opel adesivo di Tech1 difficilmente poteva avere un motivo tecnico di alleggerimento; piuttosto, in un laboratorio di nuove tecnologie aerodinamiche quale era Tech1, rappresentava un estremo dettaglio funzionale al miglioramento dei flussi d'aria.

E che l'adesivo non fosse un concetto di "alleggerimento racing", ma piuttosto di modernità in senso lato, a mio parere è supportato anche dal fatto che dopo Tech1 e poco prima di Kadett E, anche un altro concept che nulla aveva a che fare con la sportività, lo presentava in bella vista: era la piccola Junior.

Ma aspetta... ora che ci penso...

 

Vabbe' dai, facciamo partire la retrospettiva!

Il simbolo Opel adesivo (o disegnato, o... comunque non in rilievo!)

Per non divergere, mi limito a un elenchino in senso cronologico inverso:

1988:  Corsa GSi

1984:  Kadett GSi  (seguita a breve dalla Manta GSi)

1983:  Junior (concept)

1982:  Corsa SPIDER (concept) e Manta GT/E

1981:  Manta 400

1981:  Tech1 (concept)

1975:  GT2 (concept) - autunno

1975:  GT-W Geneve - primavera

 

Quindi... in effetti molte di queste auto sono modelli "sportivi", ma è pur vero che più che sportività da corsa, si tratta di modelli e concept che volevano rappresentare le tendenze dello sviluppo estetico e tecnologico di Opel; e tipicamente i modelli sportivi sono i portatori di queste proposte.

Per questi motivi io tendo a vedere il dettaglio del marchio adesivo come un messaggio estetico segno di modernità nell'idea dei designers Opel.

 

 

Comunque, tornando a GSi, davvero quello che mi sorprende di più è l'assenza del nome Kadett... perché?

Anche Corsa GSi, nel 1988, seguì lo stesso schema, solo targhette/adesivi GSi, niente nome.

Invece Manta GSi aveva i suoi adesivi con il nome Manta e pure bello grosso (e qui si potrebbe riaprire il tema dei font particolari, perché pure Manta ebbe il suo...)

 

Ma in effetti la storia potrebbe essere partita già negli anni Settanta, con la Kadett C coupé GT/E, in particolare la seconda serie, quella con le frecce anteriori a lato dei fari.

Mentre la prima serie riportava il nome Kadett davanti, sul bordo del cofano motore (mah, strano anche questo, ma su una versione particolare ci può stare...),

con la seconda serie del 1977 il nome scomparve, rimasero solo gli adesivi GT/E.

E così fu anche per la serie successiva; sulla Kadett D, la GTE perse lo slash ma il nome Kadett scomparso.

Misteri...

 

 

 

Infine, i portacassette!

 

On 6/8/2020 at 06:49, PaoloGTC scrive:

Mentre guardavo gli interni Kadett nella foto in cui mostravi l'Optic, mi è tornato in mente un dettaglio che avevo rimosso!!

I portacassette!!! :D

 

Sorvolo sul fatto che la foto con i portacassette era di un cruscotto Ascona e non Kadett, e anche sul fatto che il tessuto si chiama Mosaic e non Optic... (lei non mi sta attento signor Paolo :frust:)

Ma i portacassette sono un bel tuffo nel passato, sì. Noi lo avevamo sulla Corsa A del 1989, del tutto inutilmente visto che mio padre mai ha installato un'autoradio in macchina!

Un lusso inaccettabile per lui. Ma la macchina era così in concessionaria e così la prese: Swing, 1000 aste e bilancieri, 5 porte, rosso "mexico", un rosso scuro pastello piuttosto bello.

Unici optional inclusi, lo specchio destro e quell'inutile portacassette.  Mancavano persino le bocchette laterali, sostituite da dei tappi assai deprimenti.

Una macchina che non ebbe un problema che sia uno, ma davvero una tristezza...  

Finì schiantata contro un'altra macchina in sosta, un'alba che mio fratello fece un po' (troppo) tardi. Nessuno la rimpianse. Era 'na machina. Fine.

 

P.S. Il portacassette ce l'ho ancora io, nella libreria, nascosto dietro ai CD. :disp2:

 

 

 

 

* Non solo GSi, ma Kadett in generale aveva dei richiami a Tech1: dalla linea fastback fluida e smussata, alla linea inferiore dei finestrini curva, dal passaruota posteriore "tagliato" alla forma dei fari anteriori, dalla calandra fino al simbolo spostato sul cofano. GSi aggiungeva richiami specifici come i paraurti o il profilo sottoporta scuro che risale verso il passaruota dietro, o appunto il simbolo Opel adesivo anziché in rilevo.

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46 minuti fa, angeloben scrive:

Comunque, tornando a GSi, davvero quello che mi sorprende di più è l'assenza del nome Kadett... perché?

Anche Corsa GSi, nel 1988, seguì lo stesso schema, solo targhette/adesivi GSi, niente nome.

 

Possibile che volessero fare come Golf con GTI? O forse la Vw senza la scritta Golf era una versione recente (la 6 o la 7 credo...)?

E comunque, al netto del pippone sugli adesivi, quanto era bello il font di Kadett "gommoso"?

Ma soprattutto, quanto erano fighe le Kadett GSI e cabrio??

 

el nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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1 ora fa, GrandPrix4 scrive:

tolto il portacassette dell'ascona, non riesco a capire allora che cosa c'è nella kadett al posto del vano portaoggetti, tra il cambio automatico e il posacenere.

 

Eh, anche quello è roba moooolto anni Ottanta: è un equalizzatore!

Un accessorio sempre a che fare con l'autoradio, ma assai più caro di un portacassette...

 

Quella foto (trovata a caso su internet) ritrae evidentemente una Kadett piuttosto ben allestita.

Intanto è un allestimento GLS, il più rifinito della gamma normale, cioè escludendo le sportive.

Lo si riconosce dal rivestimento "Mosaic" che citavo, esclusivo di quella versione, e dal volante, un tre razze che chiamato "Comfort" da Opel , per distinguerlo dal tre razze destinato alle sportive (quello ritratto nella foto dell'Ascona).

 

Ma come spesso succedeva per le auto tedesche fino agli anni '90, anche gli allestimenti più rifiniti in realtà spesso non avevano dotazioni di serie molto diverse dagli allestimenti base.

Voglio dire che erano le finiture che cambiavano (tessuti, volanti, sedili, pannelli porta, cromature e altri dettagli o accessori che potremmo definire minori), ma difficilmente includevano accessori più importanti e costosi, che rimanevano nell'elenco degli optional.

Questo soprattutto in patria, perché in altri mercati - come anche il nostro -  rimodulavano la dotazione di serie (e la lista optional...) secondo le aspettative o necessità locali.

 

E quella Kadett in foto ha una dotazione di optional davvero considerevole per il periodo!

- Contagiri: oggi pare strano, ma allora poteva essere optional anche negli allestimenti migliori

- Trip Computer: quello tra le bocchette centrali non è un semplice orologio digitale, ma un computer di bordo con le classiche funzioni consumi, medie, autonomia etc etc

- Autoradio: non un modello qualunque, ma una SC203, con display digitale, che in quegli anni (86-88) non era proprio roba cheap...

- Equalizzatore: evidentemente il proprietario era un appassionato e non poteva rinunciare al massimo della personalizzazione del suono

- Cambio automatico: il classico 3 marce GM, accessorio non proprio a buon mercato, ma in certi mercati nord europei era assai più diffuso che da noi

- Specchi regolabili e riscaldabili elettricamente: è quel comando accanto al freno a mano

- Alzacristalli elettrici anteriori: sono i pulsanti ancora più indietro del comando specchi

- Sedili anteriori riscaldabili: è quel pulsante con led a destra del cruscotto portastrumenti e del volante

 

Oggi sembrano cose abbastanza comuni, ma per una media segmento C di allora erano cose rare (e belle care!) persino nella lista degli optional, figuriamoci vederle installate tutte insieme...

 

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4 hours ago, angeloben said:

 

Eh, anche quello è roba moooolto anni Ottanta: è un equalizzatore!

Un accessorio sempre a che fare con l'autoradio, ma assai più caro di un portacassette...

 

Quella foto (trovata a caso su internet) ritrae evidentemente una Kadett piuttosto ben allestita.

Intanto è un allestimento GLS, il più rifinito della gamma normale, cioè escludendo le sportive.

Lo si riconosce dal rivestimento "Mosaic" che citavo, esclusivo di quella versione, e dal volante, un tre razze che chiamato "Comfort" da Opel , per distinguerlo dal tre razze destinato alle sportive (quello ritratto nella foto dell'Ascona).

 

Ma come spesso succedeva per le auto tedesche fino agli anni '90, anche gli allestimenti più rifiniti in realtà spesso non avevano dotazioni di serie molto diverse dagli allestimenti base.

Voglio dire che erano le finiture che cambiavano (tessuti, volanti, sedili, pannelli porta, cromature e altri dettagli o accessori che potremmo definire minori), ma difficilmente includevano accessori più importanti e costosi, che rimanevano nell'elenco degli optional.

Questo soprattutto in patria, perché in altri mercati - come anche il nostro -  rimodulavano la dotazione di serie (e la lista optional...) secondo le aspettative o necessità locali.

 

E quella Kadett in foto ha una dotazione di optional davvero considerevole per il periodo!

- Contagiri: oggi pare strano, ma allora poteva essere optional anche negli allestimenti migliori

- Trip Computer: quello tra le bocchette centrali non è un semplice orologio digitale, ma un computer di bordo con le classiche funzioni consumi, medie, autonomia etc etc

- Autoradio: non un modello qualunque, ma una SC203, con display digitale, che in quegli anni (86-88) non era proprio roba cheap...

- Equalizzatore: evidentemente il proprietario era un appassionato e non poteva rinunciare al massimo della personalizzazione del suono

- Cambio automatico: il classico 3 marce GM, accessorio non proprio a buon mercato, ma in certi mercati nord europei era assai più diffuso che da noi

- Specchi regolabili e riscaldabili elettricamente: è quel comando accanto al freno a mano

- Alzacristalli elettrici anteriori: sono i pulsanti ancora più indietro del comando specchi

- Sedili anteriori riscaldabili: è quel pulsante con led a destra del cruscotto portastrumenti e del volante

 

Oggi sembrano cose abbastanza comuni, ma per una media segmento C di allora erano cose rare (e belle care!) persino nella lista degli optional, figuriamoci vederle installate tutte insieme...

 

 

specchi e sedili riscaldabili erano optional rarissimi anche su segmento D, figuriamoci su una Kadett.
Di fatto giurerei che in Italia non erano neanche disponibili e che questo nella foto è un esemplare del nord Europa.

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in realtà il manuale di uso e manutenzione italiano fa riferimento ad entrambi, quindi non ne sono certo, ma penso fossero disponibili. anzi, a voler essere pignoli, quello è il tasto per il riscaldamento del sedile lato guida mentre quello sotto che però è mancante è quello del riscaldamento del sedile del passeggero.

Modificato da GrandPrix4
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