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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Messaggi Raccomandati:

Domanda che mi è sorta in questi giorni spulciando e configurando un po' di auto plug-in.

Il fatto che non esistano auto del segmento B con motorizzazione ibrida plug-in è dovuta al fatto che:

  • comporta ad una complessità progettuale in rapporto alle dimensioni della vettura che non è conveniente al produttore in termini di costi/profitti?
  • si vuole incentivare il cliente del segmento B a passare al total EV?

Per esempio mi viene in mente Renault che propone Captur plug-in ma non Clio sebbene siano sulla stessa base meccanica.

 

Grazie

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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Questioni di spazio e mantenimento dei prezzi vicini al seg. B IMHO. La Clio FHEV con una batteria molto più piccola (1.2 kWh ) della Captur PHEV (9.8 kWh) perde quasi 100 litri di bagagliaio. Se si facesse una Clio PHEV mi sa che diventerebbe una sorta di Panda Elettra che costerebbe quasi uguale alla Captur PHEV.

Modificato da nucarote
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On 20/12/2021 at 17:46, MotorPassion scrive:

 

Come autonomia ormai siamo su livelli più che buoni, e 2 auto di questo listone secondo me sno anche molto gradevoli alla vista, la Q-qualosa e la Mustang.

Tocca arrenderci, amisci

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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1 ora fa, MotorPassion scrive:

Domanda che mi è sorta in questi giorni spulciando e configurando un po' di auto plug-in.

Il fatto che non esistano auto del segmento B con motorizzazione ibrida plug-in è dovuta al fatto che:

  • comporta ad una complessità progettuale in rapporto alle dimensioni della vettura che non è conveniente al produttore in termini di costi/profitti?
  • si vuole incentivare il cliente del segmento B a passare al total EV?

Per esempio mi viene in mente Renault che propone Captur plug-in ma non Clio sebbene siano sulla stessa base meccanica.

 

Grazie

 

Domanda legittima.

 

In effetti a listino le PHEV più corte sono in ordine Captur, Renegade e Countryman, con listini che partono rispettivamente da 33.150, 39.150, 39.500 €

 

Per confronto le elettriche di pari lunghezza Mokka, Kona, 2008 hanno listini che partono rispettivamente da 35.250, 36.100, 38.350 €

 

Quindi in termini di prezzi PHEV e BEV B-UV si equivalgono, ma le prime permettono una maggior autonomia a costo di maggior complessità, le seconde hanno meno autonomia, ma a conti fatti fanno risparmiare.

 

Credo che se non ci fosse l'ansia da autonomia le PHEV non verrebbero proposte nemmeno nel segmento C o D, ma per ridurre la CO2 nella gamma delle case tutto fa brodo.

 

 

 

 

 

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Sempre sul tema elettrificazione/elettricità, un articolo relativo alla Germania e la sua politca in merito alla produzione/fornitura di energia elettrrica nei prossimi anni. Se qualcuno fosse più informato ed avesse ulteriori dati da condividere sarebbe ideale, anche perchè il sito da cui proviene questo articolo sinceramente non la conosco e non so se è corretto al 100% quello che viene detto.

Grazie

 

Cita

La Germania “Verde” dovrà importare energia elettrica dal 2023

La più grande economia europea, la Germania, dovrebbe diventare un importatore netto di elettricità nel 2023 per la prima volta dal 2002, a causa del ritiro delle centrali a carbone e del phase-out nucleare, ha affermato venerdì l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE).

 

La Germania prevede di spegnere tutti i suoi restanti impianti a energia nucleare entro la fine del 2022, mentre dismetterà la propria capacità di generazione a carbone tra il 2022 e il 2024.

Di recente, il paese ha affermato che mirerà a eliminare gradualmente il carbone entro il 2030, otto anni prima dei piani precedenti. L’uscita dal carbone per la Germania potrebbe essere più difficile che in altre economie europee, perché il paese prevede di eliminare gradualmente la produzione di energia nucleare entro la fine di quest’anno.

L’accordo della nuova coalizione in Germania include, ad esempio, l’eliminazione graduale del carbone, se possibile entro il 2030, e la più rapida espansione delle energie rinnovabili, ha affermato l’IEA nel suo Rapporto sul mercato elettrico – gennaio 2022 pubblicato oggi.

La restante capacità nucleare della Germania, che ha fornito circa il 12% della produzione totale nel 2021, dovrebbe essere gradualmente eliminata entro la fine del 2022. Allo stesso tempo, una parte della capacità di carbone dovrebbe essere ritirata secondo i piani di eliminazione graduale del carbone . La capacità del carbone è destinata a diminuire da 35 GW alla fine del 2020 a 30 GW nel 2022 ea meno di 26 GW nel 2024, ha osservato l’IEA.

I tempi dell’eliminazione graduale del nucleare e dell’eliminazione accelerata del carbone da parte della Germania coincidono con la crisi energetica in corso in Europa, dove i prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica sono balzati ai record a causa dell’insufficiente fornitura di gas e della generazione irregolare di energia eolica nell’Europa nord-occidentale, compresa la Germania .

Il rimbalzo della generazione da carbone nel 2021 e l’eliminazione graduale della capacità nucleare significano che le emissioni del settore elettrico sono aumentate lo scorso anno per la prima volta dal 2013 (+17%) e potrebbero scendere di nuovo al di sotto del livello del 2020 solo nel 2024. Il paradosso di una politica “verde” che invece è sempre più “Nera”, perché basata sull’approssimazione e sulla demagogia.  Alla fine non si può

La produzione da carbone in Germania è destinata a diminuire nel 2023 e nel 2024 a causa del ritiro delle centrali a carbone, dell’eliminazione graduale del nucleare, dello status di importatore netto della Germania e della prevista maggiore produzione a gas a causa del continuo aumento della competitività del gas rispetto al carbone, secondo l’AIE.

Una banale domanda: chi fornirà l’energia elettrica alla Germania? La Francia ha una parte dei propri impianti nucleari in manutenzione, la Svizzera no, il Belgio sta per chiudere i propri impianti nucleari… non avete qualche sospetto che qualcuno verrà a battere cassa in Italia ?

Fonte: https://scenarieconomici.it/

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Sergio Marchionne

 

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Buongiorno,

vorrei riportarvi pedissequamente un messaggio che mi ha inoltrato un amico fervente oppositore dell'auto elettrica

Personalmente non sono ne pro ne contro, semplicemente sono più affezionato al motore a combustione interna

In relazione al messaggio qui sotto, non sono stato in grado di rispondere subito. Voi cosa ne pensate?

 

'auto elettrica - la più grande truffa che il mondo abbia mai visto?
Qualcuno ci ha pensato?
"Se tutte le auto fossero elettriche... e dovessero restare bloccate in un ingorgo di tre ore nel freddo di una nevicata, le batterie si scaricherebbero tutte, completamente
Perché nell'auto elettrica praticamente non c'è riscaldamento.
Ed essere bloccato in strada tutta la notte, senza batteria, senza riscaldamento, senza tergicristalli, senza radio, senza GPS per la batteria tutta scarica, non deve essere bello.
Puoi provare a chiamare il 911 e proteggere le donne e i bambini, ma non potranno venire ad aiutarti perché tutte le strade sono bloccate e probabilmente tutte le auto della polizia saranno elettriche.
E quando le strade sono bloccate da migliaia di auto scariche, nessuno potrà muoversi. Le batterie come potranno essere ricaricate in loco?
Lo stesso problema durante le vacanze estive con blocchi chilometrici.
Non ci sarebbe in coda la possibilità di tenere accesa l'aria condizionata in un'auto elettrica. Le tue batterie si scaricherebbero in un attimo.
Naturalmente nessun politico o giornalista ne parl, ma è questo che accadrà.
Testo da me liberamente tradotto, ripreso da Marian Alaksin (Repubblica Ceca)

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Confessioni di un lobbista
Ecco perché Bruxelles frena sugli e-fuel

[...]
 
Degli e-fuel, o carburanti sintetici, e dei loro cugini stretti, i bio-combustibili, insomma si fa un gran parlare nell’industria automotive. Ma a livello di Commissione europea si continua a negare loro “cittadinanza” ufficiale nelle strategie per la riduzione dei gas serra. Eppure, i carburanti derivati da biomasse attualmente in commercio sono già in grado di abbattere come minimo il 20% di CO2 rispetto ai loro corrispettivi derivati dal petrolio. Nonostante ciò, in qualche modo i carburanti “verdi” restano una sorta di campo teorico che non trova se non rare applicazioni. Una loro produzione su larga scala comporta, è vero, massicci investimenti. Tuttavia gli investitori ci sarebbero, ma nessuno ancora si muove. Un ingegnere tedesco dell’automotive, che, tra i suoi compiti, ha anche quello di dialogare continuativamente con le istituzioni europee, in una chiacchierata con Quattroruote, ha messo bene a fuoco il nocciolo della questione. Che non è tecnico, bensì politico. Ne riportiamo le dichiarazioni, ma senza rivelarne l’identità per non creare difficoltà al già delicato lavoro diplomatico che è chiamato a svolgere. [...]

 

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2022/01/13/confessioni_di_un_lobbista_ecco_perche_bruxelles_frena_sugli_e_fuel.html

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