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Primi passi verso l'invisibilità


maxsona

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Susumi Tachi, professore d'ingegneria dell'Università di Tokyo, ha portato a termine uno strabiliante esperimento di “optical camouflage” (cammuffamento ottico) con l'aiuto di un giovane ricercatore, Kazutoshi Obana.

Il sistema X'tal Vision (Crystal Vision) è concettualmente molto semplice: grazie a una superficie trattata in maniera da essere opportunamente riflettente (come un impermeabile), una o più microcamere, un computer e un gioco di specchi, riesce a proiettare sull'oggetto da rendere invisibile l'immagine stereoscopica trattata al computer di ciò che in realtà sta dietro l'oggetto, dando così l'illusione della trasparenza, in modo che chi guarda è come se vedesse “attraverso” l'oggetto.

Per rendere possibile tutto questo, il sistema ha bisogno di un refresh continuo delle immagini provenienti dalle microcamere che riprendono ciò che sta dietro e lo riproducono davanti. Ma la vera chiave di tutto il sistema è un nuovo materiale chiamato “retro-reflectum”, che consente la visione di immagini tridimensionali. Il Professor Tachi lavorava all'idea di produrre oggetti invisibili dal 1977, ma finora tutti i tentativi erano falliti perché le immagini risultavano piatte e irreali. Grazie al retro-reflectum oggi quelle stesse immagini sono diventate vive, rendendo visibile l'invisibile.

Secondo Tachi, la sua tecnica potrebbe rendersi utili in molte applicazioni, in medicina, per permettere ai chirurghi di tenere sempre sott'occhio le proprie dita, in campo aeronautico, per spalancare nuove visioni ai piloti di aerei che potrebbero vedere al di là delle pareti degli aeroveicoli, o anche allo sviluppo di muri invisibili senza finestre. L'invenzione di Tachi potrebbe anche stimolare la fantasia criminale di intraprendenti “uomini invisibili”, come quello immaginato da H.G.Wells nel suo racconto del 1897.

Nel frattempo, due studiosi americani - Philip Moynihan e Maurice Langevin - hanno messo a punto per il Jet Propulsion Laboratory della Nasa un'altra tecnica chiamata “adaptive camouflage” (mimetizzazione adattiva) pensata nello specifico per usi militari: i soldati del futuro svaniranno letteralmente dai campi di battaglia grazie a speciali tute camaleontiche ricoperte di minuscoli schermi a cristalli liquidi, o al plasma, dotati di particolari sensori Aps (Active-pixel sensor), in pratica una rete in fibra ottica di microcamere collegate che filmano l'ambiente circostante per riprodurlo in tempo reale sui display. E così, grazie al simulacro digitale, si materializza l'eidolon platonico, che si sostituisce alla realtà con la veracità della mimesi.

Per maggiori informazioni del progetto e qualche video andate qui

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E incredibile. Sono cose che mi affascinano, avevo già letto su questa tecnologia ma vedere i filmini presenti nel link fa vedere che è gia qualcosa di concreto!! Io pensavo fosse futuro invece il futuro e ora!

Guardate i filmini... l'ultimo e impressionante.

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Questa Giulia non è premium....è spermium !

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si è impressionante, avevo visto i filmati. E questo è ciò che è reso pubblico, figuriamoci gli sviluppi militari chissà quali meraviglie tecnologiche avranno già sviluppato con successo.

Agent Smith

Chieftec 360W | DFI Infinity NFII | XP-m @ 2472 1.75 | TT Volcano 12 | Corsair PC3200 512 MB | Raptor 74 GB | R9800PRO 426/360 | LG GSA-4120B | SuperPI 1M 41s | 3dM 2k3 6360

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