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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Messaggi Raccomandati:

21 minuti fa, parish scrive:

Senza entrare nella politica, ricordo che la nuova commissione europea è in totale continuità con la precedente, per usare un eufemismo, e per ora non hanno dato la minima idea di voler modificare queste regole.

https://www.corriere.it/economia/aziende/24_dicembre_02/auto-elettrica-ppe-chiede-di-rinviare-la-scadenza-del-2035-1508f1a7-689c-44f0-b154-f8436654cxlk.shtml

 

Auto elettrica, Ppe chiede di rinviare la scadenza del 2035

di Claudio Del Frate

La richiesta in fase di elaborazione formale mentre esplodono le crisi di Volkswagen e Stellantis: «Riconoscere il ruolo di tutte le tecnologie nella riduzione delle emissioni di CO2» 

Modificato da M86
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Poi ripeto.

Voi siete stati bravi, vi siete adeguati alla pianificazione  magari lasciando un bel po' di vendite per strada . Poi per le pressioni di qualcuno si cambiano le regole.

Risultato : voi fallite , perché  indietro non si torna, ma se fallite voi vi portate dietro un bel po' di persone.

L'EU non è  la F1, che in fondo è  un baraccone che dà spettacolo e quindi può  cambiare le regole in corsa.

Cambiare le regole in corsa vuole dire far saltare ogni pianificazione,  perché non sei più in grado di fare investimenti a lungo termine. Anche per i salvati.

Sarebbe come dire a chiha investito tutto nell'eolico " scusa ci siamo sbagliati, il carbone va ancora bene" . 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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6 minuti fa, Kay195 scrive:

Dagli tempo, quando la nave incomincerà ad affondare (e già imbarca parecchia acqua) vedi che i timonieri cambieranno rotta

 

Guarda l'unica cosa che dovrebbe fare la politica è calmierare i prezzi di ricarica elettrica obbligando tutti gli operatori a seguire una tariffa unica nazionale, poi tutto il resto verrà da se.

 

 

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Il problema principale secondo me è che uno dei Paesi con un peso politico maggiore, la Germania, che avrebbe potuto spingere per una soluzione almeno temporanea (come avrete capito da messaggi precedenti, sono contrario a queste sanzioni, perché colpiscono il soggetto sbagliato),  proprio in questo frangente di gravissima crisi industriale, europea e anche tedesca, si ritrova ad avere neanche a farlo apposta anche il proprio governo in crisi (e in campagna elettorale), nel momento più sbagliato.

6 minuti fa, xtom scrive:

 

Guarda l'unica cosa che dovrebbe fare la politica è calmierare i prezzi di ricarica elettrica obbligando tutti gli operatori a seguire una tariffa unica nazionale, poi tutto il resto verrà da se.

 

 

O quantomeno sollecitare l'ampliamento dell'infrastruttura di ricarica...

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26 minuti fa, savio.79 scrive:

O quantomeno sollecitare l'ampliamento dell'infrastruttura di ricarica...

Ma guarda, ci stavo pensando giusto ieri.

Ampliare l'infrastruttura di ricarica significa fare scavi per portare i cavi di alta tensione o quantomeno media, costruire le cabine per alimentare le colonnine...

Chi dovrebbe pagare? I comuni. Che non hanno neanche i soldi per gli stipendi...

39 minuti fa, stev66 scrive:

Poi ripeto.

Voi siete stati bravi, vi siete adeguati alla pianificazione  magari lasciando un bel po' di vendite per strada . Poi per le pressioni di qualcuno si cambiano le regole.

Risultato : voi fallite , perché  indietro non si torna, ma se fallite voi vi portate dietro un bel po' di persone.

L'EU non è  la F1, che in fondo è  un baraccone che dà spettacolo e quindi può  cambiare le regole in corsa.

Cambiare le regole in corsa vuole dire far saltare ogni pianificazione,  perché non sei più in grado di fare investimenti a lungo termine. Anche per i salvati.

Sarebbe come dire a chiha investito tutto nell'eolico " scusa ci siamo sbagliati, il carbone va ancora bene" . 

Con l'elettrico si chiude tutti.

Comunque mica è vietato vendere le auto elettriche, eh.

È vietare le altre per parare il culo a chi ci ha investito tutto che non mi va bene.

Se qualcuno ha sperato di buttare al cesso tutta la progettazione ICE per risparmiare vendendo le macchinette dell'autoscontro, non degnandosi di fare un'indagine di mercato e sperando nell'obbligo, peggio per lui.

Rimane comunque da dire che tutto il mondo tranne la UE gli ICE non li ha vietati, quindi non facciamo finta che tornare indietro adesso sia tutto questo dramma.

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Per me devono affossare tutto, il progetto non funziona, le elettriche non vanno, non soddisfano le esigenze (di prezzo, di autonomia, ecc...) della maggior parte della popolazione che anzi odia questa soluzione.

Si mettono paletti sulle ibride che fanno aumentare i prezzi, si obbliga ad una transizione che non siamo pronti e soprattutto non servirebbe a niente perchè l'Europa ricopre una piccolissima % rispetto al resto del mondo.

Resto del mondo in cui zona si butta i rifiuti o sostanze direttamente in mare o si utilizza macchinari dei primi anni del '900.

 

Si ammazza l'azienda automobilistica europea e centinaia di migliaia di lavoratori per incidere un piccolissima percentuale sulle emissioni mondiali che viene spazzata via dagli altri continenti che sono indietro decenni.

 

Sono favorevole che nei centri città si cerchi di pulire l'aria, ma non obblighiamo a comprare ciò che non vogliamo.

 

annullate tutto

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8 minuti fa, jameson scrive:

Ampliare l'infrastruttura di ricarica significa fare scavi per portare i cavi di alta tensione o quantomeno media, costruire le cabine per alimentare le colonnine...

Chi dovrebbe pagare? I comuni. Che non hanno neanche i soldi per gli stipendi...

 

Tutto lavoro non delocalizzabile in gran parte già finanziato con il PNRR. I comuni non tirano fuori soldi, semmai danno solo i permessi per gli eventuali scavi e per le zone di ricarica su suolo pubblico.

 

Chissà se quando hanno cominciato a costruire le prime pompe di benzina si sono posti gli stessi problemi e vendevano la benzina a caro costo perché c'erano poche auto? 

 

La realtà è che se oggi apre un nuovo distributore la benzina costa uguale, i costi del distributore chi li sostiene?

 

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20 minuti fa, xtom scrive:

Tutto lavoro non delocalizzabile in gran parte già finanziato con il PNRR. I comuni non tirano fuori soldi, semmai danno solo i permessi per gli eventuali scavi e per le zone di ricarica su suolo pubblico.

 

Chissà se quando hanno cominciato a costruire le prime pompe di benzina si sono posti gli stessi problemi e vendevano la benzina a caro costo perché c'erano poche auto? 

 

La realtà è che se oggi apre un nuovo distributore la benzina costa uguale, i costi del distributore chi li sostiene?

I costi del distributore li sostiene il gestore, perché non ha bisogno di una rete di alimentazione che richiede scavi.

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