Area 51 - Veicoli Non Identificati

[Cosimo]

In quell'immagine c'è una qualche lieve familiarità con cose nate ai tempi di 944 "corta" (o "normale" potremmo dire ).... ma molto lieve, perchè qui mi sembra tutto molto "super"

lieve, mooolto lieve...

[PaoloGTC]

Si si moltissimo lievissimo purissimo, perchè, sarò io che ho la mente storta, ma qui c'è una parte di frontale che è molto super ma che invece là al primo sguardo mi fece dire "ellamiseria Megane Coach" (se parliamo della stessa cosa morta e sepolta )

[Cosimo]

Si si moltissimo lievissimo purissimo, perchè, sarò io che ho la mente storta, ma qui c'è una parte di frontale che è molto super ma che invece là al primo sguardo mi fece dire "ellamiseria Megane Coach" (se parliamo della stessa cosa morta e sepolta )

mi sa che abbiamo visto roba simile....

[wolfie05]

Trattasi per caso di proposta risalente agli studi del poi abortito face-lift per 159? Non ditemelo... meglio non saperlo!

[Cosimo]

io di facelift avevo visto solo un'ipotesi, e non era male. Semplicemente variavano i diametri dei fari ant andando ad interessare anche i paraurti. Ma non so che evoluzione abbia avuto nè quanto lo abbiano portato avanti.

[PaoloGTC]

Se non ricordo male il faro più esterno diventava più grande dell'interno, facendo goccia nel paraurti nuovo, e questo avveniva anche dietro (col faro più grande, sempre l'esterno, che già si notava nella fanaleria posteriore della 159)

[Cosimo]

Se non ricordo male il faro più esterno diventava più grande dell'interno, facendo goccia nel paraurti nuovo, e questo avveniva anche dietro (col faro più grande, sempre l'esterno, che già si notava nella fanaleria posteriore della 159)

perfetto: proprio loro.

A me piaceva

[J-Gian]

Belli sti retroscena!

[markos74]

Se non ricordo male il faro più esterno diventava più grande dell'interno, facendo goccia nel paraurti nuovo, e questo avveniva anche dietro (col faro più grande, sempre l'esterno, che già si notava nella fanaleria posteriore della 159)

Peccato, perchè pur adorando il frontale di 159 mi sa che questo fl non sarebbe stato male. tra l'altro mi pare che sul numero di A&D con la design story di 940 vi era un disegno che prevedeva qualcosa di simile anche per quest'ultima... E mi piaciucchiava non poco.

L'immagine postata di una fantomatica Giulia, invece, mi ricorda molto questa realizzazione che girava in rete un pò di tempo fa:

http://i411.photobucket.com/albums/pp194/ihearttorque/European%20Autos/03-21.jpg

mi pare, come giustamente ricordato, a proposito della " Fu 944"

[J-Gian]

Mi e' arrivata ieri sera questa foto da Fab_92.

Credo che sia una proposta di stile per la prossima Giulia, fotografata penso, durante una presentazione interna.

Questo frontale non sembra troppo in linea con l'ultima Mito/Giulietta, bensi sembra un evoluzione della 159.

Jokejoe: ALFA ROMEO GIULIA (SPY?)

http://img177.imageshack.us/img177/9121/giulia1.jpg

Sul blog dell'ex autoparerista Joke, è uscita quest'immagine, che viene descritta come una proposta di design per la prossima Giulia. Dato che sono un po' scettico, la metto qui dentro. A voi i commenti.

Navigando credo di aver scoperto cos'era quella diapositiva tagliata e spacciata per Giulia da alcuni siti...

Da: “100 Anni di… Corsa” a Prato: la conferenza sul design Alfa Romeo “Il senso dell’idea” | Virtual Car

“100 Anni di… Corsa” a Prato: la conferenza sul design Alfa Romeo “Il senso dell’idea”

di Sergio Chierici alle 23:49

Nell’ambito dell’evento “100 Anni di… Corsa” organizzato dal Ruote Classiche Club Prato per i 100 anni di Alfa Romeo, si è svolta lo scorso 29 settembre 2010 la prevista conferenza “Il senso dell’idea” presso il Teatro Politeama Pratese; il relatore Massimo Grandi, docente dell’Università degli Studi di Firenze al corso di Car Design nel Dipartimento di Calenzano, ha parlato dell’evoluzione dell’immagine Alfa Romeo e del contributo che il marchio milanese ha dato, in termini di stile, alla storia dell’automobile.

«Il tratto tipico dell’”italian style” -ha esordito il professore- è sempre stato costituito dalla capacità di conciliare l’aspetto funzionale con il risultato estetico, e questa attitudine ha consentito ai carrozzieri italiani di conquistare un primato assoluto che è durato sino a tutti gli anni sessanta». Il legame tra vetture da turismo e mondo delle competizioni avrebbe dato origine a quella che il relatore considera il primo esempio di “gran turismo”, un’auto di lusso d’uso quotidiano, capace di vincere la corse: l’Alfa Romeo 1750 Touring del 1934, realizzata da Carlo Felice Bianchi Anderloni. Questa teoria, che non manca di una certa “audacia”, sarebbe in ogni caso confermata da alcuni dati oggettivi.

L’esposizione è proseguita con la proiezione di immagini di alcune Alfa Romeo del passato particolarmente rappresentative: la 900 8C Le Mans, la 2900 Touring, le TZ ed SZ, la Alfa Romeo Canguro Coupé Bertone del 1964…

Momento clou della serata è stato la presentazione di due modelli in scala 1/5, rimasti celati sul palco da un drappo scuro fino a quel momento: si tratta di due esercizi di stile impostati su meccanica Alfa Romeo 8C Competizione.

Il primo è stato realizzato da un allievo di Massimo Grandi, Giacomo Alberotanza, in collaborazione con il centro stile Alfa Romeo: denominato “8C Smeriglio”, rielabora lo stile della casa del Biscione con forme moderne da “shooting break”. Il frontale è di impostazione classica, con lo scudo centrale affiancato da ampi “baffi” a sviluppo orizzontale (come nelle ultime Alfa Romeo di Giugiaro), mentre la coda rastremata si chiude troncandosi su un portellone quasi verticale, con il lunotto che comprende anche i gruppi ottici.

Il secondo è nato invece dalla passione del professore per Franco Scaglione, ed è appunto denominato “8C Scaglione”. Punto di partenza è lo stile di Scaglione degli anni ‘50, espresso in particolare nelle celebri concept B.A.T. Sono stati ripresi tre stilemi tipici dello stilista toscano, ossia il parafango aperto, il “naso” pronunciato e l’abitacolo aerodinamico sensibilmente più stretto rispetto alle fiancate -lo scopo, di queti stilemi, allora come nella concept proposta, era prevalemente aerodinamico, ma espresso con forme e soluzioni di valore estetico. La nuova concept riesce ad essere al tempo stesso moderna ed evocativa di un periodo d’oro del design italiano, e potrebbe essere immaginata come 8C “speciale” da prodursi in piccola serie, come nel caso della Pandion di Mike Robinson per Bertone.

In conclusione della serata, è stato anticipato un nuovo esercizio di stile che il professor Grandi sta preparando, sempre su pianale Alfa Romeo.

“100 Anni di… Corsa” a Prato: la conferenza sul design Alfa Romeo “Il senso dell’idea” | Virtual Car