Un signor PORTOGALLO!!!

[Guest DESMO16]

RIVELAZIONE PORTOGALLO: CALCIO E RELIGIONE SONO COMPONENTI INSCINDIBILI PER IL TEAM DEL «FEDELE» CITI’ SCOLARI

Ricardo, Figo e Gomes: uniti nel segno di Fatima

2 Luglio 2004

di Roberto Condio

Inviato a FATIMA

José Mourinho, tecnico del Porto re dell'ultima Champions League, per spiegare la qualificazione del Portogallo alla sua prima finale europea ha detto: «Dopo la sconfitta iniziale contro la Grecia si è trasformato in un meccanismo perfetto, come per opera e grazia dello Spirito Santo». Il solito commento velenoso, ma non solo. Nelle parole del più rigoroso e razionale dei professionisti del «futebol» c'è l'abitudine tutta portoghese di abbinare con sorprendente disinvoltura calcio e religione. Un gol in più o in meno, qui è anche questione di fede. Mai sentiti Totti, Del Piero o Vieri dopo una vittoria ringraziare Dio o un loro santo protettore. Figo, Pauleta, Maniche e compagni, invece, lo fanno regolarmente. E spontaneamente.

Per questo, per capire che cosa stia animando una squadra che fa impazzire di gioia un paese poco abituato a lasciarsi andare, serve sì fare un salto ad Alcochete, all'Accademia dello Sporting dove gli uomini di Scolari sudano e fanno gruppo da più di un mese, ma è necessario pure vedere Fatima, entrare nel Santuario dove si adora «Nossa Senhora» apparsa nel 1917 ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta.

E' luogo di culto, di pellegrinaggio, di dolore e di speranza conosciuto in tutto il mondo. Dicono che il 95% dei portoghesi sia venuto qui almeno una volta nella vita. Nelle ultime settimane, chi lo ha fatto ha pregato anche per la «selecçao». Come quei ragazzini visti ieri alla messa delle 11 con le maglie di Figo, Nuno Gomes e Simao o come le signore con la bandiera portoghese a coprire la testa. «Qui sono tutti benvenuti - dice padre José Batista, direttore del Servizio Pellegrini -. Io preferisco pregare per la pace nel mondo ma non è peccato farlo per una vittoria del Portogallo. Anche a noi piace il calcio e c'è chi è tifoso».

Anche i sacerdoti di Fatima mercoledì sera hanno visto in tv la semifinale contro l'Olanda. Poi, hanno sentito scendere per le strade i loro concittadini, com'è capitato in ogni angolo del Portogallo: una sfilata continua, canti, bandiere e clacson con la «Rotunda Sul» dove stava lo schermo gigante bloccata fino alle 3 di notte. «Mai visto i portoghesi così felici - giura Leopoldina Simoes, che cura le relazioni pubbliche del Santuario -. Lo dice anche mio padre, che ha 70 anni e ha "fatto" la rivoluzione dei garofani. Ci voleva proprio, in questo periodo così difficile tra disoccupazione e crisi di governo. Merito soprattutto di Scolari: anche se è brasiliano ha saputo parlare al cuore dei portoghesi».

Prima dell'Europeo, in caso di vittoria «Felipao» aveva promesso un pellegrinaggio da Lisbona a Fatima: più di 100 km a piedi. Proprio come fece due anni fa in Brasile per ringraziare la Vergine di Caravaggio. «Ci farebbe molto piacere accoglierlo - dice la signora Leopoldina -. Con lui ho letto che potrebbe venire Ricardo, il portiere. E so che pure Figo ricorda spesso la nostra Madonna. Quest'anno, però, della Nazionale non abbiamo ancora visto nessuno. Durante l'Europeo, invece, in visita ufficiale è arrivata la Croazia e in forma privata mi sono stati segnalati calciatori spagnoli e francesi tra i quali Zidane e il vostro allenatore Trapattoni con la moglie».

http://www.lastampa.it/redazione/editoriali/ngeditoriale10.asp

...interessante notare che la nazione più cristiana (Portogallo) ha da poco preso il comando della UE, mentre ora si appresta a vincere anche EURO 2004

[T a u r u s]

RIVELAZIONE PORTOGALLO: CALCIO E RELIGIONE SONO COMPONENTI INSCINDIBILI PER IL TEAM DEL «FEDELE» CITI’ SCOLARI

Ricardo, Figo e Gomes: uniti nel segno di Fatima

2 Luglio 2004

di Roberto Condio

Inviato a FATIMA

José Mourinho, tecnico del Porto re dell'ultima Champions League, per spiegare la qualificazione del Portogallo alla sua prima finale europea ha detto: «Dopo la sconfitta iniziale contro la Grecia si è trasformato in un meccanismo perfetto, come per opera e grazia dello Spirito Santo». Il solito commento velenoso, ma non solo. Nelle parole del più rigoroso e razionale dei professionisti del «futebol» c'è l'abitudine tutta portoghese di abbinare con sorprendente disinvoltura calcio e religione. Un gol in più o in meno, qui è anche questione di fede. Mai sentiti Totti, Del Piero o Vieri dopo una vittoria ringraziare Dio o un loro santo protettore. Figo, Pauleta, Maniche e compagni, invece, lo fanno regolarmente. E spontaneamente.

Per questo, per capire che cosa stia animando una squadra che fa impazzire di gioia un paese poco abituato a lasciarsi andare, serve sì fare un salto ad Alcochete, all'Accademia dello Sporting dove gli uomini di Scolari sudano e fanno gruppo da più di un mese, ma è necessario pure vedere Fatima, entrare nel Santuario dove si adora «Nossa Senhora» apparsa nel 1917 ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta.

E' luogo di culto, di pellegrinaggio, di dolore e di speranza conosciuto in tutto il mondo. Dicono che il 95% dei portoghesi sia venuto qui almeno una volta nella vita. Nelle ultime settimane, chi lo ha fatto ha pregato anche per la «selecçao». Come quei ragazzini visti ieri alla messa delle 11 con le maglie di Figo, Nuno Gomes e Simao o come le signore con la bandiera portoghese a coprire la testa. «Qui sono tutti benvenuti - dice padre José Batista, direttore del Servizio Pellegrini -. Io preferisco pregare per la pace nel mondo ma non è peccato farlo per una vittoria del Portogallo. Anche a noi piace il calcio e c'è chi è tifoso».

Anche i sacerdoti di Fatima mercoledì sera hanno visto in tv la semifinale contro l'Olanda. Poi, hanno sentito scendere per le strade i loro concittadini, com'è capitato in ogni angolo del Portogallo: una sfilata continua, canti, bandiere e clacson con la «Rotunda Sul» dove stava lo schermo gigante bloccata fino alle 3 di notte. «Mai visto i portoghesi così felici - giura Leopoldina Simoes, che cura le relazioni pubbliche del Santuario -. Lo dice anche mio padre, che ha 70 anni e ha "fatto" la rivoluzione dei garofani. Ci voleva proprio, in questo periodo così difficile tra disoccupazione e crisi di governo. Merito soprattutto di Scolari: anche se è brasiliano ha saputo parlare al cuore dei portoghesi».

Prima dell'Europeo, in caso di vittoria «Felipao» aveva promesso un pellegrinaggio da Lisbona a Fatima: più di 100 km a piedi. Proprio come fece due anni fa in Brasile per ringraziare la Vergine di Caravaggio. «Ci farebbe molto piacere accoglierlo - dice la signora Leopoldina -. Con lui ho letto che potrebbe venire Ricardo, il portiere. E so che pure Figo ricorda spesso la nostra Madonna. Quest'anno, però, della Nazionale non abbiamo ancora visto nessuno. Durante l'Europeo, invece, in visita ufficiale è arrivata la Croazia e in forma privata mi sono stati segnalati calciatori spagnoli e francesi tra i quali Zidane e il vostro allenatore Trapattoni con la moglie».

http://www.lastampa.it/redazione/editoriali/ngeditoriale10.asp

...interessante notare che la nazione più cristiana (Portogallo) ha da poco preso il comando della UE, mentre ora si appresta a vincere anche EURO 2004

Per fare da controaltare alla nazionale piu' cristiana Portogallo...abbiamo la nazionale greca che ha lo slogan....

Ancient Greece had 12 Gods. Modern Greece has 11 ....

[T a u r u s]

Ha avuto anche una discreta dose di qulo, ma..... signori, che bella partita che hanno disputato i portugagi!

Signori, la Repubblica Ceca ha un degno avversario.... certo che io continuo a sognare...

HELLAS! HELLAS! DELLAS! DELLAS!

Scherzo scherzo...ma alla fine Dellas ha segnato pure...sic...non e' che abbiamo trovato il nostro oracolo.....