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oggi parliamo di Capo Horn!  🌊

 

sabato intorno alle 14 il primo dei velisti del giro del mondo Vendee Globe ha doppiato capo horn, la situazione meteo era di piena tempesta tanto che i primi hanno dovuto passare a una certa distanza a sud del Capo, e anche cosí hanno trovato 35 nodi di vento e 6 metri di onda

 

ma nelle immediate vicinanze dell'Horn era ancora peggio, 50 nodi di vento e 8 metri d'onda, ingestibile quindi meglio la rotta piú a sud

 

Capo Horn é in effetti parte di un gruppo di piccole isole rocciose all'estremo sud del continente americano ma quello che fa la differenza é il Passaggio di Drake (da francis drake navigatore e pirata inglese di fine 500 che ci é passato) in pratica tra oceano pacifico e atlantico, la punta sud del continente americano crea una strettoia in cui per di piú il fondale marino diventa piú basso che in oceano aperto

 

questo fa si che venti e onde che in qst zona si muovono costantemente da ovest verso est siano incanalati in un passaggio piú stretto e obbligato, il Drake Passage appunto, aumentandone velocità e intensità, per questo sono frequenti le tempeste a Cabo de Hornos...  🌀 🌀 🌀

 

mettiamo per prima cosa le foto dei primi due velisti che sono passati doppiando l'Horn, dal pacifico all'atlantico, sulla via del ritorno quindi, sono Yannick Bestaven e Charly Dalin:

 

 

 

 

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ora visualizziamo rotte e meteo del passaggio all'Horn di questo sabato, al centro della mappa l'ultima parte dell'oceano pacifico in avvicinamento alle coste del cile e del "cono sud" del sudamerica che si vede invece sulla destra

 

notare come le barche mantengono una rotta che attraversa le zone colorate di giallo-arancio dove c'é piú vento, e sotto un po' a sinistra di Capo Horn c'é la L (low pression) la bassa pressione a 963 che é il centro da cui si diparte la tempesta in zona

 

da notare soprattutto la zona in rosso dove le masse d'aria in movimento vanno di fatto a scontrarsi con il "cono" del continente e vengono piegate verso sud per incanalarsi nel Passaggio di Drake, lī si arrivava sabato a circa 50 nodi di vento e 8 metri d'onda vicino alla costa, un po' meno piú al largo dove sono passati i velisti:

 

 

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una fotografia presa in questi giorni da Clarisse Cremer in avvicinamento a Capo Horn, e sotto un bel video di navigazione a vela nel Passaggio di Drake con una barca da crociera

 

si vede ad un certo punto un arcobaleno tipico di certe zone in tempesta in cui l'acqua si nebulizza nell'aria portata dal vento:

 

 

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ancora tempeste in mare e perdita di container da una nave  😬

 

la Ever Liberal di Evergreen ha perso, tra finiti in mare e danneggiati, 60 container mentre era in navigazione dalla corea del sud a los angeles, il pacifico del nord quest'inverno non é per niente "pacifico.."

 

le condizioni meteomarine di questo periodo, lo vediamo anche nel giro del mondo a vela Vendee Globe, sono di sicuro piú difficili del solito, si alternano tempeste anche molto forti a momenti di "piatta" totale di vento, é molto probabile che siano gli effetti dei fenomeni meteo conosciuti come "el nino” e "la nina"

 

in questo momento infatti é in azione "la nina" in zona pacifico e sono fenomeni talmente estesi che vanno ad influenzare un po' il meteo di tutto il mondo  🌍 🌎 🌏

 

 

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a proposito di cambiamenti climatici, la nave a vela russa Sedov é in questi giorni la prima ad aver percorso la rotta a nord della russia attraversando l'oceano glaciale artico

 

di sicuro oggi parecchio meno "glaciale" visto che é andata dallo stretto di bering fino a murmansk, vale a dire dalla zona dell'alaska fino ai confini della finlandia in pieno inverno!!! 😶

 

fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile, in questo periodo dell'anno era tutto ghiacciato, tutto fermo, adesso invece si puó passare ! ❄️ ❄️ ❄️

 

é evidente che il clima artico sta cambiando e con esso tutto il clima mondiale

 

qui sotto la Sedov all'arrivo a murmansk:

 

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questa nell'immagine é la rotta via mare a nord della russia, interamente nell'oceano artico, che da qualche tempo si é iniziato ad esplorare prima in estate e non sempre era del tutto percorribile, adesso con la Sedov si é arrivati a farla addirittura in inverno

 

non é detto comunque che sia stata una navigazione del tutto continua, magari in certi momenti si sono dovuti fermare per la situazione dei ghiacci, o forse no, prob. adesso che sono arrivati diranno poi qualcosa di piú

 

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Capo Horn forever! ❄️ 🌀 

 

ieri 5gennaio al giro del mondo a vela il concorrente italiano Giancarlo Pedote ha doppiato Capo Horn/Cabo de Hornos! 🍾 posizione n°9 quindi nella top ten

 

parole di Giancarlo nell'affrontare l'Horn:

 

"Navighiamo in un vento da 290° che prenderà la destra via via che ci avvicineremo a Capo Horn, e si rafforzerà; ho tolto la vela davanti, una manovra lunghissima a causa della stanchezza, del freddo che congela tutti i muscoli… ti muovi lento, controlli tutto più volte perché sei stanco… Una manovra che normalmente a Lorient faccio in 15 minuti, oggi ha richiesto 1 ora e mezza. L’acqua era ghiacciata"

 

"Ho superato Horn con 45 nodi di vento e un mare per fortuna non troppo disordinato! Avevo adattato le vele per una navigazione il più possibile sicura (J3 e tre mani di terzaroli alla randa). Per me era molto importante preservare la barca anche in questo momento specifico, in modo da poterla utilizzare in tutte le sua potenzialità in risalita in Atlantico"

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vediamo di dare immagini alle parole di giancarlo pedote:

 

dice "abbiamo un vento di 290°" vuol dire che il vento reale, quello che si trova in quella zona di mare che ci siano oppure no le barche, (quindi non il vento apparente che invece interessa le singole barche)

il vento reale dicevo arriva da 290° contando a partire dalla prua, con una velocità di 45 nodi = piú di 80 kmh!

 

ovviamente queste barche, gli Imoca 60 sono barche veloci quindi mentre il vento reale arriva praticamente da poppa, il vento apparente arriverà invece molto piú verso prua, quindi piú "alto" come si dice, ecco perché infatti non usano spinnaker (quelle vele tonde e colorate davanti alla barca) come le barche piú lente ma sempre i tipici fiocchi di prua perché appunto l'apparente su barche veloci tende ad essere da prua

 

non solo, dice che doppia l'Horn con un fiocco di prua tipo J3, metto sotto un'immagine del corredo velico o "gioco di vele" di un Imoca 60, cercate il J3, é piuttosto piccolo, adatto a vento forte:

 

 

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poi dice "3 mani di terzaroli alla randa" i terzaroli sono un sistema di riduzione della superficie velica della randa, si puó passare da una "mano" a due fino a tre, con tre mani di terzaroli la superficie della randa é parecchio ridotta

 

in pratica quindi abbiamo un J3 come fiocco di prua e tre mani di terzaroli alla randa, roba adatta per vento forte e cattivo tempo, la configurazione velica per passare Capo Horn é risultata quindi come quella dell'immagine sotto = J3 + grand voile 3 ris:

 

 

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continuiamo, dice ancora che il vento da 290° "prenderà la destra via via nell'avvicinamento all'Horn"

 

lo vediamo sulle mappe meteo, ho segnato con un cerchio rosso tratteggiato il centro della perturbazione che ha portato i primi a passare l'Horn, guardate dalla prima immagine satellitare in poi come il centro Low Pressure si sposta da ovest a est e da nord a piú verso sud

 

questo perché come si diceva il vento che gira ai 40, 50 di latitudine sud praticamente come un vortice tutt'attorno all'antartico in prossimità di Capo Horn deve piegare a sud e incanalarsi come in un imbuto dentro la strettoia del Passaggio di Drake, o Stretto di Drake e in genere della relativamente ridotta distanza tra sudamerica e continente antartico stesso

 

finisce cosí che ogni volta che un vortice/fronte freddo arriva si scontra con la zona sud della patagonia, quindi lato oceano pacifico, e crea una tempesta in zona, in piú lí il fondale é piú basso perché il continente americano va giú in mare, anche sotto l'acqua, gradualmente e dove c'é corrente e fondali bassi le onde diventano alte e confuse e creano frangenti

 

se invece si passa nello spazio tra due perturbazioni la situazione sarà piú tranquilla

 

sotto quindi tre immagini in sequenza del movimento della perturbazione, notare il cerchio rosso tratteggiato e la sua posizione rispetto al "cono sur" di Capo Horn mentre passavano le prime barche:

 

 

 

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