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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Questa discussione mi piace molto, compliemti a tutti.

Detto cio', ho idea di cambiare la mia auto diesel euro 4 (che va perfettamente per inciso) per una scelta piu' ecologica. Ho valutato e sto valutando di acquistare una BEV o una ibrida ma ci sono alcuni fattori che mi frenano. Il primo per le BEV e' il costo iniziale di acquisto per me ancora troppo alto per il tipo di auto che vorrei (una seg C non cinese...). Per questo ad oggi sarei piu' propenso per una mild o full hybrid ma cio' che offre il mercato ad oggi non mi convince appieno e non riesco a maturare una decisione. Inoltre ho il timore relativo alla possibilita' (sebbene non alta) di incendio della batteria, visto che la BEV la ricaricherei in garage situato al piano terra della mia abitazione. In aggiunta, trattandosi di una bifamiliare ci sarebbe il rischio di danneggiare anche la proprieta' dei vicini, con i conseguenti indennizzi. Di conseguenza e' probabile che rimandero' l'acquisto. Insomma al di la delle considerazioni di macroeconomia e di geopolitica, nella scelta della motorizzazione di una nuova auto entrano in gioco cose anche molto spicciole ma che possono pesare di piu' di altre apparentemente piu' importanti

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Finche non ci saranno distributori alimentati fusione fredda che dal momento in cui infili la spina nell'auto ci metteranno massimo 5 minuti per caricare al 100%, le BEV potranno attendere. Ma secondo me non manca molto https://www.dmove.it/news/la-batteria-che-si-ricarica-in-10-minuti-di-storedot-piu-vicina-al-debutto-presentato-il-pacco-batterie-i-beam-xfc

BMW M135i xDrive 306 cv

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45 minuti fa, ILM4rcio scrive:


Non dimentichiamo che a monte esistono cabine di trasformazione che hanno un limite, e queste alimentano più edifici, se non quartieri, contemporaneamente.

Indubbiamente anche questo è un aspetto da considerare, tuttavia risolvibile, eventualmente anche con soluzioni di compromesso, ma comunque con un costo.

Ed ovviamente in maniera più facile in caso di incremento graduale, negli anni.

1 ora fa, led zeppelin scrive:

Aggiungerei anche due altre casistiche, così un po' spannometricamente diffuse.

 

La prima, quella di box magari convertibili per la presa Wall box, ma con dimensioni tali da non consentire di parcheggiare dentro l'automobile, se tutto va bene consentono di parcheggiare subito fuori dalla saracinesca, ma non è nemmeno detto lo spazio a disposizione lo consenta.

 

La seconda, di chi un box od un parcheggio condominiale proprio non ce l'ha e gli tocca parcheggiare solo in strada. 

Ecco io rientro anche nella prima casistica che hai nominato in un altro immobile di famiglia. Con il consenso degli altri condomini mi parcheggio davanti la porta del garage (per entrarci, dovrei svuotarlo di biciclette e quant'altro, viste le dimensioni lillipuziane) e mi metto a caricare l'utilitaria elettrica qualche ora il pomeriggio/sera durante la settimana, o in altri momenti durante il weekend. Al momento sono l'unico, ci fossero altri condomini nella mia condizione bisognerebbe organizzarsi con qualche disagio in più (e qualche costo in più per impianti elettrici ed installazioni extra), ammesso che tutti fossero d'accordo.

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58 minuti fa, ILM4rcio scrive:


Non dimentichiamo che a monte esistono cabine di trasformazione che hanno un limite, e queste alimentano più edifici, se non quartieri, contemporaneamente.


Con il PNRR si sta finanziando anche il potenziamento delle reti elettriche, nuovi cavi, nuovi trasformatori, impianti da fonti rinnovabili con accumulo, etc …

 

Tutto questo genera anche molto lavoro, che a differenza della produzione di auto non può essere delocalizzato, la transizione serve anche a questo, ma è un argomento che tutti dimenticano.

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25 minuti fa, vince-991 scrive:

Inoltre ho il timore relativo alla possibilita' (sebbene non alta) di incendio della batteria, visto che la BEV la ricaricherei in garage situato al piano terra della mia abitazione. In aggiunta, trattandosi di una bifamiliare ci sarebbe il rischio di danneggiare anche la proprieta' dei vicini, con i conseguenti indennizzi. Di conseguenza e' probabile che rimandero' l'acquisto. Insomma al di la delle considerazioni di macroeconomia e di geopolitica, nella scelta della motorizzazione di una nuova auto entrano in gioco cose anche molto spicciole ma che possono pesare di piu' di altre apparentemente piu' importanti

 

Non  posso che concordare con te, mi trovavo e mi troverò nella stessa condizione abitativa e non ci tengo vedere andare in fumo casa mia o altre. E non c'erano prodotti LFP che soddisfassero le mie esigenze, per ora. Quindi ho preso un PHEV con record di affidabilità (Panasonic su Prius).

Qui su AP, forse anche grazie al mio contributo, siamo piuttosto consapevoli del rischio di alcuni produttori e chimiche di batteria, e se lo fosse anche il vasto pubblico, credo che si arresterrebbero le vendite di tutte le batterie NMC-NCA, altro che calo di vendita. Ovvero, il passaggio elettrico ha trovato un intoppo oggettivo che rimanda di alcuni anni il passaggio. 

 

Il citato De Meo, cliente del più pericoloso fornitore di batterie, LG CHEM, con cui insiste a fare progetti, ha da poco annunciato la partnership per le LFP di LGCHEM in compartecipazione con AMPERE. Due anni minimo per vedere qualcosa. 

 

https://www.quattroruote.it/news/tecnologia/2024/07/02/renault_lg_ampere_batterie_con_costi_ridotti_del_20_.html

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1 ora fa, libbio scrive:

 

Il 1966 non sono gli anni '50... poi non tralasciamo il fatto che dalle ipotesi sulle cause alla consapevolezza del problema da parte della maggioranza della gente è normale che siano passati dei decenni... non dimentichiamo che ancor oggi non sono pochi i negazionisti del cambiamento climatico....

AlfaRomeoAlfasud_QuadrifoglioOro.jpg.54d8d4789689b7fed7bdcf7d3b003ec7.jpg 

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44 minuti fa, vince-991 scrive:

Questa discussione mi piace molto, compliemti a tutti.

Detto cio', ho idea di cambiare la mia auto diesel euro 4 (che va perfettamente per inciso) per una scelta piu' ecologica. Ho valutato e sto valutando di acquistare una BEV o una ibrida ma ci sono alcuni fattori che mi frenano. Il primo per le BEV e' il costo iniziale di acquisto per me ancora troppo alto per il tipo di auto che vorrei (una seg C non cinese...). Per questo ad oggi sarei piu' propenso per una mild o full hybrid ma cio' che offre il mercato ad oggi non mi convince appieno e non riesco a maturare una decisione. Inoltre ho il timore relativo alla possibilita' (sebbene non alta) di incendio della batteria, visto che la BEV la ricaricherei in garage situato al piano terra della mia abitazione. In aggiunta, trattandosi di una bifamiliare ci sarebbe il rischio di danneggiare anche la proprieta' dei vicini, con i conseguenti indennizzi. Di conseguenza e' probabile che rimandero' l'acquisto. Insomma al di la delle considerazioni di macroeconomia e di geopolitica, nella scelta della motorizzazione di una nuova auto entrano in gioco cose anche molto spicciole ma che possono pesare di piu' di altre apparentemente piu' importanti

Le tue considerazioni prudenziali sono ragionevoli, tuttavia non pensare che avendo un'auto diesel tu non corra alcun rischio d'incendio, così come non sarei così sicuro che la probabilità d'incendio di un'auto ibrida sia così basso.

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51 minuti fa, LiF scrive:

Indubbiamente anche questo è un aspetto da considerare, tuttavia risolvibile, eventualmente anche con soluzioni di compromesso, ma comunque con un costo.

Ed ovviamente in maniera più facile in caso di incremento graduale, negli anni.

Ecco io rientro anche nella prima casistica che hai nominato in un altro immobile di famiglia. Con il consenso degli altri condomini mi parcheggio davanti la porta del garage (per entrarci, dovrei svuotarlo di biciclette e quant'altro, viste le dimensioni lillipuziane) e mi metto a caricare l'utilitaria elettrica qualche ora il pomeriggio/sera durante la settimana, o in altri momenti durante il weekend. Al momento sono l'unico, ci fossero altri condomini nella mia condizione bisognerebbe organizzarsi con qualche disagio in più (e qualche costo in più per impianti elettrici ed installazioni extra), ammesso che tutti fossero d'accordo.

A risolvere si risolve tutto, il punto è, se già ora abbiamo problemi energetici, non è come fare, è dove andare a prendere tutta quella energia. 

Poi se per caricare le auto elettriche che, vista l'aria che tira e le normative non arriverà certo in modo graduale dal 2035 in poi, mi dite che le aziende lavoreranno al 50%, saranno vietati i condizionatori, torneremo al gas di città per illuminare le strade ed a lavare i panni al fiume è un altro discorso.

L'energia purtroppo non si genera dal nulla, mi sembra sia diventato abbastanza chiaro come concetto da 4-5 anni a questa parte.

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13 minuti fa, AndreaB scrive:

 

Il 1966 non sono gli anni '50... poi non tralasciamo il fatto che dalle ipotesi sulle cause alla consapevolezza del problema da parte della maggioranza della gente è normale che siano passati dei decenni... non dimentichiamo che ancor oggi non sono pochi i negazionisti del cambiamento climatico....

I primi documenti sono del 56,vado a memoria, mentre la conoscenza vera ed effettiva della causa effetto shell l'aveva almeno dagli anni  70 quindi 50 anni fa.

non è normale che siano passati decenni di immobilismo tecnologico e sociale. invece di aiutare le persone a capire il problema si è continuato a far finta di niente  come non è normale aver deciso deliberatamente di attendere decenni per iniziare a cercare  soluzioni alternative(vecchie di 100 anni).

E permettimi non  è normale leggere persone che vogliono il termico a tutti i costi perché fa brum brum nel 2024 chiudendosi a riccio rispetto al resto .

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41 minuti fa, xtom scrive:


Con il PNRR si sta finanziando anche il potenziamento delle reti elettriche, nuovi cavi, nuovi trasformatori, impianti da fonti rinnovabili con accumulo, etc …

 

Tutto questo genera anche molto lavoro, che a differenza della produzione di auto non può essere delocalizzato, la transizione serve anche a questo, ma è un argomento che tutti dimenticano.

Il problema dell'impianto si risolve, è la produizione di energia alla fonte che manca, già adesso siamo in crisi per reggere i carichi esistenti, figuriamoci per la quantità di energia richiesta dalle ricariche veloci e non; a meno di non riempirsi di centrali a carbone e petrolio spendendo cifre astronomiche ed arrivando a pagare la corrente come se fosse champagne. Un bel parco di auto emissioni zero in un territorio pieno di smog provocato dalle centrali, wow!

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