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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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se posso dire la mia, trovo che il caos sia anche dovuto alla dimensione stessa dei mezzi che circolano. se le auto avessero le dimensioni di una volta sicuramente la percezione dell'ingombro sarebbe minore. penso al professionista che, bello  tranquillo, si muove, rigorosamente da solo con, a scelta : levante, range rover, gls. ormai di mostri da 25 quintali ce ne sono parecchi in giro e il mercato di massa si sta spostando tutto sui c suv quali tucson, compass ecc. ciò contribuisce a ingolfare le strade e i parcheggi, io la penso così.

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Boni...

Il problema però attenzione non è che non sia possibile la mobilità, ma che essa abbia un costo differente a seconda di quale si sceglie.

Ed uno dei costi da accettare al muoversi in automobile , oggi sta diventando anche quello di avere un'auto sempre aggiornata o quasi alle ultime norme anti inquinamento .

un domani potrebbero essere i parcheggi od il pedaggio di ingresso, ( soluzione già adottata per esempio a milano / londra ) .

 

ribadisco: muoversi in automobile sempre e comunque non è un diritto , è un lusso.

 

Anch'io per esempio mi muovo quasi esclusivamente in  scooter, ma è ahimè indispensabile ai mieie orari e sono ben consapevole che è un lusso ( visto i costi di assicurazione e mantenimento, di poco inferiori a quelli di un'automobile ) che mi prendo e pago.

 

 

 

 

 

 

Modificato da stev66

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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3 minuti fa, Felis dice:

Sì, mi pesa il culo e anche tanto e non voglio sottostare ad orari, ritardi, fisime e scioperi di altri. OK? Finche sono nella legalità nessuno ha da dire niente. Quindi ognuno faccia ciò che ritenga meglio e non lo dica agli altri. Anche il lusso di scorazzare per paesaggi con la spider e disturbare gli animali con il rombo violento non è che sia il massimo dell'eco friendly e non mi importa che mi si dica "eh ma quanto la usi?" È il principio. C'è chi ha un'auto sola e non la usa per nessun vezzo.

Per la cronaca, Mestre-Treviso da entrambi i centri sono 20 km via Terraglio, nel range di pedalata assistita da te consigliato, non so dove gli hai letti i 30km.

 

Non diciamo cazzate, stiamo discutendo del futuro della mobilità, non di quanto vuoi stare comodo tu. La soluzione già c'è, il territorio te la fornisce, a te non va di usarla, per me sei parte del problema. Ovvero fai quello che ritieni meglio per te, fottendotene del resto: mi domando che ci fai qui a discuterne, stiamo parlando del futuro, non di come si sono fatte le cose finora.

 

I km non possono essere 20 in bici, dato che non puoi andare in autostrada e che in statale è pericoloso. A ben vedere c'è una bella ciclabile tra Treviso e Mestre ma non è un percorso che si possa fare quotidianamente per andare a lavorare, sono più di 50 km.

 

Il rombo violento dello spider hahahahahahahaha... vabbè lasciamo perdere... stai tranquillo che non vado né a disturbare le marmotte nei weekend né a occupare spazio inutile durante le ore di punta della settimana.

 

Tanti saluti, ci vediamo nel futuro.

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Più che altro, fra Treviso e Mestre gira un treno ogni quarto d'ora e ci mette un tempo imbattibile da qualsiasi altro mezzo, perché si sta discutendo di bicicletta su una tratta tra due poli?


E' un caso ideale per fare la combo intermodale treno+bici, e fattibile già oggi, non nel 2050.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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38 minuti fa, jeby dice:

Il problema sta lì. E' chiaro che non è un problema chi si sposta occasionalmente, il problema è la transumanza quotidiana. Dal mio punto di vista non è nemmeno un problema di inquinamento, è un problema di sicurezza e di qualità della vita.

Certo, però come pensi di convincere chi, abitualmente, utilizza mezzo proprio a servirsi del TPL?

 

Devi permettergli di utilizzarlo senza problemi, se già ad un utilizzo occasionale gli crei dei problemi è impensabile che il potenziale utilizzatore lo valuti come alternativa quotidiana, se non costretto.

Se nell'utilizzo occasionale trovi un mezzo puntuale, pulito, non sovraccarico e riesci a utilizzarlo senza problemi di sorta magari pensi "ci metto più tempo, però mi rilasso, leggo il giornale, guardo lo smartphone e, se mi abbono, risparmio anche, quasi quasi..."

 

Purtroppo, nelle mie esperienze locali, il trasporto ferroviario è l'unica azienda che fa di tutto per perdere i clienti invece che per attirarli, almeno il trasporto locale su strada, con l'ultima dirigenza, un piccolo sforzo per attirare i potenziali clienti prova a farlo.

 

Riguardo agli utilizzatori "a ufo" basta controllare più spesso, se l'evasione è alta alla fine è un investimento.

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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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@bik Chiedevi se è un problema di idee o risorse. Le risorse ci sono, le idee ci possono essere (se vengono ascoltate), ma al solito quel che manca è la volontà. Non esiste nessun limite oggettivo per cui in Italia non possiamo avere un TPL di eccellenza tipo Svizzera (e abbiamo dei bei casi anche noi).

 

Al solito, è una questione politica. E' un argomento che non viene affrontato dall'alto né premiato dal basso, come tutti gli argomenti che danno miglioramenti su un lungo periodo e poco o nulla nel breve.


Semplicemente la stragrande maggioranza delle persone calcola l'immediato senso di disagio di un cambio di abitudini (a prescindere dal valore oggettivo) ma vede come estremamente remota e futura la possibilità di finire rovinati per malattie respiratorie, incidenti ecc... che invece sono molto più vicini a noi di quanto si percepisca.

Siamo circondati di casi più o meno personali, o comunque geograficamente vicini, di vittime della strada, e a me non sembra una cosa normale né accettabile.

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There's no replacement for displacement.

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Però, aggiungo, il culo pesante da parte dell'utente c'è tutto. Anche dove l'offerta è oggettivamente buona si sentono valutazioni ipercritiche sul TP, mentre le parti negative del dover usare la macchina vengono minimizzate.

Se in un punto si formano code il 95% delle richieste è di aumentare la capacità della strada, non di ridurre il numero di veicoli.

There's no replacement for displacement.

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1 ora fa, TurboGimmo dice:

stev66 scooterista?

Ti stringo la mano, bro

 

Nella bella città tra Vesima e Bogliasco non ci sono molte alternative  :)

OT: il mio @ ha raggiunto quota 103.000  :)

 

 

 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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2 ore fa, Wilhem275 dice:

Più che altro, fra Treviso e Mestre gira un treno ogni quarto d'ora e ci mette un tempo imbattibile da qualsiasi altro mezzo, perché si sta discutendo di bicicletta su una tratta tra due poli?


E' un caso ideale per fare la combo intermodale treno+bici, e fattibile già oggi, non nel 2050.

Ma infatti è dall'inizio che si parla di bici per tragitti brevi - medi (io poi ho aggiunto che volendo, con pedelec, i 20km sono raggiungibili da chiunque, ma io sono talebano) o per intermodalità con treno. Questo Treviso - Mestre è proprio un esempio di infrastruttura disponibile e valida (ma non usata, perché "scomoda")

2 ore fa, bik dice:

Certo, però come pensi di convincere chi, abitualmente, utilizza mezzo proprio a servirsi del TPL?

 

Devi permettergli di utilizzarlo senza problemi, se già ad un utilizzo occasionale gli crei dei problemi è impensabile che il potenziale utilizzatore lo valuti come alternativa quotidiana, se non costretto.

Se nell'utilizzo occasionale trovi un mezzo puntuale, pulito, non sovraccarico e riesci a utilizzarlo senza problemi di sorta magari pensi "ci metto più tempo, però mi rilasso, leggo il giornale, guardo lo smartphone e, se mi abbono, risparmio anche, quasi quasi..."

 

Purtroppo, nelle mie esperienze locali, il trasporto ferroviario è l'unica azienda che fa di tutto per perdere i clienti invece che per attirarli, almeno il trasporto locale su strada, con l'ultima dirigenza, un piccolo sforzo per attirare i potenziali clienti prova a farlo.

 

Riguardo agli utilizzatori "a ufo" basta controllare più spesso, se l'evasione è alta alla fine è un investimento.

Tutto ciò sarebbe giusto, se non fosse che ogni giorno milioni di automobilisti scelgano di viaggiare su strade tenute male e intasate, oltre il sovraccarico. Non è per difendere le ferrovie o altro, i problemi ci sono, è evidente. Ora si tratta di scegliere dove mettere il grano. Fare un'altra Pedemontana che va in fallimento e che non usa nessuno? Fare un'altra BREBEMI che è deserta? O magari investire cash nel trasporto locale?
 

Oltre a lavorare sull'infrastruttura (che però, bisogna dirlo, nelle città già c'è), a mio parere va anche previsto un sistema bastone-carota. Sconti e sgravi per chi prende i mezzi pubblici o per chi va in bici (in olanda, ad esempio, ti fanno lo sconto sulle tasse a seconda dei km percorsi in bici), e tassazione rivista per chi usa l'auto. Ad esempio io abolirei il bollo e metterei buona parte sul costo del carburante, più una tassa ad ingombro: peso*larghezza*lunghezza.

 

Però sono manovre scomode, e nessuno le vuole fare, perché sennò poi i milioni di culopesanti del caso non votano più i signori che le propongono.

2 ore fa, Wilhem275 dice:

@bik Chiedevi se è un problema di idee o risorse. Le risorse ci sono, le idee ci possono essere (se vengono ascoltate), ma al solito quel che manca è la volontà. Non esiste nessun limite oggettivo per cui in Italia non possiamo avere un TPL di eccellenza tipo Svizzera (e abbiamo dei bei casi anche noi).

 

Al solito, è una questione politica. E' un argomento che non viene affrontato dall'alto né premiato dal basso, come tutti gli argomenti che danno miglioramenti su un lungo periodo e poco o nulla nel breve.


Semplicemente la stragrande maggioranza delle persone calcola l'immediato senso di disagio di un cambio di abitudini (a prescindere dal valore oggettivo) ma vede come estremamente remota e futura la possibilità di finire rovinati per malattie respiratorie, incidenti ecc... che invece sono molto più vicini a noi di quanto si percepisca.

Siamo circondati di casi più o meno personali, o comunque geograficamente vicini, di vittime della strada, e a me non sembra una cosa normale né accettabile.

 

Gli incidenti in itinere sono ancora tantissimi e per molte aziende la prima causa di infortunio. Non ci vuole molto a capire che meno auto = meno incidenti, e meno km in auto = meno incidenti. Eppure...

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