Transizione ecologica ed il futuro della mobilità

[4200blu]

Il futuro e usare, non possedere.

 

 

[TonyH]

28 minuti fa, stev66 scrive:

Per lo meno in Italia,  questo vuol dire vendite del nuovo a picco ed importazione di usato fresco ice dai paesi che lo stanno dismettendo .

 

non è che l’economia europea in questo momento versi in condizioni di abbondanza. A partire da Germania e Francia.

 

1 minuto fa, 4200blu scrive:

Il futuro e usare, non possedere.

 

 

Ci sono già stati casi (su Amazon) dove nonostante gli utenti avessero pagato per fruire il contenuto è stato cancellato deliberatamente dalla piattaforma.

Anche no grazie per un oggetto mostruosamente costoso come l’auto.

[Albe89]

9 minuti fa, 4200blu scrive:

Il futuro e usare, non possedere.

 

 

Che è l'esatto opposto di "transizione ecologia". 

Quando si entra in una logica di uso e non di possesso le cose durano molto molto di meno, di conseguenza aumentano i rifiuti per inutilizzo. 

[4200blu]

4 minuti fa, Albe89 scrive:

Che è l'esatto opposto di "transizione ecologia". 

Quando si entra in una logica di uso e non di possesso le cose durano molto molto di meno, di conseguenza aumentano i rifiuti per inutilizzo. 

 

Non deve essere cosi. Con una economia circolare non ci sono molti rifiuti perche i materiali sono usati per prossimi prodotti.

 

 

[A.Masera]

20 ore fa, stev66 scrive:

Magari anni '30 no ( parlo di Italia ) ma anni '70 si.

Un'auto ogni 4 persone circa.

 

Non dovrei parlare dato che usiamo ogni giorno 2 auto in due per fare casa lavoro da 3km, ma io concettualmente sono favorevole.

l’auto del lavoro sono costretto ad usarla ma ad esempio mia moglie ha il culo pesante.

 

Troppe auto circolanti, città che si sono adeguate mettendo in secondo piano la mobilità pubblica o alternativa, strade perennemente intasate.

 

 

[stev66]

45 minuti fa, 4200blu scrive:

Il futuro e usare, non possedere.

 

 

Questo è il futuro prospettato dalla commissione UE e compagnia cantante. 

Che ad oggi , diventa sempre più improbabile. 

E del tutto inapplicabile in Italia. 

[TonyH]

4 minuti fa, stev66 scrive:

Questo è il futuro prospettato dalla commissione UE e compagnia cantante. 

Che ad oggi , diventa sempre più improbabile. 

E del tutto inapplicabile in Italia. 

Ma è inapplicabile per un privato punto.

Se per xyz motivi hai una diminuzione/mancanza di reddito, cosa fai? Già sei nella merda per i consumi continui, se devi accannare anche ai beni magari strumentali fai prima ad appenderti a un lampadario.

Modificato 25 Agosto da TonyH

[4200blu]

23 minuti fa, stev66 scrive:

Questo è il futuro prospettato dalla commissione UE e compagnia cantante. 

Che ad oggi , diventa sempre più improbabile. 

E del tutto inapplicabile in Italia. 

 

Dubito che i processi e sviluppi globali terranno conto dell'italia con i suoi 60Mio consumatori.

 

 

[gpat]

12 minuti fa, 4200blu scrive:

 

Dubito che i processi e sviluppi globali terranno conto dell'italia con i suoi 60Mio consumatori.

 

 

L'Italia è molto in alto nella lista rispetto a tanti altri paesi, più che altro gli sviluppi globali non possono allargare a tutto il mondo un paradigma che va bene per il nordeuropa e forse Francia e Germania (neanche al 100% secondo me).

 

Ci sono intere nazioni che vanno avanti con auto che a momenti hanno il carburatore, loro non devono fare nulla per salvare il mondo?

Modificato 25 Agosto da gpat

[Wilhem275]

1 ora fa, Albe89 scrive:

Che è l'esatto opposto di "transizione ecologia". 

Quando si entra in una logica di uso e non di possesso le cose durano molto molto di meno, di conseguenza aumentano i rifiuti per inutilizzo. 

Questo però non è vero, almeno nel settore dei trasporti. Tutti i mezzi che tradizionalmente sono usati e non posseduti hanno un ciclo di vita molto più lungo rispetto all'automobile di proprietà, e al tempo stesso hanno uno sfruttamento molto più intensivo.

 

Questo perché sono beni non associati alla voluttuosità tipica dell'automobile, esiste una componente di immagine ma ha un peso insignificante rispetto ai parametri economici di gestione del bene. Nessuno si mette a sostituire un treno "per sfizio di cambiare".

Questa dinamica la si vede al massimo nel settore degli autobus da turismo, e comunque su una scala abbondantemente più lunga.

 

Questo aspetto dell'automobile è un vero e proprio lusso, e sinceramente non ci vedo nessuna tragedia sociale se arriveremo a farne a meno.

 

L'altro problema dell'automobile, collegato al precedente, è che l'estetica di quel bene è fragilissima: ci vuole un niente a fare dei danni che da ripristinare hanno un costo importante rispetto al valore totale del bene. Sempre a causa del peso che ha l'immagine, quel tipo di danni vengono considerati fortemente svalutanti rispetto al valore "tecnico" del bene.

E' un lusso anche questo...

 

A me da appassionato può anche intristire che si chiuda il capitolo storico della bella auto come oggetto di immagine, ma oggettivamente questa roba economicamente è un pozzo senza fondo e farne a meno non toglierà mobilità a nessuno (anzi, semmai un'auto mediamente più grezza sarà anche più accessibile e durevole).