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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Messaggi Raccomandati:

1 ora fa, carloc scrive:

I cinesi vanno bloccati, senza se e senza ma.

 

Se questo significa pagare di più un'auto equivalente, da consumatore, non mi sta bene, anche considerando quante della mie tasse sono finite nelle casse delle case automobilistiche sotto forma di sovvenzioni ... tanto di più a seguito della truffa del diesel-gate.

Modificato da maxsona
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https://www.caranddriver.com/news/a44678612/mazda-mx-30-discontinued/

 

Mazda elimina la MX-30 elettrica negli Stati Uniti dopo soli due anni di attività

Mazda ha annunciato che smetterà di vendere il SUV elettrico MX-30 negli Stati Uniti dopo il model year 2023.
L'azienda ha dichiarato di volersi concentrare invece su ibridi plug-in come il nuovo CX-90 e il prossimo CX-70.
L'MX-30 continua a vivere all'estero con una variante R-EV range-extender che ricarica la batteria con un motore rotativo.

On 2/8/2023 at 16:55, carloc scrive:

I cinesi vanno bloccati, senza se e senza ma.

 

io sono contrario a qualsiasi forma di dazio. il commercio deve essere libero. 

 

https://auto.everyeye.it/notizie/tavares-avvisa-italia-francia-stellantis-produce-conviene-658730.html 

 

Se Tavares giustamente produce dove conviene, il consumatore (europeo) compra quello che gli conviene. 
Con i dazi importanti su prodotti cinesi o asiatici il consumatore UE sarà obbligato ad acquistare il prodotto auto BEV ad un prezzo "di cartello" imposto dai produttori europei. 

Accettate la competizione, innovate i prodotti e abbassati e prezzi e se non siete capaci di fare profitto, uscirete dal mercato. Amen. 

 

Se poi qualcuno ha preso cash a Bruxelles per imporre BEV nel 2035, il discorso è diverso, si devono muovere gli inquirenti e portare prove per sostenere l'accusa. 

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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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22 minuti fa, Alain scrive:

......

 

io sono contrario a qualsiasi forma di dazio. il commercio deve essere libero. 

 

https://auto.everyeye.it/notizie/tavares-avvisa-italia-francia-stellantis-produce-conviene-658730.html 

 

Se Tavares giustamente produce dove conviene, il consumatore (europeo) compra quello che gli conviene. 
Con i dazi importanti su prodotti cinesi o asiatici il consumatore UE sarà obbligato ad acquistare il prodotto auto BEV ad un prezzo "di cartello" imposto dai produttori europei. 

Accettate la competizione, innovate i prodotti e abbassati e prezzi e se non siete capaci di fare profitto, uscirete dal mercato. Amen. 

 

Se poi qualcuno ha preso cash a Bruxelles per imporre BEV nel 2035, il discorso è diverso, si devono muovere gli inquirenti e portare prove per sostenere l'accusa. 

 

Tutto bello e tutto figo; ma il tuo è esclusivamente il punto di vista e l'interesse del consumatore medio che nel medio-lungo termine può essere in contrasto con quello pubblico (effetti su PIL, forza lavoro, potere d'acquisto ecc....), in particolare quando si parla di attività "strategiche" per una certa area economica come l'Europa. A ben vedere, nessun paese sulla faccia della Terra adotta appieno i principi del libero mercato semplicemente perché non è possibile per una pluralità di motivi che è troppo lungo spiegare senza andare OT.

Modificato da pennellotref
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. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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La questione costo del lavoro più basso è sicuramente vera, ma forse è un bias cognitivo che ci portiamo dietro e probabilmente non è più così determinante per la competitività.
 
SAIC ad esempio ha già annunciato di voler produrre le MG anche in Europa
 
https://insideevs.it/news/679449/saic-fabbrica-europea-produzione-mg/
 
I dazi dalla Cina attualmente sono del 10% a cui occorre aggiungere i costi di trasporto in Europa, se i cinesi pensano di produrre in Europa non credo che intendano aumentare molto i prezzi, altrimenti perderebbero il vantaggio competitivo, che non può quindi essere attribuito solo al costo più basso della manodopera.
 
 
Inoltre in alcune fabbriche cinesi l'automazione è comunque molto spinta, si vedano ad esempio i centinaia di robot presenti nello stabilimento Telsa.
 
tesla-shanghai-gigafactory-production-equipment-GF3-china-TESLA-OFFICIAL.png
 
 
 
Non è solo il costo del lavoro, sono i costi in generale ed il fatto che l'industria cinese sia parastatale con tutte le facilitazioni che ne conseguono.
In occidente, con la favoletta del libero mercato globale, vi stiamo mazzolando da soli perché siamo entrati in competizione con società e aziende di paesi dove la libera e leale concorrenza non sanno manco cosa sia e questo vale in tutti i settori; se la Cina vede che le sue aziende non riescono ad entrare in un mercato, semplicemente potrebbe finanziare, detassare e attuare qualsiasi strategia pur di riuscire ad invaderlo permettendo alle società di vendere auto a metà prezzo (sto facendo un esempio estremo), magari senza nemmeno mandare in perdita il costruttore, vedete voi se contro un avversario così possa anche solo esserci la remota possibilità di pensare di vincere.
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I dazi doganali, sebbene possano sembrare una fonte di guadagno a breve termine per le casse dello stato, delle industrie e dei loro dipendenti, a lungo termine rappresentano un ostacolo al progresso, limitando la concorrenza, l'innovazione e la libertà di scelta dei consumatori.

 

L'adozione di politiche di libero commercio non è solo una questione di economia, ma di libertà e progresso. In definitiva, un mercato veramente libero è quello che beneficia di più il consumatore.

 

Nel breve termine, nel caso dell'industria auto europea, l'introduzione di dazi doganali potrebbe sembrare un vantaggio. Con l'eliminazione o la limitazione della concorrenza estera, l'azienda potrebbe vendere più auto sul mercato interno a prezzi elevati e facendo più profitti. Ma è veramente un beneficio?
 

Nel lungo termine, la mancanza di concorrenza può portare ad una stagnazione dello sviluppo dei prodotti. Senza l'impulso a innovare e migliorare i prodotti per tenere il passo con i concorrenti, l'azienda può ritrovarsi a produrre auto che sono obsolete rispetto ai modelli cinesi. 
 

Questo scenario non è puramente teorico. Lo abbiamo già avuto in UE: nella Germania dell'Est, la Trabant ha prodotto un modello di auto che è rimasto pressoché invariato per decenni a causa della mancanza di concorrenza. 


Oppure immaginate se l'UE avesse messo i dazi sull'iPhone studiato in California e prodotto in Cina: l'UE si sarebbe fermata ai Nokia e ci sarebbe stato un mercato nero di iPhone di importazione. 
 

Nel breve termine un'azienda automobilistica può sembrare avvantaggiata dai dazi doganali, nel lungo termine questi possono portare a un declino nella qualità e innovazione del prodotto e un aumento dei prezzi per i consumatori.

 

Modificato da Alain
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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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Piuttosto che dazi, io sarei per l'obbligo di manodopera nel paese di vendita.

 

Vuoi vendere a 700 milioni di Europei? Allora sposti la tua produzione qui per almeno il 20,30% seguendo le nostre regole e costi.

 

Altrimenti non vendi.

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6 minuti fa, A.Masera scrive:

Piuttosto che dazi, io sarei per l'obbligo di manodopera nel paese di vendita.

 

Vuoi vendere a 700 milioni di Europei? Allora sposti la tua produzione qui per almeno il 20,30% seguendo le nostre regole e costi.

 

Altrimenti non vendi.

Decenni fa è stato adottato un approccio similare con i Giapponesi, che infatti poi fecero nascere diverse fabbriche in Europa, ma ovviamente non in Italia, vista la completa inaffidabilità dei nostri politici, affidabili solo a proteggere le solite lobby e i loro privilegi (vedi tassisti, balneari, ecc.) a dispetto di tutti.

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7 minuti fa, A.Masera scrive:

Piuttosto che dazi, io sarei per l'obbligo di manodopera nel paese di vendita.

 

Vuoi vendere a 700 milioni di Europei? Allora sposti la tua produzione qui per almeno il 20,30% seguendo le nostre regole e costi.

 

Altrimenti non vendi.


è il mercato che dedice. 

Tesla ha aperto a Berlino per essere più competitivo in UE. nessuno glielo ha imposto. 

La stessa cosa hanno fatto i coreani nell'est UE, o la Nissan in UK. 

Arriveranno anche i cinesi a produrre in UE, quando il mercato lo giustifica. 

Adesso, AlexMi scrive:

Decenni fa è stato adottato un approccio similare con i Giapponesi, che infatti poi fecero nascere diverse fabbriche in Europa, ma ovviamente non in Italia, vista la completa inaffidabilità dei nostri politici, affidabili solo a proteggere le solite lobby e i loro privilegi (vedi tassisti, balneari, ecc.) a dispetto di tutti.


Certo poi c'è per fortuna la concorrenza interna all'UE. E l'Italia e La Francia sono i paesi meno indicati per i motivi da te indicati. 

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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5 minuti fa, 4200blu scrive:

fixed....

 

 

 

ci avevo infilato dentro anche gli extra-ue, mannaggia

 

4 minuti fa, AlexMi scrive:

Decenni fa è stato adottato un approccio similare con i Giapponesi, che infatti poi fecero nascere diverse fabbriche in Europa, ma ovviamente non in Italia, vista la completa inaffidabilità dei nostri politici, affidabili solo a proteggere le solite lobby e i loro privilegi (vedi tassisti, balneari, ecc.) a dispetto di tutti.

 

Basterebbero regole, costi e normative unificate ma non ci arriveranno mai

 

4 minuti fa, Alain scrive:


è il mercato che dedice. 

Tesla ha aperto a Berlino per essere più competitivo in UE. nessuno glielo ha imposto. 

La stessa cosa hanno fatto i coreani nell'est UE, o la Nissan in UK. 

Arriveranno anche i cinesi a produrre in UE, quando il mercato lo giustifica. 


Certo poi c'è per fortuna la concorrenza interna all'UE. E l'Italia e La Francia sono i paesi meno indicati per i motivi da te indicati. 

 

ma qui parliamo di una misura politica atta ad arginare la perdita di manodopera.

 

Comunque anch'io sono d'accordo, si devono svegliare i costruttori Europei. Volente o nolente per N  motivi il futuro della mobilità non è legato ai combustibili fossili.

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