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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Non è solo una questione energetica, climatica ed ecologica, ma è anche una questione geopolitica, meno dipendiamo dalle fonti fossili, meno dipendiamo da stati "poco democratici".

 

Anche l'uranio per le centrali nucleari possiamo considerarlo una fonte fossile, il 60% delle forniture è in mano alla russa Rosatom, inoltre La Russia è il maggiore esportatore mondiale di gas naturale, il secondo esportatore di petrolio e il terzo esportatore di carbone.

 

Le rinnovabili invece crescono continuamente e hanno ancora ampi spazi di miglioramento, basti pensare che in Italia, con tutto il vento che abbiamo, la potenza eolica installata è solo un quinto di quella della Germania.

 

 

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1 minuto fa, xtom scrive:

Non è solo una questione energetica, climatica ed ecologica, ma è anche una questione geopolitica, meno dipendiamo dalle fonti fossili, meno dipendiamo da stati "poco democratici".

 

Anche l'uranio per le centrali nucleari possiamo considerarlo una fonte fossile, il 60% delle forniture è in mano alla russa Rosatom, inoltre La Russia è il maggiore esportatore mondiale di gas naturale, il secondo esportatore di petrolio e il terzo esportatore di carbone.

 

Le rinnovabili invece crescono continuamente e hanno ancora ampi spazi di miglioramento, basti pensare che in Italia, con tutto il vento che abbiamo, la potenza eolica installata è solo un quinto di quella della Germania.

 

 

Bisognerebbe anche smarcarsi dalle forniture orientali di batterie ed elettronica in genere, altrimenti allenti una dipendenza ma ne rafforzi un'altra.

 

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20 minuti fa, LiF scrive:

Si sta andando in questa direzione anche in campo energetico ma puntando su tutto il resto delle rinnovabili. Sul fatto che sia possibile arrivarci anche senza la fissione nucleare ci sono pareri discordanti.

I pareri discordanti oscillano tra "mai" e "col cazzo".

16 minuti fa, xtom scrive:

Non è solo una questione energetica, climatica ed ecologica, ma è anche una questione geopolitica, meno dipendiamo dalle fonti fossili, meno dipendiamo da stati "poco democratici".

Quindi perché non usare i biocarburanti che ci produciamo già in casa in quantità?

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2 minuti fa, gilerak scrive:

Bisognerebbe anche smarcarsi dalle forniture orientali di batterie ed elettronica in genere, altrimenti allenti una dipendenza ma ne rafforzi un'altra.

 

 

Certamente, ma qui il problema è soprattutto la delocalizzazione di certe attività, anche altamente automatizzate, che potrebbero tranquillamente essere svolte in Europa senza troppi problemi di costo.

 

 

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1 ora fa, xtom scrive:

 

Certamente, ma qui il problema è soprattutto la delocalizzazione di certe attività, anche altamente automatizzate, che potrebbero tranquillamente essere svolte in Europa senza troppi problemi di costo.

 

 

A quali attività ti riferisci?

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19 minuti fa, gilerak scrive:

A quali attività ti riferisci?

 

Produzione di chip, batterie, etc ... dove il costo della manodopera influisce poco, perché sono produzioni altamente automatizzate.

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22 minuti fa, xtom scrive:

 

Produzione di chip, batterie, etc ... dove il costo della manodopera influisce poco, perché sono produzioni altamente automatizzate.

Ah ok, ma qui mancano le competenze, credo, per fare queste cose.

Creare una fonderia efficiente per fare dei chip non è da poco, anche Intel ha avuto problemi in questo senso.

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5 ore fa, Muschio scrive:


No, il fine è solo uno: portare la EU ad esser carbon neutral per il 2050. E questa visione si riflette in tutti i settori produttivi e non solo (vedi pompe di calore vs stufe), comportando forzature per i mercati come quello auto ma non solo. Possiamo vederlo come una sfida, o come un azzardo, ma non penso ci sia alcun sotterfugio strano per render le auto elitarie. Il costo è una mera conseguenza del numero di vetture prodotte e di una tecnologia ancora non matura (dal punto di vista produttivo). Questo paradigma causa tutti gli effetti che ravvisiamo, ed è molto discutibile come scelta. 

Ma come fanno a non diventare elitarie se il più piccolo cessetto viene 17 k€?? Per non parlare delle elettriche. Non so se avete contezza del mercato dell' auto e delle formule di " acquisto" delle stesse che di fatto sono mutui e basta ( nel senso che paghi le rate e non sei mai padrone di nulla)

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Non è solo una questione energetica, climatica ed ecologica, ma è anche una questione geopolitica, meno dipendiamo dalle fonti fossili, meno dipendiamo da stati "poco democratici".
 
Anche l'uranio per le centrali nucleari possiamo considerarlo una fonte fossile, il 60% delle forniture è in mano alla russa Rosatom, inoltre La Russia è il maggiore esportatore mondiale di gas naturale, il secondo esportatore di petrolio e il terzo esportatore di carbone.
 
Le rinnovabili invece crescono continuamente e hanno ancora ampi spazi di miglioramento, basti pensare che in Italia, con tutto il vento che abbiamo, la potenza eolica installata è solo un quinto di quella della Germania.
 
 

Perché avere 3/4 del tessuto produttivo europeo comprato da aziende di paesi non democratici invece va bene? Tra un po' non avremo più nemmeno bisogno dell'elettricità se continuiamo così, ci basterà avere la legna da ardere e qualche animale da cacciare.
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17 ore fa, xtom scrive:

 

Produzione di chip, batterie, etc ... dove il costo della manodopera influisce poco, perché sono produzioni altamente automatizzate.

Di chip ne facciamo già parecchi in Italia.

17 ore fa, gilerak scrive:

Ah ok, ma qui mancano le competenze, credo, per fare queste cose.

Creare una fonderia efficiente per fare dei chip non è da poco, anche Intel ha avuto problemi in questo senso.

Ci sono e come.

Il padre del processo MOS con gate in silicio autoallineante, che ha permesso di realizzare i primi microprocessori, è l'italiano Federico Faggin, che veniva da SGS (oggi STMicroelectronics) ed è andato in Intel nell'ambito di un programma di collaborazione.

A tutt'oggi siamo messi molto bene.

L'Italia dei chip

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