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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Messaggi Raccomandati:

15 minuti fa, MotorPassion scrive:

 si producono tali prodotti in aziende che inquinano terra/aria/acqua,

 

Se ricordo bene una delle industrie più impattanti è quella....dell'abbigliamento (per via delle tinture).

E se auto alla fine la cambiamo ogni 3 anni, se pensiamo a quanta roba viene comprata da Zara, H&M, Bershka...prodotta nel sud-est asiatico, in bangladesh, in etiopia. Usati una stagione e poi buttati.

(io sto evitando pure le grandi firme per camicie e anche per scarpe da lavoro. Con quello che oramai te le fanno pagare, me le faccio fare su misura. Costano uguale se non meno, son fatte meglio, son fatte qua)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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17 minuti fa, TonyH scrive:

 

Se ricordo bene una delle industrie più impattanti è quella....dell'abbigliamento (per via delle tinture).

E se auto alla fine la cambiamo ogni 3 anni, se pensiamo a quanta roba viene comprata da Zara, H&M, Bershka...prodotta nel sud-est asiatico, in bangladesh, in etiopia. Usati una stagione e poi buttati.

(io sto evitando pure le grandi firme per camicie e anche per scarpe da lavoro. Con quello che oramai te le fanno pagare, me le faccio fare su misura. Costano uguale se non meno, son fatte meglio, son fatte qua)

 

 

Sì esatto, non ho esplicitamente citato il mondo moda/abbigliamento ma mi riferivo proprio anche a quel settore in cui il consumismo la fa da padrone, se non erro anche Report ci aveva fatto un servizio sulla "moda fast" (o un termine simile) e dell'impatto sull'ambiente.

 

Ma poi sai come funziona, citando una canzone si può dire "lontano dagli occhi lontano dal cuore" quindi ci facciamo belli per le città girando in elettrico ma facciamo una vita dedita al consumismo e si inquina in zone che l'occhio non può vedere quindi non ci si pone il problema.

Modificato da MotorPassion
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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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18 minuti fa, v13 scrive:

 

forse sono io quello strano, ma io non vedo attorno a me tutto questo ottimismo cieco per l'auto elettrica, anzi. Al massimo se ne loda l'impatto immediato in ambito urbano/metropolitano, ma su grande scala non la si considera certo una soluzione al problema di clima, risorse del pianeta e giustizia, al massimo un'opportunità di riconversione industriale (esempio: pare che Silence sia interessata agli stabilimenti Nissan di Barcellona).

 

Invece per quel che riguarda il ragionamento (giustissimo) che fai su consumo e logistica, so che appena salta fuori l'argomento sono tutti d'accordo ma poi nessuno è disposto a rinunciare a consegna a domicilio, mercato con milioni di prodotti diversi a portata di clic e infine restituzione a costo zero. E so anche che il mercato da solo non sarà mai in grado di prendere decisioni apparentemente impopolari.

Parto prima con l'ot: certo, sono il primo a definirmi ipocrita proprio per questo motivo, ma nel mio piccolo cerco di ordinare sempre meno online, soprattutto perché mi sono accorto che la maggior parte delle volte sono cianfrusaglie

 

Sulla prima questione io parlo a livello politico, dove sono permesse ancora le caldaie a gasolio, ma fra qualche anno non si potranno più vendere veicoli ice. 

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3 ore fa, ciraw scrive:

In Italia la situazione del parco circolante con i dati del 2020 è questa

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rispetto al 2019

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aumentano le auto ma quelle pre euro 4 hanno ancora una quota troppo significante, bisogna spingere sull'usato Euro 5-6 e non sull'elettrico perchè allo stato attuale non è sostenibile in Italia

 

La cosa più evidente è dal 2019 ad oggi sono cambiate le cifre da numeri arabi a numeri romani :D

 

Con sti casini di chip shortage e stagnazione delle vendite del nuovo rimarranno gli stessi numeri ancora per un po'...

  • Ahah! 1

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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1 ora fa, TonyH scrive:

 

Le euro niente si dividono in 2 macrocategorie.

 

1- veicoli storici (si, anche una Balilla rientra nella casistica)

2- veicoli utilizzati dove non esistono i blocchi (banalmente fuori da tutti i comuni con più di 10 mila abitanti).

 

Poi, e qua faccio la punta alle supposte, se il problema è la CO2, svecchiare il parco circolante....eh, serve poco.

 

Una Uno da 15km/l emette la stessa CO2 di un modernissimo Euro6-full benzina da 15km/l

Il secondo avrà abbattutto CO. HC, NOx. Soot se diesel....ma CO2, uguale, perchè è direttamente proporzionale al consumo (e questa, è una verità assoluta senza ma).

 

Se si vuole abbattere la CO2 da veicolo, bisogna mettere le persone nella condizione di usarla meno (occhio, non vietare, ma fornire alternative realistiche a costi accessibili).

 

Perchè le emissioni totali alla fine sono figlie dell'uso.

Una M3 da 5km/l e 5000km/anno emette meno CO2 di una modernissima ibrida da 20km/l ma che fa 30.000km/anno

 

sulla co2 bisogna anche considerare l'impatto della produzione: sostituire una vecchia auto perfettamente funzionante con una nuova quante emissioni di co2 si porta dietro?

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  • __P ha modificato il titolo in La transizione ecologica ed il futuro della mobilità

Ve lo scrivo anche qui…

 

NON È UNA RAGE ROOM

 

La discussione sarà sotto osservazione speciale, fino a che il clima da stadio non verrà meno.

Sarebbe bello che il tema venisse approfondito magari riportando fonti, si spera, autorevoli (qualcuno l’ha già fatto), senza metter in mezzo la politica, od almeno limitare che la discussione sfoci in questo argomento, e/o teorie complottistiche.

Post off topic o che non rispettano il regolamento non saranno tollerati.

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  • J-Gian ha modificato il titolo in Auto elettrica: tecnologia e scelte per un suo futuro sostenibile
  • J-Gian ha modificato il titolo in Auto elettrica: tecnologie e scelte per un suo futuro sostenibile
19 hours ago, tonyx said:

Se costicchia evalia 7 posti ho brutte notizie per te, perché Citroen e-spacetourer 9 posti costa ben 48 mila euro...

Meno male che non devo cambiare macchina, se no avrei la scelta tra acquistare una cosa destinata all'obsolescenza o sobbarcarmi i costi di una nuova tecnologia. Spero che in pochi anni i costi cambino, perché a me l'elettrico non dispiace come teoria, ma la prassi la vedo lontana ancora dal mio portafoglio

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  • 4 settimane fa...

Solo sei Case firmano per lo stop alle endotermiche nel 2040

 

Cita

Solo sei costruttori automobilistici hanno sottoscritto la dichiarazione di intenti sullo stop alla produzione di veicoli endotermici entro il 2040 che sarà presentata oggi alla conferenza sui trasporti della Cop26 di Glasgow. Si tratta, stando a un comunicato diffuso dal governo britannico, della Volvo, della Ford, della General Motors, della Mercedes-Benz, della BYD e della Jaguar Land Rover. Come anticipato da alcune indiscrezioni di stampa, non hanno firmato diversi altri gruppi di una certa rilevanza e, tra l’altro, fortemente impegnati in un percorso di transizione verso la mobilità a zero emissioni. Infatti, mancano all’appello costruttori del calibro di Volkswagen, Toyota, Stellantis, BMW, Renault, Nissan, Honda e Hyundai/Kia, a dimostrazione di quanto l’accordo sia stato accolto con un forte scetticismo.

Fuori Usa, Cina e Germania. La dichiarazione, che prevede l’impegno a "lavorare affinché, entro il 2040, tutte le vendite di nuove auto e furgoni siano a emissioni zero a livello globale, ed entro il 2035 nei principali mercati”, è stata firmata anche da 24 Paesi, 39 tra città, Stati e Regioni (hanno firmato anche Bologna, Firenze e Roma e grandi metropoli come New York, Buenos Aires, Los Angeles, San Francisco, San Paolo, Seattle e Atlanta), nonché 28 proprietari di flotte (tra cui LeasePlan e Uber e società energetiche e industriali del calibro di E.On, Iberdrola, ABB, Siemens e Unilever) e 13 investitori istituzionali. Tra i Paesi firmatari, i più importanti sono Regno Unito, Svezia, Olanda, Norvegia, Canada, Austria, Polonia e Nuova Zelanda, mentre mancano grandi nazioni del calibro di Cina, Stati Uniti e Germania. Proprio l’assenza di questi tre Paesi avrebbe spinto i maggiori gruppi automobilistici a non aderire all’accordo. Il Financial Times ha spiegato, in un articolo di ricostruzione delle trattative avvenute negli ultimi giorni, che le diverse Case automobilistiche, pur non opponendosi alla graduale cancellazione delle emissioni di CO2, avrebbero sollevato “specifiche obiezioni”: per esempio, la Volkswagen avrebbe posto l’accento sulla necessità di rispettare le diverse esigenze di sviluppo di mercati e regioni e sulla mancata adesione della Cina all’accordo sullo stop al ricorso al carbone per la produzione di energia; la Toyota avrebbe sottolineato i tempi più lunghi necessari a mercati come l'Africa e l'America Latina per abbracciare l’elettrico e la BMW avrebbe espresso dubbi sulle reali possibilità di rispettare le scadenze per l’addio ai motori endotermici. 

Mancano anche Giappone e Italia. Tra l’altro, nell’elenco fornito dal governo britannico non sono presenti altri Paesi produttori di automobili: Giappone, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia solo per citarne alcuni. L’assenza di questi Stati, così come di Cina, Usa o Russia dimostra le forti divergenze sulla transizione alla mobilità elettrica e solleva molti dubbi sulla reale efficacia dell’accordo. D’altro canto, le obiezioni dei costruttori sono state rafforzate proprio dalla mancata adesione di numerosi governi: secondo quanto trapelato, le Case avrebbero espresso il loro scetticismo a imboccare la strada di un costoso cambiamento tecnologico senza un impegno delle istituzioni a garantire le necessarie infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Ciò non vuol dire che il settore automobilistico stia riducendo attenzioni e risorse per portare avanti le strategie di elettrificazione. Anzi, lo sforzo sta anche aumentando di dimensione e intensità: secondo un’analisi della Reuters, i costruttori globali hanno in programma, fino al 2030, investimenti su veicoli elettrici e batterie per 515 miliardi di dollari (oltre 445 miliardi di euro), oltre 200 miliardi in più rispetto a un’analoga ricerca condotta meno di tre anni fa. 

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2021/11/10/cop26_sei_case_firmano_l_impegno_per_lo_stop_alle_endotermiche_nel_2040.html


Credo che la moda dell'elettrico non durerà molto; finalmente si guarda alla realtà con occhi concreti e non alle favolette.
Imporre una transizione tecnologica così imponente e costosa porta più problemi che benefici. Chissà come cambieranno i piani delle big...

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