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Declino Lancia: quand'è iniziato?


multiplex

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I più attivi nella discussione

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Steve mi sembra molto importante questa dichiarazione di Demel, non lasciamola passare così in sordina. E' la prima volta che si afferma con certezza che per Lancia è stata presa una strada e si sono pianificate delle strategie ancora segrete. Voglio prenderla come un'ottima notizia! Puoi dirci dove l'hai letto e se ci sono altre frasi correlate?

PS. Ho trovato questa discussione sul declino del marchio estremamente interessante. Purtroppo sono stato fuori città per vari giorni e non ho potuto partecipare al forum. Volevo solo ringraziare Lanciaboxer e tutti gli altri intrevenuti per aver raccontato un pezzo di storia e per aver chiarito alcuni aspetti che non conoscevo. Sono proprio queste discussioni che mi rendono orgoglioso di far parte della famiglia di Autopareri.

Scusate per il post precedente: ho fatto un casino con il tasto "quote"

gianfilo

E ora la rinascita Lancia!

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....business della Lancia, mooolto trascurato. con l'acquisizione dell'Alfa Romeo nel 1986, la Fiat decise che a quel punto, le gare, la sportività e compagnia bella all'interno del Gruppo sarebbero state rappresentate dall'Alfa.. della serie "grazie di tutto Lancia, adesso non ci servi più". tolte le sportive della Lancia che la gente aveva imparato ad amare rimaneva ben poco... il resto è storia di oggi

... a parte il non trascurabile fatto che Gianni Lancia ha venduto negli anno 50 al gruppo Pesenti e non alla Fiat che invece l'ha acqusitata da quest'ultimo solo nel '69, diciamo che l'impostazione di vedere la fine di Lancia con l'arrivo di Alfa è corretta.

Almeno per il declino che conosciamo ora.

In realta la Lancia ebbe altri declini come dimostrano i vari passaggi, con conseguenti riprese e ancora conseguenti cadute,

Purtroppo tutte le volte che si faceva qualcosa di valido, per un motivo o per l'altro si seguiva con qualcosa di sbagliato,

Sintetizzando possiamo dire che:

-nel corso di tutto il secolo per Lancia NON era una fortuna essere nella stessa citta della Fiat: questa (grazie alla sua potenza a livello nazionale) ha sempre fatto di tutto per togliersi dalle scatole un concorrente e poterselo accaparrare, basti pensare che finchè indipendente, Lancia era l'unica casa automobilistica che non ha mai avuto nessun aiuto statale quando era in difficolta nonostante avesse oltre 20.000 dipendenti (cosa che invece accadeva per Fiat e per Alfa che essendo parastatale era un buco senza fondo e per tante altre aziende di quella dimensione)

Aggiungiamo pure che tra Fiat e Lancia a volte si tenatva di fare accordi di non belligeranza... salvo poi il fatto che mentre Lancia li rispettava, Fiat si adoperava alle spalle per farla crollare.

- diciamo anche che in Lancia il marketing e il saper vendere erano 2 tabu' inespugnabili, da sempre non sono mai riusciti a comunicare al pubblico le innovazioni, la qualita: pensavano che bastava fare auto eccellenti che queste si sarebbero vendute da sole: la pubblicita proprio non sapevano cos'era, non capivano ad esempio come in anni di grande euforia come gli anni 50-60 fosse fondamentale avere auto da corsa e un'immagine dinamica del marchio: la direzione Lancia vedeva lusso per una clientela tranquilla, tradizionale: non capivano che le generazioni che crescevano avevano bisogno d'altro: per questo anche Gianni Lancia (che non era capo assoluto, ma socio) non riusci completamente a portare Lancia nelle corse come voleva e a dare alla Lancia cio che intendeva, e Fiorio e tutta la squadra corse dai primi anni 60, furono sempre osteggiati dalla direzione, invece di essere premiati, troppo tardi si accorsero che le Fulvia vendevano bene perche vincevano piu che per le sue indubbie qualita: in tutti i modelli di queggli anni, Fessia che odiava le corse, e concepiva da zero auto uniche tecnicamente ma... che non si muovavano, come Flaminia, Flavia e Fulvia, che poi successivamente e con ritardo e con danni di immagine l'ing.Zaccone Mina (che invece sapeva quanto era importante supportare Fiorio e le corse) doveva poi correre ai ripari quasi di nascosoto ristudiando versioni di motori piu potenti da immettere in fretta sul mercato, perchè il pubblico voleva questo anche in quegli anni.

- aggiungiamo che è sempre mancata una politica industriale razionale: si metteva sul mercato un'oggetto unico come la serie Aurelia, con V6, Transaxle, veloce, leggera, vincente e non la si fa correre ufficialmnete (i privati vincevano ovunque) e in piu.... si fanno meraviglie come la B24... ricevono ordini dagli USA per 5000 esemplari e le fabbriche non riescono a produrne oltre 700...arrivando al collasso, la cura costruttiva degli anni 50 fu portata in modo quasi artigianale agli anni 60: in un epoca cioè troppo industriale per quei ritmi: si diceva che per ogni Fulvia berlina la Lancia perdeva soldi invece che guadagnarne perchè aveva qualita, tecnica e doti di una 2000, non di un 1.200... solo che doveva avere pero il prezzo di un 1.2.. e lo stesso era per la Flavia.

- acquisita poi da Fiat, sembrava finalmente il momento giusto per esplodere veramente, in realta... la qualita si perse per la produttivita, con risultati che le pur valide Beta facevano all'inizio ruggine a guardarle, nonostante fossero auto su strada sopra la media, guai ancor apiu grossi con le Gamma, anch'esse su strada e tecnicamente sopra la media ma con guai assurdi, anche qualitativi.. per fortuna che c'erano i Fiorio i rally. (anch'essi in parte da Fiat osteggiati che ad un certo punto voleva vendere le Fiat 131 e non le Lancia) e poi le auto come le 037, le Stratos che ammirate iun tutto il mondo non potevano comunque entrare nel mercato seriamente perchè la Ferrari a qui tempi "campava" con le 308 e 208, e una stratos veramnte competitiva sul mercato mondiale, vera anti porsche, non si poteva fare. Comunque almeno il nome e i modelli Lancia erano tutti appetibili, ma la sfiga che quelli fossero anche gli anni 70, cioè gli anni della crisi, non era una fortuna per auto che costavano piu della media e dei marchi generalisti, in un paese col mercato interno come quello dell'iTalia che era volto ad auto economiche.

Poi sono arrivati gli anni 80 e una sorta di canto del vigno, con auto meno persinali tecnicamente e esteticamente ma centrate perfettamente con gli anni, come Thema, Delta e Prisma, che anche essendo i fiori all'occhiello della produzione Fiat erano comunque ben suppottati, va dato di questo merito a Ghidella, ai quali va aggiunta la grande popolarita arrivata nel mondo con i Rally che aevvano ormai reso il marchio lancia uno dei marchi piu sportivi al mondo...

Non c'è dubbbio poi che l'arrivo di Alfa, l'arrivo di gente come Romiti che ha trasferito l'interesse verso altri settori fuori dall'auto, il ritiro dei rally e infine il disastro di un uomo raccomandato che letteralmente detestava il marchio Lancia non avendo capito nulla, come Cantarella, con le "sue" Delta2, Kappa, KappaCoupè, la stessa Lybra, la chisura e ritiro da tutti i mercati importanti hanno fatto il resto.

Diciamo che cosi' male la Lancia non è mai andata in termini di appetibilita del marchio e popolarita... la consolazione è che adesso si puo solo migliorare (o chiudere...)

vedremo e speriamo, se dovessi basarmi su Ypsilon, Thesis direi che la strada e buona ma se non si vuole ridare spazio a cio' per cui Lancia è famosa nel mondo, cioè auto sportive e vere grantursimo, questo marchio anche con queste pur valide auto non potra mai piu tornare alla popolarita di un tempo.

Lancia Delta HF Integrale...

Forza Lancia !!!

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A fornte di ciò che ha raccontato con tanta precisione LanciaBoxer il declino della Lancia non è assolutamente dovuto alla acquisizione dell'Alfa Romeo.

Mi pare evidente da questo racconto che la vita della Lancia è stata piena di errori ...commessi da Lancia stesso ..da Pesenti e dalla Fiat....tutti hanno commesso errori gravi e perciò io direi che un vero successo a cui sarebbe seguito un declino non c'è mai stato ,se non in un'epoca in cui la costruzione delle auto aveva una connotazione artigianale.

La LANCIA ..dovrebbe essere un'industria automobilistica ...per essere ciò deve fare dei numeri ben definiti,che sono dati in ogni settore ed in ogni prodotto da tutta una serie di variabili....questi numeri attualmente non ci sono , ma ciò non è dovuto al marchio che non è apprezzato ma semplicemente ad una rete commerciale appena sufficiente in Italia e totalmente inesistente all'estero.

Io sono certo che come marchio europeo Lancia potrebbe vendere + di Fiat e Alfaromeo in tanti mercati europei.

Si tratta perciò di costruire questa rete ..di trovare imprenditori disposti ad investire in questa casa ..per fare cio ci vogliono dei prodotti nuovi ...per fare questi prodotti senza i numeri di cui sopra bisogna clonarli...non c'è altra strada.

Quando ci sara la possibilità di progettare una nuova Ypsilon per produrne e venderne 400.000 invece che 120.000

quest'auto derivereà da altre del gruppo solo in minima parte ci troveremo difronte a una LANCIA autentica ..tale ragionamento vale anche per tutto il resto della gamma ..segmento C/D compresi.

Quanto a venderla ad uno straniero ..non sono assolutamente d'accordo ,questo non vuol dire che sono protezionista infatti avrei preferito che i giapponesi invce di stabilisri in inghilterra nei primi anni 90

fossero arrivati qui da noi rafforzando l'indotto del settore automobilistico e perciò rafforzando anche la Fiat ...oltre al fatto di esportare poi le vetture giapponesi invece di importarle.

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Mah... io continuo a credere che il vero declino di Lancia coincide con l'acquisto da parte di Fiat. E' vero, però, che la Lancia di Pesenti, pur producendo auto di grande qualità e auto splendide (basta dare un'occhiata alle varie coupè, cabriolet e sport su base Aurelia, Flaminia, Appia, Flavia e Fulvia), stava per fallire.

Come mai? Lanciaboxer lo attribuisce al marketing sbagliato e all'assenza dalle corse. Secondo me il grosso errore fu di restare fuori dal settore delle auto piccole. All'epoca la sola 600 faceva, credo, il 70% del mercato italiano, e ad esempio la Simca con la 1000 e la NSU con la Prinz, riuscivano a vendere molto bene proponendo auto un po' più grandi e costose della 600, senza arrivare ai prezzi delle 1100 o Fulvia. Io credo che una piccola Lancia, intorno a 1000 di cilindrata (una nuova Ardea) sarebbe riuscita a mantenerla in vita. Certo bisognava sporcarsi le mani con una clientela meno d'élite, ma i clienti d'élite erano troppo pochi! E poi forse la mancata produzione di una piccola è da collegare alla non belligeranza con Fiat...

Oggi è dura, ci vuole grande fantasia a immaginare una gamma Lancia che non entri in concorrenza con Alfa e faccia numeri.

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Mah... io continuo a credere che il vero declino di Lancia coincide con l'acquisto da parte di Fiat. E' vero, però, che la Lancia di Pesenti, pur producendo auto di grande qualità e auto splendide (basta dare un'occhiata alle varie coupè, cabriolet e sport su base Aurelia, Flaminia, Appia, Flavia e Fulvia), stava per fallire.

Come mai? Lanciaboxer lo attribuisce al marketing sbagliato e all'assenza dalle corse.

non solo.....oltre a questo ho anche detto mancanza di una vera strategia industriale, negli anni 60 avevano ritmi e minuziosa qualita anche nello scegliere semplici ingranaggi (che ad esempio non dovevano superare certe soglie di rumore) che non erano piu compatibili con quegli anni 60, col costo del lavoro, con i ritmi, a questi aggiungi poi la miope visone di non aver capito che un certo dinamismo andava dato ad un marchio apparentemnete tradizionalista e il fatto di esser...... a Torino, di non aver saputo per nulla intrecciare l'industria con lo Stato come altri forti della stessa citta e non ... perchè.... ->

Secondo me il grosso errore fu di restare fuori dal settore delle auto piccole. All'epoca la sola 600 faceva, credo, il 70% del mercato italiano, e ad esempio la Simca con la 1000 e la NSU con la Prinz, riuscivano a vendere molto bene proponendo auto un po' più grandi e costose della 600, senza arrivare ai prezzi delle 1100 o Fulvia. Io credo che una piccola Lancia, intorno a 1000 di cilindrata (una nuova Ardea) sarebbe riuscita a mantenerla in vita.

Tieni presente che l'Appia era un 1000, una cilindrata che per gli anni 50 equivale a dire oggi, probabilmente un 1800: nel dopoguerra in Italia era un'auto gia per persone benestanti.... per fare numeri ci volevano le 500, tieni anche presente che il prezzo di un'Appia era molto superiore a quello di una 1000 Fiat o di altro marchio generalista (vista la qualita e i tempi di produzione citati sopra di Lancia)

...... -> ma a proposito di Torino e di questa cilindrata hai centrato un piccolo giochetto sùbito da Lancia: infatti con Fiat firmarono un'accordo di non belligeranza in cui Lancia si impegnava a non scendere sotto quella cilindrata (territorio di Fiat) e Fiat si impegnava a non superare i 2000cc, lasciando campo libero alle ammiraglie e Gt Lancia... peccato solo che mentre Lancia rispetto' l'accordo, Fiat nel giro di un'anno dall'accordo mise in produzione 2300 sportive e ammiraglie.... e facendo perdere accordi e contratti con aziende di terzi e fornitori torinesi a cui Lancia si appoggiava per la produzione....

Oggi è dura, ci vuole grande fantasia a immaginare una gamma Lancia che non entri in concorrenza con Alfa e faccia numeri.

ci vorrebbe volontà: che manca sia in FIat e sia dal potere eccessivo che è stato dato alla Bu Alfa che di certo non aiuta qualunque idea di immagine e dinamica per Lancia, sono stracerto che sotto sotto, chi meno di tutti ad esempio non ha voluto e ha osteggiato una Fulvia, una Delta come di deve in tutti questi anni, sono proprio in Alfa, per ovvi e giusti motivi (dalla loro logica), questo appunto conferma che la vera fine di Lancia (ripeto, come la conosciamo ora) in realta concide con l'arrivo di Alfa, ma io sono ancora certo che una Delta e una coupè Lancia non intaccano il mercato Alfa nella sua grande parte, bensi' quello di altri clienti di marchi tedeschi, dove peraltro Alfa non riesce a sfondare. Finche' si terra questa visione miope delle cose vedremo solo delle gran mercedes, Bmw e Audi sulle nostre strade, mi auguro che la nuova dirigenza sappia saper attaccare su tutti i fronti senza aver paura di logiche da cortile..

ciao (e tutto come opinione personale)

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Lo sopettavo che ci fosse lo zampino Fiat, ora tu me ne dai la conferma. Grazie Lanciaboxer!

Dato che sei preparatissimo sulla storia della Lancia, potresti darmi qualche altra informazione. Mio padre mi racconta che nei primi anni '60 la stampa dava per certa la produzione di una piccola Lancia chiamata in codice la "nocciolina". Lui sostiene che l'auto non entrò in produzione per le pressioni della Fiat.

Leggendo i (suoi) quattrotruote dell'epoca non ho trovato che vaghi accenni, ma all'epoca QR parlava molto poco delle anteprime ed era un vero organo di propaganda della Fiat. Tu cosa sai in proposito. A che stadio era il progetto? Che caratteristiche avrebbe dovuto avere quest'auto che avrebbe potuto salvare la Lancia e perchè non fu prodotta?

Grazie

P.S. La scelta di scambiare la fascia sotto al 1000 con quella sopra al 2000 nel mercato italiano degli anni '50 la dice lunga sulla lungimiranza della dirigenza Lancia dell'epoca....

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la caduta + grande è cominciata con le sostituzioni di delta e thema, anche perchè dedra credo che non abbia pesato tanto

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
  • Oggi: Ford Focus SW 1.6 Tdci 90cv (2009) e Lancia Ypsilon 1.2 (2016)
  • Ieri: Aprilia Rally II L.C. 50cc (1996) - Piaggio Vespa PX 150 (2002) - Honda Hornet 600 II (2006)
  • Oggi: Honda Hornet 600 III (2007) e Piaggio Vespa PX 150 (2000)
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