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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Informazioni aggiuntive:

  • 0,73 kWh la capacità della batteria a 48 V: giusto il necessario per muoversi in coda, parcheggiare, veleggiare e brevissimi boost
  • Distribuzione a catena; variatore di fase (no Multiair) per funzionamento a ciclo Miller (chiusura ritardata valvola di aspirazione)
  • Intercooler aria-liquido, "appiccicato" al motore, ma non integrato nel collettore di aspirazione (è connesso a valle del corpo farfallato, tipo intercooler tradizionale)
  • Il condensatore del climatizzatore parrebbe essere un chiller aria-acqua
  • La versione più potente ha la turbina a geometria variabile

Messaggi Raccomandati:

Inviato
4 ore fa, maxsona scrive:

Con una distribuzione desmodromica non si recupererebbe un altro po' in efficienza?

 

Non credo.

 

Innanzitutto una distribuzione desmodromica necessita di esperienza sulle fasi e sulle lavorazioni che, immagino, abbia solo la Ducati in ambito motoristico, un difetto nelle tolleranze o nel profilo di pochi centesimi porta a problematiche sulle inerzie non indifferenti.

In secundis, il vantaggio della distribuzione desmodromica è nel potere imprimere accelerazioni elevate con diagrammi di fase spinti, senza dovere combattere con l'inerzia delle molle, un ambito più da motori racing o che girano ad alti regimi, come quelli motociclistici.

Alla fine, per le auto, si rischia di complicare troppo la distribuzione senza vantaggi, meglio sistemi che diluiscano la curva di coppia, come il multiair, i variatori di fase o il V-tec.

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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

Inviato
2 minuti fa, bik scrive:

 

Non credo.

 

Innanzitutto una distribuzione desmodromica necessita di esperienza sulle fasi e sulle lavorazioni che, immagino, abbia solo la Ducati in ambito motoristico, un difetto nelle tolleranze o nel profilo di pochi centesimi porta a problematiche sulle inerzie non indifferenti.

In secundis, il vantaggio della distribuzione desmodromica è nel potere imprimere accelerazioni elevate con diagrammi di fase spinti, senza dovere combattere con l'inerzia delle molle, un ambito più da motori racing o che girano ad alti regimi, come quelli motociclistici.

Alla fine, per le auto, si rischia di complicare troppo la distribuzione senza vantaggi, meglio sistemi che diluiscano la curva di coppia, come il multiair, i variatori di fase o il V-tec.

 

Se non erro la distribuzione "spreca" energia, una soluzione in cui si evita di dover vincere la resistenza opposta dalle molle, non sarebbe vantaggiosa?

Inviato
5 minuti fa, maxsona scrive:

 

Se non erro la distribuzione "spreca" energia, una soluzione in cui si evita di dover vincere la resistenza opposta dalle molle, non sarebbe vantaggiosa?

 

Anche la distribuzione desmodromica assorbe energia.

 

Solo che, aumentando il regime di rotazione, lo fa in modo più lineare, mentre le forze di accelerazione da imprimere alle molle aumenta con il regime di rotazione.

Il problema dell'elevato assorbimento dovuto alla distribuzione lo hai, in modo percettibile, con motori con diagrammi di distribuzione spinti, dove, per seguire il profilo delle camme, le molle hanno un carico molto alto.

 

Chiudo l' OT.

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Inviato (modificato)
32 minuti fa, maxsona scrive:

Quindi in motori come quello in oggetto l'assorbimento della distribuzione è poco rilevante? Si potrebbe mediamente quantificare?

 

Per capire gli assorbimenti occorre ricavarli dal diagramma di fase e dalle inerzie dei componenti, sono dati che hanno solo chi progetta il motore.

 

Con "reverse engineering" potresti ricavare i dati dalla sollecitazione massima accettabile dalla cinghia, moltiplicati per un coefficente di sicurezza, ma è molto spannometrico.

 

P.S. per chi vuole approfondire:

 

https://www.autotecnica.org/progetto-del-profilo-di-una-camma-di-distribuzione/

Modificato da bik
link

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On 14/2/2022 at 15:07, J-Gian scrive:

Ricordiamoci inoltre che ora i motori ibridi passano almeno 1/3 del tempo spenti (Stellantisi dichiara 1/2) addirittura.

Metà del tempo del ciclo WLTP. L'uso comune penso che sia parecchio diverso.

Mi viene da pensare che le dimensioni delle batterie di questi ibridi siano calcolate su quel ciclo. Lo portano al ciclo con la batteria carica e finiscono il ciclo a batteria scarica.

Modificato da jameson
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Inviato
3 ore fa, maxsona scrive:

 

Se non erro la distribuzione "spreca" energia, una soluzione in cui si evita di dover vincere la resistenza opposta dalle molle, non sarebbe vantaggiosa?

La resistenza delle molle non è il problema maggiore, è vero che usi energia a comprimerle, ma la molla quando si estende tendenzialmente restituisce quell' energia, complessivamente non credo che gli assorbimenti di energia dati dalla distribuzione ( dati principalmente dagli attriti delle parti in movimento) siano un contributo così grande nel complesso.

 

Provo a vedere se riesco a recuperare qualche info dalle slide dell' università, mi pare di ricordare qualcosa relativa all'argomento

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Inviato (modificato)

Durante la seconda guerra mondiale il motore aeronautico Napier Sabre, non riuscì a raggiungere potenze specifiche molto altre grazie all'utilizzo delle valvole a fodero?

Valvole che dovrebbero essere meno dispendiose rispetto a quelle a fungo.

O è questione di efficienza volumetrica?

Modificato da maxsona

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