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Addio a Nicola Materazzi


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Addio a Nicola Materazzi, padre della Ferrari F40

 

Si è spento all’età di 83 anni Nicola Materazzi, ingegnere di origini salernitane padre di alcune delle supercar più importanti di tutti i tempi, tra le quali spiccano la leggendaria Ferrari F40 e la Bugatti EB 110. Dopo gli studi in ingegneria meccanica all’università Federico II di Napoli, Materazzi aveva iniziato a lavorare alla Lancia nel 1968, trasferendosi a Torino e partecipando allo sviluppo di un progetto di straordinaria rilevanza, la Stratos; specializzatosi nella sovralimentazione, lavorò poi sulle versioni Gruppo 5 della vettura da competizione. Dopo un’esperienza all’Abarth, Materazzi lasciò il gruppo torinese per passare brevemente all’Osella, dove si dedicò alla progettazione delle monoposto di Formula 2 prima e di Formula 1 poi dell’atelier piemontese.

 

Le grandi Rosse. La carriera di Materazzi è però legata soprattutto alla Ferrari, dove iniziò a lavorare verso la fine del 1979. Ed è a Maranello che l’ingegnere campano, dopo altre esperienze sulle F.1, si applicò ai progetti più significativi della sua carriera come la 288 GTO, la Testarossa e, soprattutto, la F40. Voluta da Enzo Ferrari stesso per celebrare degnamente i 40 anni trascorsi dal suo primo modello stradale, la F40 è destinata a entrare nella leggenda come una delle supersportive più amate di sempre. Ispirata alla riuscitissima 308, che aveva segnato una svolta nello stile della Ferrari, era uscita stilisticamente dalla Pininfarina e dalla matita di Leonardo Fioravanti. Prodotta tra il 1987 e il ’92 in 1.311 esemplari, vantava pannelli della carrozzeria realizzati prevalentemente con materiali compositi, che integravano il telaio tubolare di acciaio. Ma il suo cuore era soprattutto il motore, un 8 cilindro a V di 90° di cubatura di poco inferiore ai 3 litri, sovralimentato con due turbo e in grado di erogare 478 CV e 577 Nm di coppia massima a 4.000 giri/min. Valori che le consentivano di arrivare a 324 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi.

 

Gli anni successivi. Lasciata Maranello, Materazzi proseguì la sua carriera di progettista occupandosi inizialmente di moto da competizione alla Cagiva, poi di un’altra straordinaria sportiva, la Bugatti EB 110 dell’era in cui il marchio apparteneva a Romano Artioli. Nel nuovo millennio continuerà, infine, a lavorare sull’erede di questo progetto, la B Engineering Edonis.

Quattroruote

Modificato da MotorPassion
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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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9 minuti fa, Rohypnol scrive:

Mi spiace molto per Materazzi. Oggi bisogna dare ancor più atto a Davide Cironi di aver salvato memorie importanti attraverso le sue video interviste.

 

 

Memorie un po esagerate in questa intervista imho, ma rimane un grande del nostro automobilismo. Addio ing. e grazie per tutti i capolavori immortali che ci hai donato. 😔

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