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F1 2022 - GP GP d'Ungheria - Hungaroring - 29-31/07/2022


AleMcGir

F1 2022 - GP GP d'Ungheria - Hungaroring - 29-31/07/2022  

26 voti

  1. 1. Arriva "UNO"... Qualifying 16:00 30/07/2022

    • Qualifying - Max Verstappen
    • Qualifying - Charles Leclerc
    • Qualifying - Sergio Perez
      0
    • Qualifying - Carlos Sainz
      0
    • Qualifying - George Russell
      0
    • Qualifying - Lewis Hamilton
      0
  2. 2. Arriva "UNO"... Race 15:00 31/07/2022

    • Race - Max Verstappen
    • Race - Charles Leclerc
    • Race - Sergio Perez
      0
    • Race - Carlos Sainz
    • Race - George Russell
      0
    • Race - Lewis Hamilton
      0
  3. 3. Arriva "DUE"... Race 15:00 31/07/2022

    • Race - Max Verstappen
    • Race - Charles Leclerc
    • Race - Sergio Perez
    • Race - Carlos Sainz
    • Race - George Russell
      0
    • Race - Lewis Hamilton
      0

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  • Poll closed on 30/07/2022 at 14:00

Messaggi Raccomandati:

5 ore fa, Unperdedor scrive:

Come cazzo fece Kimi a vincere il mondiale con questa squadra? Più passa il tempo più quella vittoria si configura come una delle più titaniche imprese sportive della storia umana. 

In quel mondiale fece harakiri McLaren per la lotta intestina tra Alonso e Hamilton, condita dallo scandalo spygate.

 

Modificato da Mansell82
  • Mi Piace 3

Nessun vento è favo​revole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare


Alfa Romeo 147 JtdM 120CV Distinctive (2008)

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13 ore fa, nubironaSW scrive:

Ma anche no. Nel senso, ogni pilota per la gara decide un tot di gomme rosse gialle bianche dodici treni mi pare, poi a seconda di cosa usi durante le FPx vedi cosa ti resta per la gara.

 

Non ho capito la risposta sinceramente, io stavo elencando le gomme rimaste ai 3 top team prima della partenza 

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Ferrari-Sainz, accordo sulla strategia

Il pilota spagnolo ha faticato a trovare il giusto ritmo, ma a livello di piano-gara tutto ha funzionato correttamente

Sull’auto gemella di Sainz, che ha faticato a trovare il giusto ritmo per l’intera domenica, almeno la gestione delle strategie non ha però generato controversie. Lo spagnolo infatti è stato ‘posizionato’ sul medesimo piano gara di Lewis Hamilton, partito con gli pneumatici medi e giunto al traguardo con quelli morbidi, con una fermata intermedia nella quale sono stati nuovamente utilizzate mescole medie. Anche la comunicazione radio tra Sainz e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami è stata molto lineare. Mentre Xavier Marcos era alle prese con le comprensibili perplessità di Leclerc riguardo alla gomma media, infatti, il pilota madrileno ed il suo ingegnere hanno concordato – evidentemente secondo strategia – di allungare lo stint centrale sui pneumatici a banda gialla per poi utilizzare le gomme soft nel finale di gara, evitando le hard.

 

Giro 39/70
Adami: “Dammi un aggiornamenti sulle condizioni delle gomme”.
Sainz: “Sì, sto iniziando a soffrire un po’ all’anteriore, ma posso continuare. Fatemi sapere cosa volete che faccia”.
Adami: “Verstappen dietro di te si è fermato. C’è bisogno di passare Russell”.

 

Giro 40/70
Adami: “Vai più lungo adesso”.
Sainz: “Sì, sono d’accordo”.
Adami: “Sei in testa alla gara”.
Adami: “Charles è andato ai box per proteggersi”.

 

https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/f1-team/ferrari-sainz-accordo-sulla-strategia-628366.html

 

---

 

Ferrari: bisogna guardare in faccia la realtà

Per la dirigenza di Maranello si può parlare liberamente dei problemi di ogni natura, mentre le strategie rimangono un incomprensibile tabù

La Formula 1 va in vacanza con un bel Gran Premio d’Ungheria, vinto meritatamente da Max Verstappen e dalla sua RedBull, sempre più leader delle classifiche iridate nonostante l’apparente difficoltà della vigilia. Fenomenali a dir poco sia il team austriaco che il pilota olandese, che mostra ogni giorno di più il suo valore e i suoi enormi progressi a livello mentale sulla gestione della pressione e delle situazioni di gara. Sempre veloce, mai frettoloso, Verstappen porta alla vittoria la sua squadra, che a sua volta lo segue con precisione nelle decisioni importanti, talvolta con delle imperfezioni tecniche ma sempre dal lato giusto quando c’è da “metterci la testa”, ossia quando le decisioni hanno un peso decisivo sulla gara. Discorso diametralmente opposto chiaramente per la Ferrari, con la prima realtà da guardare in faccia è che rimangono a Budapest le ultime, già flebili, speranze di titolo con una gara divenuta ancora una volta disastrosa proprio quando le decisioni hanno iniziato a fare la differenza.

La prima cosa da sottolineare è che Leclerc e Sainz hanno restituito, sia durante la gara che dopo, due feedback completamente opposti sulle loro monoposto. Sainz si è ampiamente lamentato di un cattivo bilanciamento e di un degrado anomalo delle gomme. Leclerc, al contrario, ha detto in gara di sentirsi molto bene con la gomma media e l’ha confermato nelle interviste, affermando di non aver avuto nessun problema di passo. Questo è, a parer nostro, dovuto a due fattori. Il primo è che durante la qualifica Leclerc aveva già avuto dei problemi con le basse temperature e aveva detto di dover studiare per eliminare il problema per la gara, compito che a quanto pare gli è ben riuscito. Dall’altra parte c’è un aspetto più proprio della natura dei due piloti. Leclerc è infatti più istintivo e in grado di adattarsi velocemente alle condizioni mutevoli, al contrario di Sainz che ha bisogno di lavorare per ottenere il massimo. Il radicale cambio di temperature, con la gara corsa con oltre 15 gradi di differenza rispetto alle simulazioni delle libere, ha messo più in crisi lo spagnolo rispetto al monegasco, riportando le cose un po’ a inizio anno, quando Leclerc trovava la prestazione mentre Sainz faticava. Comunque, ciò che resta è che la F1-75 numero 16 aveva un passo molto migliore della numero 55, tanto che Leclerc è riuscito abbastanza facilmente a superare il suo compagno tramite un overcut alla fine del primo stint.

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Nella fase centrale di gara vediamo Leclerc avere il controllo della situazione, una volta trovato il sorpasso su Russell. Il monegasco mostra un ottimo passo su gomma media tanto da affermare via radio che si sente molto bene con quella gomma e che vuole  tenerla più a lungo possibile. Un pilota che dice al muretto di sentirsi bene con la gomma è il sintomo più evidente di una vettura ben bilanciata e veloce. E qui però arriva il disastro strategico del muretto della rossa. Di fronte a una minaccia concreta ma non scontata di undercut da parte di Verstappen, il muretto Ferrari risponde in maniera apparentemente goffa con un tentativo di copertura da parte di Leclerc con gomma dura che si rivelerà disastroso, vista l’impossibilità a portare la mescola hard nella giusta finestra d’utilizzo, compromettendo irrimediabilmente la gara del monegasco. L’alternativa per Leclerc era attendere altri 10 giri e montare poi la gomma soft per lo stint finale, esponendosi maggiormente al rischio di undercut ma con la possibilità di avere un’ultima fase di gara sulla mescola morbida e con gomma fresca, contro un Verstappen con gomma media molto usurata, per cui una situazione comunque potenzialmente vantaggiosa. Il tema da affrontare è che se dall’esterno talune decisioni appaiono solamente “senza senso”, esse in realtà scaturiscono da un sistema di strumenti e da un’organizzazione vasta e complessa, tutto votato ad individuare le decisioni migliori, per cui non è solo il giudizio dissennato di una persona, ma un sistema che, con l’ennesimo patatrac clamoroso, mostra di non funzionare. Questo fa emergere la prima problematica che rileviamo nel comparto strategico Ferrari, ossia quella di tipo tecnico riguardante le gomme. Le previsioni fatte dalle simulazioni su performance e durata delle varie mescole si rivelano spesso non corrette, generando a loro volta decisioni per forza di cose errate. In questo caso le informazioni date a Leclerc sono state che i primi 10 giri dello stint sarebbero stati difficili, ma che poi l’equilibrio delle performance si sarebbe scambiato con gli avversari. La realtà è che nulla di tutto ciò è avvenuto a conferma di un distacco notevole tra simulazioni e realtà. Se la correlazione è migliorata in maniera magistrale dal punto di vista aerodinamico, quella riguardante le gomme e le strategie sembra invece non aver minimamente progredito. Non solo questo però: il sistema di software delle strategie include una enorme serie di valutazioni in tempo reale, e si basa anche sui dati rilevati sulle altre vetture, aggiornando istante per istante le previsioni, e facendo spesso ricorso anche all’intelligenza artificiale. Leclerc è stato il settimo pilota a montare la gomma dura, prima di lui l’avevano utilizzata anche Alonso, Ocon, Zhou, Schumacher, Magnussen e Bottas e su nessuno di questi piloti aveva funzionato. E allora ci si chiede come sia possibile che il sistema strategico del cavallino non abbia rilevato nessuna di queste situazioni e abbia messo il suo pilota, leader della gara in quel momento, in pista in quelle condizioni, ampiamente prevedibili anche semplicemente a occhio nudo. E qui entriamo nella seconda tipologia di problemi del reparto strategico, che è quella umana. L’occhio e l’istinto dell’uomo rimangono un tassello fondamentale per una buona strategia. Ascoltando Max Verstappen scopriamo che il suo piano originale era di partire su gomma dura, ma che, portando la macchina in griglia nel giro di schieramento, sia lui che la squadra hanno capito che la gomma bianca non funzionava e hanno rivoluzionato su due piedi tutto il piano preparato, optando per una partenza con gomma soft. Al contrario in casa Ferrari notiamo una serie di segnali a dir poco clamorosi: prima della gara Binotto aveva infatti affermato ai microfoni di Sky che “con le basse temperature il graining sarà un problema, specialmente con la gomma media”. Ora, dato che il graining a bassa temperatura è un fenomeno proprio delle mescole più morbide, Binotto aveva in pratica rivelato che la gomma più morbida che avrebbero usato i ferraristi sarebbe stata la media e che quindi l’altra mescola sarebbe stata la dura. E in questo trova spiegazione anche il team radio arrivato ad un certo punto a Leclerc che lo informava che “il riscaldamento della gomma dura è più difficile del previsto”, preparandolo per quando sarebbe toccato a lui. Per cui da una parte RedBull ha avuto l’istinto e l’elasticità di prendere velocemente una decisione chiave, mentre a Maranello non sono bastati i giri di schieramento, 39 giri di gara e 6 piloti su cui la gomma dura non funzionava per cambiare il piano prefissato ed evitare di distruggere la gara di Leclerc. Una rigidezza mentale difficile da comprendere, in una disciplina fluida per natura, fatta di piani che cambiano minuto per minuto e decisioni prese in tempo reale. A proposito di guardare la realtà, è ormai una costante che nelle situazioni in cui l’occhio e il feeling con la pista siano importanti, le strategie di Maranello rimangano appunto scollegate dalla realtà, lavorando su delle condizioni che in pista in realtà non esistono. Il problema però umano in assoluto più grande è quello di non voler ammettere che quanto sopra affermato esista e sia appunto un problema. Non si capisce perché quando la SF90 era carente dal punto di vista del carico aerodinamico Mattia Binotto ne parlava apertamente, quando alla SF1000 mancavano cavalli il Team Principal diceva persino quanti, mentre sul piano strategico, pur continuando a fare errori evidenti, si continui a considerare la cosa un tema tabù. Nelle interviste dopo gara Binotto ha dato la prima responsabilità del risultato ad una performance della vettura al di sotto delle attese, ma se ciò è vero per Sainz non è assolutamente il caso per Leclerc. Abbiamo fatto le medie di ciascuno stint e il risultato è inequivocabile.

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Leclerc è stato il più veloce in pista nei primi due stint e, addirittura, è stato più veloce di Lewis Hamilton nell’ultimo stint a gomma soft (12 giri per Leclerc, 15 per Hamilton fino alla VSC). Abbiamo fatto anche un paio di simulazioni e se al posto di fermarsi al box Leclerc avesse fatto da quel giro in poi la gara con i tempi di Sainz avrebbe chiuso facilmente al secondo posto, mentre con un paio di decimi al giro in più del compagno avrebbe lottato testa a testa con Verstappen per la vittoria. Abbiamo visto che il vantaggio di passo di Leclerc su Sainz era di 4 decimi nello stint centrale e abbondantemente sopra il mezzo secondo su gomma soft, per cui Leclerc avrebbe avuto le carte in regola comunque per giocarsi il primo posto. Probabilmente la F1-75 con temperature più alte avrebbe avuto un vantaggio molto più cospicuo sugli avversari ma i dati (e le parole del pilota) smentiscono il Team Principal della Ferrari. Il team è cresciuto enormemente in tutti gli altri reparti, mentre quello delle strategie sta diventando un fardello pesante da portarsi appresso, in cui sarebbe il caso di mettere mano seriamente, come è stato fatto altrove. C’è necessità evidente di una figura d’esperienza per il reparto, che possa indirizzare una rifondazione sia degli schemi su cui si basano i sistemi informatici, sia le gerarchie decisionali. I piloti sono da mondiale, il reparto tecnico ha sfornato una vettura da mondiale, il motore ha un problema di affidabilità ma in prospettiva è sicuramente da mondiale. I grossolani errori strategici mostrati quest’anno (ma non solo) assolutamente no. Ma il primo passo per risolvere un problema è guardare in faccia la realtà e capire di averlo.

 

https://www.formulapassion.it/opinioni/federico-albano/f1-ferrari-bisogna-guardare-realta-strategia-ungheria-binotto-leclerc-f175-verstappen-telemetria-628327.html

 

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On 31/7/2022 at 17:06, LucioFire scrive:

Com'era? 

 

DOPPIETTA??? 

 

Una doppietta di calci nel culo...

 

Io veramente non ho più parole, DEVONO saltare tutti, sono indecenti. 

Comunque qua si arriva terzi al mondiale costruttori, bentornati nel 2021.

 

E Leclerc verrà facilmente superato da Perez e Russel nel costruttori. 

Now: Jeep Compass MY20 1.3 GSE Longitude (Me - 2021) - Dacia Spring Plus (Wife - 2022)

Previously: Fiat 500L ('68); Autobianchi Avenue Y10 1.1 ('93); Fiat Panda 900 ('98); Fiat Panda 1.2 ('04); Ford Focus SW 1.6 Tdci ('09); Fiat Punto Evo 1.4 GPL ('10); Lancia Ysilon 1.2 Argento ('16)

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23 ore fa, The Krieg scrive:

Eh certo le pole fatte col cesso dell'anno scorso le ha fatte mia nonna? O silverstone che con ala scassata andava più forte di tutti? Le guardare le gare quando dite ste cose o commentate tanto per?

Infatti ho visto anche la gara precedente dove era in testa ed è andato a muro da solo, quindi? Forse sono i tifosi che vedono solo quello che gli fa comodo senza fare un bilancio del buono e del meno buono.

  • TESLA Hug [Trolling Mode] 1
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27 minuti fa, BuBo scrive:

Infatti ho visto anche la gara precedente dove era in testa ed è andato a muro da solo, quindi? Forse sono i tifosi che vedono solo quello che gli fa comodo senza fare un bilancio del buono e del meno buono.

cioè, hai visto 2 gare e pretendi di giudicare le abilità di un pilota?

va beh, dai,. un ripassino non fà male

 

 

i video devi aprirli perché quei simpaticoni della F1 non cedono i diritti, ma ti farà bene alla tua di memoria selettiva,  fidati ;) 

Modificato da Aymaro
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11 minuti fa, AlexMi scrive:

Chi è l'ingegnere di pista di Leclerc?

Xavi Marcos

cercando sull'internet ho trovato questo articolo:

https://fuoripista.net/2021/10/11/e-xavi-lingegnere-di-pista-giusto-per-charles-leclerc/

già lo scorso anno ci si poneva delle domande sul suo operato

Adami (che era di Vettel ed è stato ereditato da Sainz) è di un altro livello e si vede

Modificato da Aymaro
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