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dunquedunque.... parliamo quindi di Coppa America? 🤔 😄

 

prima mettiamo la notizia del varo (sabato scorso) dell'ultima barca della guardia costiera italiana 

 

progettata e costruita in italia, autoraddrizzante, v max 31 nodi, autonomia  circa 1000 miglia, per utilizzo SAR search and rescue, notarela carena semidislocante di nuova generazione, davanti ha una V pronunciata ma si nota come la prua é definita da una linea verticale, un vero "dritto di prora" e non a punta come sono in genere le carene plananti da motoscafo veloce 🛥️ 🛥️ 🛥️

 

 

una carena semidislocante/semiplanante si usa infatti per barche molto grandi in cui la massa elevata non rende conveniente avere una carena del tutto planante, servirebbero motori assurdi e avrebbe autonomia minima 🚤 🚤 🚤

 

 

la carena semiplanante quindi inizia con una V decisa e in qst nuove versioni piú vicina sull'acqua (entra in azione prima avendo piú volume attivo a contatto con l'acqua), ma poi la V si apre velocemente e da mezza nave in poi la V é molto piú ridotta mentre sui motoscafi veloci plananti la V puó essere ancora parecchio pronunciata anche sul bordo d'uscita a poppa, la variazione di questa V di carena sulla lunghezza della barca/nave si chiama "stellatura" e varia appunto da progetto a progetto a seconda di cosa si vuole ottenere 🛳️

 

notare la somiglianza di questa carena in prua con quelli degli ultimi Class 40 a vela progettati: 

é evidente come l'aumento di velocità delle barche a vela da regata anch'esse ormai semiplananti, porta ad avere un punto d'incontro con le carene delle barche a motore in quella zona di utilizzo intermedio tra dislocante e planante appunto:

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bene, parliamo di Coppa America allora... 😐 😅

 

l'inglese del blog che si chiama come una delle norme del regolamento internzionale di regata

 

= regola 69 "allegation of gross misconduct"  😄 é tipico nelle sue dichiarazioni "tranchant" e parecchio pirotecniche... "vince NZ potete scommeterci la casa..."

 

puó essere cosi? potrebbe... ma vediamo tecnicamente su cosa si puó basare quest'affermazione...               🤔 👩‍🔧....

 

nell'immagine sotto vediamo Luna Rossa e New Zealand ingaggiati nel secondo giorno di prova, NZ é piú avanti e arriva prima, dunque.... seguirà qualche considerazione:

 

 

Screenshot_20201213-155913.png

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molti hanno notato delle differenze rilevanti tra la barca del defender della Coppa America appunto New Zealand e le barche sfidanti:

 

NZ nella foto rispetto a Luna, sembra avere piú superficie di randa e di sicuro piú superficie di fiocco, poi certo NZ con quella coda dello scafo larga e piatta puó avere maggiore effetto superficie, la randa é inserita in una specie di tunnel d'aria tra le due carenature laterali dell'equipaggio, e poi ci sono altre caratteristiche della carena: la parte a contatto con l'acqua é stretta l'avevamo già detto...

 

questo riduce la resistenza in acqua e in piú questa stessa parte che peró corre su tutta la lunghezza della carena stessa non lascia passare l'aria del "famoso" vento apparente da sopravento (intradosso alare) a sottovento (estradosso alare) migliorando il funzionamento delle vele... 

 

ma c'é di piú 😮 ! molti dicono che New Zealand su questa seconda barca abbia dei foil alari immersi (quelli che tengono su la barca quando vola) piú piccoli o anche parecchio piú piccoli delle barche sfidanti 😬 

 

minor superficie in acqua ad alta velocità vuol dire moooolta meno resistenza, ma molta! quindi maggior velocità a parità di potenza

 

in pratica New Zealand ha fatto la seconda barca con piú superficie velica, e meno superficie immersa, esattamente quello che serve... 💥 nell'immagine sotto una comparazione stimata tra il foil alare immerso della barca inglese e quello di NZ con superficie decisamente minore:

 

altra cosa, da un'altra foto si vede la psizione del foil di NZ posto dietro l'estremità del braccio di attacco, come una winglet grande ma posizionata esattamente dove dovrebbe essere: nel flusso d'uscita dell'estremità e un po' indietro, anche qst contribuisce a ridurre la resistenza

 

l'unica cosa é che NZ potrebbe dover utilizzare per piú tempo i flap angolati verso il basso (i foil hanno tutto il bordo d'uscita ad incidenza regolabile) nelle situazioni di prepartenza e con poco vento, ma questo non sembra spaventarli a quanto pare, sembra che il guadagno in termini di bassa resistenza dato dai foil piccoli quando la barca prende velocità valga comunque il rischio! 

 

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a questo punto ci si dovrebbe chiedere: come mai i progettisti delle barche challenger hanno avuto cosī paura che le loro barche non riuscissero a stare "in piedi" e quindi  di avere foil con superficie troppo ridotta?

 

perché ad es. sulla barca americana provavano una randa con una superficie ulteriormente ridotta quando invece i neozelandesi vanno in giro "full sail"?

 

la barca di NZ é pensata per le condimeteo di dicembre-gennaio? sarà uguale anche a marzo per le finali? i neozelandesi conoscono molto bene il meteo che avranno nei vari periodi dell'anno, lo conoscono altrettanto bene i challenger?

 

ultima cosa, guardate le linee rosse di demarcazione sulla randa di Luna Rossa, sono piú in diagonale delle corrispettive verdi di NZ (foto sopra) che sono invece piú orizzontali...

 

é chiaro che Luna Rossa aveva vele che un po' "scaricavano" non era a piena potenza, ha fatto sfilare NZ per poter capire la sua V max, che comunque é mooolto elevata 😦

 

domani parliamo di navigazione in sud-atlantico altrimenti non la finiamo piú!  😅

 

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20 ore fa, Damynavy scrive:

I Neozelandesi, quando regatano a  Auckland, raramente sbagliano barca.

Vedremo.

 

 

E' cosí in effetti, e non solo adesso che sono disponibili le foto dall'alto fate dall'elicottero iniziano ad essere valutate ed escono sempre piú giudizi sulla situazione attuale delle barche

 

metto qui due considerazioni con ausilio d'immagini:

 

nella prima, barche viste dall'alto, guardate le rispettive rande nella zona dove ho messo le frecce rosse, il profilo alare della randa di New Zealand é molto piú spesso!  😮 ricordo che su queste barche la randa é costituita da due superfici affiancate ad una certa distanza tra loro, in modo da realizzare un vero profilo alare "spesso" per la randa

 

ebbene su NZ é molto piú, appunto, spesso! 😬 quindi un po'piú di resistenza aerodinamica ma molta piú portanza alare!!!

 

e guardate l'altra freccia rossa piú in alto sempre su NZ, hanno lasciato il bordo d'uscita della randa un po' aperto, come una coda di kamm che tende a chiudere i vortici d'uscita in fretta per via della bassa pressione del vuoto tra le due superfici! 👍

 

certo puó anche essere che Luna Rossa faccia apposta ad avere un profilo stretto per non rivelarsi troppo presto, ma comunque i kiwi é evidente che cercano il max di portanza! 😐 

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altra fotografia altra considerazione tecnica, si é detto che NZ ha dei foil alari immersi piú piccoli, bene guardate la foto sotto sono molto piú piccoli!! (indicati dalle frecce rosse) sembrano la metà!! 🤨

 

quindi molta meno resistenza in acqua che é quello che conta! provate a mettere la mano con le dita aperte e muoverla nell'aria davanti a voi e provate lo stesso ma a muoverla nell'acqua! 😦 😆

speso non ci si pensa ma un metro cubo d'acqua= 1 metro ×1 metro ×1 metro pesa una tonnellata (vera) l'acqua é moooolto piú densa dell'aria! 

 

in pratica NZ ha delle vele grandi e spesse e un foil piccolo e di ridotta superficie! 💥 esattamente quello che serve! mentre le barche challenger hanno vele piccole e foil grandi ad elevata resistenza idrodinamica!! ahhhhh! 😱

 

é evidente che si sente la mancanza delle regate di avvicinamento a cagliari e in UK, annullate tra primavera ed estate, dove i concorrenti avrebbero potuto valutarsi prima e prendere contromisure, cosí invece si sono trovati soltanto poco prima della gara finale sapendo poco e niente di quello che facevano gli altri! 😫

 

a questo punto o si consentono veloci modifiche di aggiornamento ai challenger, o si mettono delle regole su quote e superfici min e max simili per tutti!... oppure... si consegna direttamente la Coppa ai neozelandesi! 😆 🥇 🏆

 

vedremo cosa fanno! 

 

(domani come detto si parla di oceano!)

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come si era detto oggi parliamo di oceano, di navigazione in oceano!  🌊 🌊 🌊

 

navigare con una "macchina a vento" come una barca a vela presuppone sempre un'approfondita conoscenza della meteorologia, se poi si parla di regata in oceano la meteo diventa l'argomento basilare su cui scegliere definire e ridefinire quasi continuamente, la rotta da seguire

 

vediamo quindi le basi delle situazione meteo in oceano atlantico, quello che abbiamo piú vicino subito passate le "colonne d'ercole" vale a dire o stretto di gibilterra, le regole generali di quello che si andrà a dire valgono in tutti i mari, anche nel mediterraneo, si tratta solo di adattarle alle condimeteo locali, quando ci sarà una regata importante anche "in the Med" parleremo di quello, al momento la regata piú importante é il giro del mondo a vela quindi parliamo di oceano

 

vediamo nell'immagine qui sotto l'atlantico da nord a sud, la freccia rossa indica il mitico Anticiclone delle Azzorre (azores/bermuda high) nell'atlantico del nord che tante volte abbiamo sentito nelle previsioni del tempo 🙄

 

la freccia blu indica il suo omologo nell'atlantico sud, l'Anticiclone di Sant'Elena, (st. helena high) dal nome dell'isola di sant'elena che si trova in quella zona e dove napoleone ha passato i suoi ultimi giorni...   🌦️ ☁️ 🌥️

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la particolarità di questi due sistemi di circolazione d'aria, (anticiclone = alta pressione)...

 

é che nel nord atlantico si ha un sistema di circolazione complessivo che gira in senso antiorario

mentre nel sud atlantico la stessa circolazione é in senso orario, sarebbe a dire a sud nel senso di rotazione delle lancette di un orologio, a nord il contrario

 

si vede il senso di rotazione delle frecce a nord e a sud nell'immagine sotto, la freccia arancione indica la zona d'incontro tra le due circolazioni, dove spesso l'aria e ferma, piove, la navigazione a vela é rallentata e si chiama Doldrumm in inglese o Pot au Noir in francese, ne avevamo parlato nei post precedenti:

 

 

Main-oceanic-currents-of-the-Atlantic-Ocean-modified-from-Peterson-Stramma-1991-CIMAS (1) (1).png

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