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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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On 1/7/2022 at 21:16, davos scrive:

Il ban al 2035 significa che dal 2035 uno deve prendere un auto elettrica e deve poterci essere una rete di collonnine capillare. Devi essere riuscito a fare punti di ricarica nei parcheggi pubblici e privati, luoghi di lavoro etc. Il ban al 2035 significa che le case non investiranno in nessuna tecnologia che non sia elettrica. Ben venga car sharing trasporto pubblico e anche taxi elettrici a prezzi normali. Un taxi deve essere alla portata di tutti. Per il resto per me oggi per come è organizzato il mondo l'auto è indispensabile. Certi usi possono essere evitati, ma per una vita piena per poter viaggiare, andare a lavoro fare la spesa, vacanze passioni portare i figli a scuola etc serve l'auto privata.. facendo il ban al 2025 si rischia al contrario che la gente continui ad usare auto ICE vecchie. Andavano esplorare tutte le soluzioni. Se una segmento b con 500 km di autonomia reale dovesse scendere di prezzo ok. Ma se nel 2035 dovesse costare ancora 50000 euro di  sarebbe un problema enorme. E magari una erev sarebbe costata 20000. E a livello di CO2 sarebbe infinitesimale la differenza. Il problema è che si è andati dietro a principi e non a cercare il risultato. Altrimenti non si parlerebbe solo di ban delle ICE ma di smartworking, riorganizzare i quartieri con servizi decentrati, trasporto pubblico, liberalizzazioni dei taxi etc etc.

 

Come se dal passato non avessimo visto che le case immatricolano tutto il possibile prima dei cambi di normativa, come se non sapessimo che esiste il mercato km0, usato semestrale etc.

Se è così problematico allora smettete di avere vetture private. Per fortuna le case si possono cambiare, così come i lavori.

 

No? Non si può cambiare casa per via di una bolla finanziaria?

No? Non si può cambiare lavoro perché lavoriamo spesso con contratti semischiavisti e stipendi miseri per una delle nazioni tecnicamente più avanzate al mondo?

 

Questi sono problemi strutturali, non legati all'auto. Quindi se vogliamo intervenire, si esce per strada, si manifesta politicamente, si lavora. Ma le macchine elettriche non ne hanno colpa. Accettiamo che sono già ora una maniera più efficace di spostarsi e, ci si augura, ci saranno nei prossimi anni più evoluzioni negli step delle batterie. Ci vorrà del tempo, ma il conservatorismo uccide, al contrario dell'evoluzione.

 

PS: nel 2035 una B costerà 50.000 anche ICE con gli attuali ritmi dell'inflazione. Anche di più! 😂

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31 minuti fa, aboutdas scrive:

 

Come se dal passato non avessimo visto che le case immatricolano tutto il possibile prima dei cambi di normativa, come se non sapessimo che esiste il mercato km0, usato semestrale etc.

Se è così problematico allora smettete di avere vetture private. Per fortuna le case si possono cambiare, così come i lavori.

 

No? Non si può cambiare casa per via di una bolla finanziaria?

No? Non si può cambiare lavoro perché lavoriamo spesso con contratti semischiavisti e stipendi miseri per una delle nazioni tecnicamente più avanzate al mondo?

 

Questi sono problemi strutturali, non legati all'auto. Quindi se vogliamo intervenire, si esce per strada, si manifesta politicamente, si lavora. Ma le macchine elettriche non ne hanno colpa. Accettiamo che sono già ora una maniera più efficace di spostarsi e, ci si augura, ci saranno nei prossimi anni più evoluzioni negli step delle batterie. Ci vorrà del tempo, ma il conservatorismo uccide, al contrario dell'evoluzione.

 

PS: nel 2035 una B costerà 50.000 anche ICE con gli attuali ritmi dell'inflazione. Anche di più! 😂

Non riesco a ragionare in maniera bipolare. Le critiche che ho fatto al modo in cui si affronta la transizione non sono critiche all'auto elettrica. Il problema per me è ragionare per princìpi. Auto elettrica = bene il resto = male. Hai l'obbiettivo di ridurre la CO2 prodotta, cerchi le strategie mgliori, col minor rapporto costi benefici, che ti danno i risultati migliori. Fai una transizione con obbiettivi realistici tenendo conto anche di altri aspetti tra cui il diritto alla mobilità. Qui si sta disegnando un mondo futuro uguale a quello di oggi solo con le auto elettriche. E pare che così hai risolto ogni problema. Quando ripeto banalmente è da ridisegnare in maniera completa. Stai rendendo impossibile vivere nei piccoli comuni perché non c'è lavoro e non c'è nulla, né cultura e tra un po' neppure scuole o  ospedali, bisogna spostarsi per ogni cosa, stai rendendo le città sempre più caotiche e invivibili, facendo centri commerciali enormi e chiudendo i negozi nei quartieri, le banche le poste etc, non vuoi lo smartworking etc etc. Nel mentre non hai una reale strategia per incrementare sensibilmente le energie rinnovabili. Farai andare le bev con energia prodotta da fossili. Spendi 30 miliardi per regalare il cappotto allo 0,1% delle abitazioni, gli regali pannelli fotovoltaici e batterie. Sempre banalmente quanto carburante si risparmierebbe abbassando i limiti di velocità a 110 in autostrada e facendoli rispettare nelle altre strade( so che è impopolare ma è un esempio) la soluzione sembra solo auto elettriche con batterie mostruose che si possono permettere solo i ricchi, con la fascia media che dovrà lavorare ancora di più per potersele permettere ( altra CO2)o semplicemente aggiustare e andare avanti con auto ICE ormai obsolete e inquinanti. Nel mentre continua a fare girare come schegge navi che portano merci in giro per il mondo. Se un erev costasse la metà di un bev ma ottenesse il 90% del risparmio di CO2 nell'uso comune perché per un principio non sfruttarla, usarla come transizione per eliminare in fretta auto euro <6. E potrei continuare. Io faccio una previsione nel 2035 ci sarà un mix energetico nel mondo ancora dipendente dai fossili con una riduzione minima o nulla della CO2 prodotta se non un aumento. Però si potranno vendere in Europa solo bev e chi le usa passerà da grande ecologista.

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Nonostante sia pro auto elettrica concordo con il principio. Nel sud Europa le auto hanno mediamente oltre i 10 anni, circolano ancora regolarmente dei trabiccoli anni 70-80, forse era il caso di cercare di portare la maggior parte del parco circolante almeno ad euro 5, con il resto euro 6 e per chi può permetterselo una bev. Se questa recessione continuerà al 2035 ci saranno ancora in giro le stesse auto di ora, solo più vecchie e malandate. Diventeremo come Cuba 😅🤦

 

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2 ore fa, davos scrive:

Non riesco a ragionare in maniera bipolare. Le critiche che ho fatto al modo in cui si affronta la transizione non sono critiche all'auto elettrica. Il problema per me è ragionare per princìpi. Auto elettrica = bene il resto = male. Hai l'obbiettivo di ridurre la CO2 prodotta, cerchi le strategie mgliori, col minor rapporto costi benefici, che ti danno i risultati migliori. Fai una transizione con obbiettivi realistici tenendo conto anche di altri aspetti tra cui il diritto alla mobilità. Qui si sta disegnando un mondo futuro uguale a quello di oggi solo con le auto elettriche. E pare che così hai risolto ogni problema. Quando ripeto banalmente è da ridisegnare in maniera completa. Stai rendendo impossibile vivere nei piccoli comuni perché non c'è lavoro e non c'è nulla, né cultura e tra un po' neppure scuole o  ospedali, bisogna spostarsi per ogni cosa, stai rendendo le città sempre più caotiche e invivibili, facendo centri commerciali enormi e chiudendo i negozi nei quartieri, le banche le poste etc, non vuoi lo smartworking etc etc. Nel mentre non hai una reale strategia per incrementare sensibilmente le energie rinnovabili. Farai andare le bev con energia prodotta da fossili. Spendi 30 miliardi per regalare il cappotto allo 0,1% delle abitazioni, gli regali pannelli fotovoltaici e batterie. Sempre banalmente quanto carburante si risparmierebbe abbassando i limiti di velocità a 110 in autostrada e facendoli rispettare nelle altre strade( so che è impopolare ma è un esempio) la soluzione sembra solo auto elettriche con batterie mostruose che si possono permettere solo i ricchi, con la fascia media che dovrà lavorare ancora di più per potersele permettere ( altra CO2)o semplicemente aggiustare e andare avanti con auto ICE ormai obsolete e inquinanti. Nel mentre continua a fare girare come schegge navi che portano merci in giro per il mondo. Se un erev costasse la metà di un bev ma ottenesse il 90% del risparmio di CO2 nell'uso comune perché per un principio non sfruttarla, usarla come transizione per eliminare in fretta auto euro <6. E potrei continuare. Io faccio una previsione nel 2035 ci sarà un mix energetico nel mondo ancora dipendente dai fossili con una riduzione minima o nulla della CO2 prodotta se non un aumento. Però si potranno vendere in Europa solo bev e chi le usa passerà da grande ecologista.

 

Sottoscrivo pienamente, ma purtroppo chi ragiona per semplice ideologia vede solo il dito, e mai la luna. Comunque si voglia far finta di non vedere, questa scelta (o meglio, questa imposizione dall'alto) da parte dell'europa sarà una catastrofe economica e, di conseguenza, sociale.

 

Al riguardo è assolutamente da leggere (per chi è abbonato) l'intervista fatta oggi dal Sole 24 Ore a Luca De Meo, nella quale spiega molto bene la follia della messa al bando del motore termico:

 

https://24plus.ilsole24ore.com/art/de-meo-e-sfida-tesla-vw-e-stellantis-il-baricentro-dell-auto-si-sposta-sempre-piu-est-AE8VKejB

 

 

Modificato da UomoAlfa
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4 ore fa, FoggyLC scrive:

 


Secondo me in Italia gioca un ruolo importante la ritrosia dell’italiano medio a spostarsi da dove è nato, anche se solo per una fase della propria vita.

Ma non sono d’accordo che sia un fenomeno solo italiano o per le PMI, succede in ogni posto dove i costi della vita rendono lo spostarsi vicino all’ufficio oggetivamente insostenibile: questo vale a Milano, ma anche in tutte le grandi città… parlando con miei colleghi che lavorano a Londra (andando in ufficio 3gg/settimana adesso) considerano chi ci mette 1 ora ad andare in ufficio “fortunato”. Colleghi che lavorano in Sylicon valley non ne parliamo… o vivono in un monolocale in affitto a 3000$/mese e solo 30 minuti di pendolarismo, o vivono in una casa adatta ad una famiglia a 2h di macchina se va bene.

 

In certe zone ok, ma qui in Italia si preferisce la villetta a 80km piuttosto che l'appartamento a 15.

Posizione rispettabilissima, ma deve essere chiaro che domani costerà molto più di oggi. 

Modificato da stev66

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3 ore fa, stev66 scrive:

In certe zone ok, ma qui in Italia si preferisce la villetta a 80km piuttosto che l'appartamento a 15.

Posizione rispettabilissima, ma deve essere chiaro che domani costerà molto più di oggi. 

Vero.

 

Ma a volte la scelta dipende da compromessi.

 

Se in una famiglia ciascuno lavora in un luogo diverso, cosa si fa? Uno dei due si licenzia? 

 

Lo smart working o il telelavoro sarebbe la soluzione che potrebbe risolvere (o contribuire, perlomeno) questo problema.

 

Il non vederlo da parte di molte PMI nostrane credo rischi di condurle poco lontano. Soprattutto quando ad essere coinvolti in queste problematiche sono quadri e responsabili.

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18 minuti fa, led zeppelin scrive:

Vero.

 

Ma a volte la scelta dipende da compromessi.

 

Se in una famiglia ciascuno lavora in un luogo diverso, cosa si fa? Uno dei due si licenzia? 

 

Lo smart working o il telelavoro sarebbe la soluzione che potrebbe risolvere (o contribuire, perlomeno) questo problema.

 

Il non vederlo da parte di molte PMI nostrane credo rischi di condurle poco lontano. Soprattutto quando ad essere coinvolti in queste problematiche sono quadri e responsabili.

Vero. 

Ma i compromessi aumenteranno di prezzo. 

Che ci piaccia o meno, viaggiare costerà di più. 

Elettrico, benzina, noccioline o gomma americana ( cit.) che sia. 

Temo che l'Italia come sempre dovrà esserci trascinata a forza. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Comunque se guardiamo ai nostri vicini europei, farsi mezz'ora almeno di macchina è la prassi per andare al lavoro.. non è neanche considerato disagio.

Siamo noi piuttosto che dobbiamo andare a lavoro in bici se no apriti cielo! 

Sopratutto poi nell'ambiente automotive.

  • Grazie! 1

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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13 minuti fa, Motron scrive:

Comunque se guardiamo ai nostri vicini europei, farsi mezz'ora almeno di macchina è la prassi per andare al lavoro.. non è neanche considerato disagio.

Siamo noi piuttosto che dobbiamo andare a lavoro in bici se no apriti cielo! 

Sopratutto poi nell'ambiente automotive.

Dipende sempre dove e come. Nei grandi centri urbani, l'auto è poco utilizzata perché esiste un TPL efficiente e capillare. 

Nelle pianure centrali di Francia, Germania ed Inghilterra, ovviamente si ha una situazione tipo Veneto ( tenti piccoli centri con moltissime strade) dove l'uso dell'auto è poco impattante. 

In Italia abbiamo invece : tre enormi agglomerati urbani ( Milano, Roma, Napoli) sviluppati senza il minimo piano regolatore, con TPL che va dal sufficiente al gravemente insufficiente e traffico incontrollabile e non canalabile.

Almeno altri tre agglomerati più piccoli ( Genova, Torino, Palermo), ma con gli stessi problemi acuiti da un TPL risibile o dall'orografia. 

Un tessuto residenziale/commerciale / industriale nato e sviluppato senza la minima pianificazione in pratica gestibile solo dal trasporto privato. 

Dove ciò non avviene, subentra l'orografia che penalizza pesantemente ( il 50% del territorio italiano è montano). 

Se a questo cocktail aggiungi la scarsa propensione dell'italiano all'utilizzo del TPL anche se disponibile, un tessuto lavorativo frammentato all'inverosimile sul territorio ed il forte ancoraggio alle realtà di origine costi quel che costi, ottieni una miscela esplosiva che non sarà certo disinnescata dalle BEV. 

 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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