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Il futuro dell'auto (elettrica)


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36 minuti fa, itr83 scrive:

 

sì ma le decisioni devono adattarsi al contesto, l' UE non può ignorare mezzo continente perchè nelle nostre condizioni ci sono tutti i paesi mediterranei e l'est.

senza considerare la strage di posti di lavoro...

La UE può farlo tranquillamente, tanto che lo ha già fatto.  Qui non stiamo discutendo di decisioni da prendere , ma già prese. Nel bene o nel male . 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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1 minuto fa, M86 scrive:

Il paragone ha senso nell'ottica dell'uso dell'auto: si è detto che le BEV hanno un senso principalmente nell'uso cittadino (autonomia, consumo, ecc..), quindi uno che cerca un'auto da utilizzare quasi unicamente in città potrebbe ritenere sufficienti i 75CV della versione ICE, che confronterebbe con l'unica versione elettrica disponibile

Esatto, il senso era quello.

Il 30% in meno nei costi l'ho trovato su internet: non è certo un dato né preciso né ufficiale.

Ad esempio Fiat dice che la manutenzione della 500e può costare fino al 35% in meno di una termica:

https://www.fiat.it/auto-elettriche/video/costi-manutenzione

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Comunque questa storia dell’imposizione dell’auto elettrica ha anche stancato.

 

Nessun acquirente di auto elettriche l’ha fatto con la pistola puntata alla testa, mentre le case automobilistiche sembrano costrette dalle multe sulle emissioni, ma in realtà ci marciano avendo trovato un modo per alzare i prezzi e invogliare a cambiare l’auto con modelli tecnologicamente più evoluti.

 

 

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Un dato importante, che non mi è noto, è il numero di cicli di carica che sono garantiti per le batterie delle EV, e la carica residua dopo 500 ricariche (che dovrebbero equivalere a un percorso medio di 120/150mila km).  Si rischierà di avere auto in (quasi) perfette condizioni meccaniche e di carrozzeria da rottamare perché le batterie saranno non sostituibili (penso a quelle embedded nel pianale)?

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2 minuti fa, ferro33 scrive:

Un dato importante, che non mi è noto, è il numero di cicli di carica che sono garantiti per le batterie delle EV, e la carica residua dopo 500 ricariche (che dovrebbero equivalere a un percorso medio di 120/150mila km).  Si rischierà di avere auto in (quasi) perfette condizioni meccaniche e di carrozzeria da rottamare perché le batterie saranno non sostituibili (penso a quelle embedded nel pianale)?

 

Le batterie sono anche sostituibili, certo, visto il grado d'integrazione ci vuole un bel po' di manodopera. 

 

Il problema attuale è il prezzo: attualmente è quasi impossibile pensare di cavarsela con meno di 20.000 euro, per il solo acquisto della batteria nuova.

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2 ore fa, stev66 scrive:

Tiro alcune conclusioni :

1) L'Italia è il paese delle eccezioni. 😁

2) Gli interessi degli italiani sono , nella classifica di chi sta decidendo le strategie dell'automotive, più o meno all'altezza dei problemi del Betamax. 😀

3) meglio tenere da conto la vecchia Punto del nonno  . 🤣

1) le problematiche sono comuni per tutti, e credo abbia ragione TonyH. Mio cognato, tetesco di crande cermania, a Berlino si sposta con la bicicletta o i mezzi pubblici, idem mia cognata e mio nipote. La macchina la usano per qualche gita, per andare a trovare i genitori di lui in Baviera, per farsi in una tirata Berlino Torino quando ci vengono a trovare, per poi spesso proseguire le ferie in Toscana.

Hanno una Astra vecchiotta, a breve credo che la cambino, ma dubito per una elettrica, perché inadatta alle loro esigenze, almeno al momento.

Paradossalmente secondo me le auto elettriche sarebbero più adatte da noi, dove il tlp fa mediamente cagare, ma c'è il problema delle infrastrutture e nei centri storici non è facile risolvere.

2) vero, però chi sta decidendo queste strategie sembra superciuk, quello che rubava ai poveri per dare ai ricchi: si tassano le vecchie auto ice dei per dare ricchi incentivi all'acquisto della terza macchina ai danarosi. L'unico che conosco che ha ordinato una elettrica con cospicui contributi pubblici, una corsa-e, è una coppia di amici, facoltosi professionisti ai limiti della pensione e senza figli, molto green. Però hanno anche un Mercedes a nafta per raggiungere il porto dove hanno ormeggiato il 14 metri a vela. E mi pare una stortura.

Modificato da Fatbastard78
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1 minuto fa, Fatbastard78 scrive:

1) le problematiche sono comuni per tutti, e credo abbia ragione TonyH. Mio cognato, tetesco di crande cermania, a Berlino si sposta con la bicicletta o i mezzi pubblici, idem mia cognata e mio nipote. La macchina la usano per qualche gita, per andare a trovare i genitori di lui in Baviera, per farsi in una tirata Berlino Torino quando ci vengono a trovare, per poi spesso proseguire le ferie in Toscana.

Hanno una Astra vecchiotta, a breve credo che la cambino, ma dubito per una elettrica, perché inadatta alle loro esigenze, almeno al momento.

Paradossalmente secondo me le auto elettriche sarebbero più adatte da noi, dove il tlp fa mediamente cagare, ma c'è il problema delle infrastrutture e nei centri storici non è facile risolvere.

2) vero, però chi sta decidendo queste strategie sembra superciuk di jacovittiana memoria, quello che rubava ai poveri per dare ai ricchi: si tassano le vecchie auto ice dei per dare ricchi incentivi all'acquisto della terza macchina ai danarosi. L'unico che conosco che ha ordinato una elettrica con cospicui contributi pubblici, una corsa-e, è una coppia di amici, facoltosi professionisti ai limiti della pensione e senza figli, molto green. Però hanno anche un Mercedes a nafta per raggiungere il porto dove hanno ormeggiato il 14 metri a vela. E mi pare una stortura.

Ehm, Superciuk è di Magnus e Bunker, non di Jacovitti.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Non mi sono letto tutti i messaggi ma per quel che mi riguarda, per i soli spostamenti urbani, che vada a corrente, benzina o altro è del tutto indifferente.
Però per quel che mi riguarda in città faccio al massimo 20 km al giorno per andare in ufficio, in altri casi anche meno.
Il problema è che se lo scooter potrei pure attaccarlo alla presa di corrente del box (tralasciando vari aspetti tecnici o altro), per la macchina dovrei andare a caccia di una colonnina che, verificando nella mia zona è a 5 min a piedi da casa mia e non so nemmeno se ce la posso attaccare perché c'è sempre attaccata una macchina a noleggio di una nota compagnia.
Ma tralasciando anche tutti questi aspetti, c'è anche quello economico, dove per quel che mi riguarda mi bastano due/quattro ruote e un volante/manubrio per girare in città, quindi la classifica seg. A o scooterino max 150cc che costano comunque meno rispetto ad un mezzo elettrico.
Quindi, per quel che mi riguarda comprare oggi in Italia elettrico è più una scelta di pancia che di testa anche perché grossi pregi non ne vedo, anzi.

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20 ore fa, davos scrive:

Si può fare un sondaggio su autopareri? Sarebbe bello chiedere chi sarebbe disposto entro quest'anno a passare ad un auto elettrica.

Attualmente faccio più di 20.000km annui (di cui la metà solo per andare al lavoro), e se non potrò sostituire la mia punto a GPL con un'altra auto a gas, credo che mi orienterò sull'ibrido.

 

Non passerò ad una elettrica perchè non ritengo la tecnologia delle batterie adeguata all'autonomia che l'auto mi deve garantire.

 

Se per i 50km giornalieri del tragitto casa-lavoro sarebbe l'ideale, poi non si adatterebbe all'uso dei fine settimana.

Non farò 400km a weekend, ma una giornata in una delle tante belle calette libere della costa Toscana? Minimo 360km.

Poi almeno un paio di volte al mese quei 200km di autostrada A/R me li faccio (più l'extra autostrada). E sono viaggi di una giornata, in luoghi dove chissà quando saranno disponibili colonne di ricarca. 

Anche in questo caso la già citata e208 sarebbe un limite dato che dichiara un'autonomia di 165km a 130km/h.

Inoltre bisogna considerare il loro degrado, che viene accelerato dalle ricariche rapide (eventualità comune nel caso di viaggi più lunghi) che va ad intaccare un'autonomia già di per se insufficiente in molti casi.

Modificato da M86
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