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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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17 ore fa, maxsona scrive:

Fiat 500 elettrica a 19.000 euro, Mercedes EQB sconto 38%, segnali di un calo di prezzi?

Fiat 500 elettrica a 19.000 euro, Mercedes EQB sconto 38%, segnali di un calo di prezzi?

 

19.000€ con con 5.000€ di incentivi e finanziamento con taeg del 10%...

 

dove sarebbe il calo di prezzi?

Modificato da itr83
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2 ore fa, itr83 scrive:

 

19.000€ con con 5.000€ di incentivi e finanziamento con taeg del 10%...

 

dove sarebbe il calo di prezzi?

Il Taeg è 0,87%. Ma in ogni caso sarebbe da prendere per 3 anni poi restituirla. I km sopra i 15000 li paghi solo 0,06 cent. Quindi 1000 km 60 euro, 10000 600 euro.

Se uno fa 10000 km anno in città spende 2000 euro di benzina con un auto benzina vecchia, con questa se ricarichi a casa 400 euro. Se uno ha un auto vecchia e parcheggio dove può ricaricare io non avrei assolutamente dubbi come seconda auto in città.

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4 minuti fa, davos scrive:

Il Taeg è 0,87%. Ma in ogni caso sarebbe da prendere per 3 anni poi restituirla. I km sopra i 15000 li paghi solo 0,06 cent. Quindi 1000 km 60 euro, 10000 600 euro.

Se uno fa 10000 km anno in città spende 2000 euro di benzina con un auto benzina vecchia, con questa se ricarichi a casa 400 euro. Se uno ha un auto vecchia e parcheggio dove può ricaricare io non avrei assolutamente dubbi come seconda auto in città.

 

qui dice che il taeg è 10,10%

 

https://landing.fiat.com/it/promo-nuova-500/?campaignid=fiat~500elettrica&advertiserid=fiat&publisher=google&source=SEM&&&gclid=CjwKCAjw-KipBhBtEiwAWjgwrD8kl4HCEhlEcqlyu2yoEX-ozBULRvvSE2KfWX4K6pTX9Pa6iPR5FRoCVG0QAvD_BwE&gclsrc=aw.ds

 

 

Cita

1.250€ SCONTO ROTTAMAZIONE + 5.000€ INCENTIVI STATALI. Solo in caso di rottamazione di un veicolo omologato fino ad EURO 4 e di proprietà del cliente o di uno dei familiari conviventi da almeno dodici mesi. La Nuova 500 RED Listino €28.950 (IPT e contributo PFU esclusi), promo con incentivo statale €21.450 oppure €19.950 solo con finanziamento Contributo Prezzo di Stellantis Financial Services.
La Legge di Bilancio 2022 prevede un incentivo Statale per l’acquisto di autovetture parametrato alle emissioni di CO2 WLTP. Verificare sempre sui siti ufficiali delle autorità competenti la disponibilità dei fondi e il possesso dei requisiti per accedervi.

Es. di finanziamento Stellantis Financial Services Italia S.p.a.: Anticipo 0 €. Importo Totale del Credito 20.257,9 €. Importo Totale Dovuto 28.044,9 € composto da: Importo Totale del Credito, spese di istruttoria 395 €, Interessi 7.130,4 €, spese di incasso mensili 3,5 €, imposta sostitutiva sul contratto da addebitare sulla prima rata di 51,63 €. L'offerta include servizi facoltativi di Identicar 12 mesi 265 €, Tyre Insurance 42,9 €. Tale importo è da restituirsi in n° 60 rate come segue: n° 2 rate da 0 €, n° 57 rate da 303 € incluse spese di incasso mensili di 3,5 € e una Rata Finale Residua di 10.718,6 € (pari al Valore Garantito Futuro). Spese invio rendiconto periodico cartaceo: 0 € /anno. TAN (fisso) 8,75%, TAEG 10,1%. Solo in caso di restituzione e/o sostituzione del veicolo alla scadenza contrattualmente prevista, verrà addebitato un costo pari a 0,1 €/ km ove il veicolo abbia superato il chilometraggio massimo di 25.000 km.

 

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19 ore fa, aboutdas scrive:

Tuttavia, ci saranno luoghi dove, per esempio per densità abitativa, o complicazioni territoriali, un operatore di TPL riuscirà difficilmente ad operare in profitto, per quanto bravi siano i lavoratori, ed è prevedibile.

 

Occhio che stai mescolando la sostenibilità del servizio con l'eventuale profittabilità per un operatore privato.

Tutto il TPL del mondo vive in perdita. Ci possono essere singole corse a forte domanda che si ripagano di soli biglietti, come fanno i servizi lunga percorrenza a mercato, ma nel complesso dei servizi praticamente qualunque bacino o insieme di linee nella realtà non si riesce a sostenere così e ha bisogno di essere integrato con contributi pubblici tramite un Contratto di Servizio. In che percentuale varia da caso a caso, di media tieni conto di un terzo di copertura tramite vendita di titoli di viaggio; il resto deve venire dalla comunità.

 

Questa ripartizione è scorrelata dal fatto che il servizio venga assegnato in house ad un operatore di proprietà pubblica o tramite gara ad un operatore privato, la cui remunerazione deriverà in parte dal contributo pubblico al servizio (CdS) e in parte dalla vendita di titoli.

C'è una fallacia di base nel contrapporre il profitto dell'operatore con la necessità di sussidio pubblico per sostenere il servizio: uno è legato all'efficienza nell'uso delle risorse, l'altra alla quantità di risorse che la comunità ritiene di assegnare per un dato servizio.

 

Una comunità potrebbe persino decidere di volere un servizio pubblico completamente sostenuto tramite CdS, senza alcuna tariffa per l'uso, e comunque potrebbe essere più conveniente assegnare questo servizio ad un operatore privato, inclusa la sua remunerazione.

 

19 ore fa, aboutdas scrive:

O, all'interno dello stesso territorio operato da un TPL, alcune linee saranno profittevoli ed altre in perdita. Ma non per questo devono essere tagliate, favorendo la mobilità e l'inclusione della popolazione.

Le risorse però sono limitate, nessuno può permettersi di tenere in piedi qualunque servizio dovunque e sempre.

Vanno operate delle scelte, da parte della comunità.

La logica del "a tutti un po'" ha portato all'impoverimento dell'offerta di TPL per tutti, perché si traduce nell'avere una miriade di linee ma con orari e frequenze inutili. Questo perché psicologicamente per una comunità è più difficile accettare di perdere l'unica coppia di corse che ha, anche se non le usa nessuno, rispetto a tagliare una coppia di corse in mezzo ad un servizio fitto e ben usato (che però è ben usato solo fintanto che è fitto...).

Dai e dai si sono ammazzati i servizi davvero usati, per mantenere in vita delle linee zombies che servono solo a dire "Ci sono anche io sulla cartina".

 

Far girare un autobus con una persona a bordo NON è un buon servizio per la società, perché quelle risorse potevano sicuramente essere impiegate meglio (= servendo più persone con lo stesso mezzo).

 

Questo peraltro vale in generale per i servizi pubblici. La questione alla fine si riduce alla dispersione territoriale, in sostanza i posti piccoli ed isolati hanno bisogno di essere sussidiati per avere i servizi e non è scontato che sia giusto farlo.

 

Tipicamente quando si affronta il tema dei costi della mobilità (pubblica o privata) ci si arena nel giudicare la presentazione del conto come "limitazione della libertà di muoversi" (sorvolando di solito sul fatto che certe libertà sono state godute scaricando debito ed esternalità su altri).

Personalmente traccio la linea sulla base dell'autosostentamento da parte delle comunità. Non ho niente in contrario al fatto che una persona voglia vivere in un'ambiente più selvatico, in paesi piccoli e poco frequentati, ma a patto che accetti di avere dei servizi e delle abitudini molto limitati rispetto a quelli di cui può godere vivendo in una comunità più densa.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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43 minuti fa, Wilhem275 scrive:

Non ho niente in contrario al fatto che una persona voglia vivere in un'ambiente più selvatico, in paesi piccoli e poco frequentati, ma a patto che accetti di avere dei servizi e delle abitudini molto limitati rispetto a quelli di cui può godere vivendo in una comunità più densa.

A patto anche che non gli si tolga la possibilità di viaggiare e raggiungere i servizi essenziali. Se no i morti di fame sono costretti a vivere in città, dove del resto i prezzi delle abitazioni sono più alti di un fattore da 3 a 10 rispetto ai piccoli centri e diventano ancor più morti di fame.

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15 minuti fa, jameson scrive:

A patto anche che non gli si tolga la possibilità di viaggiare e raggiungere i servizi essenziali. Se no i morti di fame sono costretti a vivere in città, dove del resto i prezzi delle abitazioni sono più alti di un fattore da 3 a 10 rispetto ai piccoli centri e diventano ancor più morti di fame.

 

Infatti, ci sono situazioni in cui un servizio di trasporto pubblico è oggettivamente insostenibile però poi non puoi impedire a chi vive lì di usare l'auto per spostarsi...

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Non si tratta di togliere niente a nessuno, si tratta di far pagare per ciò che si usa e per quanto si impatta (costi diretti ed esternalità). Se fai pagare la mobilità in base alle esternalità che genera diventa abbastanza automatico che muoversi in auto in aree scarsamente abitate sia molto più economico che muoversi in aree dense (banalmente si scaricano effetti su molte meno persone).

Tradotto nella pratica, il problema non è chi usa le auto nei paeselli in mezzo ai campi, e nemmeno chi vuole abitare in mezzo ai campi per la pace dei sensi e si adatta quando si tratta di raggiungere i servizi in città, ma chi chi vuole abitare in mezzo ai campi per la (propria) pace dei sensi e raggiungere le città in auto per (propria) comodità e flessibilità... disturbando la pace dei sensi di quelli che stanno nel mezzo, i quali ad oggi non hanno voce in capitolo (ed anzi danno pure un po' fastidio se provano ad averla).

 

Osservo però che ogni volta che si mette in discussione l'attuale sistema di mobilità c'è grande fermento per la difesa di chi adesso è in una posizione di privilegio*, e lo posso anche capire, ma entrasse mai nell'equazione chi invece si cucca gli effetti e magari non vorrebbe. Quelli non esistono.

Questo approccio menefreghista all'uso dell'auto è esattamente il motivo per cui questo sistema è finito in discussione.

 

*regolarmente rappresentato come la povera merdaccia in fondo alla scala dei redditi che usa l'auto esclusivamente per andare da casa al suo misero posto di lavoro da inferiore o al più fino al discount, non mezzo metro oltre le necessità di sostentamento. Proprio l'uso più rappresentativo di come oggi usiamo le auto...

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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57 minuti fa, Wilhem275 scrive:

Osservo però che ogni volta che si mette in discussione l'attuale sistema di mobilità c'è grande fermento per la difesa di chi adesso è in una posizione di privilegio*, e lo posso anche capire, ma entrasse mai nell'equazione chi invece si cucca gli effetti e magari non vorrebbe. Quelli non esistono.

Quindi chi abita nei paeselli secondo te è un privilegiato rispetto a chi abita al centro di Milano o Roma?

Quali sarebbero gli "effetti"? Il rumore? Il particolato? La CO2?

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18 minuti fa, jameson scrive:

Quindi chi abita nei paeselli secondo te è un privilegiato rispetto a chi abita al centro di Milano o Roma?

Per favore rileggi, perché da nessuna parte ho messo a confronto queste due cose. Sono due pezzi di discorso che ho fatto ben separati tra loro.

 

Gli effetti, le esternalità, sono tutto ciò che un'auto (ma non solo un'auto, qualunque veicolo) produce come scarto della funzione "Spostare il contenuto", che verranno lasciati a chi dello spostamento non sta giovando:

- i rischi di subire danni da incidente

- lo spazio da dedicare al transito

- i costi di manutenzione della via

- rumore e conseguenti disturbi di salute

- emissioni varie e conseguenti disturbi di salute

- imbruttimento del panorama

- ...

 

Tutte cose su cui la percezione di quanto pesino è personale, ma è oggettivo che chiunque, in condizioni di libera scelta, preferirebbe farne a meno.

There's no replacement for displacement.

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