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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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35 minuti fa, jameson scrive:

I biocarburanti derivano da scarti agricoli (tipo biogas da cacca bovina o olio da rifiuti).

Senza contare che oggi grandi distese di terreni agricoli sono inutilizzate perché non conviene produrre... il che significa che di produzione ce n'è già troppa.

E OT ma non troppo, se continuiamo a martellarci le palle con altre idiozie autolesioniste tipo i no OGM la strada è ancora più in salita, sia per la produzione di alimenti che non.

 

Non ne sarei troppo sicuro. Detto questo anche se trovassimo un modo per fare un biocarburante al 100% da scarti, sostenibile e solidale con i produttori che fine fa? Viene bruciato in un motore che nella migliore delle ipotesi ha un rendimento del 30%. Saremmo di nuovo punto e a capo. Per me il motore a combustione interna deve essere soppiantato dal motore elettrico (rendimento 90%) e utilizzato solo per svago o scopi particolari, come si usa un orologio meccanico o un giradischi.

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44 minutes ago, jameson said:

Perché solo in Italia? La soluzione è una rete efficiente di mezzi pubblici, non fermare le auto.

 

Infatti c'e' una direttiva europea che se verra' approvata definitivamente a giugno determinera' la fine nel 2035 dei motori a combustione interna in tutta l'UE.

Intanto l'Italia ha perso il ricorso e e' stata condannata dalla corte di giustizia UE per non aver rispettato i limiti di inquinamento da ossidi di azoto.

Concordo sulla rete efficiente di mezzi pubblici infatti almeno dalle mie parti anche quelli stanno virando sull'elettrico sostituendo i diesel.

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1 minuto fa, 4200blu scrive:

 

...hmmmm...e la conversione di terreni agricoli in questo modo e meglio e meno invasivo per la produzione del grano e granturco?

 

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Nonostante non mi piaccia come soluzione, i pannelli fotovoltaici una volta tolti dal terreno non lasciano traccia del loro passaggio.

 

Ovviamente io sono a favore del BIPV, in modo da sfruttare le superfici di edifici già costruiti ;)

 

Generazione da fotovoltaico: su tetti e facciate degli edifici italiani ben  oltre 50 TWh potenziali | QualEnergia.it

 

Building Integrated Photovoltaics (BIPV) Systems

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8 minuti fa, kire_06 scrive:

Ovviamente io sono a favore del BIPV, in modo da sfruttare le superfici di edifici già costruiti ;)

 

Si, soluzione sicuramente meglio, ma al momentoper i grandi parchi solare usano spesso l'altro metodo, almeno qui in Germania.

 

 

Modificato da 4200blu
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34 minuti fa, 4200blu scrive:

 

...hmmmm...e la conversione di terreni agricoli in questo modo e meglio e meno invasivo per la produzione del grano e granturco?

 

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Tappezzare i terreni di pannelli solari si qualifica esclusivamente come un'enorme stronzata.

Catturare il 20% dell'energia solare (quando l'illuminazione è al picco, se no è di meno) coi pannelli è uno spreco indegno.

Nel Senato italiano siede un signore che, oltre ad essere premio Nobel per la fisica, ha sviluppato un sistema di centrali elettriche solari termodinamiche con rendimenti ben superiori, senza contare che le superfici sono coperte di ben più economici specchi invece che di pannelli di silicio.

Però, per la solita logica del martellamento di palle, meglio tappezzare tutto di pannelli.

I pannelli vanno usati sui tetti degli edifici e dei capannoni, non sulle distese.

35 minuti fa, kire_06 scrive:

Non ne sarei troppo sicuro. Detto questo anche se trovassimo un modo per fare un biocarburante al 100% da scarti, sostenibile e solidale con i produttori che fine fa? Viene bruciato in un motore che nella migliore delle ipotesi ha un rendimento del 30%. Saremmo di nuovo punto e a capo. Per me il motore a combustione interna deve essere soppiantato dal motore elettrico (rendimento 90%) e utilizzato solo per svago o scopi particolari, come si usa un orologio meccanico o un giradischi.

Allora è meglio buttarli, gli scarti?

Comunque il motore elettrico col rendimento del 90% l'energia dove la prende? Solito discorso... manca metà della catena, quella che ha rendimento del 30%.

Modificato da jameson
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5 ore fa, UomoAlfa scrive:

 

Più che altro sembra che voglia per forza (e per ideologia) mandare al macero interi know-how e settori industriali con relativi milioni di lavoratori, rischiando di creare una vera e propria macelleria economica e sociale.

 

 

Lo stesso avvenne quando venne introdotta la catena di montaggio, quando venne ridotta l'estrazione di carbone e zolfo, etc etc. Le rivoluzioni portano a cambiamenti ed il lavoro si evolve, molti dei lavori di oggi non esistevano 30 anni fa, buona parte direi. 

 

3 ore fa, jameson scrive:

Perché solo in Italia? La soluzione è una rete efficiente di mezzi pubblici, non fermare le auto.

Ma se, come auspico, saranno disponibili solo biocarburanti, perché bloccare le ICE?

 

Perché sarà disponibile in piccole quantità ed a prezzi molto più alti (tra i 5 ed i 10 euro attuali).

 

3 ore fa, jameson scrive:

La differenza è che mentre i gay uccisi dallo stato sono un problema locale, la CO2 è un problema globale. Noi possiamo evitare di uccidere i gay ma non possiamo evitare di far entrare la CO2 cinese nella nostra aria.

Ti faccio un esempio: hai un terreno confinante con quello di un vicino. Esci e trovi tutto allagato. Trovi che hai un rubinetto che gocciola e il vicino ha dimenticato la canna per irrigare aperta. La soluzione di vietare le ICE corrisponde allo stringere di più il rubinetto per farlo gocciolare di meno.

 

Premesso che il primo non lo considererei un problema locale comunque. In ogni caso i paesi non sono habitat chiusi, se noi abbassiamo la nostra quota ne beneficia tutto il pianeta, nonostante gli altri continuino (che comunque non è vero visto che in Cina l'elettrico è già molto più diffuso).

 

2 ore fa, johnpollame scrive:

Leggevo che a livello mondiale l'inquinamento dovuto alle sole autovetture è stimato in circa il 12% del totale globale.

Intese tutte le vetture del mondo, anche quelle euro sottozzero dei paesi poco o nulla toccati dallo sviluppo.

 

Azzerare per incanto l'inquinamento delle autovetture circolanti in Europa porterebbe quindi a spanne un miglioramento globale di un 2,5%.

 

Per carità, buttalo via, ma è ovviamente un numero preso per estremo eccesso (le vetture circolanti ora in europa sono tra le meno inquinanti al mondo, le sostitute elettriche per quanto più efficienti ambientalmente non sono a impatto zero, etc. etc.).

 

Immagino che qui qualcuno potrà avere numeri più esatti,

ma se l'ordine di grandezza fosse più o meno questo... beh pur auspicando una transizione verso la miglior sostenibilità... sostenibile,

non ritengo peregrino chiedersi se i tempi e i mondi in cui verosimilmente noi Europei saremo costretti a compierla valgano effettivamente i sacrifici richiestici.

 

Credo in tutta franchezza che una economia incentrata esclusivamente sul trasporto individuale elettrico sia effettivamente sostenibile solo cambiando totalmente i paradigmi della mobilità individuale, incluse le necessità stesse di mobilità quotidiana, e possa dare un reale beneficio effettivo esclusivamente se adottato a livello globale.

 

Fermo restando il ruolo di battistrada, bastone, e carota, che deve dare la politica,

credo che buona parte degli sforzi si debba rivolgere a favorire attivamente le condizioni perchè il passaggio sia il più spontaneo e fisiologico possibile, di modo che il cambio di paradigma sia naturale e avvenga all' effettivo incontro tra la maturità tecnologica e quella socio-economica, e francamente mi pare che l'UE stia cercando di farlo in modo troppo forzato.

Ma, soprattutto, perchè lo sforzo valga la candela deve essere promosso a livello globale, altrimenti sarà davvero solo un lavarsi di verde la coscienza,

e solo per chi potrà permetterselo...

 

Ciò detto,

basta che qualcuno mi continui a fare un po'di broda per i Solex del Bialbero, e io sarò comunque contento.

 

 

 

 

 

C'è un errore di fondo, l'Europa vuole ridurre tutti gli inquinanti nei prossimi 15 anni. QUello delle auto è solo un pezzo di un puzzle molto più ampio.

 

2 ore fa, 4200blu scrive:

 

...hmmmm...e la conversione di terreni agricoli in questo modo e meglio e meno invasivo per la produzione del grano e granturco?

 

La soluzione è energia nucleare (molto più pulita di qualunque energia derivata dal fossile) e solare sugli edifici. 

Now: Jeep Compass MY20 1.3 GSE Longitude (Me - 2021) - Dacia Spring Plus (Wife - 2022)

Previously: Fiat 500L ('68); Autobianchi Avenue Y10 1.1 ('93); Fiat Panda 900 ('98); Fiat Panda 1.2 ('04); Ford Focus SW 1.6 Tdci ('09); Fiat Punto Evo 1.4 GPL ('10); Lancia Ysilon 1.2 Argento ('16)

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4 ore fa, AlexMi scrive:

Le fotocamere digitali hanno mandato in pensione i rullini, si sono chiuse fabbriche, altre si sono aperte.

Nell'automotive abbiamo più cassa integrazione che persone che lavorano da anni, ben prima che arrivasse la svolta elettrica, quindi eviterei di usare il ricatto sociale per bloccare qualsiasi trasformazione, aldilà della validità della stessa.

 

Le fotocamere digitali hanno creato lavoro esclusivamente in Asia, togliendone ad Europa e Usa. Chissà come mai, quando "si chiudono fabbriche e si aprono da un altra parte", quell'"altra parte" non è mai qui.

 

Nell'automotive il problema è MOLTO più esteso dell'elettronica di consumo (relativamente recente) perchè rischiamo di perdere un know-how SECOLARE gettandolo letteralmente alle ortiche per favorire quasi esclusivamente... rullo di tamburi... la Cina, carramba che sorpresa! E questo senza migliorare in maniera incisiva la qualità dell'ambiente.

 

Mi spiace, questa io la chiamo pura ideologia.

 

In quanto al cosiddetto "ricatto sociale" beh... tutti quanti dobbiamo sempre sperare di non essere coinvolti in prima persona dai cambiamenti imposti dall'alto con scuse varie. Perchè se la perdita del lavoro ci tocca da vicino, e come noi milioni di altri, la macelleria sociale non è un semplice spauracchio. È la prospettiva.

 

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41 minuti fa, stigghiolaro scrive:

 

C'è un errore di fondo, l'Europa vuole ridurre tutti gli inquinanti nei prossimi 15 anni. QUello delle auto è solo un pezzo di un puzzle molto più ampio.

 

Oddio, benissimo che l'Europa voglia ridurre anche gli altri inquinanti, ma la cosa non inficia di una virgola il mio ragionamento.

Anzi, se l'impatto socioeconomico in questi altri ambiti fosse similare a quello per l'automotive, le criticità che evidenzio si moltiplicherebbero...

 

Il problema non è apprezzare o meno il beneficio ambientale, anche il più piccolo, ma valutarne con attenzione il costo economico e sociale,

e la cosa per l'automobile è molto, molto delicata da gestire, con complicazioni fino al lungo termine in moltissimi settori industriali, a fronte di un vantaggio ambientale tutto sommato molto limitato fuori dalle grandi aree metropolitane congestionate (su cui magari sarebbe più efficace ed efficente agire in modo mirato, in primis controllando e normando il riscaldamento degli edifici e gestendo il trasposto pubbilco)...

 

 

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20 ore fa, stigghiolaro scrive:

No, mi spiace non è così. Abbiamo distrutto il nostro ambiente e pretendiamo di farlo ancora indisturbatamente. Voglio lasciare un futuro migliore ai miei figli, e questo non vuol dire greenwashing, ma senso di responsabilità.

 

1 ora fa, stigghiolaro scrive:

La soluzione è energia nucleare (molto più pulita di qualunque energia derivata dal fossile) e solare sugli edifici. 

 

Pensi ai tuoi figli e vuoi lasciargli scorie nucleari che ancora non sappiamo come smaltire?

 

 

Esempio di scorie prodotte negli anni 60-70 che hanno iniziato a dare problemi dopo 30 anni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Schacht_Asse_II#:~:text=La Schacht Asse II (minera,Asse vicino Wolfenbüttel%2C in Germania.

 

(problema emerso nel 2008 e che proveranno a risolvere a partire dal 2033 con un costo extra di 3,7 miliardi)

https://en.wikipedia.org/wiki/Asse_II_mine#Current_progress

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