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Bond Cerruti a rischio insolvenza


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Bond Cerruti a rischio insolvenza

Finpart cerca accordi con le banche

Bond, sul mercato torna la paura. Questa volta a rimanere con il fiato sospeso sono i possessori delle obbligazioni Cerruti. La Finpart, la holding dell'abbigliamento e degli arredi per casa con marchi come Frette, Marina Yachting, Moncler e la stessa Cerruti, ha riferito, infatti, di non essere in grado ad oggi di poter garantire il rimborso dei bond Cerruti che scadranno a luglio e pari a 200 milioni di euro.

Il gruppo, in particolare, ha riferito di non essere in grado, per il momento, di definire il piano finanziario per far fronte agli impegni e alle obbligazioni. Una comunicazione arrivata in seguito alla richiesta della Consob di "diffondere i dettagli, ove definiti, del piano finanziario".

In Borsa per Finpart è tracollo. Il titolo parte in discesa e arriva a perdere oltre il 7% a 0,14 euro.

In queste ore, i vertici del gruppo stanno cercando di contrattare con le banche per trovare i mezzi per ripagare i bond in prossima scadenza.

Intanto sul mercato circolano voci di trattative per cedere alcune delle aziende controllate. Non solo, la società pare che intenda procedere anche a contratti d'affitto d'azienda per gli asset della holding e pure al deconsolidamento di attività produttive e a iniezioni di capitale da parte degli azionisti di riferimento. Insomma sul piatto ci sono diverse possibilità, ma l'azienda ha poco tempo per decidere quale strada percorrere.

Il gruppo Finpart versa da tempo in una gravissima crisi finanziaria. Il bilancio 2003, che non ha ottenuto il benestare dei revisori, per l'incerta situazione finanziaria del gruppo, si è chiuso con una perdita d'esercizio per 166 milioni di euro e un patrimonio netto consolidato in negativo per 24,8 milioni. La società di revisione, tuttavia, si è resa disponibile a rivedere il proprio giudizio, qualora saranno ripristinati i presupposti di continuità aziendale; nel frattempo ha rilasciato il proprio benestare solo al gruppo Pepper.

A mandare in crisi il gruppo del tessile-abbigliamento è stato soprattutto il perdurare della congiuntura sfavorevole, segnata dall'andamento negativo del settore in Italia e della svalutazione del dollaro. Le vendite 2003 realizzate attraverso le controllate Pepper (casual), Cerruti (lusso) e Frette (tessile) accusano una flessione dell'11,8% a 395 milioni, in parte influenzata dall'uscita di Maska

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