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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Il botto Toyota ha iniziato a farlo con Auris e Yaris 2014, prima dello sbiancamento anale post-dieselgate.

 

E hanno continuato a essere comprate in buoni volumi pur in assenza di incentivi 

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Credo le case automobilistiche avrebbero dovuto, inizialmente, produrre auto BEV solo nei segmenti superiori, per iniziare a fare esperienza con le nuove tecnologie e i processi produttivi. Negli altri segmenti avrebbero dovuto via via introdurre livelli di ibridificazione sempre più spinta, in pratica proporre solo ibridi serie (PHEV o no) per accompagnare il mercato verso il completo switch-down del 2035. A quel punto, compri un'auto elettrica o vai a piedi.

 

 

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47 minuti fa, led zeppelin scrive:

Ma piaccia o meno, questa transizione è comunque cominciata. 

 

In alcune parti del pianeta è pure a stato avanzato. 

 

Quello su cui sono d'accordo, è che sia stata troppo spinta senza tenere i piedi per terra. 

 

Ma non è che per questo bisogna bloccare tutto e tanti saluti. 

 

Semmai, ho l'impressione che come Toyota oltre un quarto di secolo fa ci ha azzeccato con l'ibrido, ora potrebbe azzeccarci nuovamente con l'idrogeno. 


Sono perfettamente d’accordo, il progresso non si ferma, tra pochi lustri ci muoveremo tutti con mezzi elettrici e nessuno rimpiangerà le termiche, così come ora con un ibrido su molti tipi di auto difficilmente si rimpiangono i vecchi turbodiesel, tuttavia Bruxelles ha sbagliato a imporre una scaletta difficile da rispettare prima con emissioni di Co2 calcolate in modo folle (di fatto si privilegiano i bestioni PHEV e si penalizzano le auto senza forma di ibridazione) e poi con il termine del 2035 che di fatto sta uccidendo l’auto europea popolare.

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1983 Citroen 2CV6 Charleston bordeaux/nera

2024 Alfa Romeo Tonale 1,5 160cv Sprint

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33 minuti fa, led zeppelin scrive:

Ma sei sicuro che l'ibrido si sia diffuso unicamente per scelta spontanea, e non anche sull'onda, negli ultimi 9 anni, di dieselgate, elettrificazione annunciata, blocchi traffico e via dicendo?

 

Fortuna ha voluto anche che nello stesso periodo l'ibrido abbia fatto passi da gigante (confrontare le ibride Toyota di 10 anni fa con quelle di oggi), questo è vero. 

 

Curioso che tu porti Toyota come esempio ma che il suddetto produttore (comunque il primo al mondo) sia il primo oppositore a una transizione energetica verso 100% EV...

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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39 minuti fa, leon82 scrive:

, il progresso non si ferma, tra pochi lustri ci muoveremo tutti con mezzi elettrici e nessuno rimpiangerà le termiche,

E chissà che una volta distrutto il settore per passare tutti ad elettrodomestici su quattro ruote cosa si inventeranno di nuovo

 

 

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Il problema non nasce dalle BEV in sé,  ma dalla mancanza, almeno per ora, della BEV "Fiat 850", cioè di una BEV dal prezzo accettabile ( fiat 850 costava 9 mensilità di un operaio ) e che permetta quasi tutto quello permesso dalle termiche attuali ( esattamente  come fiat 850 ed i suoi 120 km/h sostenibili ed i suoi quattro posti ) permetteva.

Ora le BEV di costi accettabil hanno autonomie risibili ( per esempio e C3 ) , o se hanno autonomie accettabili hanno costi elevati al di là della dimensione ed in pratica allineati al di là del modello.

Oppure hanno pwt scadenti come le MG, che in tutte le prove hanno autonomie paragonabili con le CMP elettriche che hanno tagli di batterie molto più piccole .

Se vuoi far scendere qualcuno dalla Panda o dalla 208 termica, devi offrirgli almeno una Panda od una 208 elettrica di simile facilita d'uso, che non trasformi qualsiasi viaggio più  lungo di 200 km in una via crucis in cui gli stalli di ricarica prendono il posto delle stazioni . 

Oppure lo obblighi ( strada scelta dal legislatore ) , ma è tutto da dimostrare che questo obbligo si possa poi nella pratica rendere effettivo .

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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34 minuti fa, stev66 scrive:

cioè di una BEV dal prezzo accettabile

…a cosa ti serve una bev a prezzo basso, quando non hai un punto di ricarico a casa e non ci sono colonnine a 1000kWH (per una ricarica in 5min) in densita come oggi distributori ? Per NIENTE.  
 

 

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53 minuti fa, stev66 scrive:

Il problema non nasce dalle BEV in sé,  ma dalla mancanza, almeno per ora, della BEV "Fiat 850", cioè di una BEV dal prezzo accettabile ( fiat 850 costava 9 mensilità di un operaio ) e che permetta quasi tutto quello permesso dalle termiche attuali ( esattamente  come fiat 850 ed i suoi 120 km/h sostenibili ed i suoi quattro posti ) permetteva.

Ora le BEV di costi accettabil hanno autonomie risibili ( per esempio e C3 ) , o se hanno autonomie accettabili hanno costi elevati al di là della dimensione ed in pratica allineati al di là del modello.

Oppure hanno pwt scadenti come le MG, che in tutte le prove hanno autonomie paragonabili con le CMP elettriche che hanno tagli di batterie molto più piccole .

Se vuoi far scendere qualcuno dalla Panda o dalla 208 termica, devi offrirgli almeno una Panda od una 208 elettrica di simile facilita d'uso, che non trasformi qualsiasi viaggio più  lungo di 200 km in una via crucis in cui gli stalli di ricarica prendono il posto delle stazioni . 

Oppure lo obblighi ( strada scelta dal legislatore ) , ma è tutto da dimostrare che questo obbligo si possa poi nella pratica rendere effettivo .

 

 

Poi arriverà la parte più divertente, quella della lotta all'ultimo sangue alle colonnine per spartirsi le prese di ricarica e l'output energetico da razionare.

Solo chi sopravviverà sarà degno di vivere nell'utopia progettata per noi dalla UE.

In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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In Italia il problema non è tanto la diffusione dei punti di ricarica, ma semmai i costi di ricarica, anche se guardando i numeri questo non giustifica la bassa posizione nelle vendite, siamo a livello della Bulgaria e ci battono Lettonia, Romania, Estonia, Lituania, Cipro, etc …

 

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35 minuti fa, xtom scrive:

In Italia il problema non è tanto la diffusione dei punti di ricarica, ma semmai i costi di ricarica, anche se guardando i numeri questo non giustifica la bassa posizione nelle vendite, siamo a livello della Bulgaria e ci battono Lettonia, Romania, Estonia, Lituania, Cipro, etc …

 

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A me sorprende anche un dato "stranamente" alto come quello del Portogallo. 

 

Non è che le auto elettriche vengono acquistate/immatricolate in paesi più "convenienti" e poi utilizzate realmente altrove?

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