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Il futuro dell'auto (elettrica)


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Questo discorso lo abbiamo già fatto altre volte, ma in sintesi l’industria automobilistica è solo una parte, sebbene consistente, del problema economico ed occupazionale del mondo occidentale.

 

L’industria automobilistica vivacchiava su un mercato di sostituzione spesso indotto da novità puramente fine a se stesse, con margini sempre più risicati e la ricerca di mercati emergenti dove piazzare la sovrapproduzione.

 

Il settore dell’auto in un mercato prevalentemente di sostituzione non è l’unico che è andato in crisi, la cosiddetta green economy ha come ultimo fine quello di diminuire le emissioni, ma prima di tutto è un modo per stimolare gli investimenti e la produzione di nuovi prodotti, facendo girare l’economia e rilanciando l’occupazione, cercando anche di ridurre il ricorso ai carburanti fossili, rendendo energicamente indipendenti paesi come l’Italia che di petrolio sottosuolo ne hanno poco.

 

L’automotive è quindi visto come un settore trainante, così come la sostituzione della caldaia con una pompa di calore elettrica traina altri interventi sugli edifici.

 

L’idea principale non è quindi quella di inquinare meno oggi, ma di cominciare a sostituire il parco auto con modelli elettrici che avranno sempre bisogno di energia elettrica, trainando quindi l’installazione di colonnine di ricarica, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, potenziamento della rete elettrica, tutte cose che portano occupazione locale, perché devi necessariamente installarle dove le auto vengono ricaricate.

 

Se tutto il meccanismo funzionerà alla fine verranno raggiunti diversi obietti, l’ultimo sarà quello ecologico, ma prima arriveranno quello occupazionale ed economico.

 

Quindi smettiamola di dire che l’auto elettrica oggi inquina come e più di una termica, perché l’obiettivo del minor inquinamento lo si raggiungerà forse tra qualche decina di anni, ma oggi l’auto elettrica è trainante per il rilancio economico, con tutto l’indotto locale che si porta dietro. 

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6 minuti fa, A.Masera scrive:


L’Italia la lascerei fuori in quanto conta come un due di picche. 
 

il passaggio deve essere sostenibile, ma è anche vero che se solo ieri Stellantis ha dichiarato di passare al BEV è solamente colpa sua e sua soltanto. Si sono seduti tutti sugli allori, decenni di leggere migliorie, restyling spacciati come prodotti nuovi e via dicendo.

 

non serviva un genio per capire già qualche anno fa che il mondo sta andando in un altra direzione è pure in fretta.

 

chi lavora come me nel settore impiantistico ad esempio ha ormai capito da tempo che l’era della dipendenza energetica da paesi stranieri (vedi metano dalla Russia, petrolio dal medio oriente) è ora che finisca e anche velocemente.

 

L'Italia è nel G7, quindi non è proprio vero che conta come un due di picche, anzi. In Europa per produzione ed esportazione è tutt'altro che il due di picche.

 

Detto ciò, il problema nasce tutto da qui:

net-zero-milestones.png?auto=format&fit=

 

La roadmap dell'IEA per il "Net Zero by 2050", i leader mondiali stanno facendo a gara a chi dice per primo che perseguiranno questa roadmap, tra cui quelli del G7.

La Cina ha fatto sapere che per loro il limite è 2060 e la roadmap non è proprio quella :D già partiamo bene

 

Guardate le date in violetto, 2030 e 2035.... da lì parte tutto sto bordello.

 

Il fatto è che molti degli altri obiettivi richiedono un cambio strutturale insostenibile dall'industria e dalla società, mentre dire "dal 2035 solo auro elettriche" al politico di turno costa poco e l'industria automotive non può che adeguarsi, dato che di fatto hanno un rapporto diretto col consumatore.

 

A me fa ridere che questa roadmap prevede che per raggiungere il risultato:

- tutto il mondo si adegui

- tutti i punti vengano rispettati

 

E già sappiamo che NON è così e non sarà così

 

Mi chiedo se chi ha fatto questa roadmap sia mai stato in un impianto ammoniaca o in un polimeri 

 

 

 

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Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Dimenticate forse la cosa più importante; l'elettrico garantisce margini a due cifre. Capite perchè tutta questa rivoluzione ambientalista? Lo si fa solo per soldi, del pianeta no frega proprio a nessuno...

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1 minuto fa, Auditore scrive:

Dimenticate forse la cosa più importante; l'elettrico garantisce margini a due cifre. Capite perchè tutta questa rivoluzione ambientalista? Lo si fa solo per soldi, del pianeta no frega proprio a nessuno...

 

a chi? cioè: dove sono i risultati finanziari coi margini a 2 cifre? Per ora c'è Tesla che ci ha messo 10 anni ad avere un bilancio in attivo e solo e soltanto vendendo carbon credit...

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Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Adesso, jeby scrive:

 

a chi? cioè: dove sono i risultati finanziari coi margini a 2 cifre? Per ora c'è Tesla che ci ha messo 10 anni ad avere un bilancio in attivo e solo e soltanto vendendo carbon credit...

Lo ha detto Tavares nella conferenza di ieri; e lui di margini se ne intende

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4 minuti fa, Auditore scrive:

Lo ha detto Tavares nella conferenza di ieri; e lui di margini se ne intende

Aspetto di vederli scritti nei bilanci :)

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14 minuti fa, jeby scrive:

 

L'Italia è nel G7, quindi non è proprio vero che conta come un due di picche, anzi. In Europa per produzione ed esportazione è tutt'altro che il due di picche.

 

Detto ciò, il problema nasce tutto da qui:

net-zero-milestones.png?auto=format&fit=

 

La roadmap dell'IEA per il "Net Zero by 2050", i leader mondiali stanno facendo a gara a chi dice per primo che perseguiranno questa roadmap, tra cui quelli del G7.

La Cina ha fatto sapere che per loro il limite è 2060 e la roadmap non è proprio quella :D già partiamo bene

 

Guardate le date in violetto, 2030 e 2035.... da lì parte tutto sto bordello.

 

Il fatto è che molti degli altri obiettivi richiedono un cambio strutturale insostenibile dall'industria e dalla società, mentre dire "dal 2035 solo auro elettriche" al politico di turno costa poco e l'industria automotive non può che adeguarsi, dato che di fatto hanno un rapporto diretto col consumatore.

 

A me fa ridere che questa roadmap prevede che per raggiungere il risultato:

- tutto il mondo si adegui

- tutti i punti vengano rispettati

 

E già sappiamo che NON è così e non sarà così

 

Mi chiedo se chi ha fatto questa roadmap sia mai stato in un impianto ammoniaca o in un polimeri 

 

 

 

 

Io sono uno di quelli che pensa che se non si inizia non si finisce mai.

 

E sono uno di coloro che sostiene che la virtuosità tecnica e sociale porti nel lungo periodo a dominare il mercato.

 

Neanch'io considero una vettura da 450CV e 75kW di pieno energetico una grandissima genialata ecologica. Ma sono altrettanto conscio che quella stessa energia che al momento estraiamo dal sottosuolo inquina, non è infinita, ed è il frutto di milioni di anni di attività del nostro pianeta.

 

Comunque tornando alla questione Italia... siamo nel G7 perchè ancora non ci hanno sbattuto fuori ma fondamentalmente contiamo molto molto poco.

 

Italia «bonsai» nel mondo che sarà, al 21° posto nella graduatoria della ricchezza - Il Sole 24 ORE

 

 

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30 minuti fa, A.Masera scrive:

 

Io sono uno di quelli che pensa che se non si inizia non si finisce mai.

 

 

Questo non vuol dire nulla. Se uno traccia una strada, la strada deve essere percorribile. Altrimenti è uno spreco di risorse e tempo il cui risultato è, se va bene, non avvicinare al risultato, ma in compenso con molte meno risorse di prima. 


Già sappiamo che nel 2050 non saremo a "Net Zero" seguendo quella roadmap, perché è già minata in molte delle sue premesse. Arriveremo al 2050 ancora lontani dall'obiettivo, con 30 anni sprecati e un assetto geopolitico che favorirà chi non aderisce.

 

30 minuti fa, A.Masera scrive:

E sono uno di coloro che sostiene che la virtuosità tecnica e sociale porti nel lungo periodo a dominare il mercato.

 

E già sappiamo che pure questo non è così :D in più sappiamo anche che "dominare il mercato" non significhi necessariamente avere bilanci in attivo.

 

30 minuti fa, A.Masera scrive:

 

Neanch'io considero una vettura da 450CV e 75kW di pieno energetico una grandissima genialata ecologica. Ma sono altrettanto conscio che quella stessa energia che al momento estraiamo dal sottosuolo inquina, non è infinita, ed è il frutto di milioni di anni di attività del nostro pianeta.

 

Eh, quindi? L'auto elettrica non cambia questa cosa, perché la corrente è un vettore, non una fonte. Va ripensata la produzione energetica prima, una volta fatto quello il vettore è diciamo secondario. 

30 minuti fa, A.Masera scrive:

Comunque tornando alla questione Italia... siamo nel G7 perchè ancora non ci hanno sbattuto fuori ma fondamentalmente contiamo molto molto poco.

 

Italia «bonsai» nel mondo che sarà, al 21° posto nella graduatoria della ricchezza - Il Sole 24 ORE

 

Siamo nel G7 perché siamo grandi esportatori, quasi al pari della Germania, e perché abbiamo un impatto geopolitico importante anche grazie alla nostra posizione nel mediterraneo.

 

L'articolo del Sole24ore che cita PWC non dice una mazza di questo, parla sostanzialmente del PIL a parità di potere d'acquisto (PPA) pro capite. In queste classifiche la Cina è sempre moooooolto più in basso dell'Italia, quello che cambia è la crescita/decrescita. Tra l'altro nella classifica PIL (PPA) procapite (o GDP (PPP) per capita, all'inglese) secondo la world bank (di cui mi fido di più di PWC) l'Italia è molto più giù, al 33esimo posto, mentre la Cina è al 77 esimo... Quindi? Cina più "bonsai" di Italia?

 

E Lussemburgo supermegatop perché in queste classifiche è sempre al primo o secondo posto?

 

Countries by GDP (PPP) per capita 2020 - StatisticsTimes.com

 

 

Modificato da jeby
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